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Dizion. 5° Ed. .
AGUZZARE, ed anche AUZZARE
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pag.327
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AGUZZARE, ed anche AUZZARE. Definiz: | Att. Rendere aguzzo, cioè acuto, Appuntare. − | Esempio: | Cennin. Tratt. Pitt. 23: Puo' la [la pietra nera da disegnare] aguzzare con coltellino, chè ella è tenera e ben negra. | Esempio: | Firenz. Pros. 1, 19: Tu stesso aguzzasti il coltello che t'ha dato la ferita. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 6, 75: Chi tempra dardi ad un ruscel più basso, E chi gli aguzza ad un volubil sasso. |
Esempio: | Tedald. Agric. 11: Aguzzalo [il tralcio] come l'altro, e, aguzzati, commetti insieme l'auzzatura. | Esempio: | Tass. Gerus. 7, 55: Non altrimenti il tauro.... Il corno aguzza ai tronchi, e par ch'inviti Con vani colpi alla battaglia i venti. | Esempio: | Dav. Colt. 555: Auzzate e scarnate [le marze] con taglientissimo ferro. |
Definiz: | § I. Per similit. − |
Definiz: | § II. E figuratam. detto dell'Intelletto, della Mente e delle Passioni. − | Esempio: | Petr. Rim. 2, 114: Sempre aguzzando il giovenil desio All'empia cote. | Esempio: | Bocc. Nov. 6, 195: La donna, alla quale Amore avea già aguzzato co' suoi consigli lo 'ngegno, rispose. |
Esempio: | E Bocc. Laber. 40: Incontanente prendono speranza, e aguzzano i desiderj alla signoria. | Esempio: | Tass. Amint. 1, 2: Guarda quanto Amore Aguzza l'intelletto. |
Definiz: | § III. E detto de' sentimenti del corpo, e de' loro organi, tanto al proprio che al figurato. − | Esempio: | Dant. Inf. 15: E sì ver noi aguzzavan le ciglia, Come vecchio sartor fa nella cruna. | Esempio: | E Dant. Purg. 8: Aguzza qui, lettor, ben gli occhi al vero. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 196: Lo svaporamento dell'aceto caldo fa pro alla malagevolezza dell'udire, e aguzzalo. | Esempio: | Red. Esp. Insett. 153: Bisogna bene aguzzar gli occhi, e armarli bene d'un microscopio squisitissimo, per poterli squisitamente ravvisare, tanto son minuti, e quasi quasi invisibili. |
Definiz: | § IV. E pur figuratam. per Incitare, Instigare. − | Esempio: | Cic. Opusc. 372: Vedi, Cesare, che quelli medesimi a' quali tu hai perdonato,.... quelli medesimi per le loro parole t'aguzzano a fare crudeltà. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 3, 12: Di Antigona ebbe Ptolomeo, di Lanassa Alessandro, di Bircenna Eleno più giovane degli altri, e tutti inclinati all'armi ed ardenti, furono da' primi anni aguzzati dal padre in questo mestiere. |
Definiz: | § V. Neutr. e Neutr. pass. aguzzarsi Rendersi più acuto. − | Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 3, 278: Vede aguzzar della sua bocca il fesso, E sente che il parlar non gli risponde. |
Definiz: | § VI. Per Rendersi più acre, più pungente. − | Esempio: | Targ. Relaz. Febbr. 72: Si esaltano ed aguzzano le parti saline e sulfuree degli umori. |
Definiz: | § VII. Figuratam. Farsi più intenso. − | Esempio: | Pallav. Libr. Ben. 219: Per tanto s'aguzza in esso [nell'uomo] la curiosità del trovarla [la cagione], come lo stesso nome di curiosità dimostra, derivato dalla particella cur, che in latino è domanda della cagione. | Esempio: | Bott. Stor. Ital. cont. 8, 135: Le bramose voglie in lui più si aguzzavano, per vedersi più vicino a quella corona che deposto aveva. |
