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Dizion. 4° Ed. .
LANGUIRE
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LANGUIRE.
Definiz: | Svenire, Mancar di forze, Infiebolire, Perdere il vigore, Divenire afflitto. Lat. languescere, languere, deficere. Gr. ἀσθενεῖν,
χαλᾶν. |
Esempio: | Bocc. Introd. 15. Quasi abbandonati per tutto languieno. |
Esempio: | E Bocc. canz. 6. Deh dolgati, signor, del mio languire.
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Esempio: | G. V. 9. 105. 3. E quei traditori, che gli aveano renduta santa Maria a
Monte, per sospetto menò a Lucca in prigione, e languendo gli fece morire (cioè: con istento)
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Esempio: | Dant. Inf. 29. Ch'era a veder per quella oscura valle Languir gli spirti per
diverse biche. |
Esempio: | E Dan. Par. 16. Quaggiù, dove l'affetto nostro langue.
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Esempio: | Petr. son. 206. Ma perchè più languir? di noi pur fia Quel, che ordinato è già
(cioè: affliggersi) |
Esempio: | E Petr. canz. 29. 3. Che memoria dell'opra anco non langue
(cioè: non vien meno) |
Esempio: | E Petr. canz. 42. 6. Come fior colto langue. |
Esempio: | Lod. Mart. st. 107. Altro non è languir, ch'odiar se stesso, E tor l'alma da
pace, e porla in guerra. |
Esempio: | Tass. Ger. 9. 86. E in atto sì gentil languir tremanti Gli occhi, e cader sul
tergo il collo mira. |
Esempio: | E Tass. Ger. 19. 20. Già nelle sceme forze il furor langue,
Siccome fiamma in deboli alimenti. |
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