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1) Dizion. 4° Ed. .
VITUPERIO, e VITUPERO.
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VITUPERIO, e VITUPERO.
Definiz: Gran disonore, Infamia. Lat. vituperium, dedecus. Gr. ἀτιμία.
Esempio: Conv. 107. Dovunque similitudine s'intende, corre comune la loda, e lo vituperio.
Esempio: Bocc. nov. 22. 10. E quello, che tacendo, niuna vergogna gli poteva tornare, parlando, s'avebbe vituperio recato.
Esempio: E Bocc. nov. 63. 4. Ahi vitupero del guasto mondo!
Esempio: Coll. SS. Pad. Ma dipoi, ch'egli aveva avuto vituperio della prima battaglia, non gli puote dar tentazione del secondo malore.
Esempio: Dittam. 2. 17. Questo mio signor, ch'io dico adesso, La patria condannò in vituperio, Il regno tolse, e consumollo appresso.
Esempio: Dant. Inf. 33. Ahi Pisa vituperio delle genti Del bel paese là, dove 'l sì suona.
Definiz: §. I. Per Azione vituperevole. Lat. turpe facinus. Gr. αἰσχρὸν πρᾶγμα.
Esempio: Bocc. nov. 79. 47. Per paura, che essi questo suo vitupero non palesassero.
Definiz: §. II. Vitupero, prendesi anche per Rogna, Scabbia, Pidocchi, Sudiciume, o altra cosa simile. Lat. sordes corporis, putida corporis illuvies. Gr. ῥύπασμα.
Esempio: Malm. 9. 1. Senz'un quattrino, e pien di vitupero.