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1) Dizion. 5° Ed. .
CERA
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CERA.
Definiz: Sost. femm. Quella materia molle e molto fusibile, che è prodotta dalle api, e con la quale esse fabbricano i favi nei loro alveari, o che si cava da certi vegetabili, e che serve più specialmente a far ceri, candele, torcetti e simili.
Dal lat. cera. –
Esempio: Dant. Inf. 17: Nè quando Icaro misero le reni Sentì spennar per la scaldata cera.
Esempio: E Dant. Purg. 10: Ed avea in atto impressa esta favella: Ecce ancilla Dei sì propriamente, Come figura in cera si suggella.
Esempio: Petr. Rim. 1, 172: Amor m'ha posto come segno a strale, Come al sol neve, come cera al foco.
Esempio: Rucell. G. Ap. 157: Nè senza gran cagion travaglian sempre Con le cime de i fior viscosi e lenti, E con la cera fusile e tenace.
Esempio: Ar. Rim. 1, 294: Di lino e cera egli s'ha fatto l'ale, Disposte a liquefarsi ad ogni face.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 146: Ma le lettere scritte loro dall'imperadore Federigo, e rinchiuse in un pane di cera, furono trovate.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 151, 1: Alcune aperture, che lasciano i gettatori di metallo nelle forme, affinchè nel gettare in esse o cera o metallo, possa uscirne l'aria.
Definiz: § I. E per Pezzo di cera. –
Esempio: Cellin. Vit. 267: Mi mandò da scrivere, e della cera, e certi fuscelletti fatti per lavorar di cera.... Io presi quelle carte e quelle cere, e cominciai a lavorare.
Definiz: § II. Cera prendesi collettivam. per Candele, Ceri, Torcetti, e simili, fatti di cera per uso di ardere. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 77: Con funeral pompa di cera e di canti alla chiesa.... n'era portato.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 210: Nè vi potrei dire quanta sia la cera, che vi s'arde a queste cene.
Esempio: Brev. Pitt. Fior. 3: Ordinarono che.... di questi danari si debbano dare a' preti, e pagare la cera ch'al detto rinovale si ponesse.
Esempio: Ar. Orl. Fur. 32, 110: E prestamente allumò molta cera, Che splender fe' la sala in ogni canto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 579: Ma perch'io Non uso mai di voler far miracoli, E un altro abbia la cera; da' ordine Ch'io abbia il terzo della preda fatta.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 165: E la cera provveduta in tal contingenza.... ascese alla somma di libbre due mila cinquecento.
Definiz: § III. Cera chiamasi pure Qualunque oggetto formato con cera, per uso più specialmente di gabinetti anatomici, musei e simili.
Definiz: § IV. Cera dicesi anche per Quel modello di cera, sul quale i gettatori di metalli fanno la forma, perchè poi liquefatto e scolato produca in questa il vuoto, che dee esser riempito dal metallo stesso. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 110: Nel medesimo luogo sono alcune cere, ed i modelli di queste cose, e così alcuni candellieri di bronzo lavorati dal medesimo.
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. 25: Risolvette.... esporlo al consiglio e giudizio di quelli, ch'esso aveva per più pratichi e intendenti in quest'arte, mostrando ad essi tutti i modelli, e tutte le cere, che per il getto aveva preparati.
Definiz: § V. Cera trovasi pure per Tavoletta incerata, su la quale solevasi scrivere in antico, e talvolta anche nel medio evo. –
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 207: Plinio nella prima pistola a Cornelio Tacito scrive, che andando a caccia, aiutato da quelle selve e silenzio, componeva, per portarne, se le man vuote, almen piene le cere.
Esempio: Maff. Stor. diplom. 34: Fu inventato che le tabelle non si sigillassero se non forate,.... e fu proveduto che ne' testamenti le due prime cere si facessero veder vacue, e col solo nome de' testatori a coloro che segnar doveanle.
Esempio: Cocch. Op. 1, 409: L'anno.... fu il 1300, cioè che quel viaggio fu del 1301, come portano le nostre cere.
Definiz: § VI. Cera figuratam. e poeticam. trovasi detto per La materia di che si compone il mondo, ed anche per Quella di che è composto il corpo umano, in quanto è disposta a ricevere l'impressione e la forma dall'influsso dei corpi celesti. –
Esempio: Dant. Parad. 1: Con miglior corso e con migliore stella Esce congiunta [la lucerna del mondo] (il sole), e la mondana cera Più a suo modo tempera e suggella.
Esempio: E Dant. Parad. 8: La circular natura ch'è suggello Alla cera mortal, fa ben su' arte.
Esempio: E Dant. Parad. 13: La cera di costoro e chi la duce Non sta d'un modo, e però sotto il segno Ideale poi più e men traluce.
Definiz: § VII. Cera da scarpe, dicesi Quella mestura grassa e nera, e alquanto condensata, con la quale si dà il lustro alle scarpe di pelle.
Definiz: § VIII. Cera di Spagna; lo stesso che Ceralacca; ma meno comune. –
Esempio: Magal. Lett. 85: Senza cedere così per fretta al caldo della cera di Spagna, che si comunica alla pietra nell'atto del sigillare.
Definiz: § IX. Cera vergine, dicesi La cera tale e quale esce dagli alveari delle api, senza esser depurata e bianchita.
Definiz: § X. Essere appiccato o attaccato con la cera o Stare appiccato o attaccato con la cera, dicesi figuratam. di Cosa, che sia debolmente congiunta con un'altra, sicchè con grande facilità possa esserne rimossa. –
Esempio: Grazz. Comm. 50: Avessila tolta quando egli era d'altra fatta e giovine, e non ora, che egli ci sta appiccato con la cera.
Definiz: § XI. Fare il volto di cera o Avere il volto di cera, vale per similit. Addivenire o Esser pallido in volto. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 61: Onde i lor volti fecero di cera I paladini afflitti e spaventati.