Definiz: | § VIII. Detto di persona, vale Ingegnarsi, Industriarsi. − | Esempio: | Dav. Tac. 1, 118: Con tutta l'eloquenza e diligenza aiutatelo, e alsì per lo contrario s'aguzzino gli accusanti. | Esempio: | E Dav. Tac. 1, 337: Che rimedio avrebbe, se già Burro e Seneca non s'aguzzassono un poco? |
Definiz: | § IX. E pur figuratam., detto di cosa. − | Esempio: | Colonn. Guid. 116: Adunque non resta se non che il nostro stile veritiero per innanzi s'aguzzi a spiegare.... l'ordine della detta storia. |
Definiz: | § X. Aguzzare i denti, figuratam. vale Minacciar di mordere; e trovasi pure usato al Neutr. pass. aguzzarsi i denti − | Esempio: | Bocc. Fiamm. 24: E i pessimi cinghiali, divenendo per ardore spumosi, aguzzano gli eburnei denti. |
Definiz: | § XI. Aguzzare la macine da mulino o Auzzare la macine da mulino, vale Batterla con un martello tagliente per renderne scabra la superficie, affinchè sia più atta a macinare. − |
Esempio: | Not. Malm. 328: Aguzzare la macine del mulino vuol dire Metterla in taglio, in maniera che si renda più ingorda. |
Esempio: | Manett. Mem. Frum. 51: Non è piccolo errore quello di servirsi per macini d'una specie di pietra che facilmente si stritoli, e che molto spesso abbia bisogno di esser riaccomodata, o, come dicesi, auzzata. |
Definiz: | § XII. Aguzzare i suoi ferri, o ferruzzi, modo proverbiale, che significa Ingegnarsi, Usare ogni cura e ogni mezzo per conseguire alcuna cosa. − | Esempio: | Pulc. L. Morg. 24, 18: Iscrisse adunque la reina a Gano, Che dovessi aguzzar tutti i suoi ferri. | Esempio: | Firenz. Comm. 1, 340: Egli è forza ch'i' vadia aguzzare i miei ferruzzi. | Esempio: | Cecch. Masc. 4, 3: Ora, poichè e' non è Vivo, ve', Imbroglia, aguzza i tuo' ferruzzi. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 195: Crediate pure ch'egli aguzzeranno tutti i lor ferruzzi, producendo quel bel sermone, che faceste. |
Definiz: | § XIII. Aguzzar l'appetito, che usasi anche al Neutr. pass. aguzzarsi l'appetito, vale Eccitarlo, Stimolarlo. − |
Esempio: | Zibald. Andr. 44 t.: Perchè l'appetito se n'aguzza e lo stomaco se n'allevia. | Esempio: | Varch. Sen. Benef. 86: Donde coteste cose, le quali con isquisiti sapori t'aguzzano sì l'appetito, che tu mangi senza fame? | Esempio: | Dav. Tac. 1, 341: E dove pensarono con quella indegnità a pien popolo farneli uscir l'appetito, l'aguzzarono (qui in locuz. figurata). | Esempio: | Buonarr. Tanc. 1, 1: Eh, quando l'appetito a un s'aguzza, Non vale a dir che la carne è tigliosa. |
Definiz: | § XIV. Aguzzare il mulino ed Aguzzarsi il mulino, vale proverbialm. Aguzzare e Aguzzarsi l'appetito. − | Esempio: | Lipp. Malm. 4, 22: Se morte è fin di tutte le sciagure, Come allupar mi sento ancor che morto? E come, dove ognuno esce di guai, Mi s'aguzza il mulino piucchè mai? | Esempio: | E Lipp. Malm. 7, 31: Essendo un giorno insieme ad un convito, Quand'appunto aguzzato hanno il mulino, E mangian con buonissimo appetito, Non so come il maggior.... tagliossi un dito. | Esempio: | Not. Malm. 535: Aguzzato hanno il mulino. Sono all'ordine colla fame per mangiare.... La similitudine è tratta dall'aguzzar la macine del mulino; il che si fa fare da' mugnai, quando alcuna macine, per esser consumata, non lavora presto e perfettamente. Così quando uno ha aguzzato il mulino dell'appetito, vuol dire ch'e' mangia presto e bene, cioè dimolto. |
Definiz: | § XV. Aguzzarsi il palo, ed anco la lancia, in sul ginocchio, vale proverbialmente Far cosa che torni a proprio danno. − |
Esempio: | Nom. Catorc. Angh. 10, 1: Per acciecarlo è pronta a dare un occhio, E s'aguzza la lancia sul ginocchio. |
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