1)
Dizion. 1° Ed. .
MENO
Apri Voce completa
pag.521
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
MENO.
Definiz: | Avverb. di quantità, val manco, ed ha relazion col più. Lat. minus.
|
Esempio: | Bocc. nov. 23. 23. Egli parla, ne più, ne meno, come se un'anno, ò due fosser
passati. |
Esempio: | E Bocc. nov. 26. 23. E perciò non fia men tosto creduto a me,
che a voi. |
Esempio: | E Bocc. nov. 81. 3. E avendo ella men saviamente più volte
gli orecchi porti, e volendosi saviamente ritrarre. |
Esempio: | Dan. Purg. 29. Con vita carca di stupor non meno. |
Esempio: | Petr. Son. 262. La rividi più bella, e meno altiera. |
Esempio: | Bocc. n. 19. 12. Che meno ti deono esser cari, che la testa. |
Esempio: | E Bocc. g. 3. p. 6. Gittava tanta acqua, e sì chiara verso il
Cielo, che di meno avria macinato un mulino. |
Esempio: | Dan. Inf. c. 3. Cacciarli i Ciel, per non parer men belli. |
Definiz: | ¶ Venir meno: mancare, sveníre, perder gli spiriti. Lat. consternari, deficere. |
Esempio: | Petr. canz. 4. 6. Com'io sentì me tutto venir meno. |
Esempio: | E Petr. canz. 8. 6. Che mi fanno anzi tempo venir meno.
|
Esempio: | E Petr. Son. 39. Io sentia dentro al cuor già venir meno gli
spiriti. |
Definiz: | ¶ Per isparire. Lat. evanescere. |
Esempio: | Dan. Par. 3. Debili sì, che perla in bianca fronte Non vien men tosto alle nostre
pupille. |
|