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1) Dizion. 5° Ed. .
MOTO
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pag.608


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MOTO.
Definiz: Sost. masc. Il trasferirsi da un termine verso un altro; Il passare successivamente da luogo a luogo. E il suo contrario è Quiete.
Dal lat. motus. –
Esempio: Dant. Purg. 32: Non scese mai con sì veloce moto Fuoco di spessa nube, quando piove Da quel confine che più è remoto, Com'io vidi calar l'uccel di Giove.
Esempio: E Dant. Parad. 22: Nè mai quaggiù, dove si monta e cala, Naturalmente fu sì ratto moto, Ch'agguagliar si potesse alla mia ala.
Esempio: Bald. Pros. 499: Scrisse molte opere appartenenti al moto de' corpi gravi, a' tiri dell'artigliarie, a fortificazioni de' luoghi.
Esempio: Galil. Op. VII, 142: Così le mercanzie, delle quali è carica la nave, in tanto si muovono, in quanto, lasciando Venezia, passano per Corfù, per Candia, per Cipro, e vanno in Aleppo, li quali Venezia, Corfù, Candia ec. restano, nè si muovono con la nave; ma per le balle, casse ed altri colli, de' quali è carica e stivata la nave, e rispetto alla nave medesima, il moto da Venezia in Soria è come nullo, e niente altera la relazione che è tra di loro.
Esempio: E Galil. Op. VII, 482: Dall'averla (l'acqua corrente) in favore all'averla contro importerà (per un navilio a remi) il doppio del viaggio; differenza notabilissima nel moto della barca, ma piccolissima nel movimento del mare, che viene alterato per la sua settecentesima parte.
Esempio: E Galil. Op. VIII, 269: Se bene i nostri filosofi hanno trattata questa materia del moto de' proietti, non mi sovvien che si siano ristretti a definire quali siano le linee da quelli descritte.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 285: Moto si fa, o partendosi dal luogo dov'uno è; o passando per alcun luogo mezzano tra 'l principio e 'l fine; o arrivando, o accostandosi, o considerando il luogo, al quale s'ha pensiero e fine d'arrivare.
Esempio: Accolt. Prosp. 3: La grandezza, la figura, il sito, il novero, la distanza, la continuità, il moto, la quiete, e simili, sono accidenti communi ad altri sensi ancora, ma la luce ed il colore sono al senso del vedere unicamente sottoposti.
Esempio: Michelin. Direz. Fium. 17: Suppongo primieramente il moto di qualsivoglia corpo altro non essere, che un transito del mobile da un luogo ad un altro.
Esempio: E Michelin. Direz. Fium. 29: La direzione composta da' due moti di detta acqua non va ad urtare la superficie dell'argine AB, ma va continuamente discostandosene.
Esempio: Magal. Lett. At. 428: Non repugna il concepire uno spirito più in un luogo che in un altro, e dopo averlo concepito in questo luogo, non repugna il concepirlo successivamente in quello; dunque non repugna il concepir lo spirito capace di moto.
Esempio: Pap. Tratt. var. 55: Il moto è un passaggio che fanno i corpi da un luogo ad un altro.
Esempio: Agnes. Inst. anal. 2, 530: Ricercare fra gl'infiniti parallelepipedi di una data solidità quale sia quello, che abbia la minima superficie; siccome il ricercare tra le infinite vie, che può tenere un mobile per giugnere da un punto all'altro non posto nella medesima verticale, quale sia quella, che sarà trascorsa nel minimo tempo con una data legge di moto ed altre simili.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Dant. Conv. 320: Rispondo che non è vero; chè 'l cento si è parte del mille, e ha ordine ad esso come parte d'una linea a tutta la linea su per la quale si procede per un moto solo.
Esempio: E Dant. Conv. appr.: Conoscere che sieno li principj delle cose naturali, e conoscere quello che sia ciascheduno, non è parte l'uno dell'altro, e hanno ordine insieme come diverse linee per le quali non si procede per uno moto, ma perfetto il moto dell'una, succede il moto dell'altra.
Esempio: Segn. B. Tratt. Anim. 13: I moti.... son quattro..., d'alterazione, d'agumento e decrescimento, di generazione e corrozione.
Esempio: Dant. E. Prosp. Eliod. 10: Or queste cose che per l'acqua, o altre cose lucide, vediamo, e questo moto del veder nostro diritto e reflesso, come anco il lunghissimo e presto progresso che egli fa, si può chiaramente vedere che il medesimo accade anco a' raggi del sole.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Machiav. Disc. 172: Sebbene le repubbliche avessero quel medesimo animo e quella medesima voglia che un principe, lo avere il moto loro tardo farà che le porranno sempre più a risolversi che il principe, e per questo porranno più a rompere la fede di lui.
Esempio: Fosc. Poes. C. 31: Involve Tutte cose l'obblio nella sua notte; E una forza operosa le affatica Di moto in moto.
Esempio: Giobert. Primat. 501: In niun paese (fuori di Firenze) la vita individuale fu più scolpita, e il moto pubblico, per cui gli ordini popolari si svolgono successivamente e trascorrono per diverse forme, più spiccato e preciso.
Esempio: E Giobert. Ges. mod. 3, 295 Not.: Quindi la disparità del premio, secondo i meriti; quindi anco la possibilità di un moto infinito di beatitudine congiunto alla stabilità del possesso; moto che non toglie la disparità, come l'ingrandimento simultaneo di due corpi non altera le loro proporzioni.
Esempio: Capp. Econ. 369: La coltivazione ne' poderi, per moto impressole, tuttora progredisce e non frutta.
Esempio: E Capp. Econ. 411: In ciò, senza volerlo o saperlo, noi seguitiamo il moto impresso dai secoli e dalle istituzioni delle quali ereditammo i vizj.
Definiz: § III. E per l'Atto del muoversi in giro, Volgimento in tondo. –
Esempio: Dant. Parad. 12: A rotar cominciò la santa mola; E nel suo giro tutta non si volse Prima ch'un'altra d'un cerchio la chiuse, E moto a moto, e canto a canto colse.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 358: Lo suo cerchio (di San Tommaso) incominciò a girare e non compiè lo giro, che uno altro cerchio apparve intorno a quello rispondendo al moto ed al canto.
Definiz: § IV. Moto, nei sensi sopra notati, riceve varj aggiunti e compimenti, che ne determinano la qualità o condizione per rapporto al tempo, allo spazio, alla velocità, alla traiettoria dei corpi, o all'impulso, alla efficienza, al modo, e simili; come, ad esempio, moto Accelerato, Circolare, Composto, Curvilineo, Equabile, Locale, Progressivo, Retto o Rettilineo, Semplice, Di energia, Di repulsione, Di restituzione, e simili, che si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Dant. Vit. nuov. SD. 68: Con ciò sia cosa che venire dica moto locale.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 358: Li beati spiriti fanno moto circulare intorno a Dio.
Esempio: Vinc. Mot. Mis. acq. 296: Il moto circonvolubile è quello che viene cagionato dal moto riflesso coll'incontrarsi nell'acqua vicina, che percuotendola si va in se medesima raggirando.
Esempio: E Vinc. Mot. Mis. acq. 355: Il moto circolare della rota è tanto più tardo, quanto egli è più vicino al centro del circonvolubile.
