Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
LACCIO
Apri Voce completa

pag.928


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
» LACCIO
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LACCIO.
Definiz: Legáme, o foggia di cappio, che scorrendo lega, e strigne subitamente ciò, che passandovi il tocca. Lat. torus, laqueus.
Esempio: Cr. 10. 2. 2. Anche si fanno molti lacci delle setole del cavallo, in una funicella della detta materia tessuta.
Esempio: E Cr. num. 3. Quando presso all'acqua, ec. cotali lacci si tendono.
Esempio: Petr. Son. 226. Ne d'Amor visco tema, lacci, o rete.
Esempio: E Petr. Canz. 49. 4. Donna del Re, che i nostri lacci ha sciolti.
Esempio: E Petr. Canz. 36. 5. Pien di lacci, e di stecchi un duro corso.
Definiz: §. Per metaf. Ogni, e qualunque sorta d'inganno, e insidia, la qual si tenda tanto all'animo, quanto al corpo, siccome laqueus appo i Latini.
Esempio: Boc. Nov. 57. 2. Se da' lacci di vituperosa morte disviluppò.
Esempio: E Bocc. Nov. 3. 5. Costui ottimamente essere saputo uscir del laccio.
Esempio: Red. Ins. 3. Se ne' lacci delle fallacie, o negli agguati degli errori si trovi colta: