Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
BARBIERE
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BARBIERE.
Definiz: Sost. masc. Colui che rade altrui la barba, e tosa i capelli. −
Esempio: Esop. Fav. S. 50: Erano sì male confinate, che non s'ardivano di andare a torsi e radersi la incanutita barba in piazza, ma facevansi venire il barbiere in casa.
Esempio: Cic. Tusc. 157 t.: Ancora egli [Dionisio], acciocchè non commettesse el collo al barbiere, egli insegnò alle sue figliuole tondere.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 115: Or hai dato, barbier, l'ultimo crollo Ad una barba la più singolare, Che mai fosse descritta in verso o 'n prosa.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 3, 441: Veramente i barbieri sono tutti loquaci, perchè i maggior cicaloni del mondo corrono a loro, e si trattengono nelle lor botteghe.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 2, 140: I Romani furono barbati fino all'anno 454, in cui Scipione dalla Sicilia condusse barbieri in Italia.
Definiz: § I. Barbiere si disse già anche Colui che, oltre il far la barba, esercitava la bassa chirurgia, e specialmente faceva i salassi. −
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 172: Si volle segnare non pur da una vena, ma da tutte, non d'un poco di sangue, ma di tutto, non con la lanciuola del barbiere, ma colla lancia.
Esempio: E Cavalc. Pungil. 131: Sono [i detrattori] come mignatte e barbieri, che ci tolgono il mal sangue.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 10, 52: Cento barbieri, e i preti co i messali, Gli erano intorno e gli scioglieano il seno, Esortandolo tutti a non temere, E a dir divotamente il miserere.
Definiz: § II. E per Bottega di barbiere. −
Esempio: Machiav. Comm. 145: Hai il tocco polveroso, una barbaccia; Va' al barbiere, lavati il viso.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 341: Non t'ho io detto che se ne parla per tutto su per le piazze, e dicesi sin nel barbieri?
Definiz: § III. La rete del barbiere, dicesi proverbialm. di Cosa che si prende a fare quando non si ha altro in che occuparsi, e che perciò conducesi a fine lentamente. −
Esempio: Red. Lett. 2, 191: Il ditirambo dell'acque non è finito, ma egli è divenuto la rete del barbiere.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 213: E di quei sorbetti ch'eran diventati la rete del barbiere, proverbio da me non inteso,.... che cosa n'è stato?
Definiz: § IV. Pian, barbier, chè il ranno è caldo, o il ranno scotta; modo proverbiale usato per significare, che in certe cose deve andarsi a bell'agio, non precipitare.
Definiz: § V. Rifarsi del barbiere, dicesi proverbialm. delle persone per lo più attempate, che si lisciano e strebbiano per essere più appariscenti. −
Esempio: Gell. Sport. 5, 5: Questo dirmi oggi la maggior parte degli amici che io riscontro, buon pro ti faccia, e tu ti rifai del barbiere, mi pare un bel dirmi copertamente: tu hai tolto moglie, e se' vecchio.
Definiz: § VI. Un barbier rade, o tosa, l'altro; proverbio che vale, che le Persone non buone se la fanno a vicenda, si giuntano l'un l'altro; e anche: Non v'è persona, per quanto furba e trista, che non trovi un più tristo e furbo, che gliela faccia. −
Esempio: Pazz. Rim. burl. 360: E al Giambullari fu raso il barbone; Tal che dice il proverbio arcidivino: L'un barbier rade l'altro, ch'è ragione.