Esempio: Segn. B. Tratt. Anim. 14: Se l'anima avesse il moto locale, ella andrebbe per quei moti per che vanno gli elementi: onde s'ella andasse all'insù, ella sarebbe fuoco; s'ella andasse all'ingiù, ella sarebbe terra; e così interverrebbe de' moti, che sono in quel mezzo.
Esempio: Galil. Op. VII, 40: In oltre ei pone.... moti semplici e moto misto, chiamando semplici il circolare ed il retto, e misto il composto di questi; de i corpi naturali chiama altri semplici..., ed altri composti; ed i moti semplici gli attribuisce a' corpi semplici, ed a' composti il composto.
Esempio: E Galil. Op. VII, 185: Quando la ruzzola cadesse sul ghiaccio..., potrebbe per avventura continuar di girare in se stessa, senza acquistar altro moto progressivo.
Esempio: E Galil. Op. VII, 275: All'occhio suo ed in relazione al vaso tal moto apparirebbe perpendicolarissimo e rettissimo.
Esempio: E Galil. Op. VIII, 200: Noi abbiamo un sasso grave, sostenuto nell'aria in quiete; si libera dal sostegno..., e, come più grave dell'aria, vien descendendo al basso, e non con moto equabile, ma lento nel principio, e continuamente dopo accelerato.
Esempio: Torric. Lez. 37: Ciò (il muoversi in su di alcuni corpi) non avviene già per interna virtù..., ma sì bene per espulsione fatta dal corpo ambiente. Questo, come più grave, discaccia le materie meno pesanti da lui circondate, e le ributta più lontano dal centro che egli possa. Quel moto poi di repulsione vien da noi nominato movimento all'in su.
Esempio: Michelin. Direz. Fium. 17: Suppongo, che vi sieno due sorti di moto. Uno è quello, che si fa trasportandosi il mobile attualmente da un luogo ad un altro, qual è quello de gli animali...; e questo.... vien chiamato da tutti moto attuale o progressivo. L'altro è, quando solamente nel mobile vi è l'instinto, sforzo, ed energia di muoversi da uno ad un altro luogo; ma ec.
Esempio: E Michelin. Direz. Fium. 18: Ora chiamerò questo sforzo di moto, moto d'energia, benchè paia quiete.
Esempio: Bart. D. Tens. 41: L'altra [cagione] è lo sforzo, che per dilatarsi può fare un corpo capevole di ristrignimento e per estrinseca violenza ristretto: e quinci al continuo in atto di contrastare, di spingere, di puntare, di volersi distendere allo spazio più largo, che gli è naturalmente o accidentalmente dovuto; e questo è veramente quale propriamente il chiamano, moto di restituzione.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 149: Poi a poco a poco si vedea ricominciare a salire, ma con un moto tardissimo, e apparentemente equabile.
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 267: Vogliono pure alcuni che il nominato Borelli in qualche modo s'ingannasse intorno al moto accelerato de' gravi, su cui e' fa una proposizione, che è la 244 del medesimo libro citato da Diego, e dice che ec.
Esempio: Pap. Tratt. var. 61: Dall'essere la luce corporea si deduce, che ella si muove con moto velocissimo sì, ma però successivo, e non istantaneo.
Esempio: Grand. Mov. Acq. Pref. 3: Le proprietà della forza centrifuga..., hanno molto contribuito ad illustrare questa scienza del moto, e ci hanno fatti accorgere, che ne' moti curvilinei essa sempre incontrandosi, veniva contrabbilanciata da qualche altra segreta forza analoga alla gravità, e detta comunemente centripeta.
Esempio: E Grand. Instit. mecc. 1: Moto equabile dicesi quello in cui si mantiene sempre la stessa velocità, sicchè in qualunque egual parte di tempo si passi una parte eguale di spazio.
Definiz: § V. E parlandosi di corpi celesti, e anticamente anche di sfere, denota il Cammino, reale o apparente, che essi fanno nello spazio, rivolgendosi intorno a un centro o ad un asse, ovvero obbedendo in altro modo alle leggi dell'attrazione universale. –
Esempio: Dant. Parad. 2: Lo moto e la virtù de' santi giri.... Da' beati motor convien che spiri.
Esempio: E Dant. Parad. 10: Leva dunque, lettore, all'alte ruote Meco la vista dritto a quella parte Dove l'un moto all'altro si percuote.
Esempio: Bocc. Fiamm. 34 t.: Quale Arunte, tra li bianchi marmi de' monti Lucani, li corpi celesti e li loro moti speculava.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 63: Ma Logistilla con suo studio e cura, Senza bisogno de' moti superni (Quel che agli altri impossibile parea), Sua primavera ogn'or ferma tenea.
Esempio: Gell. Circ. 104: Non solamente non conosciamo il tempo, ma non conosciamo ancora il moto del cielo, che è il suo subietto.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 58: Quanto all'arte, per vostro amore mi giova ora di crederle, dove prima non l'ho prestata molta fede; dico alla giudiciaria, però che a quella de' moti e degl'influssi mi pare che si debba credere necessariamente.
Esempio: Tass. Gerus. S. 14, 42: E gli altri arcani di natura ignoti Contemplo, e de le stelle i varj moti.
Esempio: E Tass. Dial. 1, 360: Dovete sapere che il cielo è ritondo, ed ha tutte le sue parti sì uniformi, che non si può assegnare in lui nè principio nè fine, nè destro nè sinistro, nè sovra nè sotto, nè innanzi nè indietro; che sono le sei posizioni del luogo; se non forse solo in rispetto del moto, perciocchè destra è quella parte da la quale ha principio il movimento.
Esempio: E Tass. Dila. appr.: Dubitar si potrebbe, se queste sei differenze del luogo si debbano principalmente prendere secondo il moto del primo mobile, o secondo il moto del sole.
Esempio: Galil. Op. VII, 141: Se noi considereremo solamente la mole immensa della sfera stellata, in comparazione della piccolezza del globo terrestre,... e più penseremo alla velocità del moto, che deve in un giorno e in una notte fare una intera conversione, io non mi posso persuadere che ec.
Esempio: Manfred. Inst. astron. 162: È stato sentimento di molti celebri astronomi, che il moto in longitudine delle fisse sia ineguale, ec.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 15: Ma come si può egli conciliare il moto generale delle stelle di oriente in occidente coll'altro de' pianeti di occidente in oriente?
Esempio: Pindem. Poes. 450: Conobbe i moti d'ogni errante sfera.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 293: Ora se questi spazj e moti, formidabili alla nostra immaginazione, si riscontrano colla celerità infinitamente maggiore della luce;... quanto non se ne accresce, coll'ampiezza dell'universo, la vastità dei movimenti, ec.
Esempio: E Giobert. Ges. mod. appr., Not.: L'Argelander provò a evidenza la realtà del moto (del sole) e la direzione verso Ercole.... Il moto del sistema stellare fu studiato dallo stesso Argelander.
Definiz: § VI. E in tal senso pure riceve varj aggiunti e compimenti, che indicano sia la durata, sia i modi o la natura, di esso moto, come, ad esempio, Moto Annuo, Diurno, Diritto, Obliquo, Di rotazione, Di traslazione, e simili, che si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 308: L'un moto; cioè del primo mobile che è diritto, e l'altro; cioè moto erratico de li pianeti che è obliquo, sè percuote: imperò che l'obliquo dei pianeti perquote lo moto ritto dell'ottava spera in due punti oppositi; cioè ec.
