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1) Dizion. 5° Ed. .
MORA
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MORA.
Definiz: Sost. femm. Indugio, Dilazione, nel far checchessia; ma in questo senso non è dell'uso comune.
Dal lat. mora. –
Esempio: Canig. Ristor. 85: Ah! umiliati a Dio, e a lui adora, E agli altri signor china la testa, E al pover gli orecchi sanza mora.
Esempio: Car. Eneid. 136: Che 'l crudo verno, il tempestoso mare, Il piovoso Orione, i venti, il cielo, Le sconquassate navi in ciò ne danno Mille scuse di mora e di ritegno.
Esempio: E Car. Eneid. 552: Or qual più, Turno, Farai tu mora, o sotterfugio o schermo?
Esempio: Bons. Lez. II, 2, 109: La terza cagione è la mora, cioè l'indugio e il badamento, che fa il sole sopra il zenitte, o quivi vicino.
Esempio: Marchett. Lucrez. 210: In così fatta Guisa da tutti i corpi il corpo esala, E per l'aere si sparge in ogni parte, Nè mora o requie in esalando alcuna Gli è concesso giammai.
Definiz: § I. Parlandosi di ritmo musicale o di versi, trovasi per La durata d'un intervallo, d'una pausa. –
Esempio: Varch. Ercol. 349: Il ritmo, ovvero numero, è la proporzione del tempo d'un movimento al tempo d'un altro movimento, cioè di quella mora, o spazio, o indugio, o bada, che interviene tra un movimento e l'altro; perchè non si potendo fare alcun movimento in instante seguita, che ciascuno movimento abbia il suo tempo.
Definiz: § II. È comunemente usato come Term. di Giurisprudenza, e vale, in genere, Indugio a sodisfare un obbligo oltre il termine convenuto nel contratto. –
Esempio: Legg. Band. C. 2, 379: Tal pagamento debba fare in pena della sua mora e tardità, e acciocchè il fisco e camera ducale non sopporti la pena della negligenzia e pigrizia di tali creditori.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 5, 1, 58: Benchè il compratore abbia giusta causa, o scusa, di non avere pagato il prezzo;... o perchè se gli fosse fatta inibizione, o sequestro, o che in altra maniera fosse scusabile dalla mora; tuttavia sarà tenuto ec.
Esempio: Casareg. Camb. 114: Passiamo ora a vedere a carico di chi va la decozione o fallimento dell'accettante, quando vi è qualche negligenza, o mora, per parte di chi deve presentare e farsi accettare la lettera di cambio, e di farsela poi pagare ec.
Definiz: § III. In significato più particolare, vale Quella condizione giuridica del debitore che non ha pagato entro il termine convenuto, e che perciò è incorso nella pena stipulata. E usasi più comunemente nella locuzione Costituire in mora. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 5, 1, 12: Il privilegio de' pupilli, e delle chiese, e di persone simili, resta operativo circa la mora, la quale è uno delli requisiti necessarj dell'interesse; cioè che senza l'interpellazione, o altro requisito necessario per la mora vera, che si dice regolare, entra per operazione di legge quella mora che si dice irregolare, ec.
Esempio: Casareg. Camb. 115: Il giorno, o termine espressamente prefisso dalle parti, costituisce in mora colui che dentro quel termine doveva adempire alla sua obbligazione.
Definiz: § IV. Onde Cadere in mora, Essere, in mora, dicesi di chi si trova in tale condizione giuridica. –
Esempio: Lipp. Malm. 6, 88: Sempre de jure pria si cita L'altra parte a dedur la sua ragione: Poi s'ella è in mora, viensi a un'inibita; E non giovando, alla comminazione, Che in pena caschi ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 517: Essere in mora, o Cadere in mora, vuol dire Essere incorso nella pena patteggiata nel contratto celebrato fra le parti, per avere indugiato a sodisfare all'obbligazione convenuta fra quelle.
Esempio: Casareg. Camb. 124: L'accettante essendo per l'accettazione già in mora di pagare, i protesti in riguardo a lui sono inutili per far correre contro di lui gl'interessi.
Definiz: § V. E per estensione, detto di chi s'indugii a ciò ch'è tenuto. –
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 8, 15: Siamo certissimi che V. E., mentre che arà aspettato tale risposta, non arà perduto punto di tempo, anzi arà fatta ogni opportuna preparazione per levarsi, per non essere in mora.
Definiz: § VI. Purgar la mora, pure nel linguaggio dei Giuristi, dicesi del debitore cui è stato concesso un nuovo termine al pagamento; e Purgazione della mora, La concessione di cotesta proroga o dilazione. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 1, 256: E anco che si debba ammettere la purgazione della mora, quando non concorrano prove che tal mancamento sia stato doloso.
Esempio: Not. Malm. 2, 517: Si dice poi Purgar la mora, quando la legge concede al delinquente qualch'altro tempo (che sogliono essere due mesi) a poter pagare, dopo la notificazione da farsi dal creditore.
Esempio: Legg. Band. C. 29, 178: Resteranno (i frutti arretrati) immediatamente, e senza alcuna purgazione di mora, o restituzione in integrum contro il lasso del tempo,... irrevocabilmente incamerati a benefizio del Monte.