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1) Dizion. 5° Ed. .
LACCIO.
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LACCIO.
Definiz: Sost. masc. Specie di cappio scorsoio, fatto di crino, e, in modo, che scorrendo lega e stringe, a un tratto ciò che passandovi lo tocca: ed usasi per acchiappare uccelli.
Dal lat. laquens. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 510: Anche si fanno molti lacci delle setole del cavallo, in una funicella della detta materia tessuta, che si tendono ne' solchi del grano, o ver d'altra biada. E ponsi la detta fune alta da terra, quanto l'uccello è alto, o poco più, acconcia col laccio aperto, e piegato sì, che l'uccel che passa, messovi entro il capo si pigli per lo collo..... E gli uccelli d'acqua si prendono pure in quel medesimo modo, quando presso all'acqua, onde passano, cotali lacci si tendono.
Esempio: Med. L. Op. 1, 36: Non altrimenti un semplice augelletto, Veggendo i lacci tesi pel suo danno, Fugge prima, e poi torna al primo inganno.
Esempio: Manfred. Rim. 67: E tal con l'occhio il siegue (il cacciatore, l'augellino), e sì procaccia, Oprando or laccio, or rete, or vischio, or canna, Che pure alfin lui mal accorto inganna, E lieto l'imprigiona e il piè gli allaccia.
Esempio: Cocch. R. Lez. anat. 44: Quindi si sono immaginati de' nervi fatti a laccio, che con potenza invisibile serrino e stringano anche le minute vene.
Definiz: § I. Per estensione, dicesi di Qualsivoglia ordigno consimile, fatto di appropriata materia, da prendere animali grossi e anche feroci. –
Esempio: Esop. Fav. M. 31: E andando il leone, poco dopo queste cose, a diletto, isprovedutamente gli venne dato nel falso laccio del cacciatore; e per liberarsi da quello, sue forze non valeano, perchè quanto più tirava, più ne' lacci si strigneva.
Esempio: E Esop. Fav. S. 88: Cominciò (la donnola) a toccare de' polli del villano; e ciò non piaceva al villano;... ed ordinò uno laccio.... Nel quale laccio entrando, la donnola è presa.
Esempio: Savonar. Pred. 9: La leonessa a là col capo alto, tirata dallo odore dello animale o della carne appiccata suso alto; e non guarda giuso al basso che v'è la buca ed el laccio teso, e resta nella trappola.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 42: Come toro salvatico ch'al corno Gittar si senta un improvviso laccio, Salta di qua di là, s'aggira intorno, Si colca e lieva, e non può uscir d'impaccio; Così ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 42: Ma da una corda scorsa in laccio fiero Ei (il lupo) sente il collo ritener con pena.
Esempio: E Fiacch. Fav. 2, 43: Ecco, dicea fra sè, comprendo adesso Che quel laccio crudel tese il pastore.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 53: Ferma il destrier, non senza gran sospetto Che vada in quelli lacci a dar del piede, Di che il buon vecchiarel gli avea predetto.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 28: Già cauto (il ragno) colasi nel più remoto Angolo, ed avido con ciglio immoto Guata se l'alia tra i lacci implica La mosca, premio di sua fatica.
Definiz: § III. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Cavalc. Tratt. Stolt. 277: In luogo e tempo tenebrosi posti Fra nimici crudeli e molto astuti, Ch' han 'n ogni nostra via lacci composti Molto coperti, che non sian veduti; ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 135: Poi che senza compagna e senza scorta Mi vide, un laccio, che di seta ordiva, Tese fra l'erba ond'è verde 'l cammino: Allor fui preso.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 261: Pien di lacci e di stecchi un duro corso Aggio a fornire, ove leggera e sciolta Pianta avrebbe uopo e sana d'ogni parte.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 168: Il Saladino conobbe, costui ottimamente essere saputo uscire del laccio il quale davanti a' piedi teso gli aveva.
Esempio: Savonar. Pred. 20: Chi non va.... retto truova lacci Tu hai messa la volontà innanzi allo intelletto; tu se' preso al laccio.
Esempio: Machiav. Comm. 219: Io ti dimando, e vorrei sapere, il modo che tu hai tenuto a cormi a questo laccio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 42: Per scoccar dunque i lacci che condotti Avea sì cheti, andò al rivale e disse Che ec.