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 1, 498: Alcuni altri [astrologi] oltra i duoi moti predetti osservarono un terzo moto, chiamato da loro il moto della titubazione o veramente dell'accesso e del secesso, secondochè più o meno s'avvicinano o dilungano le stelle al cerchio dell'equinoziale.
Esempio: Bons. Lez. II, 2, 63: Gli astrologi più moderni osservarono un altro movimento..., chiamato da loro il moto della trepidazione, ovvero dell'accesso e recesso, cioè del venire ed andare.
Esempio: Galil. Op. VII, 453: Stante dunque tal contrarietà di moti nelle parti della superficie terrestre, mentre che ella si rigira intorno al proprio centro, è forza che, nell'accoppiar questo moto diurno con l'altro annuo, risulti un moto assoluto per le parti di essa superficie terrestre ora accelerato assai e ora altrettanto ritardato.
Esempio: Cassin. Lett. astron. 18: In modo che i moti diurni apparenti della colonna terza della prima efemeride.... mi riescono ora moti diurni apparenti nel zodiaco.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 140: Si è detto, che la materia sottile accompagna la terra, che muovesi col moto diurno.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 11: Sebbene il moto diurno sia comune a tutte [le stelle], non tutte però conservano sempre le medesime rispettive distanze.
Esempio: E Piazz. Lez. astron. 1, 12: Nello spazio di 27 giorni circa fa (la luna) l'intiero giro del cielo in una direzione contraria a quella del moto diurno.
Definiz: § VII. Figuratam.., e poeticam., per Cerchio, Sfera, o altro Corpo girante. –
Esempio: Dant. Purg. 4: Che il mezzo cerchio del moto superno, Che si chiama Equatore in alcun'arte, E che sempre riman tra il sole e il verno, ec.
Esempio: E Dant. Purg. 28: Or, perchè in circuito tutto quanto L'aer si volge con la prima volta...; In questa altezza.... tal moto percuote, E fa sonar la selva.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 90: Del moto superno;... cioè la nona spera la quale si muove in su li poli due.
Definiz: § VIII. Moto, usasi, in senso particolare, a denotare L'azione del muoversi, camminando, passeggiando; e parlandosi di persona, vale comunemente Passeggiata fatta all'aperto, e per sanità; detto anche di chi vada in legno. E lo stesso vale la locuzione, non comune, Moto di corpo. –
Esempio: Malpigh. Lett. 325: Dopo la partenza di Vostra Eccellenza da Bologna fui travagliato dalla mia solita indisposizione d'urina, quale, oltre l'essersi resa torbida e con senso acuto nel rene sinistro ed ardore nel renderla, finalmente per il solo moto in rolante (calesse, o simile) di poche miglia cominciò a farsi sanguigna, e continuò così anche in quiete.
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 98: Fra dette piante vedeansi camminare diversi animali, come lepri, capriuoli, ed altri sì fatti, che parevano veri, particolarmente nel moto che e' facevano attorno alle piante.
Esempio: Red. Lett. 1, 228: Fa esercizj e moti di corpo assai validi, ogni qual volta non ne sia impedito da' suoi gravi negozj.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Sembro per la cucina un terremoto, Dicendo ad ogni po': corpo di bacco, Fa veramente bene un po' di moto.
Definiz: § IX. E poeticam., per L'atto dell'andare, del recarsi, ad un luogo, Incamminamento, Cammino; ma non è di uso comune. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 11, 10: Così cantando, il popolo devoto Con larghi giri si dispiega e stende, E drizza a l'Oliveto il lento moto.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 12, 73: Affatto ancor nel piano e lento moto Non si risente il cavalier ferito.
Definiz: § X. E parlandosi di persone, per Modo di camminare; comunemente Andatura. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 7, 99: La sembianza di Clorinda altera Gli finse, e l'armi ricche e luminose: Diègli il parlare, e.... il noto Suon de la voce, e 'l portamento e 'l moto.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 18, 57: Ho un mio scudiero, Ch'a questo ufficio di propor mi piace:... parla in molte lingue, e varia il noto Suon de la voce, e 'l portamento e 'l moto.
Definiz: § XI. E per Scotimento, detto comunemente di cavallo, o di sua andatura, di carrozza o altro legno, di nave o barca, in relazione specialmente alle impressioni che produca nelle persone che vi sono sopra. –
Esempio: Magal. Lett. At. 429: Il trotto è scomodo; perchè questo moto del cavallo ribattuto sotto un certo suo tempo particolare, propagandosi coll'istesso ritmo nelle mie membra, e da quelle trapassando al mio spirito, questo non trovandosi atto a muoversi con facilità sotto quel tempo medesimo e con quel medesimo ritmo, patisce violenza, se ne trova male; e non si trova male, nè patisce violenza a muoversi sotto il tempo del moto del galoppo, del portante, anzi ci trova riposo.
Definiz: § XII. Usasi pure a denotare Qualunque atto, per lo più improvviso, del corpo, o di alcun membro, o dei muscoli, pel quale se ne muti momentaneamente la posizione e la figura: adoperato anche assolutam., con significato di Dibattimento, Scotimento, Stiramento, ovvero Allungamento, Ripiegamento, Volgimento, Atteggiamento, secondo che richiede il senso del discorso; ma, parlandosi di persona, prendesi talvolta anche semplicemente per Gesto. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 112: Molte sono le volte che l'animale figurato non ha i moti delle membra appropriati al moto mentale.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 358: Il Cardinale.... mi ha mostro una disposizione tanto buona verso voi, che io non la saprei desiderar migliore: e considerando il moto che gli vidi fare (nel parlargli del vostro negozio), le parole che disse..., mi risolvo ec.
Esempio: Tass. Gerus. S. 19, 26: Minacciava morendo, e non languia. Superbi, formidabili e feroci Gli ultimi moti fur, l'ultime voci.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 16, 2: La natura..., nella formazione di tutti i corpi umani, e di molti degli animali, à unita insieme gran copia di membri e di muscoli, fra di loro diversi, quelli abilitando e destinando ad una.... infinità di moti e d'azioni.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. appr.: Le quali [figure] poi in essa superficie (dei membri e dei muscoli) veggonsi tanto variate, quanti sono gli infiniti moti che fanno essi muscoli.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. appr.: Alcuna volta per cagion d'esempio un moto della testa farà mutare quasi tutte le parti del corpo, ciò che ancora adiviene al moto d'un braccio, d'una gamba, e simili.
Esempio: E Baldin. Decenn. 4, 103: Con un moto e di collo e di capo, di ali e di coda, come animale che va perdendo la vita, mostrò finalmente di mandar fuori l'ultimo fiato.
Esempio: Red. Lett. 1, 448: Oh oh oh, il brodo non le piace. E gli accidenti e i tremiti, i moti convulsivi, gli stralunamenti di occhi e la febbre, le piacciono?
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 115: Un'altra lucertola in più breve tempo patì gli stessi avvolgimenti o moti convulsivi.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 203: Vederle a rivi Sgorgar tiepido il sangue Dal molle sen; del moribondo labbro Udir gli ultimi accenti; i moti estremi Degli occhi suoi ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 83: Alzando la barba con un moto leggiero della testa all'indietro, disse: ebbene? Lucia rispose con uno scoppio di pianto.
