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1) Dizion. 5° Ed. .
CONIO.
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CONIO.
Definiz: Sost. masc. Strumento di metallo, o di legno, che essendo tagliente o quasi tagliente da un capo, e verso l'altro ingrossando e pigliando forma piramidale, ha, percosso, forza di penetrare e di fendere, o serve a calzar checchessia.
È forma alterata di cuneo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 93: Quivi tra la corteccia e 'l legno si metta per due o tre dita un conio di ferro, o vero d'osso, che digradi infino al taglio.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 7: E quanto più [il boscaiuolo] fendeva il querciuolo, tanto metteva più giù un altro conio, col quale e' faceva cadere il primo.
Esempio: Cellin. Pros. 120: In quel vacuo vi si mette dua conj di ferro, cioè dua biette, le quale vogliono essere grosse da una banda, e dall'altra manco grosse per metà o più.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 179: Mosso il primo peso insino alla fine della travata che egli arà sotto, lo fermerò con biette e conj, in maniera che non si muova.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 87: Rispondono che, se le fatiche ed i pericoli maggiori arguiscono maggiore nobiltà, l'arte del cavare i marmi dalle viscere de' monti, per adoperare i conj, i pali e le mazze, sarà più nobile della scultura.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 7: Puntelli s'apparecchin, conj e lieve.
Definiz: § I. E figuratam. e poeticam. trovasi per Acuto tormento d'amore, Ambascia, Affanno cagionato da tale passione. –
Esempio: Rim. ant. F. Bacc. Pis. 1, 406: O miseri dolenti sciagurati,... Spenti di virtù tutte e di luce, Ponendo (forse Ponete) cura bene o' (ove) vi conduce Il vostro amore, ch'al malvagio conio Odiar via più l'areste che demonio.
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 23: Chi ama, giorno e notte pensa Come e' si tragga l'amoroso conio.
Definiz: § II. Pur figuratam., e in ischerzo, trovasi per Colpo d'arme appuntata. –
Esempio: Bern. Orl. 60, 24: Orlando gli attaccò nel petto un conio.... A mezzo il petto la lancia gli pone, E lo levò di peso fuor d'arcione.
Definiz: § III. Per la Figura stessa del conio, cioè Figura triangolare. –
Esempio: Liv. Dec. 2, 184: Fecero una schiera appuntata a guisa d'uno conio, e foraro per mezzo della schiera de' Galli.
Esempio: Flav. Gios. volg. 24: Similmente le schiere che erano più dinanzi, erano tentate da quelli che scorrevano per le brigate de' fanti a piè, ridotte in forma di conio.
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 324: Circa la forma degli eserciti mi resta a dirvi, come alcuna volta per alcun capitano si è costumato farli con la fronte ad uso d'un conio, giudicando potere per tal via più facilmente aprire l'esercito inimico.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 2, 523: Consultò che i cavalli a destra e sinistra, partiti in grossi squadroni, li tempestassino a' fianchi sempre, ed il pedonaggio cristiano alla fronte, in guisa di conio, si sforzasse di disunirli.
Esempio: Car. Eneid. 12, 941: Ognuno a gara E tutti insieme inanimati e stretti Di conio in guisa, qual intera massa, Appressâr la città.
Esempio: Alton. Sold. 51: Uno forma de' suoi soldati un triangolo a uso di conio, e l'altro ne forma due corpi similmente a conio.
Definiz: § IV. E per Quel pezzo d'acciaio, nel quale è intagliata la figura che si ha da imprimere nella moneta, o in una medaglia; Torsello, Punzone. –
Esempio: Cellin. Vit. 152: Gli porsi in mano le medaglie insieme con li conj di acciaio.
Esempio: E Cellin. Vit. appr.: In mentre che lui e gli altri le consideravano, ora i conj, ora le medaglie ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 9, 246: Fece Valerio per il medesimo Papa alcune Paci bellissime, ed una croce di cristallo divina, e similmente conj da improntar medaglie, dov'era il ritratto di papa Clemente, con rovesci bellissimi.
Esempio: Giulianell. Mem. Intagl. 115: Le arti, e specialmente quella degli orafi, intagliatori sì di gemme, sì di conj di monete, sì di sigilli, non mancarono mai in Italia.
Esempio: Ner. P. Prezz. Monet. 54: Tanto è che le forbici dei tosatori corrodino dalla moneta un pezzo d'argento, quanto che col conio della zecca si porti via senza forbici l'istesso pezzo.
Definiz: § V. E in senso figurato. –
Esempio: Segner. Incred. 99: Quei medesimi, i quali si stupiscono tanto di Michel Agnolo, quasi di un miracolo d'arte, perchè non truovano nelle sue fatture due volti di un'istessa invenzione, possano poi persuadersi che i lineamenti sì varj, con cui si forma giornalmente l'innumerabile stuolo de' visi umani, sian opera di un mentecatto, che ciecamente ne abbia divisato il conio, e più ciecamente lo vada mettendo in opera?
Esempio: Parin. Poes. 84: E tra 'l fragore D'un peregrino d'eloquenza fiume Di bella novità stampate al conio Le forme apprendi, onde assai meglio poi Brillantati i pensier picchin la mente.
Definiz: § VI. E per L'impronta stessa fatta dal conio. –
Esempio: Plut. Vit. 55: E nel conio della sua moneta facea mettere armadure e vittorie, le quali furon fatte nella festa, la quale abbiamo detto Olimpia.
Esempio: Sacch. Op. div. 2: La quale moneta vuole in sè tre cose: che abbia il conio del Prencipe del paese dov'ella si spende.... Guastando il conio del Prencipe, e non essendo di peso, nè di puro oro, non si può spendere.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 100: Ed in tanta insolenza venne, che battè una moneta falsa del conio Fiorentino, senza che alcuno opporsegli ardisse.
Esempio: Dav. Mon. 442: I Romani fer da prima la moneta di rame senza conio, grave una libbra.... Servio Tullo v'improntò il pecude, uno qual ei fusse de' domestici animali.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 37: Che sete voi qua forse.... l'imperatore dell'alta e della bassa Grammatica, da pretendere che si parli sol come piace a voi, e da non volere in questo paese che ci si batta moneta s'ella non ha il vostro bel ceffo nel conio?
Esempio: Maff. Anfit. 111: Sta in favor della nostra [medaglia] il parere di più esperti Pratici,... e sta il conio antico e patente.
Definiz: § VII. Pure per Impronta, riferito particolarmente a moneta, in quanto designa il valore di essa. –
Esempio: Cecch. Masch. 2, 1: In due mesi e più ch'i' mi son già Affaticato per voi, io non so Di che conio si sia vostra moneta (qui figuratam.).
Esempio: Galian. Mon. 158: Il conio dimostra quel valore che già esse (le monete) hanno in sè, non lo produce; e quando il conio ne dimostrasse un altro, questo non distrugge quello, ma restano ambedue insieme; e quello del conio e della legge, che perciò dicesi estrinseco, corre fin là dove la legge si stende ed ha forza d'operare.
Definiz: § VIII. In locuz. figur. –
Esempio: Dant. Parad. 24: Assai bene è trascorso D'esta moneta (cioè della fede) già la lega e il peso; Ma dimmi se tu l'hai nella tua borsa. Ed io: Sì l'ho sì lucida e sì tonda, Che nel suo conio nulla mi s'inforsa.
Definiz: § IX. E pur figuratam. trovasi per Ciò che compisce, che perfeziona, checchessia; la qual cosa oggi si esprime più comunemente con la parola Suggello. –
Esempio: Franc. Son. 72: Cenai con tal, che mal senza può farsi, Col conio de' piacer, ch'è il contentarsi.
Definiz: § X. E poeticam. per il Metallo stesso coniato, Moneta. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Disse: via, Ruffian, qui non son femmine da conio.
Esempio: E Dant. Parad. 19: Quel (il Re) di Rascia, Che mal aggiustò il conio di Vinegia.
Esempio: E Dant. Parad. 30: S'io dissi il falso, e tu falsasti il conio.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 775: S'io dissi il falso, e tu falsasti il conio; de' fiorini, quasi dica: peggio è a falsare, che a dire il falso: ma questo non è vero; imperò che s'attende a quello che ne seguita poi: del falsar della pecunia, non si disfanno le città, come del dire la falsità che disse Sinone.
Definiz: § XI. Per L'arte stessa dell'intagliare i conj. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 38, 2: L'artefice che lavora di conio monete o medaglie,... battendo col martello sopra del conio sopraposto alla moneta o medaglia.
Esempio: E Baldin. Decenn. 5, 370: Uomini nelle belle arti tanto segnalati, quali furono.... nel conio il celebre Gaspero Mola; nell'intaglio il singolarissimo Jacopo Callot.
Definiz: § XII. Term. d'Architettura. Ciascuna di quelle pietre lavorate più strette nel lato inferiore che nel superiore, le quali compongono l'arco, o servono a chiudere la volta. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 85: E trasferendo la medesima regola di fare tali archi, nelle opere di pietra, aggiugnendovi sempre conj, composono l'arco intero; talmente che e' bisogna confessare che esso arco sia fatto del congiugnimento di più conj insieme.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 13, 1: Questi archi (acuti o composti) si fanno dagli architetti mediante il congiungimento di più conj insieme.
