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Dizion. 4° Ed. .
CAMBIO.
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CAMBIO.
Definiz: | Verbale da Cambiare; ma non si direbbe forse in tutti i significati di Cambiare. Lat. permutatio. Gr. ἀμοιβή. |
Esempio: | Petr. cap. 2. Tal ch'ella stessa lieta, e vergognosa Parea del cambio.
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Esempio: | Buon. rim. 74. Di sì bel cambio, e di morte mi lodo. |
Definiz: | §. I. Onde Cogliere in cambio, o Torre in cambio, che vale Pigliare una
cosa per un'altra. Lat. aberrare. Gr. ἁμαρτεῖν. |
Esempio: | Pass. 283. Vanagloria ec. si coglie in cambio (della superbia) e
prendesi l'una per l'altra. |
Esempio: | Ar. Fur. 25. 30. La mia sorella avea ben conosciuto, Che
questa donna in cambio l'avea tolta. |
Definiz: | §. II. E Far cambio, che vale Barattare. Lat. permutare. Gr.
ἀμείβειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 100. 28. La fanciulla era guardata da ogni uomo, e ognun diceva, che
Gualtieri aveva fatto buon cambio. |
Esempio: | Dant. Conv. Fa bel cambio chi di queste imperfettissime cose dà, per avere, e per
acquistare cose perfette. |
Esempio: | Ar. Fur. 20. 132. E sospirando: Oimè, fortuna fella, Dicea, che cambio è questo,
che tu fai. |
Definiz: | §. III. Per Contraccambio, che è la cosa eguale, o equivalente a quella, che si è data, o ricevuta.
Lat. hostimentum, redhostimentum. Gr. ἀμοιβή. |
Definiz: | §. IV. Onde Render cambio, che vale Ricompensare; che anche diremmo
Contraccambiare. Lat. par pari referre. Gr.
ἀμείβειν. |
Esempio: | Pass. 42. Rendati cambio di molti ammaestramenti, che desti a me.
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Definiz: | §. V. Cambio è anche termine de' medici. |
Esempio: | Varch. Lez. sopra Dant. Purg. 25. Il sangue ha tre parti chiamate da' medici
latini glutino, rugiada, e cambio, perchè si cambia, e trasforma nelle membra. |
Definiz: | §. VI. Cambio è altresì termine mercatantesco. Lat. collybus. Gr.
κόλλυβος. |
Esempio: | Dav. Camb. 95. Cambio non è altro, che dare tanta moneta quì a uno, perchè e' te
ne dia tanta altrove, o la faccia dare dal commesso suo al tuo. |
Esempio: | Bocc. nov. 80. 4. Con li quali ec. ragionano di cambi, di baratti, e di vendite,
e d'altri spacci. |
Esempio: | Pass. 126. I contratti usuraj ec. chi gli ricuopre, o scusa con nomi di cambio,
chi d'interessi, altri di diposito. |
Definiz: | §. VII. Cambio si dice anche lo 'nteresse, che si trae del danaro cambiato. Lat. fenus,
usurae. Gr. τόκος. |
Esempio: | Franc. Barb. 122. 1. E che don mai non finge Quel, ch'esso face per cambio, o per
frutto. |
Definiz: | §. VIII. Cambio secco, dicesi Quell'interesse, che altri trae de' suoi danari, senza passarne la
scrittura conforme l'uso, e senza mandarli in fiera. |
Esempio: | Cron. Morell. E trafficava parecchie migliaia di fiorini su' cambi secchi, e cambi
per lettera di lane Francesche ec. |
Esempio: | E Cron. Mor. 268. Guarti da' cambi secchi, che non son leciti.
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Esempio: | Dav. Camb. 104. Avvegnacchè dell'otto membra del cambio in questo cotale, cinque
ec. non si sariano agitate, e resteriano morte, e secche, non vi correndo punto di sangue dell'universal benefizio
risultante dal molto commerzio, e intrecciamento de' trafficanti, e però sì fatti cambi molto a proposito son chiamati
secchi, e quello di Bisenzone, perchè non serve al comodo della mercanzía, ma solamente all'utile del danaio, s'e' non
è secco interamente, mi pare a ogni poco vederlo seccare. |
Definiz: | §. IX. Dare a cambio, vale Prestare il danaro a interesse. Lat. foenerari,
foenori pecuniam occupare. Gr. δανείζειν. |
Esempio: | Ambr. Bern. 3. 1. Son quei proprj, Che Giulio mi lasciò, ch'i' ho dati a cambio
Sempre per lui. |
v. DARE A CAMBIO.
Definiz: | §. X. In cambio, posto avverbialm. vale In vece. Lat. pro. Gr. ἀντί. |
Esempio: | Dittam. 1. 22. Il gran dificio, ch'ello Portava addosso in cambio d'altre some.
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Esempio: | Fir. disc. an. 15. In cambio d'aiutarlo, gli diede colla scure sulla testa.
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Esempio: | Segn. stor. 7. 197. Questo Re ec. mi rende ingiurie in cambio di grazie, e danno,
e guerra in cambio di pace, e d'utile. |
Esempio: | E Segn. stor. 9. 247. In quel cambio gli messe innanzi la
Leonora figliuola di Don Pietro Vicerè di Napoli. |
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