Definiz: § XIII. Figuratam., e nel linguaggio delle belle arti, denota Quell'espressione data alle figure, per la quale sembra che si muovano, che facciano movimenti. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 137: L'ignudo figurato con grand'evidenza di tutt'i suoi muscoli sia sanza moto, perchè non si può muovere, se una parte de' muscoli non si allenta, quando gli oppositi muscoli tirano.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Proem. 3, 8: E' si vede.... le statue di Canaco esser molto dure, e senza vivacità o moto alcuno.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. Proem. 3, 164: Non gli è però (a Masaccio) mancato dopo la morte chi lo abbia onorato di questi epitaffi: d'Annibal Caro: Pinsi, e la mia pittura al ver fu pari; L'atteggiai, l'avvivai, le diedi il moto, Le diedi affetto.
Definiz: § XIV. Nel linguaggio dei Fisiologi, dicesi di certi organi e visceri del corpo animale, come il cuore, il polmone, gl'intestini, e denota genericamente Quell'esercizio attuale della propria attività od energia, pel quale compiesi l'ufficio che ciascuno di essi ha nell'organismo animale. –
Esempio: Rucell. Or. Cical. III, 1, 239: E qual maraviglia dunque, se molti riveggono ogni mattina i moti della sistole e della diastole, che sono indizj infallibili della simetria della vita?
Esempio: Cald. Tart. 70: In questo tasso adunque, circa tre ore dopo ch'egli fu morto, vidi ritornare il moto nel cuore.
Esempio: Malpigh. Lett. 31: Meglio sarebbe che V. S. E. si compiacesse di far una lettera mostrando solo aver ricevuto queste mie osservazioni, e con tale occasione.... diffondersi nell'assegnare l'uso da lei ritrovato coll'aggiugnere anche le cause del moto del polmone.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 58: L'occhio ignudo..., lo può (il cuore delle chiocciole terrestri) da per se stesso facilmente ravvisare, e scorgere corredato di ramificazioni sanguigne; e può considerarne i moti e le regolate sue pulsazioni, purchè ec.
Esempio: E Red. Cons. 1, 115: Ma perchè è necessario staccar qualche cosa dalle parti superiori, per aiutare il moto peristaltico dello stomaco e delle budella.
Esempio: Cocch. Disc. 1, 13: Consistendo la vita e la sanità nel moto interno delle parti del corpo, secondo una certa corrispondenza o consenso in un determinato grado di forze, ed ogni mutazione nel medesimo corpo facendosi per via di moto prodotto dalle forze sue, e conveniente alla fabbrica delle sue parti, è manifesto che le malattie e la morte debbono ec.
Esempio: E Cocch. Disc. 1, 101: Essendo le sue parti (del corpo) elastiche ed atte a mantenere per lungo tempo quel moto che peristaltico od oscillatorio si chiama, ec.
Esempio: E Cocch. Disc. 1, 102: Per le accresciute forze e per gli ristretti canali è necessario che mediante il vital moto la velocità del sangue s'accresca.
Esempio: E Cocch. Disc. 2, 11: Ne' quali [opuscoli] ei tratta del moto del cuore, ec.
Esempio: Targ. Affiss. 83: L'unico vantaggio.... sarebbe quello di urtare e scuotere esso diaframma in modo che nelle sue fibre si risvegliasse il moto oscillatorio, tanto interessante per la respirazione.
Esempio: Manett. Ragion. 28: In grazia del moto intestinale o peristaltico alquanto accresciuto, vengono (certe terre) spinte nelle intestina maggiori ed inferiori, e da queste finalmente mandate fuori del corpo.
Definiz: § XV. E detto in particolare del cuore, per Battito, Pulsazione, Palpito; e figuratam., Agitazione, Commozione. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 6, 49: Se ne sta ciascun tacito e immoto, Se non se in quanto ha il cor tremante in moto.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 13, 33: Nulla sbigottisce; e sol nel petto Sente, ma tosto il seda, un picciol moto.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 99: Quali insoliti moti Al partir di costei prova il mio core!
Esempio: Leopard. Poes. 89: A palpitar si move Questo mio cor di sasso: ahi, ma ritorna Tosto al ferreo sopor; ch'è fatto estrano Ogni moto soave al petto mio.
Esempio: E Metast. Dramm. 4, 103: Credei ch'al tutto fossero In me.... Mancati.... I dolci affanni, i teneri Moti del cor profondo.
Esempio: E Metast. Dramm. 4, 117: E fia compagna.... di tutti I miei teneri sensi, i tristi e cari Moti del cor, la rimembranza acerba.
Definiz: § XVI. Detto del sangue e degli umori, vale lo stesso che Circolazione; usato talvolta con l'aggiunto moto Circolatorio, e anche moto Circolare. –
Esempio: Malpigh. Lett. 335: Ho quest'estate fra varie cosette osservato il moto del sangue nelle rane vive, che veramente è cosa assai curiosa.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 175, 1: Vena arteriosa e Arteria venosa. Sono vasi particulari per mezzo de' quali si fa il moto circulatorio del sangue dal destro ventricolo del cuore, al sinistro per i polmoni.
Esempio: Red. Osserv. Vip. 38: Utilissimo ancora stimo essere (nelle morsicature delle vipere)..., fare una stretta legatura un poco lontana dalla ferita nella parte più alta, acciocchè col moto circolare del sangue non si porti il veleno al cuore, e tutta la sanguigna massa non se n'infetti.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 179: Or niuno potrà mai dubitare, che l'aprimento dei minimi canali,... e quindi il ristoramento della natural forza ai solidi,... non sieno per essere d'opportunissimo aiuto.... per rimettere nel moto circolatorio l'umore artritico.
Esempio: E Cecch. Disc. 1, 100: Par molto ragionevole il dire che al primo penetrar l'effetto del bagno freddo su' nostri cedenti canali e moto e mescolamento de' contenuti liquori, ed una certa vicissitudine ed alterna agitazione deve seguirne.
Esempio: E Cecch. Disc. 2, 9: Pubblicò.... alcune magnifiche promesse intorno alla dottrina della respirazione..., ed intorno al moto ed uso della bile.
Esempio: E Cecch. Disc. 2, 17: Vi sono gli scrittori anatomici, tra i quali alcuni, che han toccato qualche particolare attenenza della fisiologia, come per esempio il moto circolare del sangue.
Definiz: § XVII. Detto di febbre, denota Accesso per lo più leggiero; e in tal senso usasi comunemente nella locuzione Moto febbrile. –
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 192: Gli effetti del moto febbrile, sono la concozione, la separazione, e l'evacuazione della materia morbosa dal corpo.
Esempio: E Targ. Relaz. Febbr. 218: Molti però sono, e grandi, gli ostacoli, che incontra la natura nel proseguimento del suo moto febbrile, fermentativo e depuratorio.
Definiz: § XVIII. Nel linguaggio degli Economisti, detto del denaro, vale Passaggio successivo d'una in altra mano, Commutazione continuata da persona a persona; Circolazione, Giro, o simile. –
Esempio: Bandin. Disc. econ. 24: Posto tal principio, ne segue che può apparire arricchito un paese, senza che vi sia venuta nuova moneta, ma solamente coll'essersi messa in maggior moto quella che già v'era.
Esempio: E Bandin. Disc. econ. appr.: Prima di far vedere il perchè, accrescendosi il prezzo delle grasce, s'accresca maggior moto al denaro, bisogna ec.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 392: È soprattutto da riflettere, che non è già la moltiplicità del danaro, che faccia ricco uno stato, ma il suo moto, la sua circolazione.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 1, 393: Si crederebbe che da qualche importante somma fosse principiata la fortuna del loro traffico; eppure pochi scudi, e forse poche lire tenute in continovo moto, e raggirate una e più volte il giorno, profittarono ad essi più che non avrebbe fatto un grosso capitale, che camminando a passo lento appena terminasse in più anni il suo giro (qui in locuz. figur.).
