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APPORRE, e anche APPONERE
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APPORRE, e anche APPONERE.
Definiz: Att. Porre accosto o sopra, Aggiungere una cosa ad un'altra.
Dal lat. apponere. –
Esempio: Dant. Parad. 16: Ben se' tu [nobiltà di stirpe] manto che tosto raccorce, Sicchè se non s'appon di die in die, Lo tempo va d'intorno colle force.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: Sempre la confusion delle persone Principio fu del mal della cittade, Come del corpo il cibo che s'appone.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 475: Il cibo che s'appone, cioè che s'aggiunge a quello che è mangiato prima.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 125: Le 'nfiature dell'apostema ripercuote [la fava], se nel principio cotta in aceto, all'enfiature s'apponga.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 141: Fu apposta ne' capitoli fatti per quella restituzione una clausola.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Salvin. Odiss. 46: Oh! a me tanta i dei forza apponessero, Di vendicare i Proci dell'oltraggio.
Definiz: § II. Per Mettere innanzi, Porre davanti. –
Esempio: Bocc. Comm. Dant. 2, 199: E quindi gli fece apporre preziosissimi unguenti e corone, e incendere soavissimi odori, ed apportare squisite vivande.
Definiz: § III. Per Porre, Mettere in fine d'una scrittura, come Apporre la firma, la data, il nome, il sigillo.
Definiz: § IV. Per Attribuire. –
Esempio: Bocc. Lett. 286: Sue opere furono [di Dio],.... comecchè noi le appognamo alla Fortuna.
Esempio: Cellin. Vit. 440: Se coteste perle fussino con quelle virtù tanto rare, che tu apponi loro, a me non parrebbe fatica il comperarle.
Definiz: § V. Quindi Apporre ad alcuno un mancamento, una colpa, un delitto, e simili, vale Attribuirglielo, Imputarglielo; e dicesi per lo più d'imputazioni a torto. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Io fui Ladro alla Sagrestia de' belli arredi, E falsamente già fu apposto altrui.
Esempio: Vill. G. 137: Fece abbacinare il savio uomo maestro Piero delle Vigne.... apponendogli tradigione.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 171: Io amai sommamente lo sventurato giovane, la cui morte è apposta al mio marito.
Esempio: Varch. Ercol. 1, 87: Che vuol dire Apporre? V. Dire che uno abbia detto o fatto una cosa, la quale egli non abbia nè fatta nè detta.
Esempio: Alf. Trag. 1, 12: Fallo novel mi fôra La mal tentata fuga, e assai già falli Mi appone il padre.
Definiz: § VI. Apporre, in modo assoluto, vale Trovar da ridire, Trovar difetto, Dir contro; ed usasi il più delle volte colla negativa. –
Esempio: Bern. Orl. 26, 24: Al valor d'ambedue non puossi apporre.
Esempio: E Bern. Orl. 39, 9: Alla persona sua non puossi apporre, E meno al guarnimento che l'armava.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 41: Il tutto della sepoltura non è se non bello, e principalmente il legar delle parti sue insieme per mezzo del corniciame, al quale non si può apporre.
Esempio: Grazz. Comm. 173: Accomodano in guisa le loro invenzioni e favole, secondo l'arte, che non si può loro apporre.
Definiz: § VII. Neutr. pass. apporsi, ed anche in forma di Neutr. Dar nel segno, Indovinare. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 328: E se alcuna volta gli venisse predetta alcuna di quelle,.... sarebbe per uno apporre e per abbattimento.
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 24: Ma non v'è chi s'apponga già di molto, E possa penetrar nel suo segreto.
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 95: E chi notassi e' giudicj loro [de' savj], massime nei particulari delle cose, perchè nei generali più spesso s'appongono, sarebbe in questo poca differenza da loro agli altri.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 21: Or perchè, s'io m'appongo, esser dee volto Al gran re dell'Egitto il tuo cammino.
Esempio: Dav. Tac. 1, 223: Rallegrossi ch'ei s'era apposto del pericol suo.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 75: E venne immaginandosi, e s'appose, Ch'ella fosse sua moglie, ei suo marito.
Definiz: § VIII. Nel medesimo significato usasi anche il modo Apporsi al vero. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 41: E così, come ben m'apponga al vero, Ti vedessi punir di degna morte.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 220: Si spinge a quella volta il buon nocchiero Per discoprir quel che s'è apposto al vero.
Esempio: Metast. Dramm. 9, 139: Credendo Ersilia amante, io non saprei Se t'apponesti al ver.
Definiz: § IX. Al contrario, Apporsi in fallo, vale Creder cosa non vera; Ingannarsi. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 73: Quando conobbe non si apporre in fallo, Disse il Circasso al re d'Algier rivolto ec.
Definiz: § X. Così Fare ad apporsi, significa Tirare a indovinare. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 394: E ciò sia detto per un fare ad apporsi.
Definiz: § XI. Proverbialmente, Di' male e apporra'ti, significa che, essendo gli uomini nella maggior parte cattivi, è più facile a dar nel segno dicendone male, che bene. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 94: Fra' proverbj più comunemente usati e manco veri al dì d'oggi, quel mi par che dice: di' male e apporra'ti.
Definiz: § XII. Far caselle per apporsi. –
V. Casella.
Definiz: § XIII. Apporre al Sole, al Paternostro, e simili; modo proverbiale, che significa Biasimare qualunque cosa per ottima ch'ella sia. –
Esempio: Buomm. Pros. var. 214: Sentendo lodare alcuno, entran subito in gelosia che e' non ridondi in lor pregiudizio, e senza pensare ad altro, l'apporrebbono insino al Sole.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 491: Se su questi piccoli fuochi di giovani ingegni.... vi soffia vento, per così dire, d'invidia, o spirito non so quale d'apporre, come si dice, al Sole, cui Platone chiamò corpo a Dio caro, quelle faville marciscono.
Definiz: § XIV. Apponlo a me, a noi; specie di giuramento vantatorio, col quale si conferma il giuramento; lo stesso che Mio danno, Peggio per me. –
Esempio: Lipp. Malm. 8, 72: Serragli pur, dicean, la gola, e poi, S'ei ridice più nulla, apponlo a noi.