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Dizion. 5° Ed. .
MORA
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MORA. Definiz: | Sost. femm. Nome di un giuoco plebeo che si fa in due, nel quale ciascuno dei giocatori fa pugno della mano destra e poi stende uno o più diti di essa e al tempo stesso grida un numero, cercando d'indovinare quanti diti stenderanno fra tutt'e due. – |
Esempio: | Franc. Son. 32: L'hanno i portatori alle colonne Per bocca più che non hanno la mora. |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 27, 23: E non potrà.... Levar più d'un colla mano o dir sette, Al giuoco delle corna o della mora. |
Esempio: | Buonarr. Cical. III, 1, 3: Alcuni primieramente di essi a sedere in terra sendosi posti, e tra loro in mezzo posato un fiasco di vino, in terzo alla mora giocavano in questa maniera, cioè, che due per volta, e non più, insieme giocando, chi di loro vinceva, con quello che da prima era rimaso fuori del giuoco, veniva alle mani. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 458: Siccome micare digitis è fare alla mora..., e ciò per la prestezza dello alzarsi delle dita, e muoversi come razzi; così ec. | Esempio: | Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 284: Ho sempre inclinato a sospettare, che gl'Italiani abbiano imparato da i Mori, o sia dagli Arabi, questo giuoco, giacchè si dice Giocare alla mora, quasi all'usanza mora. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 133: Seduti a un canto della tavola, giocavano alla mora, gridando tutt'e due insieme (lì, è il giuoco che lo richiede). |
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