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 1, 394: Se si vuol render felice, e far comparir ricco un paese, che scarso trovisi di moneta, conviene ingegnarsi di far circolare, e d'accrescere l'attività ed il moto a quel po' di danaro che vi è.
Definiz: § XIX. Nel linguaggio musicale, usasi a denotare il Passaggio graduato delle voci e dei suoni da un tuono ad un altro più acuto, o più grave; e riceve varj aggiunti che ne determinano i modi. –
Esempio: Galil. V. Fronim. Dial. 58: Il secondo movimento è quando, stando ferma una parte, e principalmente l'acuta, fa l'altra il suo moto tanto verso questa che quella parte.
Esempio: Don. Music. Scen. 35: Ho fatto menzione di questo istrumento (del violino), e non della viola co' tasti, la quale non è a proposito per esprimere una voce, che con moto continuo si aggravi, o inacutisca.
Esempio: Martin. G. B. Contrapp. Pref. 1, XVIII: Tre sono i moti delle voci, e dei suoni, che possono accadere uniti in contrappunto: 1o moto contrario, in cui se una parte ascende, l'altra discende; 2° moto obliquo, in cui se una parte sta ferma, l'altra ascende o discende per grado o per salto; 3° moto retto, in cui le parti assieme ascendono o discendono.
Definiz: § XX. Detto di certi strumenti o macchine, e più specialmente degli orologi, denota Quel continuato e particolar movimento, sia di vibrazione o di oscillazione, sia di rivolgimento, o altro, che la forza motrice dà loro, e che li fa agire. –
Esempio: Galil. Op. VII, 294: Il che prova egli con figurarsi una macina che dia una revoluzione in 24 ore, il qual moto si chiamerà tardissimo.
Esempio: E Galil. Op. VIII, 141: Ad un pendolo, ancor che grave e posto in quiete, col solo soffiarvi dentro conferiremo noi moto, e moto anche assai grande col reiterare i soffj, ma sotto 'l tempo che è proprio quel delle sue vibrazioni.
Esempio: E Galil. Op. VIII, 587: La quale (la volanda), essendo figurata in una ruota che ha da girare sopra il suo asse, può essere più o meno resistente, secondo che ella sarà più grave o più grande: perchè, di due ruote del medesimo peso, ma l'una di maggior diametro dell'altra, la maggiore resisterà più al moto, e dalla medesima forza verrà mossa più tardamente.
Definiz: § XXI. Pure per Movimento, e con più grave senso Commovimento, Agitazione violenta, dicesi delle acque del mare e dei laghi, ed anche del flusso e riflusso del mare. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 12, 63: Qual l'alto Egeo, perchè Aquilone o Noto Cessi, che tutto prima il volse e scosse, Non s'accheta ei però, ma 'l suono e 'l moto Ritien de l'onde anco agitate e grosse; Tal, ec.
Esempio: Galil. Op. VII, 463: L'onde de i quali (dei mari altamente commossi da venti), benchè tranquillata l'aria e cessato il vento, per lungo tempo restano in moto.
Esempio: E Galil. Op. VII, 468: Egli (il vostro discorso) ha due parti: nella prima rende ragione del moto continuo dell'aura orientale, ed anco di un simil moto nell'acqua; nella seconda ec.
Esempio: E Galil. Op. VII, 470: Questo, con che s'atterra questa posizione del moto contribuito al mare dal movimento diurno del cielo, abbatte ancora quella di chi volesse ammetter il moto solo diurno della terra, e credesse con quello solo poter render ragione del flusso e reflusso.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 10, 14: Or mentre Ricciardetto si tapina, E del flusso e riflusso il moto prende, Ch'or l'allontana, ed ora l'avvicina Alle spiagge, ec.
Definiz: § XXII. Per similit., detto di altre cose. –
Esempio: Giust. Vers. 105: Un moto, un vortice Di mani impronte, E piatti e tavole Tutte in un monte.
Definiz: § XXIII. E figuratam., detto di affetti dell'animo. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 19: Succede eziandio che la violenza de' moti loro (degli affetti e delle passioni) ponga in agitazione e perturbi le loro vere immagini (degli oggetti) nel senso comune e nell'immaginativa, che lo 'ntelletto non più le riconosce per desse.
Definiz: § XXIV. Detto della terra, vale Commovimento, Scotimento, del suolo terrestre. –
Esempio: Bottar. Lez. Trem. 29: Queste cavità non sono a gran pezza cotanto grandi, che possa la loro caduta cagionare sensibil moto nel mondo.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 145: Forse ciò era, perchè precipitandosi i massi dalle proprie sedi staccati per la violenza del moto della terra nei cupi abissi, dove ec.
Definiz: § XXV. E parlandosi di terremoto, usasi comunemente a denotare Ciascuno di quei varj movimenti che esso successivamente imprime al suolo. –
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 139: Fatale fu questo terremoto non solamente per la violenza delle concussioni, ma ancora e forse più per la diversità e moltiplicità dei moti impressi alla terra.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. 10, 140: Dal disordine dei moti si argomentava che disordinata fosse la cagione, e che guerra vi fosse sotto come vi era sopra.
Definiz: § XXVI. E in questo senso riceve quasi sempre un qualche aggiunto o compimento, che ne determina il modo o la forma; come, ad esempio, moto Ondulatorio, Orizzontale, Perpendicolare, Sussultorio, Vorticoso, Vertiginoso, Di sbalzo, e simili, che si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Bottar. Lez. Trem. 66: Il secondo (movimento del suolo) è il moto a perpendicolo, quando il terreno o s'alza in su o per lo contrario avvalla: il terzo è il moto paralello all'orizzonte, simile al fluttuare d'un corpo galleggiante: e il quarto è il moto, dirò così, di bilico, quando abbassandosi una parte del suolo, l'altra s'innalza.
Esempio: E Bottar. Lez. Trem. 70: Laonde si conclude che, nè per tremore, nè per moto o perpendicolare o orizzontale, nè per isbilanciamento, può mai la terra ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 139: Fuvvi (nel terremoto della Calabria) il moto subsultorio, cioè dal basso all'alto.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. 10, 140: Fuvvi il moto di sbalzo, come se una porzione della terra a modo di fionda i soprapposti corpi in alto scagliasse. Fuvvi il moto vertiginoso, come se la terra in se medesima si rivoltasse, ed una vertigine imprimesse a ciò che toccava; moto che fu il più pericoloso di tutti, e che atterrò molti edifizj che retto avevano ad altri moti.... Fuvvi il moto ondolatorio, il più solito nei terremoti, e per lo più da oriente verso occidente andava. Fuvvi finalmente un moto di compressione dall'alto al basso, per cui i terreni si abbassavano, ec.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. 10, 143: In questo luogo il moto fu parte subsultorio, parte di sbalzo, parte vertiginoso.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. 10, 153: Tremò di tutti i moti la terra terribilmente, subsultorio, di sbalzo, ondolatorio, vibratorio, vorticoso; ora questo, ora quello predominava.
Definiz: § XXVII. Moto, vale anche Facoltà, Potenza, di muoversi, di andare, di camminare, e generalmente di fare movimenti, atti o gesti qualsiansi; detto dell'uomo e dell'animale. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 12, 67: La vide e la conobbe; e restò senza E voce e moto.
