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1) Dizion. 5° Ed. .
DERRATA.
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DERRATA.
Definiz: Sost. femm. Nome generico di Tutti i frutti che si raccolgono dalla terra, in quanto si vendono per nutrimento degli uomini o degli animali. Ma si estese anche ai Cibi preparati per vendersi: nel qual senso non userebbesi oggi se non scherzevolmente.
Provenz. denairada e denerata, spagn. dinerada, franc. denrée e anticamente anche derrée; voci tutte derivate, del pari che la nostra e le antiquate darata e derata, dal lat. barbaro denariata e denerata, che propriamente valeva Ciò che si acquista per denari. –
Esempio: Nov. ant. C. 24: Poi ch'elli (un cuoco) sta per vendere le sue derrate, tu ed altri per comperare,... tu, giusto signore, fa' che 'l facci giustamente pagare la sua derrata, secondo la sua valuta.
Esempio: Tav. Rit. 1, 275: Troppo cara mi volete vendere questa cena.... E però, bell'oste, se tu ti vuogli delle tue derrate pagare, conta lo scotto tre tanti che non vale.
Esempio: Vill. G. 311: Dell'offerta fatta per li peregrini, molto tesoro ne crebbe alla Chiesa, e' Romani per le loro derrate furon tutti ricchi.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 292: L'impedire in un paese, o il ritardare la moltiplicazione di una derrata di prima necessità, quale è il pane, è una delle maggiori offese che possa farsi alla società.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 1, 341: L'olio è una delle più preziose derrate che produca il clima ed il suolo toscano.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. Append. 39: Conservandosi quasi sempre eguale il prezzo de' grani, può ciascheduno individuo fissare con sicurezza la spesa, che gli convien fare annualmente in questa indispensabil derrata.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 50: La materia di questo [commercio] erano quelle grasce, derrate o merci che erano superflue agli uni, e mancanti agli altri.
Definiz: § I. Per estensione, vale Ciò che si contratta in vendita, Mercanzia, Merce qualsiasi. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 172: Tutto lo 'ntendimento dell'artifice non è se non come egli ti possa vendere e mettere addosso la mala derrata, e venderlati cara, e di darti pur la mala mercia.
Esempio: Panzier. Cant. sp. 1: La derrata de' 'l prezzo valere.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 23: In questa presente vita sono iguali i prezzi colle derrate; che veggiamo che chi vuole comprare alcuna cosa, non ne dà più che gli paia che vaglia.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 1, 453: Quivi, estimando il luogo esser sicuro alle navi,... prese terra: dove venendo quelli della contrada, quale per desiderio di vedere i forestieri, e quale per guadagnare recando delle sue derrate, cominciarono a contrarre insieme amistà.
Esempio: Lampr. Comm. neutr. 1, 57: Non havvi che una tacita o espressa convenzione che potesse obbligarmi a non vendere nel mio territorio le mie derrate a chi più mi pare e piace.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 48: Non si potrebbe dire facilmente quanta fosse la moltitudine delle navi, le quali portavano ne' porti della Gran Brettagna le più ricchi derrate, e merci da tutte le parti del mondo, e ne levavano i proventi, e specialmente i lavorii del paese, ec.
Definiz: § II. In locuz. figur. –
Esempio: Panzier. Cant. sp. 1: Al mi' parere, te non conoscesti, Sì fatto prezzo dar per me derrata.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 71: Videsi di tal moneta pagato, quali erano state le derrate vendute.
Definiz: § III. E figuratam., più specialmente in costrutto co' verbi Avere derrate o Dare derrate. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 380: Così addiviene per giusto giudicio di Dio, che quel cotale poi che è prelato non trovi alcun buono suddito, sicchè egli abbia di quelle derrate da' suoi sudditi ch'egli diede a' suoi prelati.
Esempio: Bocc. Rim. 4: Ma non goderan guar di tal derrate Questi ingrati meccanici, nimici D'ogni leggiadro e caro adoperare.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 156: E così interviene spesso di tutte le cose e massimamente sopra così fatti uomeni, che truovano spesso di quelle derrate che danno altrui.
