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GUARDIANO
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GUARDIANO.
Definiz: Che ha uficio, e obbligo di guardare: in senso di custodire, custode. Lat. custos.
Esempio: Gio. Vill. Guardiano di lui, e del Regno.
Esempio: Coll. S. Padr. La discrezione è madre, e guardiana, e temperatrice di tutte le virtudi.
Esempio: Maestr. 2. 9. 2. La pazienza è radíce, e guardiana di tutte le virtudi.
Esempio: Ovvid. Pistol. A me piace, che tu sij savio guardiano di te stesso.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 38. Cerca tu dunque di voler essere del tuo Dante guardiana.
Esempio: E Bocc. Nov. 37. 12. Colui, che del giardino era guardiano, in presenza del giudice faccendo.
Esempio: E Bocc. Nov. 100. 11. Che non figliuola di Giannuccolo, e guardiana di pecore, pareva stata.
Esempio: E Bocc. Nov. 52. 10. Ora, perciocchè io non intendo d'esservene più guardiano, tutto ve l'ho fatto venire.
Esempio: Lab. num. 186. D'alcuna quantità di danari, ch'io aveva, mia tesoriera, e guardiana non la feci.
Definiz: §. Per Capo, e Governator di conventi di Frati, di Compagnie, e simili. Lat. Coenobiarcha. Gr. κοινοβιάρχης. Hetaeriarcha, dice Budéo.
Esempio: G. V. 12. 100. 1. Il qual trattato, si disse, menava un Frate Minore, Guardiano de' Frati di Monteguarchi.
Esempio: Varch. Stor. 9. Sono in Firenze settantacinque, ec. quelle Compagnie, ec. quelle de' Fanciulli, che si ragunano ogni Domenica, e tutti i giorni delle feste a cantare il Vespro, ec. sotto il Guardiano, e Correttore, son nove.
Esempio: Franc. Barb. 286. Bastiti aver lassato Lo Mondo, e dispregiato, Se fatto s'è Priore, Guardiano, o Superiore.