Esempio: Cap. L. Mofet. 151: Appiccansi forte alle fibricciuole, onde han capo i nervi: e se quelle assai sono, e rigogliose, quivi turando i valichi di essi, fan sì, che l'animale affatto il moto e 'l sentimento ne perda.
Esempio: Red. Esp. Insett. 154: Nella paralisia accade talvolta, che in qualche membro si perda il senso, restando libero il moto, e talvolta si perda totalmente il moto senza minima offesa del senso.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 146: Non considerano, che niun'altra materia è più potente distruttrice di quell'ardente febbrile calidità, di quel che sia l'acqua stessa, la quale col suo glutine può incarcerare e privar di moto gl'ignicoli, che in quel tempo trascorrono impetuosamente per entro al corpo.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 97: In quanto all'effetto dell'acque minerali si possono queste malattie collocare nella categoria dei reumi, e la restituzione di moto e di senso non deve riguardarsi come la cura della neurosi..., ma come ec.
Definiz: § XXVIII. Per similit., e più che altro poeticam., detto di cose. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 19, 13: Così pugna naval, quando non spira Per lo piano del mare africo o noto, Fra duo legni ineguali egual si mira Ch'un d'altezza preval, l'altro di moto; L'un con volte e rivolte assale e gira Da prora a poppa, e si sta l'altro immoto; ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 92: Quella canna a lui (al razzo) fè gioco, Poichè all'impeto del foco Col suo peso norma fu; Ed allor che spento ei venne Ella il moto in sè ritenne, E innalzollo ancor di più.
Definiz: § XXIX. E per Principio che muove, eccita, spinge, a tale o tale atto, Cagione movente; ed altresì semplicemente Inclinazione, Tendenza, a un atto. –
Esempio: Dant. Purg. 18: Come il fuoco muovesi in altura, Per la sua forma, ch'è nata a salire Là dove più in sua materia dura; Così l'animo preso entra in disire, Ch'è moto spiritale, e mai non posa Fin che ec.
Esempio: E Dant. Conv. 301: Cose sono che sono sì pure arti, che la natura è strumento dell'arte; siccome vogare col remo, dove l'arte fa suo strumento della impulsione, che è naturale moto.
Esempio: Cocch. Disc. 1, 99: Oltre al mantenersi umide e cedenti le fibre nel bagno freddo, la pressione e il condensamento accresceranno ancora la naturale inclinazione o moto al contatto nelle particelle componenti i nostri liquidi.
Definiz: § XXX. E per Impulso, Spinta, così intrinseci come estrinseci, a muoversi; ed altresì ad agire, a produrre l'effetto, parlandosi di cose. –
Esempio: Gell. Circ. 93: Quel moto che la fa (la pietra) andar verso il centro, nascendo da una potenza intrinseca, la quale è dentro di lei, chiamata natura, gli viene a essere naturale, e non violento. Imperocchè i moti violenti sono quegli i quali nascono da potenza estrinseca. E però, se bene ella non può far altro, non si può dire che ella sia sforzata.
Esempio: Bottar. Lez. Trem. 62: Se una mina si leva in capo un baluardo, o altra simile fortificazione, il fa più per l'aiuto dell'aria rinchiusa, che per lo primo moto che le dia il fuoco.
Definiz: § XXXI. E figuratam., per Eccitamento, Incitamento, Instigazione, Stimolo. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 97: Chi considera bene non può negare che nelle cose umane la fortuna ha grandissima potestà, perchè si vede che a ogn'ora ricevono grandissimi moti da accidenti fortuiti, e che non è in potestà degli uomini nè a prevedergli nè a schifargli.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 12: E a chi si dee obbedire? M. Al moto della ragione, che la parte divina tiene di nostra natura.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 308: Ah sì, mio re, cedi al tuo cor; seconda I suoi moti pietosi, e la mia speme; O me spirar vedrai col padre insieme.
Esempio: E Metast. Dramm. 6, 260: Del dover se i confini Troppo, o signor, l'impeto mio trascorse, Perdono imploro; inevitabil moto Furon del sangue i miei trasporti: io stesso Più me non conoscea.
Esempio: Leopard. Poes. 146: Natura umana,... Come i più degni tuoi moti e pensieri Son così di leggieri Da sì basse cagioni e desti e spenti?
Definiz: § XXXII. E conforme a proprietà latina, per Affetto dell'animo, Passione. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 268: E col tuo sangue l'alme purghi e sani Dall'infinite colpe e moti umani.
Esempio: Tass. Rinald. S. 6, 62: Chè se 'l frenare i subiti del core E primi moti non è in nostra mano, Può bene il saggio ec.
Esempio: Leopard. Poes. 139: Non sai Che smisurato amor, che affanni intensi, Che indicibili moti e che deliri Movesti in me.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 301: Come gli uomini di natura, per modo di dire, impoetica, se bene intendono le parole e il senso, non ricevono i moti e le immagini de' poemi; così ec.
Definiz: § XXXIII. E per Disposizione di animo a operare in tale o tal modo in date circostanze o condizioni. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 413: Vostre Signorie, per questa continuazione di lettere scritte da' 16 dì a questo giorno, vedranno che moti sieno quelli del Papa e di Roano in su questi movimenti dei Viniziani; e in effetto el Papa crede possere trarre loro di mano quelle terre amicabilmente, e Roano spera possere frenare in brevi la insolenza loro.
Definiz: § XXXIV. Moto, vale pure Sollevazione, Sedizione, Tumulto; e spesso prende l'aggiunto di moto Popolare. –
Esempio: Metast. Dramm. 8, 82: Senza che parli, intendo Già le querele tue. Non ti sgomenti Il moto popolar: Regolo in Roma Vivo non resterà. A. Non so di quali Moti mi vai parlando. Io querelarmi Teco non voglio.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 2, 46: Quantunque fossero nei medesimi pensieri infiammatissimi, tuttavia vi era pericolo non si raffreddassero, essendo a sì fatta vicenda soggetti i moti popolari, che sono più facili ad eccitarsi, che a mantenersi.
Esempio: Giobert. Rinnov. 1, 15: Non sarà (la rivoluzione italiana) di pericolo alla proprietà e alla famiglia, come i vecchi moti degli Ussiti e degli Anabattisti.
Definiz: § XXXV. E per similit. –
Esempio: Rucell. G. Ap. 305: Questi animi turbati, e queste gravi Sedizioni, e tanto orribil moto Potrai tosto quetar, se getti un pugno Di polve in aria verso quelle schiere.
Definiz: § XXXVI. Vale pure Sollevamento di tutto un popolo verso una grande mutazione civile o politica. –
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 45: Ma vennero certi tempi strani, in cui la sapienza civile non poteva più bastare senza la forza; troppo rotti e troppo enormi dovevano essere i moti; la sapienza civile stessa era venuta in derisione.
Esempio: Giobert. Rinnov. Proem. XII: Coloro che m'incolpano di contraddizione non si appongono.... meglio di quelli che mi tacciano di sognatore perchè il moto italiano andò a monte.
Esempio: E Giobert. Rinnov. 1, 16: Finchè gl'Italiani conformerannosi all'indirizzo del moto patrio, le armi saranno adoperate a cacciare i barbari, non a offendere i fratelli.
Esempio: Lambr. Elog. 56: La storia imparziale dirà che al moto, per cui l'Italia è venuta nella presente grandezza, diè il primo impulso Pio IX.