Definiz: § XIII. Term. Militare. Nome che trovasi, alla latina, dato all'Ordinanza più specialmente propria degli antichi Romani, formata a somiglianza di conio. –
Esempio: Dav. Tac. 2, 72: Affrontavansi da lontano e presso; a squadre e conj; in su 'l bastione ec.
Definiz: § XIV. Conio, trovasi anche chiamato, per la somiglianza della forma, L'estremità del rampollo o marza che s'innesta. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 1, 91: Dove (nell'innestamento) due rampolli si deon porre, si dee far la tagliatura del conio delle due parti.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. appr.: E se 'l pedale è uguale al rampollo che s'innesta, formisi il conio in tal maniera che dall'una e l'altra parte sia la corteccia, e da ciascuna parte s'agguagli.
Definiz: § XV. A conio, posto avverbialm., vale A foggia di conio; e più particolarmente In forma di trapezio, A coda di rondine. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 3, 1: Useremmo anche dire A conio, per la similitudine che ha l'intaccatura a coda di rondine col conio, largo in cima e stretto in fondo.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 150, 2: Una pietra tagliata a conio, o, come altri dicono, a coda di rondine, che si mette nella parte più alta, cioè nel mezzo, delli archi de' ponti.
Esempio: Nell. Disc. Archit. 38: Quanto alla volta, scerrà [il capomaestro] le più ferrigne mezzane, ed a queste aggiugnerà più che altrettante sottili pietre lavorate dagli scarpellini a conio, quel tanto, che i conventi del lavoro obbedischino e cordeggino appunto col centro.
Definiz: § XVI. Di buono conio o Di cattivo conio, con metafora tolta dalle monete, vale Bene o Mal fatto, Derivato convenientemente o no, Legittimo o Illegittimo; e si dice più che altro di locuzioni, frasi, parole e simili. –
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 2, 64: Non permise il buon Pertinace, che recitato fosse il panegirico per lui giustamente apparecchiato, non so se di queste insidie, di cui forte sospicava, schivo e pauroso, ovvero premuroso e sollecito che questo pagamento di non buon conio fattogli in vita, in un migliore dopo la morte cambiato gli fosse.
Definiz: § XVII. Di nuovo conio, dicesi figuratam. di cosa che esca dall'ordinario, che abbia dell'insolito, dello strano, dell'incredibile. –
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 157: L'ordine dato così arbitrariamente (al Duca d'Orleans) ch'ei dovesse partire, molto dispiacque ad alcuni Deputati e in particolare al Mirabeau, che... parlò gagliardamente contro quel mandato, ch'egli chiamò lettera di sigillo di nuovo conio.
Definiz: § XVIII. Esser dello stesso conio, dicesi familiarmente di persone o di cose che abbiano stretta somiglianza tra loro; che più comunemente dicesi Essere della medesima risma, o della medesima stampa.
Definiz: § XIX. Maestro de' conj, si disse Chi era deputato a intagliare i ferri per improntare le monete. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 9, 245: Il re Francesco mandò subito per uno a posta a richiamar Matteo (Dal Nassaro) in Francia;... e giunto là, lo fece maestro de' conj della Zecca.
Definiz: § XX. Moneta senza conio, trovasi per Moneta senza valore, Moneta falsa; così in senso proprio, come in locuzione figurata. –
Esempio: Dant. Parad. 29: Di questo ingrassa il porco Sant'Antonio, Ed altri assai che son peggio che porci, Pagando di moneta senza conio.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 776: Senza conio; cioè falsa, come è la pecunia che non ha lo suo diritto conio, che espressamente si vede che è falsa.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 116: Li quali tutti il disagio andavan per l'amor d'Iddio schifando, poco dell'altrui fatiche curandosi, dove la loro utilità vedessero seguitare, nulla altra moneta spendendo, che senza conio, per que' paesi.
Definiz: § XXI. Non aver mica il conio, vale familiarmente Non aver più modo di dare o prestar denari: e s'usa specialmente nelle maniere, Non ho mica il conio! Pensi ch'abbia il conio! Bisognerebbe, con te, avere il conio! e simili; con le quali più spesso si suol rispondere a chi con ripetuta insistenza ci domanda denaro, mentre ne ha già antecedentemente da noi ricevuto, o ce ne ha fatto spendere assai.
Definiz: § XXII. Nuovo di conio! dicesi pur familiarmente e a mo' di esclamazione, quando udiamo fatti, discorsi e simili, che abbiano in sè della novità singolare; e si usa molto nella maniera: Questa è nuova di conio! Più comunemente, Nuovo di zecca!