Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LANGUIRE.
Apri Voce completa

pag.67


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LANGUIRE.
Definiz: Neutr. Mancar di forze, di vigore, Infievolire, Venir meno, per qualsivoglia cagione che affligga gravemente il corpo, come infermità, ferite, stenti, e simili.
Dal lat. languere. –
Esempio: Dant. Inf. 29: Era a veder per quella oscura valle Languir gli spirti per diverse biche.
Esempio: Vill. G. 428: E que' traditori, che li aveano renduta Santa Maria a Monte, per sospetto menò a Lucca in pregione, e languendo li fece morire.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 73: Quasi abbandonati per tutto languieno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 151: E di grave percossa e perigliosa Stava Olivier languendo in su l'arena, E del piè guasto avea martìre e pena.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 66: Ella avvisa che vicino a morte Giaccia oppresso languendo il guerrier forte.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 45: Nè può soffrir di rimirar quel sangue, Nè quei gemiti udir d'egro che langue.
Esempio: Manfred. Rim. 59: La sanguigna croce.... ove Gesù languisce e sviene.
Esempio: Parin. Poes. 63: Giacque Affamato, assetato, estenuato, Dal velenoso aere stagnante oppresso, Tra l'inutile ciurma al suol languendo.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 120: llaecor vi piace in atri vasi il sangue Di chi ferito langue.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 59: Scorgo che quando esangue Vienna languia, di sua salute in forse, Tu di nemico sangue Il suol bagnasti.
Definiz: § II. E detto di animali. –
Esempio: Tass. Gerus. 13, 62: Langue il corsier,... e la superba Cervice dianzi, or giù dimessa pende, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 63: Languisce il fido cane.... Giace disteso, ed all'interna arsura Sempre anelando, aure novelle invia.
Definiz: § III. Detto di pianta, fiore, e simili, vale Diminuire di vigore, Perdere la forza vegetativa, Appassire. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 68: Puuta poi nel tallon d'un picciol angue, Come fior colto langue, Lieta si dipartio, nonchè secura.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 55: Mentre egli (il sole) i raggi poi d'alto diffonde.... Seccarsi i fiori e impallidir le fronde, Assetate languir l'erbe rimira.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 14: Poi nudo il sen già baldanzosa Dispiega (la rosa): ecco poi langue, e non par quella.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 140: Il [grano] gentile, alla mancanza dell'umido, presto languisce e non si perfeziona nelle sue spighe.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 113: Quell'orno è si cresciuto adesso, Che il fiore, all'ombra che gli piomba intorno, Langue, e l'opprime il difensore istesso.
Definiz: § IV. In locuz. figur. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 388: Affinchè il ragionamento, non sulle labbra appena fiorito languisca, ma fitte avendo profondamente sue radici nel cuore, granisca e fruttifichi.
Definiz: § V. Detto poeticam. di animo, affetto o passione, virtù o facoltà, e simili, vale Venir meno, Perdere della propria forza. –
Esempio: Dant. Parad. 16: O poca nostra nobiltà di sangue, Se glorïar di te la gente fai Quaggiù, dove l'affetto nostro langue, Mirabil cosa non mi sarà mai, Che ec.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 65: Ma qualunque io mi sia, non però langue Il core in me, nè vecchio anco pavento.
Esempio: ETass. Gerus. 8, 70: Resti invendicato il sangue (Se così parvi) illustre ed innocente. Benchè se la virtù, che fredda langue, Fosse ora in voi, quanto dovrebbe, ardente; Questo che divorò, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 20: Già nelle sceme forze il furor langue, Sì come fiamma in debili alimenti.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 84: Virtù, ch'a' valorosi unqua non manca, Perchè languisca il corpo fral, non langue.
Esempio: Parin. Poes. 197: Mal giova illustre sangue Ad animo che langue.
Definiz: § VI. Detto di memoria o ricordo di checchessia, vale Andare a perdersi, a finire. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 268: Ed è questo del seme, Per più dolor, del popol senza legge, Al qual, come si legge, Mario aperse sì il fianco, Che memoria dell'opra anco non langue.