Esempio: E Lambr. Elog. 123: I repressi moti del 21 si riscotevano, i desiderj mal sopiti si risvegliavano.
Definiz: § XXXVII. Vale altresì Disegno e apparecchio di guerra contro un principe od uno Stato, Mossa d'armi; ed altresì Impresa guerresca. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 288: Per fare qualche riparo ai moti che si temevano in Romagna, si mandò Lorenzo de' Medici in Mugello, e Piero Corsini a Castrocaro.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 303: Non cessando però in questo mezzo di fare ogni opera per corrompere con doni e con promesse i principi della nazione per divertirgli da questo moto.
Esempio: E Guicc. Stor. 3, 400: Battuta la fortezza, ebbe (Antonio da Leva) il medesimo successo, restando nell'una e l'altra espugnazione morti circa quattrocento uomini, e molti prigioni, tra i quali Galeazzo, capo di questo moto.
Esempio: Bemb. Stor. 1, 224: Ma i moti di Melano furono di questa maniera. Il signor Lodovico, raccolte in Lamagna genti non moltissime..., s'era ne' fini del regno.... condotto.
Esempio: Car. Lett. ined. 2, 70: Sermoneta mi dice aver visto una lettera di persona d'importanza che Maurizio aveva mandato a giustificare il suo moto con l'Imperatore, rimproverandoli i torti che Sua Maestà gli ha fatti. Il che mi pare un chiaro protesto di guerra.
Esempio: Parut. Append. 1, 446: Nè i moti delli Francesi avevano tanto fondamento, nè l'aiuto che potea contra tali forze prestare l'armata era tanto, che ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 122: Ma l'importanza del fatto, prima di muoversi, era che l'Inghilterra si chiarisse delle sue intenzioni; perchè senza la presenza delle sue armate nel Mediterraneo, stante la potenza marittima della Francia, non era da sperarsi che il moto avesse felice fine.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. 1, 216: Filippo dal canto suo fermava anche il moto di verso Bologna, rimettendosi in tutto a quanto farebbero i cardinali.
Esempio: E Bott. Stor. Iatl. cont. 1, 220: Molti altri fuorusciti dei primi erano con loro, dolentissimi tutti che un moto, che aveva avuto per fine o di tòrre del tutto lo stato a Cosimo, o di moderarlo almeno talmente che ancor eglino vi partecipassero, l'avesse pel contrario raffermo.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. appr.: Il re di Francia, che non voleva lasciar cadere quel moto, sapendo che la città era cupidissima di ricuperare la libertà oppressa da Cosimo e dagl'imperiali, e che la città libera era devota del nome francese, aveva mandato qualche denaro.
Definiz: § XXXVIII. E per Qualsivoglia azione ostile, ordinata alla guerra; onde la locuzione Moto di guerra, che vale lo stesso. –
Esempio: Machiav. Disc. 355: Potevano.... i Viniziani dare parte per salvare il resto, il che se loro avessero fatto in tempo, che paresse che la non fusse stata necessità, ed innanzi ai moti della guerra, era savissimo partito; ma in su i moti era vituperoso, e per avventura di poco profitto.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 161: Di Napoli non ci è altro moto, che ci accerti che gl'Imperiali sieno per mandare avanti l'impresa cominciata.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 320: De' moti della guerra non ritraggo ancor cosa che m'affidi d'affermarla per vera.
Definiz: § XXXIX. Moto, come Term. del linguaggio militare, denota Quel regolato mutamento di luogo, o di ordinanza, che una soldatesca fa, così in campo, come nelle marce e nelle battaglie. Oggi comunemente Movimento. –
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 310: Il capitano adunque colle trombe mostrasse quando si avesse a fermare o ire innanzi, o tornare indietro, quando avessero a trarre le artiglierie, quando muovere i veliti estraordinarj, e con la variazione di tali suoni mostrare all'esercito tutti quelli moti che generalmente si possono mostrare; le quali trombe fussero dipoi seguitate da' tamburi.
Esempio: Tass. Gerus. S. 20, 16: Le spade omai tremar, tremar gli scudi, Tremar veggio le insegne in quella parte; Conosco i suoni incerti e i dubbj moti; Veggio la morte loro a i segni noti.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 160: L'ordinanza del marciare ha per fine il poter trasformarsi subitamente con brevissimi moti e mutazioni in quella del battagliare.
Esempio: Eserciz. milit. 186: È bene di far più volte questa operazione sino a che l'abbino ben capita i soldati a cavallo, per poi imparargli i diversi moti dello squadrone.
Esempio: Parin. Poes. 11: Oh! se te in sì gentile atto mirasse Il duro capitan, qualor tra l'armi, Sgangherando le labbra, innalza un grido Lacerator di ben costrutti orecchi, Onde alle squadre varj moti impone.
Definiz: § XL. Moto perpetuo, propriamente varrebbe Moto che, una volta impresso da una forza in un corpo, più si ferma; ma usasi familiarmente, e con una certa iperbole, a significare Moto, o Movimento, continuo, incessante, di checchessia. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 321: Quel moto perpetuo de' sacchi bagnati, per far fresco, mi tocca l'ugola.
Esempio: Borgh. R. Rip. 501: Dicesi che egli (il Buontalenti).... ha trovato quel che infino a ora non si è veduto, e che molti non credono che trovar si possa, cioè il moto perpetuo, in uno strumento in cui sono i quattro elementi: il quale strumento, incontanente che è messo insieme, si muove per se stesso continovamente.
Definiz: § XLI. Quindi Avere addosso il moto perpetuo, Essere il moto perpetuo, Parere, il moto perpetuo, dicesi di chi, per grande vivezza, non sta mai fermo, ma è sempre in moto; e per lo più applicasi a ragazzi. –
Esempio: Rucell. Or. Operett. var. 70: I fanciulli mai non fermano, e par che abbiano addosso il moto perpetuo, che a poco a poco nell'invecchiare s'infingardisce.
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 266: La fierezza del ragazzo era tale che gli faceva incontrare ad ogni punto un pericolo, e veramente si poteva affermare ch'e' fosse (come noi sogliamo dire) il moto perpetuo.
Esempio: Red. Esp. Insett. 106: Dalle più piccole [uova].... nacquero certi neri moscherini simili alle formiche alate, i quali appena che furon nati, con grandissima ed incredibile vispezza e velocità saltellando e volando, pareano, per così dire, il moto perpetuo.
Definiz: § XLII. Moto proprio. Lo stesso che Motuproprio o Motoproprio; ma è maniera oggi non comune. –
Esempio: Cellin. Vit. 97, 5: Preso il datario il moto proprio e volendoselo mettere in nella tasca, disse, ec.
Definiz: § XLIII. Primo moto, dicesi figuratam. Il primo e subitaneo impulso dell'animo in cosa o fatto qualsiasi, il quale ci spinge quasi istintivamente a operare in tale o tal modo. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 140: Credo bene che.... quel buon genio del Padre Lettore non averebbe, in quel moto primo primo, potuto rattenersi di non dirmi: Ah signor Conte, ec.
Esempio: Fag. Comm. 3, 303: Finalmente voi fuste il motore della rissa, e come ho presentito, fuste il primo a perquoter Ciapo a man salva con un pugno nel volto; ora, in quel primo moto, è compatibile un idiota, se, senza far le debite reflessioni, vi corrispose subito con un altro.