Esempio: Red. Esp. Insett. 3: Se i sensi dunque non battono bene la strada, se non iscuoprono bene il paese, se non s'informano bene di tutto quello che passa nella natura, e s'alla ragione non porgono la mano; che maraviglia poi, se, o per balze strabocchevoli ed oscure ella s'incammini, o se ne' lacci delle fallacie, o negli aguati degli errori, si trovi colta ed inviluppata?
Esempio: Fag. Comm. 7, 8: Il voler bene a un giovanaccio È sproposito grande, E un porsi al collo un laccio.
Esempio: Metast. Dramm. 7, 298: Ne' lacci stessi, Che ordisce a danno altrui Al fin cade e s'intrica il più sagace.
Esempio: Alf. Trag. 1, 79: In qual cadesti Insidioso laccio!
Esempio: Leopard. Poes. 163: Ed alle offese Dell'uomo armar la destra, e laccio porre Al vicino ed inciampo, ec.
Definiz: § IV. Pur figuratam., per Insidia, Agguato, che si tenda altrui per danneggiarlo comecchessia; ed altresì Impaccio nel quale alcuno si trovi con pericolo o danno. –
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. 59: Lo sesto pericolo si è, imperò che sono (le cose curiose) lacci e mina di molti altri.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 80: Il che sì ben seppe fare una gentil donna..., che non solamente festa e riso porse agli uditori, ma sè de' lacci di vituperosa morte disviluppò.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 12: Non v'è possibile potervi celare una ora dal mondo e da' lacci suoi.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 570: Aspettavano i nemici malissimo imboscati in certi seminati di maiz..., che ad aver quegli avuto un poco più di giudizio, avrebbero potuto tendere il laccio fruttuosamente.
Definiz: § V. E poeticam., usato nel plur., per Legame, Catena, Ceppi. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 25, 17: Avea la donna intanto i lacci tolti, Ch'ambe le mani al giovine legaro.
Esempio: Car. Eneid. 2, 663: Le regie sue tenere mani Eran da' lacci indegnamente avvinte.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 49: E se pur anco la prigion ricusi, E i lacci schivi, quasi ignobil pondo, ec.
Esempio: ETass. Gerus. 7, 32: O tu che.... Al paese fatal d'Armida arrive, Pensi indarno al fuggire: or l'arme spoglia, E porgi ai lacci suoi le man cattive.
Esempio: E Tass. Gerus. 10, 69: Noi (chè non val difesa) entro una buca, Di lacci avvolse, ove non è che luca.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 98: Amica destra I miei lacci disciolse.
Esempio: E Metast. Dramm. 4, 320: Ah, se Alessandro Aggrava anche il tuo piè de' lacci suoi, Nessun rimane in libertà per noi.
Definiz: § VI. E figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 132: Vergine glorïosa, Donna del Re che nostri lacci ha sciolti, E fatto 'l mondo libero e felice.
Esempio: Varch. Boez. 98: O voi, che 'n forti lacci e ree catene Vinti, presi e legati Sfrenata voglia del vil mondo tiene, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 96: Qual meraviglia or fia, se 'l fero Achille D'Amor fu preda, ed Ercole e Teseo, S'ancor chi per Gesù la spada cinge, L'empio ne' lacci suoi talora stringe?
Esempio: Serdon. Esort. volg. 31: Se mai Dio vi desse penitenza per conoscere la verità, di ravvedervi e liberarvi da' lacci del diavolo.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 162: Deh ti consola, Bella Sabina. A' lacci tuoi felici Tornerò; sarò tuo.
Esempio: E Metast. Dramm. 2, 237: Io ti credea, Fulvia, più saggia e men soggetta a questi Di colpa e di virtù lacci servili, Utili all'alme vili, Inutili alle grandi.
Definiz: § VII. E altresì figuratam., per Impedimento, Impaccio, Briga. –
Esempio: Mazz. Lett. 1, 26: Io avea già pensato menarlo un dì insino alla vostra casa..., della cui presenza areste auta somma consolazione. E pur credo farlo, benchè e' sia in lacci e in faccende tante, che miracol fia!