Esempio: E Sacch. Nov. appr.: Ed eglino così ne rimangono spesso ingannati, come tutto dì si vede; ed hanno spesse volte tal derrate, che si rimangono con le beffe e col danno.
Definiz: § IV. E per Affare, Faccenda, Negozio; in senso però figurato. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 359: Se voi trovaste una bella e nobile dama, ed ella voi amasse, non amereste voi lei? E Dinadano rispuose: Certo, cotesta derrata non farebbe per me, però che amare non èe altro che sua vita vanamente menare e usare.
Esempio: E Tav. Rit. appr.: Il primo priego ch'io faccia la mattina si è, che Iddio non mi apparecchi innanzi cavaliere di troppa grande prodezza; che pur di tali derrate, io sì n'òe spesse volte vergogna.
Esempio: Vill. G. 783: I Pisani sentendo al continovo il trattato che' Fiorentini tenieno con messer Mastino d'avere la città di Lucca, ed eglino con messer Mastino non potendosi accordare, riserbando la fortuna a' Fiorentini la mala derrata di Lucca con le sue sequele, non istettono i Pisani oziosi ec.
Definiz: § V. In senso più ampio, e nel numero plurale derrate, si usò per Beni di fortuna. –
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 102: S'accorgono [i vecchi] che essendo essi delle dette sustanze abbondevoli, non mancar loro l'essere serviti,... dove spesso se essi senza denari, senza derrate sono, non che da' più lontani, ma dalle mogli, da' figliuoli, da' fratelli sono scacciati.
Definiz: § VI. Per Prezzo, ed anche Mercato, Contrattazione. Ed usasi con gli aggiunti Buono buona derrata, Grande derrata, o simili. –
Esempio: Nov. ant. C. 129: Buona femina, come dài questi cavoli? Messere, due mazzi al danaio. Certo questa è buona derrata.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 28: Ène una bella terra.... Ed èvi dovizia d'ogni cosa.... E di ciò che voi volete, ci è buona derrata.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 59: Quel lino mi mandasti, m'ha fatto una bella riuscita.... Io non ho però fretta; ma quando ti venissi alle mani la buona derrata, te lo ricordo.
Esempio: Cant. Carn. 1, 17: Buona roba abbiam, brigata, E faccianne gran derrata.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 240: Oltre a l'esser cosa indegna per sè stessa, che in questi termini un cardinal Farnese faccia sì gran derrata della persona sua, e per ogni cosa diventi corriero (qui figuratam.).
Esempio: Grazz. Rim. 2, 9: Le donne e gli uomin (di Castelfiorentino) sono una brigata Di buon compagni cortesi e gentili, E d'ogni cosa fan buona derrata.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 308: A l'ultimo Quella buona derrata e quella compera Tornerà cara (si allude a un anello comprato a prezzo vantaggioso).
Esempio: E Cecch. Masch. 1, 3: Ora i' vorrei che tu andassi In mercato, e se a sorte tu trovassi Buona derrata, comprami due paia Di galline;... e che le sieno Da far uova, acciocchè le si guadagnino Il beccare.
Esempio: Soldan. Sat. 194: Del sangue.... onde fe' Giuda Sì gran derrata.
Definiz: § VII. Onde la maniera Aver buona, molta, o simili, derrata di checchessia, o da checchessia, per Averne vantaggio, Guadagnarci un tanto; che si usò anche in senso figurato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 112: Così dice; e una gemma allora nata Le dà, ch'alla padrona l'appresenti. Pare alla balia averne più derrata, Che di pagar dieci ducati, o venti.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 82: Sapi come la figura mia quant'e' più l'ò scoperta, ò trovato che meglio è venuta, e vego che e' fia manco male che io non estimavo; e parmi averne buona derrata, a rispetto di quello che poteva avenire.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 57: Quando me ne vogliate bene, tengo d'averne pur troppo buona derrata.
Esempio: Grazz. Comm. 267: Io di subito pensai a voi, per farvi benefizio a doppio.... G. Parmene avere una derrata a ginocchio; vo' far ciò che tu vuoi e ciò che ti piace, e ti ristorerò.