Definiz: § XLIV. Di proprio moto; locuzione avverbiale, che significa Per solo impulso dell'animo, Per puro atto di propria volontà, Spontaneamente: e spesso riferiscesi ad atti o deliberazioni che emanino dall'autorità suprema. –
Esempio: Vill. M. 7: Dipoi di proprio moto del Santo Padre, l'uficio e dignità del senato di Roma, e tutto esso uficio, accomandato fu al detto messer Niccola a sua vita.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 306: A me (la esenzione) è stata fatta dalla Comunità istessa, di suo moto proprio, per miei benemeriti verso di lei, come essa medesima confessa.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 137: In questa buona disposizione, di suo moto proprio, mi presento d'un beneficio in casa mia di ottanta scudi, che ne so grado in buona parte a l'occasione che ella m'ha dato d'andarle innanzi con cose così grate.
Esempio: Galil. Op. Cart. X, 165: La qual cosa ho voluto io di proprio moto, e senza conferirne una minima parola nè ad esso S. Aqquapendente nè ad altra persona vivente, communicare a Vostra Altezza Serenissima.
Esempio: E Galil. Op. Cart. XVI, 506: Io, come suo amico, e ad esso e allo Studio di Padova affezionato, ho volsuto di proprio moto darne questo motto alla Paternità Vostra Reverendissima per servirsene, caso che ec.
Esempio: Viv. Tratt. Proporz. 154: Come tutto voi potreste veder da' mie' scritti, che la seguente mattina de' sei quell'altissimo personaggio di proprio moto e con speciosa maniera vollemi convalidare.
Esempio: E Viv. Lett. ined. 2, 8: Similmente di moto proprio dell'istesso Serenissimo Ferdinando nell'anno 53 con aggiunta di provvisione fui sostituito all'ingegnere Baccio del Bianco, ch'era passato al servizio, per qualche tempo, del Re di Spagna.
Definiz: § XLV. Aver moto, vale Muoversi, Fare movimenti, detto di corpi animati. –
Esempio: Rucell. G. Ap. 506: Alcune (delle api).... I nati figliuolin, ch'a pena han moto, Con la lingua figurano, e col seno Gli allattan di soave ambrosia e chiara.
Definiz: § XLVI. Avere il moto suo, vale figuratam. Avere tutte le condizioni necessarie ad agire, a operare. –
Esempio: Guicc. Stor. 4, 23: Se bene.... tutte le cose che accadono in questo mondo inferiore procedono dalla provvidenza del Sommo Iddio, e da quella hanno giornalmente il moto suo, pure questo talvolta in qualcuna si scorge più chiaramente.
Esempio: E Guicc. Op. ined. 1, 110: Chi chiamò e' carriaggi impedimenti, non poteva dire meglio; chi messe in proverbio: gli è più fatica a muovere uno campo che a fare la tale cosa, disse benissimo; perchè è cosa quasi infinita accozzare in uno campo tante cose, che abbia il moto suo.
Definiz: § XLVII. Dar moto, o il moto, a checchessia, vale Farlo muovere; anche figuratam. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 120: E' pochi, e non e' molti, danno communemente il moto alle cose del mondo, e i fini di questi sono quasi sempre diversi da' fini de' molti; e però partoriscono diversi effetti da quello che molti desiderano.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Dare.... Dare moto. Far muovere.
Definiz: § XLVIII. Darsi moto, vale Muoversi. –
Esempio: Crusc. Vocab. IV: Muovere.... Muovere, neutr. e neutr. pass., vale Darsi moto, Pigliar moto.
Definiz: § XLIX. Usasi familiarmente, e in senso figurato, per Darsi da fare, Adoperarsi molto, intorno a checchessia, affinchè proceda bene, riesca al fine voluto, e simili.
Definiz: § L. Essere in moto, vale Muoversi del continuo; anche figuratam. –
Esempio: Machiav. Disc. 32: Sendo tutte le cose degli uomini in moto, e non potendo stare salde, conviene che le saglino o che le scendano.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 293: Tutto è in moto nell'universo, le stelle fisse non si trovano più che nel vocabolario.
Definiz: § LI. Detto di veicoli, vale Essere in cammino; e il suo contrario è Esser fermo.
Definiz: § LII. Vale pure Essere in atto di operare, Agire; e in questo senso dicesi più comunemente di strumenti o macchine. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 12, 55: Sempre è il piè fermo, e la man sempre in moto; Nè scende taglio in van, nè punta a vòto.
Definiz: § LIII. Figuratam., detto di persona, vale Recarsi di qua e di là per negozj, o per un negozio, Essere affaccendato, e simili.
Definiz: § LIV. E detto di alcun luogo, vale Esservi gran concorso, grande affluenza, di persone che vanno e vengono, o comecchessia si danno da fare, si agitano, per lo più per occasione straordinaria. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 195: Allora, non solo il monastero, ma tutto il paese sarebbe in moto.
Definiz: § LV. Far moto, Far del moto, e simili, vale Passeggiare, Far passeggiate, propriamente per conservare la sanità; ma anche per attendere a faccende. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 5: Filosofando Sul nome auguroso d'un tal die (del lunedì), Non gli par bene (al medico dei pazzi) il far far moto alcuno A quei cervei lunatici, A schivar loro alterazion maggiore.
Definiz: § LVI. Mettere in moto, vale Far muovere, Far circolare, e simili. –
Esempio: Cocch. Disc. 2, 97: Che la materia prolifica animata per la sua applicazione al corpo embrionico vi metta in moto il sangue, dal quale poi ec.
Definiz: § LVII. Vale pure Mettere in azione, Fare andare, riferito a macchina qualsiasi.
Definiz: § LVIII. E riferito a persone, vale Metterle in faccende, Dar loro molto da fare. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 566: Nello stesso tempo, aveva messo in moto altr'uomini e donne di servizio, o suoi dipendenti, a preparar nel castello alloggio a quante più persone fosse possibile.
Definiz: § LIX. Figuratam., vale Eccitare, Stimolare, e simili. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 88: Quell'appressare al naso un odore.... non è altro che lo strofinare che si fa all'ambra e alle gioie trasparenti, per eccitare gli effluvj della virtù elettrica; la quale, una volta che è messa in moto e venuta alle bocchette de' pori, tira indifferentemente tutto quello che ella trova, senza discernere se è paglia, o carta, o polvere, o fili di seta o di lana.
Definiz: § LX. Pigliar moto, vale Muoversi; e Pigliare il moto, detto di veicolo o macchina qualsiasi, vale Cominciare a muoversi, ad andare, ad agire. –
Esempio: Crusc. Vocab. I: Muovere.... In significato neutro, Pigliar moto.
Definiz: § LXI. Stare in moto, detto di persona, vale Muoversi, Non star fermo; e propriamente per aver da fare con necessità di andare in più luoghi. –
Esempio: Corsin. B. Torracch. 7, 56: Ha il gran Parrin nella bandiera rossa Dipinto il Tempo, il qual se ne sta in moto (qui figuratam.).
Definiz: § LXII. Tenere in moto, vale Far muovere, Far camminare o passeggiare, senza riposo. –
Esempio: Giust. Vers. 16: Per un secolo e più rimasto vuoto, Cinsi (parla lo Stivale) la gamba a un semplice mercante; Mi riunse costui, mi tenne in moto, E seco mi portò fino in Levante.
Definiz: § LXIII. E riferito a persona, vale Tenerla occupata in gran faccende, Darle molto da fare e da girare.