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1) Dizion. 3° Ed. .
CAMBIO
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CAMBIO.
Definiz: Verbal. da cambiáre; ma non si direbbe forse in tutti i significati di cambiáre. Latin. permutatio.
Esempio: Petr. Cap. 2. Tal ch'ella stessa lieta, e vergognósa Paréa del cambio.
Definiz: §. Per Contraccambio; che è cosa eguale a quella, che tu ha' data, o ricevuta. Lat. hostimentum.
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. E però li perfetti volendo rendere il cambio a Cristo.
Definiz: §. Render cambio: Ricompensare; che anche diremmo Contraccambiáre. Lat. par pro pari referre.
Esempio: Pass. 42. Rendati cambio di molti ammaestramenti, che desti a me.
Definiz: §. Cogliere in cambio: Pigliare una cosa per un'altra.
Esempio: Passav. 283. Vanagloria, ec. si coglie in cambio, e prendesi l'una per l'altra.
Definiz: §. Far Cambio: Barattare.
Esempio: Boc. Nov. 100. 28. La fanciulla era guardata da ogni huomo, e ognun diceva, che Gualtieri aveva fatto buon cambio.
Esempio: Dan. Conv. Fa bel cambio, chi di queste imperfettissime cose da, per avere, e per acquistare cose perfette.
Esempio: Ar. Fur. 20. 132. Dicea, che cambio è questo che tu fai.
Definiz: §. Per Termine mercatantesco. Latin. collybus. Gr. κόλλυβος.
Esempio: Boc. Nov. 80. 4. Ragionano di cambi, di baratti, e di vendite, e d'altri spacci.
Esempio: Pass. 126. I contratti usurai, ec. chi gli ricuopre, o scusa con nomi di cambio, chi d'interessi, altri di diposito.
Esempio: Vinc. Mart. Lett. Mi ordinò che coll'inclusa lettera di cambio vi mandassi cencinquanta scudi.
Esempio: Amb. Bern. 3. 1. Son que' propri che Giulio mi lasciò, che io ho dati a cambio sempre per lui.
Definiz: §. E Cambio, per lo 'nteresse che si trae del danaro cambiato.
Esempio: Franc. Barb. 122. E che non mai non finge Quel ch'esso face per cambio, o per frutto.
Definiz: §. E cambio secco: dicesi di Quell'interesse, che altri traesse de' suoi danari, senza passarne le scrittúre conforme l'uso, e mandarli in fiera.
Esempio: Cron. Morell. E trafficava parecchie migliaia di fiorini su' cambi secchi, e cambi per lettera di lane Francesche, ec.
Esempio: E Cron. Mor. altrove. Guarti da' cambi secchi, che non son leciti.
Esempio: Dav. Camb. 104. Avvegnachè dell'otto membra del cambio in questo cotale cinque, ec. non si sariano agitate, e resteriano morte, e secche, non vi correndo punto di sangue dell'universal benefizio risultante dal molto commerzio, e intrecciamento de' trafficanti, e però sì fatti cambi molto a proposito son chiamati secchi; e quello di Bisenzóne, perchè non serve al comodo della mercanzía, ma solamente all'utile del denaio, se non è secco interamente, mi par vederlo seccare.