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FORO, col primo o largo.
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FORO, col primo o largo.
Definiz: Sost. masc. Propriamente Luogo spazioso nelle città, circondato di edifizj pubblici, destinato a trattarvi gli affari; Piazza: ma in particolare intendesi del più famoso, cioè quello foro Romano, che si distingue dai due di Cesare e d'Augusto, e dagli altri di Nerva e di Traiano. E anche nel più largo significato è voce propria del linguaggio storico ed erudito, oppure del poetico.
Dal lat. forum. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 204: Curzio,... Che di sè e dell'arme empiè lo speco In mezzo 'l foro orribilmente voto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 174: Quei Decj, e quel nel Roman foro assorto, Quel sì lodato Codro da gli Argivi, ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 279: Il foro romano e 'l campidoglio si credono aggiunti da T. Tazio.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 23: Pisone, dal furibondo crescer della sedizione, e dalle voci risonanti sino a Roma spaventato, raggiunse Galba vicino al foro.
Esempio: Galian. B. Vitr. 41: Si deve ora trattare della scelta propria de' suoli per uso de' tempj, del foro e degli altri luoghi pubblici.
Esempio: E Galian. B. Vitr. 103: Tale è il tempio del divo Giulio e quel di Venere nel foro di Cesare, ed altri simili se ve ne sono.
Esempio: E Galian. B. Vitr. 165: I Greci formano il foro quadrato con porticato doppio e spazioso, e lo adornano di spesse colonne e corniciamenti di pietre o di marmo, sopra poi vi formano de' passeggi su i palchi.
Esempio: E Galian. B. Vitr. 171: L'erario, la carcere e la curia si hanno a situare accanto al foro; ma in modo tale che la grandezza loro sia proporzionata a quella del foro.
Esempio: Giord. Op. 1, 5: È fuor di dubbio che Milano ebbe suoi bagni pubblici ne' contorni di San Lorenzo. E chi voglia dopo sì lungo intervallo restituire a questa città un tanto giovevole ornamento, non potrebbe dargli più conveniente luogo che il Foro Bonaparte.
Esempio: Manz. Poes. 90: Dagli atrj muscosi, Dai fori cadenti ec.
Definiz: § I. Pure nel linguaggio degli eruditi, per Ciascuna di quelle piazze o mercati, dove si vendevano le diverse derrate, e che secondo la qualità di queste ricevevano diversi aggiunti. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 278: Mi par non fuori di proposito notare ove Romolo cominciò il primo cerchio. Dal foro boario, ove noi vediamo quel bue di bronzo,... cominciò a disegnarlo con un solco.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 250: Il loco, ove al macello ivano i buoi, Da loro si chiamò foro boario.
Definiz: § II. E dallo essere nel foro gli edifizj pubblici, e in particolare quelli dove si trattano le cause innanzi ai magistrati, prendesi per Tribunale, Corte: e in tal senso oggi comunemente s'intende, specialmente in quanto denoti le persone che lo costituiscono o vi agiscono. –
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 19: Nella città si chiusono per allora tutti i fori, e tutte le pubbliche o le private faccende, badandosi solamente alla cura di questo male.
Esempio: Car. Eneid. 1, 684: E quei che del Senato e de gli officj Piantan le curie e i fori e le basiliche.
Esempio: Loll. Oraz. I, 6, 69: Altra lingua era pur quella che usava già il volgo e la plebe di Roma, ed altra quella che si parlava nel senato e ne i fori.
Esempio: Cellin. Vit. 3, 224: E' quali sono per il resto di pigione e di spese fatteli per via della Mercatanzia, insino a questo dì detto; tutto con ordine di ser Pier Francesco notaro pubblico del detto foro.
Esempio: Dav. Tac. 1, 416: I fori, i teatri, i tempj tiene per ispelonche.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 38: Veggendo voi tutte le cose esser governate non da stranieri ma da' vostri stessi, lasciaste che ciascun foro, che ha le ragioni distinte, se le conservasse intere e salve.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 6: Quei ch'usano gli scanni Giudicïali in pubblico ritaglio Della giustizia, e con questi altri tali.... Deturpator di fori e tribunali.
