Lessicografia della Crusca in rete

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MORA
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MORA.
Definiz: Sost. femm. Nome di un giuoco plebeo che si fa in due, nel quale ciascuno dei giocatori fa pugno della mano destra e poi stende uno o più diti di essa e al tempo stesso grida un numero, cercando d'indovinare quanti diti stenderanno fra tutt'e due. –
Esempio: Franc. Son. 32: L'hanno i portatori alle colonne Per bocca più che non hanno la mora.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 23: E non potrà.... Levar più d'un colla mano o dir sette, Al giuoco delle corna o della mora.
Esempio: Buonarr. Cical. III, 1, 3: Alcuni primieramente di essi a sedere in terra sendosi posti, e tra loro in mezzo posato un fiasco di vino, in terzo alla mora giocavano in questa maniera, cioè, che due per volta, e non più, insieme giocando, chi di loro vinceva, con quello che da prima era rimaso fuori del giuoco, veniva alle mani.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 2, 13: Altri fanno alla mora, altri alle carte.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 458: Siccome micare digitis è fare alla mora..., e ciò per la prestezza dello alzarsi delle dita, e muoversi come razzi; così ec.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 284: Ho sempre inclinato a sospettare, che gl'Italiani abbiano imparato da i Mori, o sia dagli Arabi, questo giuoco, giacchè si dice Giocare alla mora, quasi all'usanza mora.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 133: Seduti a un canto della tavola, giocavano alla mora, gridando tutt'e due insieme (lì, è il giuoco che lo richiede).