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1) Dizion. 4° Ed. .
APPIGLIARE
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APPIGLIARE.
Definiz: Appiccare. E usasi nella significazione att. ed anche nel sentim. neutr. pass.
Esempio: Dant. Inf. 25. E un serpente con sei piè si lancia Dinanzi all'uno, e tutto a lui s'appiglia.
Esempio: E Dan. Inf. 34. Appigliò se alle vellute coste.
Esempio: E Dan. Purg. 7. E abbracciollo, ove 'l minor s'appiglia.
Definiz: §. I. E per metaf.
Esempio: Vit. SS. Pad. Temo d'esser disubbidiente a mio padre, onde non so, che mi faccia, nè a che m'appigli.
Esempio: Petr. canz. 39. 8. E veggio il meglio, e al peggior m'appiglio.
Esempio: Buon. rim. 37. Ch'io cerco in un momento Di loro il meglio, ed al peggior m'appiglio.
Definiz: §. II. Per Avvicinarsi.
Esempio: Petr. cap. 12. Al cui saper non pure io non m'appiglio, Ma gli Angeli ne son lieti, e contenti Di veder delle mille parti l'una.
Definiz: §. III. E delle piante, vale Barbicare. Lat. radices agere. Gr. ῥιζοῦν.
Esempio: Dant. Purg. 28. Quando alcuna pianta, Senza seme palese ivi s'appiglia.
Esempio: Cr. 5. 14. 1. Il moro ec. ma in tufo, o in argilla appena s'appiglia.
Definiz: §. IV. Appigliarsi al parere d'uno, vale Seguire la sua opinione, o il suo consiglio. Lat. sententiam alicuius sequi. Gr. τῇ γνώμῄ τινος ἕπεσθαι.