Definiz: § VII. Detto di luce, suono, e simili, vale Farsi debole, fioco. –
Esempio: Tass. Gerus. 11, 57: Già corre lento ogni lor ferro al sangue, E delle trombe istesse il suono langue.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 58: Già dell'ultima stella il raggio langue Al primo albor ch'è in oriente acceso.
Definiz: § VIII. E detto di colpo, vale Perder forza; ed altresì di arme con la quale si colpisca, vale Non produrre il proprio effetto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 122: Uno sul collo, un altro su la groppa Percuote..., Ma, come fèra in s'un sacco di stoppa, Poi langue il colpo, e senza effetto cala.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 43: Saprà la mia [mano] (nè torpe il ferro o langue) Perire, e trar delle ferite il sangue.
Definiz: § IX. Detto di persona, famiglia, popolo, vale Essere, Trovarsi, in basso stato, in condizione misera. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Perchè una gente impera, e l'altra langue.
Definiz: § X. Detto figuratam. d'industrie, arti, commerci, istituzioni, e simili, vale Non prosperare, Essere in cattive condizioni. –
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 206: Quella parte d'agricoltura, che si raggira intorno al nudrimento degli animali, è trascurata e languisce sopra d'ogni altra in una gran parte di questa fertile e deliziosa provincia.
Definiz: § XI. Languire, detto di persona con relazione alla passione amorosa, vale Esserne travagliato, afflitto, Patire per cagione di essa; usato anche nella maniera Languir d'amore. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 214: Pur mi consola, che languir per lei Meglio è che gioir d'altra.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 258: Beato in sogno, e di languir contento, D'abbracciar l'ombre, e seguir l'aura estiva; Nuoto per mar che non ha fondo o riva, Solco onde, ec.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 295: Ma perchè più languir? di noi pur fia Quel ch'ordinato è già nel sommo seggio.
Esempio: Bocc. Teseid. 7, 127: Adunque poichè sai il mio disire, Che di te fui pria ch'altro innamorato, Senza aprirtel provvedi al mio languire.
Esempio: Mart. L. Op. 107 t.: Altro non è languir, ch'odiar se stesso. Monigl. Poes. dramm. 1, 394: Languir per doppio amante.
Esempio: Metast. Dramm. 2, 66: Tutto l'arcano Ecco ti svelo. Il Principe di Creta Langue per te d'amor. Pietà mi chiede E la vita mi diede.
Esempio: E Metast. Dramm. 5, 105: Qual diverrebbe, o figlia, Se languir si vedesse Sempre in cure d'amor? Dove lo chiama La tromba eccitatrice, Vada, ma sposo tuo.
Definiz: § XII. E riferito all'amore verso Dio, vale Esserne tutto compreso, penetrato. –
Esempio: Panzier. Cant. sp. 3: Diletto Giesù Cristo, D'amor per te languisco. Languisco per amore Del mio sovran diletto.
Esempio: Domin. Tratt. Car. 11 t.: Nello amore è tanto sommersa (l'anima) che ha perduto sè e più non truova sè; quella che fuor di sè posta, molto per amor languisce. Mancar si sente ed ha grande appetito: posta in un abisso però molto dimanda quella che di grande amor languisce e grida soccorso.
Definiz: § XIII. Languire di alcuno, vale Struggersi d'amore per esso. –
Esempio: Orig. Omel. volg. 296: Maestro mio, solo tu sai l'animo mio, ch'io non voglio altro che te. Te addomando, te amo, di te languisco, ec.
Definiz: § XIV. E riferito a cosa morale, significa Consumarsi per essa o per cagione di essa. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 225: Ben vuole Iddio che ogn'uomo ne viva innamorato, e languisca di lei (della gloria).
Esempio: Belc. F. Pros. 4, 27: Tutte le generazioni di tormenti che pensare si poterono, possiamo dire contra quelli combattitori di Dio essere state fatte, e' quali il demonio inimico della umana generazione tentando dimostroe, languendo d'invidia de' martiri.