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1) Dizion. 5° Ed. .
MOSTARDA
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MOSTARDA.
Definiz: Sost. femm. Mosto cotto, nel quale s'infonde seme di senapa, rinvenuto in aceto e ridotto come il savore e la salsa, de' quali ha il medesimo uso. E si dice anche della sola Senapa stemperata nell'aceto.
Dal provenz. mostarda; ant. franc. mostarde, e moustarde: voci derivate dal lat. mustum. –
Esempio: Benciv. Aldobr. PC. 124: Confortano l'appetito, quando l'uomo gli mangia in aceto o con mostarda.
Esempio: Tratt. Color. Rett. 33: Fu figliuolo d'uno che facea la salsa, e stimperava la mostarda.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 50: Non si richiede mostarda co' poponi, nè agliata con le pesche.
Esempio: Cas. Pros. 3, 310: Che se pure alcuno è che infermi per vaghezza di lagrimare, assai legger cosa fia di medicarlo con la mostarda forte.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 594: È la senape, della quale si fa la mostarda, notissima a ciascuno.
Esempio: E Mattiol. Disc. 1, 595: Fassene (della senapa) la mostarda per l'uso de i cibi, la quale è mirabilmente irritamento per provocare l'appetito.
Esempio: Soder. Op. 2, 220: Il sugo che n'esce (dalle coccole di mortella).... s'infonde fra la mostarda, e gli dà sapore ed odore e gusto buono.
Esempio: E Soder. Op. 2, 345: La mostarda ordinaria si contempera con la senapa a discrezione, disfacendola prima con l'aceto, e poi tramestandovela dentro.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 61: La sapa si fa di mosto cotto, bollendolo a certo termine; ma la mostarda si fa di buon mosto e bonissime uve dolci nere, cotte insieme co 'l mosto lungamente, fino a che siano l'uve ammassate co 'l mosto e disfatte, e che cominci alquanto a sodare. E si faccia a fuoco chiaro di legne secche, che non pigli di fummo. E però alcune donne diligenti serbano, per far la sapa e mostarda, i pali vecchi levati dalle viti alla palatura.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 172: Or sappi che lungo il dorso di questi animali si trova come una salsiccetta di sottilissima membrana, ripiena di certa materia spessa e viscosa, simile alla mostarda.
Definiz: § I. Oggi si chiama così anche Un condimento, o salsa, di frutte infuse in senapa stemperata.
Definiz: § II. In locuz. figur. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 201: Tu vedrai uno ricco uomo, e parratti ch'abbia tutta la gloria del mondo.... Non sapete le salse ch'hanno questi ricchi, e non sapete la mostarda ch'hanno questi signori, no: le mostarde e le salse che si trovano nel matrimonio e nelle ricchezze e nelle signorie.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. 1, 202: Ben lo ti credo, che tu no 'l credi, che tu non hai provato delle mostarde ch'ha pruovato egli; se tu 'l provassi, ben lo vedresti tu.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 241: E Bartolino stette contento e alla mostarda e alla salsa.
Definiz: § III. Per similit. e scherzevolmente, Escremento, Sterco. Quindi Magazzino della mostarda, vale Il ventre. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 346: Come Martellino sente che 'l signore ha dato due robe a costoro, manda a pregare il signore che gli ne dia una a lui, perocchè quella mostarda con molti sprazzi l'avea tutto bruttato.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 51: Nella sinistra un bel teglion marmato, In cambio di rotella, che gli guarda Da' colpi il magazzin della mostarda.
Esempio: Not. Malm. 1, 278: Il magazzino della mostarda. Cioè il ventre. Mostarda è un intingolo, fatto di mosto cotto e senapa, ec.; ma qui è presa (come da molti) per quella roba, che sta nel ventre, per qualche similitudine che ha quell'escremento col colore della mostarda.
Definiz: § IV. E come voce di gergo, si disse per Sangue. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 465: Intendo che voi, Mico, Gli desti per insino a che il sangue Ne venne. M. È ver.... ch'io gli detti Una pinta per far che e' si chetasse; Ma egli.... Battè là in terra, e dovette percuotere Il grifo, onde ne venne la mostarda.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 492: Fia bene Ch'io provi a dar nel tuo [naso], per veder s'io Son bastante a cavarne la mostarda.
Definiz: § V. Montare la mostarda al naso, Saltare la mostarda al naso, Salire la mostarda al naso, Venire, la mostarda al naso, figuratam. e scherzevolm., dicesi per Sdegnarsi, Impazientirsi, Imbizzirsi; per similitudine con quel senso d'irritazione che l'annusare la mostarda produce nell'odorato. –
Esempio: Tass. Lett. 1, 159: Questo mi fa venire un poco d'umore; com'anco mi salta su al naso la mostarda, ed anco con la collera l'indegnazione per l'abbaiare d'alcuni bracchetti ch'ogni giorno mi sono spinti addosso.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 51: Di Ricciardetto al naso la mostarda Venne sì acuta, che ec.
Esempio: E Forteguerr. Terenz. 240: E gli è salita la mostarda al naso.
Definiz: § VI. Avere una cosa che fare in checchessia come la mostarda col pan bollito, vale proverbialmente Non averci che fare punto nè poco. –
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 102: Oh quanto vi siete gabbato! avendoci giusto che fare la predetta dottrina, come la mostarda col pan bollito.