1)
Dizion. 4° Ed. .
APPIGLIARE
Apri Voce completa
pag.232
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
APPIGLIARE.
Definiz: | Appiccare. E usasi nella significazione att. ed anche nel sentim. neutr. pass. |
Esempio: | Dant. Inf. 25. E un serpente con sei piè si lancia Dinanzi all'uno, e tutto a lui
s'appiglia. |
Esempio: | E Dan. Inf. 34. Appigliò se alle vellute coste. |
Esempio: | E Dan. Purg. 7. E abbracciollo, ove 'l minor s'appiglia.
|
Definiz: | §. I. E per metaf. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. Temo d'esser disubbidiente a mio padre, onde non so, che mi faccia,
nè a che m'appigli. |
Esempio: | Petr. canz. 39. 8. E veggio il meglio, e al peggior m'appiglio. |
Esempio: | Buon. rim. 37. Ch'io cerco in un momento Di loro il meglio, ed al peggior m'appiglio. |
Definiz: | §. II. Per Avvicinarsi. |
Esempio: | Petr. cap. 12. Al cui saper non pure io non m'appiglio, Ma gli Angeli ne son
lieti, e contenti Di veder delle mille parti l'una. |
Definiz: | §. III. E delle piante, vale Barbicare. Lat. radices agere. Gr.
ῥιζοῦν. |
Esempio: | Dant. Purg. 28. Quando alcuna pianta, Senza seme palese ivi s'appiglia.
|
Esempio: | Cr. 5. 14. 1. Il moro ec. ma in tufo, o in argilla appena s'appiglia.
|
Definiz: | §. IV. Appigliarsi al parere d'uno, vale Seguire la sua opinione, o il suo consiglio. Lat.
sententiam alicuius sequi. Gr. τῇ
γνώμῄ τινος
ἕπεσθαι. |
|