Definiz: § VIII. Per estensione, dicesi di cosa, oggetto, arnese, qualsiasi, che serva a legare, stringere, allacciare; Allacciatura, Legacciolo, Lacciuolo, e simili. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 93: Per forza li levòe lo scudo, e arrappatigli i lacci dell'elmo nascosamente lo laveròe nel volto.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 174: Fa'.... di avere in mano un dardo. Io vorrei che in esso tu vi considerassi tre luoghi, i quali io chiamo punti: i duoi estremi capi, cioè il ferro e la impennatura, ed il terzo il laccio del mezo; ed i duoi spazj che sono infra ' duoi estremi capi ed il laccio, io gli chiamo raggi.... Se il laccio sarà collocato nel mezo del dardo, ec.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert.175: Se il ferro peserà tre, e la impennatura due, il raggio, che è dal laccio al ferro, bisogna che sia due; e quello che è dal laccio alla impennatura, bisogna che sia tre (il lat. ha amentum).
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 180: Cavisi nel terreno una fossa quadrata, e mettasi nel fondo a giacer un troncone al quale si leghino uno o più lacci, che venghino ad avanzare sopra il terreno: sopra il troncone poi si distendino assi a traverso; dipoi si riempia la fossa di terreno ec. (il lat. ha vincla).
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 67: Indi se un ramo ei (il giardiniere) mira, Che dall'ordine usato alquanto piega, Tosto coi lacci il lega; Ed al suo sito il tira.
Esempio: E Fiacch. Fav. 1, 72: Sciolse (l'orno) quei lacci, onde per cento e cento Nodi ogni tralcio (della vite) ai rami era legato.
Esempio: Volt. Op. 1, 2, 128: Un cordoncino.... s'attacca con un nodo, e si lascia pendere da cotesta verghetta lungo tanto, che quando si solleva in alto con una mano la canna così corredata, l'infimo capo di lui, terminante in un laccio od anello, possa annettersi o all'uncino di una boccetta di Leyden, od al cappelletto similmente uncinato di un elettrometro a boccetta...: possa, dico, annettersi e sciogliersi a volontà.
Definiz: § IX. Per similit. –
Esempio: Tass. Gerus. 20, 130: Il forte braccio, Ch'era sostegno suo, schiva respinse. Tentò più volte e non uscì d'impaccio; Che via più stretta ei rilegolla e cinse: Al fin raccolta entro quel caro laccio, Che le fu caro forse, e se n'infinse, ec.
Esempio: E Tass. Amint. 3, 1: Già di nodi sì bei (de' capelli pe' quali Silvia era legata) non era degno Così ruvido tronco: or, che vantaggio Hanno i servi d'Amor, se lor comune È con le piante il prezïoso laccio?
Definiz: § X. E figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 1, 80: E questi, che son tutti insieme uniti Con saldssimi lacci in un volere, S'eran ec.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 227: L'autorità de' nipoti di papa sopra le loro creature non essere fondata in necessità o di forze o di ragione, ma solo in certa usanza di gratitudine:... il più forte laccio per mantenerla essere il far sì, che quei cardinali si persuadano ridondar essa in lor pro ed in agevolezza de' loro avanzamenti.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 296: A dispetto d'un tenero affetto Parsi schiava d'un laccio tiranno, È un affanno che pari non à.
Definiz: § XI. Onde, pur figuratam. e poeticam., Mortal laccio, od anche semplicemente Laccio, vale il Corpo in quanto ad esso e congiunta, e come legata, l'anima. –
Esempio: Tass. Gerus. 14, 7: Il mortal laccio Sciolgasi omai, s'al restar qui m'è impaccio.
Esempio: Manz. Poes. 96: Sento una pace Stanca, foriera della tomba...; e dolcemente, Più che sperato io non avrei, dal laccio L'anima, antica nel dolor, si solve.
Definiz: § XII. E altresì figuratam., o in locuz. figur., prendesi per Legame, Vincolo, Nodo, tra due od anche più persone; ma specialmente intendesi Vincolo di amore o di matrimonio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 41: Avea il cor stretto di quella Regina Ne l'amor d'esso d'un laccio sì forte, Che non se n' era mai per poter sciorre.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 16, 2: Chi si trova in degno laccio preso..., Se bene Amor d'ogni mercede il priva,... Pianger non de', se ben languisce e muore.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 6, 291: Ben ti vo' pregar..., per la fe' ch'al laccio si richiede, Che insieme n'ha di parentado attorti.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 57: Restò presa d'Amor, che mai non strinse Laccio di quel più fermo, onde lei cinse.
Esempio: E Tass. Rinald. 7, 39: Fa' ch'all'inferno almen vada secura Che, dopo ch'io sarò fredda e di ghiaccio, Ermilla, empia cagion di mia sventura, Non fia teco congiunta al sacro laccio.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 231: Misera ben son io, Che nel segreto laccio Amo, non spero, e taccio, E l'idol mio nol sa.