Definiz: § VIII. Si usò per Dose, Porzione, Quantità, e propriamente di cosa da prendersi per bocca. –
Esempio: Nov. ant. C. 130: Dicoti che io non ci sono se non io e la fante mia, che tutta la famiglia mia è in villa, sì che troppo mi sarebbe una derrata.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 249: Guadagnando ogni dì un grosso di quella moneta, la sera al tardi mangiava una derrata di lupini.
Esempio: Morell. Cron. 282: Piglia un garofano o un poco di cinnamomo, o un cucchiaio di treggea, o quattro derrate di zafferano, o due o tre noci cotte, o due o tre fichi sanza pane, o qualche cosetta, secondo che se' consigliato.
Definiz: § IX. E figuratam. –
Esempio: Frescobald. Viagg. 76: Costui è di Francia, e ha moglie cristiana, nata in Saracinia, che tra amendue hanno meno di una derrata di fede.
Esempio: Sacch. Rim. M. 6: Le terre tue su quel di Piacenza Vendesti a tirannesca Signoria, Dando i viventi per maggior derrate, Che non fe' Tito la giudea semenza.
Esempio: Domin. Gov. fam. 55: Se dai limosina, guadagni tante derrate di paradiso quanti danari dài.
Definiz: § X. Pur figuratam. e in modo ironico e scherzevole, detto di cosa cattiva, dannosa o simile. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 72: Simigliantemente di quelli che getta le pietre da alti, sì grida: Fuggi, fuggi: e grida che si cansino e si cessino, acciocchè i pericoli non vegliano sopra lui... Quello peccato sì ti dice e grida: Cansa, cansa; non ci venire tu, chè tu avrai di queste derrate.
Esempio: Domin. Gov. fam. 29: O divini iudicj, abissi profondi!... Se tu hai, come dici, l'anima dato a Dio, aspetta faccia del suo la sua volontà; apparecchiati a queste derrate, di questi frutti aspetta.
Esempio: Pulc. L. Morg. 17, 86: Corrono addosso subito ad Orlando; Ma poi ch'assaggion delle sue derrate, Ognuno a drieto si viene allargando.
Esempio: Bern. Orl. 6, 35: Temeva Orlando assai della sua spada, E non voleva di quelle derrate.
Definiz: § XI. Derrata usasi spesso in locuzione con l'altro sostantivo Giunta o Aggiunta, e come suo correlativo; per lo più in sensi figurati, e talvolta anche in maniere proverbiali, di chiaro significato. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. 24: Prima si dà la derrata, e poi la giunta; non si dà prima la giunta, che la derrata.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 205: Le miserie degli infelici amori raccontate, non che a voi, donne, ma a me hanno già contristati gli occhi e il petto.... Ora lodato sia Iddio, che finite sono, salvo se io non volessi a questa malvagia derrata fare una mala giunta; di che Iddio mi guardi.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 316: Con la lettera che da V. S. m'è stata inviata del reverendiss. de' Gaddi, ho ricevuta la vostra tanto cortese e tanto amorevole, che l'aggiunta, come si dice, non è stata minor della derrata.
Esempio: Deput. Decam. 3, 141: E se noi avessimo voluto dire tutto quello che si potea, o che pur ci era richiesto, o che alcune belle occasioni spontaneamente ci offerivano, ci sarebbe facilmente riuscito quel che sogliono dire.... i nostri: Esser più la giunta che la derrata.
Definiz: § XII. A gran derrata, o A buona derrata, posto avverbialmente, vale A buon mercato, A buon prezzo; ed anche semplicemente In gran quantità. –
Esempio: Med. L. Canz. ball. 5 t.: Le carote a gran derrata, Che una sol n'empia la mano.
Esempio: Ross. P. Sveton. 118 t.: Tanto ch'e' passasseno que' dì ne' quali ognuno sgomberava per tornare dipoi in Roma, e trovar le case a miglior derrata.
Esempio: Sassett. Lett. 277: Io non mandai niente l'anno passato a V. S. di quei suoi danari che io portai meco, perchè mandargliene un diamante o un rubino, che se ne trova costà più che qua, e vi sono a miglior derrata, era un dare nell'ordinario.
