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NAVICARE, e NAVIGARE
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NAVICARE, e NAVIGARE.
Definiz: Andar con nave per acqua; e si usa in signific. neutr. e talora anche att. Lat. navigare, navibus transiicere.
Esempio: Dant. Inf. 21. A rimpalmar li legni lor non sani, Che navicar non ponno.
Esempio: G. V. 10. 65. 2. Ma fecerlo per non perdere il navicare.
Esempio: Bocc. pr. 4. Sol di se nella mente m'ha al presente lasciato quel piacere, che egli è usato di porgere a chi troppo non si mette ne' suoi più cupi pelaghi navigando.
Esempio: Petr. son. 34. Del lito Occidental si muove un fiato, Che fa sicuro il navigar senz'arte.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 89. Navigando egli per certe contrade ec. insino da lungi s'udivano le boci delle Demonia, che erano per le terre d'intorno.
Esempio: Serd. stor. 6. 217. Vi corrono fiumi, che si navigano ancora con grosse navi.
Definiz: §. I. Navigare, in signific. att. per Trasportare in nave da luogo a luogo checchessia. Lat. navi transvehere.
Esempio: Urb. Nè anche aver fatto cosa, per la quale essa meritasse esser con tanta fretta navigata in paesi strani, tra gente incognita.
Definiz: §. II. Navigare a seconda, vale Navigare secondando il corso dell'acqua. Lat. secundo flumine nare.
Esempio: Agn. Pand. 7. Ditemi; se voi foste in una barchetta, e navicaste alla seconda pel mezzo del fiume d'Arno, e, come accade, voi v'infangaste il viso, e le mani, sarebbe vostra quell'acqua, la quale voi adoperaste in lavarvi?
Definiz: §. III. Navigar secondo i venti; detto proverb. che vale Ubbidire agli accidenti, e Far della necessità virtù. Lat. navigare secundum fretum, navigare secundum fortunam. Gr. πλεῖν κατὰ πορθμὸν, πλεῖν κατὰ δαίμονα. v. Flos 126.
Definiz: §. IV. Navigar per perduto, si dice di Chi essendo in estremo pericolo, o ridotto alla disperazione, si rimette interamene alla fortuna. Lat. vela ventis permittere.
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 6. E così navigando ognor per persi Detter poi fondo in questo asciutto porto.
Esempio: Varch. Suoc. 4. 6. Dio l'aiuti, ch'e' n'ha bisogno, e naviga per perduto.
Definiz: §. V. Navigare, figuratam.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 100. Massimamente a Nerone primo a succedere, giovane modesto, ma non sapea navigare (cioè governarsi; il Lat. ha quid in praesentiarum conduceret, oblitum)