Lessicografia della Crusca in rete

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CONIO
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CONIO.
Definiz: Strumento di metallo, o di legno, tagliente da una testa, e verso l'altra va ingrossando, e pigliando forma piramidale; onde percosso, ha forza di penetrare, e di fondere. Latin. cuneus.
Esempio: Cr. 2. 23. 13. E quivi, tra la corteccia, e 'l legno, si metta, per due, o tre dita, un conio di ferro, ovvero d'osso, che digradi fino al taglio.
Esempio: Liv. M. Poi feciono una schiera appuntata, a guisa d'un conio, per più agiatamente balirgli.
Definiz: §. Conio: si chiama ancora Quel ferro, nel quale è intagliata la figura, che s'ha ad imprimere nella moneta: e dicesi altresì Torsello, e Punzone.
Definiz: §. Conio: La 'mpronta stessa. Gr. εικοστίον εἰκόνιον.
Esempio: Dan. Infer. 30. S'io dissi il falso, e tu falsasti il conio.
Esempio: E Dan. Par. 19. Quel di Rascia, Che male aggiustò il conio di Vinegia.
Esempio: E Dan. Par. Cant. 29. E altri ancor, che son peggio che porci, Pagando di moneta senza conio.
Esempio: Boc. Nov. 60. 17. Null'altra moneta spendendo, che senza conio.
Definiz: §. Conio: per Moneta. Lat. aes, pecunia.
Esempio: Dant. Inf. 18. Ruffian, qui non son femmine da conio [cioè, che vendano la loro onestà per moneta]
Definiz: Il Morg. figuratam.
Esempio: Morg. Come si tragga l'amoroso conio.
Definiz: §. Conio: Per metaf. Dalla moneta, cui arreca la perfezione.
Esempio: Lib. Son. Cenai con tal, che mal senza può farsi Col conio de' piacer, ch'è il contentarsi.