Esempio: Salvin. Georg. 2, 159: Ferree leggi o foro Insan non vide o popolari archivj.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 250: Foro chiamiam quello fra noi, Ove spesso i legali e i giusdicenti Fanno la pelle ai poveri clienti.
Definiz: § III. E figuratam. pure per Tribunale, rispetto alla giurisdizione di esso. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 309: In Venezia l'ho convenuto, ed in Venezia ho proseguita la causa già tanti anni.... E non ne potendo venire a capo, mi risolvei alla fine di mandarvi quest'anno mio nipote medesimo ad agitarla; dal quale vedendosi stringere, esso medesimo fuggì il suo foro, ed allogò che la causa era devoluta a Malta.
Definiz: § IV. In più largo senso e pur figuratam., prendesi anche per Ufficio, Magistrato, Assemblea, e simili, dove si trattano le cose pubbliche. –
Esempio: Dav. Tac. 2, 264: In vano aver posto silenzio agli studj del foro e allo splendor dell'arti civili, se altri s'usurpa poi la gloria dell'armi.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 22: T'aspetta il foro. C. Inquisitor ei nacque, Ed io divenni, ec.
Definiz: § V. Pur figuratam. e poeticam., con maniera latina, per Convocazione e seduta di magistratura. –
Esempio: Car. Eneid. 5, 1075: Enea de la città le mura.... Insolca, e i lochi assegna;... e Re n'appella Il buon troiano Aceste. Ei lieto il carco Ne prende; indice il foro, elegge i padri, Ode, giudica, e manda.
Esempio: Salvin. Eneid. 5, 476: Il troiano Aceste si rallegra del reame, E intima il foro, e fa ragione ai Padri. (Il lat. ha: indicitque forum.)
Definiz: § VI. Usasi comunemente in modo figurato, a denotare La professione delle leggi e l'esercizio di essa. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 78: Mi sien del foro pur le strade chiuse, Aprir so ai voli miei più largo campo.
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 24: Qual è l'assetto, lasciatemi dir così, della mente e dell'animo tutto della gioventù, la quale dall'aula delle università entra nella vita della famiglia, nel foro, ne' traffici, nei pubblici uffici?
Definiz: § VII. Foro, nel senso figurato attinente alla sua giurisdizione, riceve diversi aggiunti denotanti la qualità o i termini della giurisdizione medesima, come foro Ecclesiastico, Secolare, Giudiciale, Penitenziale, Esterno, Interno, Della coscienza, e simili, che si dichiarano ciascuno a suo luogo. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Quell'altro fiammeggiare esce del riso Di Grazïan, che l'uno e l'altro foro Aiutò sì, che piace in Paradiso.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 23: I bigami sono privati di ogni brivilegio chericile, e legati al foro secolare.
Esempio: E Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 34: In foro giudiciale è creduto all'uomo contro a sè, non per sè; in foro penitenziale è creduto all'uomo contro a sè e per sè.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 323: Adiunge: che l'uno e l'altro foro; cioè la corte civile e la corte ecclesiastica, Aiutò sì, ec.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 5, 260: Lo supplicò che almeno volesse dare l'assoluzione al Re nel foro della coscienza, ma nè anco questo potè impetrare.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 3, 388: Parendogli cosa dura ch'egli non possa avere quelle facoltà nel foro interiore che vengono concesse qui a varj semplici religiosi.
Esempio: Buomm. Verg. 14: Quelle cose che appartengono alla giurisdizione esteriore, detta in foro fori, o contenzioso, il vescovo le può delegare a qualunque persona.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 23: Molto meno vuol promulgare questa condannazione nel foro esterno.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 12, 1, 41: Però ciò che sia di tal questione nel foro interno,... non è mia parte in modo alcuno di parlare; per quello che tocca al foro esterno, in pratica sta ricevuta la distinzione, tra li beneficj curati e li non curati.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 14, 2, 93: Si dicono cause spirituali, le quali spettano al foro ed al giudice ecclesiastico, ec.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Contenzioso si dice da' Canonisti il Foro ove s'agitano le liti e differenze, a distinzione del Foro interiore, che essi chiamano di coscienza.
