Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
FORO
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FORO.
Definiz: Col primo O stretto, Buco, Buca, Apertura. Lat. foramen, rima, cavum. Gr. ὀπή, πόρος, τρύπημα.
Esempio: Bocc. concl. 4. Più non si dee a me esser disdetto l'averle scritte, che generalmente si disdica agli uomini, ed alle donne dir tutto dì, foro, e caviglia, e mortaio, e pestello, e salsiccia, e mortadello.
Esempio: Dial. S. Greg. M. Fa lo segno della croce alla bocca del foro, e incontanente il serpente se ne trae morto.
Esempio: Dant. Purg. 5. Gli profondi fori, Ond'uscì 'l sangue, in sul quale io sedea, Fatti mi furo in grembo agli Antenori.
Esempio: E Dan. Purg. 21. Nel tempo, che 'l buon Tito coll'aiuto Del sommo rege vendicò le fora, Ond'uscì 'l sangue per Giuda venduto.
Esempio: Med. vit. Crist. Se io non vedessi nelle sue mani, e piedi le fora de' chiavelli ec. io non crederrò.
Esempio: Pallad. Febbr. 17. Indi ritratto fuori quello agutello, incontanente sommettere ivi in quel foro un ramuscello.
Esempio: Libr. cur. malatt. Se le fora dell'orecchie sono vedute sane, e non hanno alcuna di queste cose, intendesi, che 'l nervo dell'udire è infermo.
Esempio: Tes. Br. 3. 2. Ma l'acque del lago si entrano sotto terra, e corrono chiuse, e per fori privati dentro dalla terra.
Esempio: Vend. Crist. G. S. Gli uscivano le vespe dal naso, cioè delle fora del naso.