Esempio: E Sassett. Lett. 330: I Cini.... darebbono le loro mercanzie a miglior derrata.
Definiz: § XIII. Figuratam. e in locuz. figur. –
Esempio: Savonar. Pred. 3: Queste escomuniche sono oggi a buona derrata.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 345: A quanto più vil prezzo fu venduto il Redentore, tanto gli fu più caro; perocchè oltre all'accostarsi più al donar ch'egli fa sè stesso, tanti più comperatori avrebbe, a quanto miglior derrata si desse.
Definiz: § XIV. E A cara derrata, o A vile derrata; sono altresì maniere avverbiali, che valgono A gran prezzo, o A poco prezzo: anche in senso figurato. –
Esempio: Bart. D. Cin. 4, 389: Di tutto elegge [il Re] e appunta quel più o men che gli aggrada: e gli si vuol dare a qualunque condizione il voglia; e suol essere mezzo in compera a vil derrata, e mezzo a forza in dono.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 23, 349: Or questi e i tanti altri com'essi, che a sì cara derrata si comprano quel meschin bene, che avendolo se ne riputeranno beati, al considerarli, non vi par giusto il dire, che ec.
Esempio: E Bart. D. Ghiacc. 7: Stelle perverse! Dicea.... morendo un generoso spartano, avvelenato dall'insanabil puntura d'un piccolo e mortalissimo animaluccio. A così vil derrata v'è paruta da vendersi la mia vita?
Definiz: § XV. Derrata per danaio, Derrate per danari, e simili, dicevasi per Vettovaglia a pronti contanti; e costruivasi co' verbi derrata per danaio o derrate per danari, Pagare derrata per danaio o derrate per danari, Prendere derrata per danaio o derrate per danari, e simili: usato, più che altro, parlandosi di soldatesche nel passare per l'altrui territorio. –
Esempio: Vill. M. 35: Cavalcarono per lo paese,... per farli ubbidire e recare il mercato derrata per danaio: e chi non gli ubbidiva di recare della roba ad Aversa, sì gli rubavano.
Esempio: E Vill. M. 217: In questo tempo del mese di giugno.... ebbono dal vescovo.... derrata per danaio, e licenzia d'entrare nella città senz'arme, chi volea panni o arnesi o armadure comperare.
Esempio: E Vill. M. 530: E dato loro stadichi di non far danno per la riviera,... e di torre derrata per danaio, se n'andarono in sulla Magra.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 12, 34: Pregherai i Sanesi che vogliano operare che la Compagna la quale è per andare a' loro servigj passando per lo nostro, passino secondo i patti, cioè a parte a parte, sanza far danno sul nostro terreno, e pagando derrata per danari.
Esempio: E Rep. Fir. Lett. Istr. 12, 35: E se pur passar volesse, che passi [la Compagna] a parte a parte onestamente, con torre derrate per danari.
Esempio: Morell. Cron. 358: Eran promessi loro buoni patti: solo il passo, e derrata per danaio.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 174: Mi domandò.... s'egli era proveduto.... che le genti sue d'arme.... fosseno ricettate in vostro terreno:... e che vi piacesse avisare gli ufficiali vostri, dove deono passare, che fosseno alloggiati e ricevuti nelle vostre terre, e dato loro derrata per danaio.
Definiz: § XVI. Avere delle due derrate un danaio, si usò parlandosi di contratto o affare, nel quale la roba venisse a metà di prezzo, od anche a più basso prezzo. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 282: E se io vorrò al presente vendere la mercatanzia la quale ho qui, perciò che non è tempo, appena che io abbia delle due derrate un denaio.
Definiz: § XVII. Guardarsi dalle buone derrate, è maniera proverbiale che significa, Doversi por mente che sotto il basso prezzo spesso si nasconde alcuna frode: o figuratamente, Doversi diffidare delle profferte troppo vantaggiose.
Definiz: § XVIII. Le buone derrate vuotan la borsa; proverbio che significa, che Il poco prezzo, con lo allettare a comperare, porta pericolo, quand'anche non vi sia frode, di fare spendere oltre il dovere.