Esempio: Segner. Op. 4, 588: Perchè i gemiti del cuore sono bensì noti a Dio, ma nascosti agli uomini, fate che quegli prorompano chiaramente dal cuore a gli atti, prima che gli ammettiate per sufficienti a testificare nel foro esterno.
Esempio: E Segner. Op. 4, 591: Dite loro con libertà, non essere voi capace di soddisfare in un'ora stessa a due fori, interno ed esterno.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 309: Le quali [indulgenze], senza i rigori che porta seco la soddisfazione del foro penitenziale, ci arricchiscono di quel bene medesimo che i fedeli han cercato e cercano altrove con tanto stento.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 22: S'intendesse abolito il privilegio degli ecclesiastici di tirar i laici al foro loro, e nelle cause criminali in tutto e per tutto ai laici parificati fossero.
Definiz: § VIII. Foro divino, ed anche Foro della divina misericordia, o simili, e per suo contrapposto Foro umano, valgono figuratam., e propriamente nel linguaggio de' Teologi, Il supremo giudizio di Dio, o Il giudizio degli uomini. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 36: In foro divino quanto vagliono le indulgenze?
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 180: Una tal legge molto più si pratica nel foro della divina misericordia, nel quale i penitenti godono spesso maggiori prerogative che gli innocenti.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 331: Io tengo che anche nel foro divino della penitenza si avveri quel che decreta la legge nel foro umano, cioè che ne' giorni di Pasqua sieno lasciati liberi i prigionieri, salvo che non sieno avvezzi a far male.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 356: Stando allora l'infermo in atto già già di uscire dal foro umano, vien dalla Chiesa, per dir così, rassegnato, con quel modo che tiene di favellare, al foro divino.
Definiz: § IX. E Foro divino poeticam. per la Chiesa. –
Esempio: Dant. Parad. 30: E fia prefetto nel foro divino Allora tal, che palese e coverto Non anderà con lui per un cammino.
Definiz: § X. Term. d'Archeologia. Foro della scena o delle scene, e assolutam. Foro, si diceva La parte anteriore della scena che rimaneva in faccia agli spettatori. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 207: Questa scena dunque fu la più bella che non solo insino allora avesse fatto Aristotile, ma che fusse stata fatta da altri già mai, avendo in essa fatto molte cantonate di rilievo, e contrafatto noi mezzo del foro un bellissimo arco trionfale, ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 11: Ne' fori si veggon delle scene Passar fantocci e figurette andanti.
Esempio: Accolt. Prosp. 41: Sia il dato piano N L,... nel qual piano vogliamo accordare le cose vedute in quello del foro della scena.
Esempio: E Accolt. Prosp. appr.: Sopra il piombo N A deve posare la superficie del foro, recettiva del punto delle cose finte in detto suo piano.
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 102: Aveva l'architetto fatta la scena con tre fori, e l'altezza delle finte case giungeva fino a braccia 20.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 493: Foro si domanda la parte in testa delle scene. La voce è tratta da Vitruvio, che la parte della scena, che figura le genti che vengono di città, chiama a foro.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 71: Alcun dice che a far la parte loro Venuti sono i diavoli in effetto; Altri, che ardon le scene, ed arde il foro, E che la fiamma ha guadagnato il tetto.
Definiz: § XI. E negli anfiteatri, conforme al lat. forus, si disse Il luogo elevato e distinto dagli altri, di dove si assisteva allo spettacolo. –
Esempio: Nard. Liv. Dec. 12: Furono assegnati i luoghi a i padri ed a i cavalieri, ove ciascuno ordinasse i suoi seggi per veder gli spettacoli; i quali luoghi si chiamarono fori.