Esempio: E Metast. Dramm. 6, 206: E i lacci d'imeneo formansi in cielo.
Esempio: Parin. Poes. 21: E non potrò giammai. Dappoi ch' io strinsi un laccio, anco slegarlo A mio talento, e qualor panni, un altro Stringerne ancora?
Esempio: E Parin. Poes. 61: Intorno ad essa Pochi giovani eroi van rimembrando I cari lacci altrui, mentre da lungi, Ad altra intorno, i cari lacci vostri Pochi giovani eroi van rimembrando.
Definiz: § XIII. Poeticam. trovasi usato in senso figurato per Freno. –
Esempio: Tass. Gerus. 2, 84: Questa (la mano di Dio).... Placa del mare i tempestosi flutti; Stringe e rallenta questa ai venti il laccio.
Definiz: § XIV. Prendesi anche per Corda da impiccare, e più specialmente i condannati alla forca; Capestro. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 3: Ma chi le dà (alla donna) veneno, o chi le caccia L'alma del corpo con laccio o coltello, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 24, 45: Al collo di Gabrina gittò un laccio, E.... ad un olmo la lasciò impiccata.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 98: Con promission ch'al ladroncel si leghi Il laccio al collo.
Esempio: Tass. Amint. 4, 1: La dura novella Della tua morte, ch'egli udì e credette, Avrà porto al meschino il laccio o 'l ferro, Od altra cosa che l'avrà ucciso.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 41: Chelidonide.... s'appiccò al collo il laccio, per non venire in mano a Cleonimo.
Esempio: Segner. Pred. 38: Non sono degni se non che di un pubblico laccio che gli soffoghi.
Esempio: Mont. Poes. 1, 234: Dal costoro empio furore A gittar strascinato.... De' ribaldi il capestro al mio Signore, Di man mi cadde l'esecrato laccio.
Definiz: § XV. Per similit. –
Esempio: Esop. Fav. M. 161: Essendo i lupi un poco fra la selva, dissero al cane: Noi t'abbiamo per istatico, e però vogliamo che guardi questo cerro. E cacciatoli un laccio in gola, l'ebber impiccato.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 67: Or perchè siate.... tanto attillate, O vaghe piante, intendo. Ma se in soffrir la pena Or di ferro, or di laccio Per voi la sorte d'esser belle è posta, Questa vostra beltà troppo vi costa.
Definiz: § XVI. E figuratam., per La pena, Il supplizio, del laccio; Forca. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 88: A guisa che si mena un che per fallo A fuoco o a ceppo o a laccio si condanni.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 66: Chi a ceppo, a laccio, a ruota Sia condannato o ad altra morte ria, E che già agli occhi abbia la benda negra, ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 3, 260: Avea.... alzato il braccio Contra un col ferro, e gli avea tolta l'alma, E n'era stato condennato al laccio.
Esempio: Mont. Poes. 1, 261: L'esiglio, il laccio, la prigion, la spada Tutti li perda, e li disperda tutti.
Definiz: § XVII. Nel linguaggio delle Arti, si usò più comunemente nel plur. per denotare Lavoro disegnato sul campo di una pittura. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 95: In qual modo si fa un ricco drappo d'oro e d'argento.... Mettere tutto il campo d'oro, brunirlo, disegnarvi su il drappo che vuoi fare, o cacciagioni, o altri lavorii. Poi granare il campo o granare lacci, cioè i lavorii disegnati.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 96: Mettere il vestire d'argento, disegnare il tuo drappo quando hai brunito..., campeggiare il campo, o vero lacci, di cinabro temperato pur con rossume d'uovo; poi di una lacca fine ad olio ne da' una volta o due sopra ogni lavorio, sì come laccio in campo.
Definiz: § XVIII. Term. di Medicina. Lo stesso che Setone. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 148: E da un laccio, che a tal fine mi hanno fatto fare i medici, non ricevo beneficio alcuno; anzi parmi che la flussione vada moltiplicando.
Esempio: Red. Cons. 1, 145: Allora bisognerebbe.... accomodarsi al cauterio nella nuca, anzi piuttosto ad un laccio, o setone che si chiami, come quello che più prontamente e con maggior vigore potrà fare la sua operazione.
Definiz: § XIX. Mettere ad alcuno il laccio al collo. –
V. Collo, § XXXII.