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1) Dizion. 5° Ed. .
MENOMANZA
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MENOMANZA.
Definiz: Sost. femm. Il menomare o menomarsi, Diminuzione, Scemamento, Difetto. –
Esempio: Ristor. Comp. Mond. 35: E non fue maggiore nè minore, imperciò che 'l mondo è perfetto, e non ha in sè nulla menomanza. E s'egli potesse essere essuto maggiore e non fosse, non sarebbe perfetto, e arebbe menomanza, e imperciò non fu maggiore.
Esempio: E Ristor. Comp. Mond. 160: La cosa ch'è perfetta non ha nulla menomanza; e la cosa che non ha menomanza non può essere maggiore nè minore.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 293: Come questa (la riverenza) è bellezza d'onestà, così lo suo contrario è turpezza, e menomanza dell'onesto.
Esempio: Senec. Pist. 65: Nondimeno, io mi metterò in quel pericolo e ardirò mostrargli i suoi vizj e le sue menomanze.
Esempio: Elez. Corrad. 9: Avemo proveduto di elegere lo suo successore, non per la sua morte lo 'mperio patisse menomanza di Stato, e la possa perisse in tutto.
Definiz: § II. E per Abbassamento, Avvilimento. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 225: A schifare cotali vizj si dee avere in sè carità al prossimo, e non stimare che la gloria del prossimo sia sua menomanza.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 197: Non è atto d'amico, ma di sofista che procaccia gloria dalle menomanze altrui.
Definiz: § III. E per Mancanza, Necessità, di checchessia. –
Esempio: Senec. Pist.: Catone menò l'oste nel mezzo 'l diserto tutto a piede; vedi che posso sofferir sete, e menomanza e necessità d'acque.
Esempio: E Senec. Pist. appr.: Molti uomini hanno avuto menomanza di tutte le cose.
Esempio: E Senec. Pist. altrove: Io avrò menomanza e misagio delle cose necessarie alla vita.