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Dizion. 4° Ed. .
CONIO
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CONIO.
Definiz: | Strumento di metallo, o di legno, ch'è tagliente da una testa, e verso l'altra va ingrossando, e pigliando forma
piramidale; onde percosso, ha forza di penetrare, e difendere. Lat. cuneus. Gr.
εικοστίον
εἰκόνιον. |
Esempio: | Cr. 2. 23. 13. Quivi tra la corteccia, e 'l legno si metta per due, o tre dita un
conio di ferro, ovvero d'osso, che digradi fino al taglio. |
Esempio: | Liv. M. Feciono una schiera appuntata a guisa d'un conio, per più agiatamente
balirgli. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 2. 7. Puntelli s'apparecchin, conj, e lieve. |
Definiz: | §. I. Conio, si chiama ancora quel Ferro, nel quale è intagliata la figura, che s'ha da imprimere nella moneta; e
dicesi altresì Torsello, e Punzone. |
Definiz: | §. II. Conio, dicesi anche La 'mpronta stessa. |
Esempio: | Dant. Inf. 30. S'io dissi il falso, e tu falsasti il conio. |
Esempio: | E Dan. Par. 19. Quel di Rascia, Che male aggiustò il conio di
Vinegia. |
Esempio: | E Dan. Par. 29. E altri ancor, che son peggio, che porci,
Pagando di moneta senza conio. |
Esempio: | Bocc. nov. 60. 17. Null'altra moneta spendendo, che senza conio. |
Definiz: | §. III. Per la Moneta stessa. Lat. aes, pecunia. Gr. ἀργύριον. |
Esempio: | Dant. Inf. 18. Disse, via Ruffian, quì non son femmine da conio (cioè, che
vendano la loro onestà per moneta) |
Definiz: | §. IV. Per metaf. presa dalla moneta, cui arreca perfezione. |
Esempio: | Libr. Son. 72. Cenai con tal, che mal senza può farsi Col conio de' piacer, ch'è
il contentarsi. |
Esempio: | Morg. 6. 23. E poi chi ama giornalmente pensa, Com'e' si tragga l'amoroso conio.
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