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FERIRE e talora in alcuni tempi e persone, ma oggi solo in poesia, FIEDERE, forma varia dell'antiquato Fedire
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FERIRE e talora in alcuni tempi e persone, ma oggi solo in poesia, FIEDERE, forma varia dell'antiquato Fedire.
Definiz: Att. Percuotere, Colpire, con ferro o altro, in modo da rompere la continuità della carne e produrre effusione di sangue.
Dal lat. ferere. –
Esempio: Giamb. Vegez. 188: In tutte le navi liburne, bertesche e torri si fanno, acciocchè, siccome d'uno muro, delle più alte torri di legname più agevolmente feggano ed uccidano i nemici.
Esempio: Cont. Ant. Cav. 48: E quasi tutta l'oste di Pompeo li lanciavano e balestravano, e li gettavano petre, e lo feriano e de lancie e de spade.
Esempio: Dant. Inf. 11: Omicidi, e ciascun che mal fiere, Guastatori e predon ec.
Esempio: E Dant. Inf. 22: E il gran proposto volto a Farfarello, Che stralunava gli occhi per ferire, Disse, ec.
Esempio: Stor. Pistol. 8: La gente che v'erano dentro, cominciarono a fuggire, e costoro a seguirli ferendogli e uccidendogli, e la casa rubarono.
Esempio: Petr. Rim. 1, 196: Non fur mai Giove, e Cesare sì mossi A fulminar colui, questo a ferire, Che pietà non avesse spente l'ire.
Esempio: Pass. G. Cr. 62: Iesù parlò a Pietro in cotal forma: Mette nella guaina il tuo coltello; Chi di coltel fier, perirà di quello.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 91: Messer Niccolò fu morto, e Simone in modo ferito, che la seguente notte morì.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 116: Che qualunche s'adagia, il re d'Algiere, Rodomonte crudele, uccide o fere.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 19, 13: Un cavallier villano.... Ferì con una lancia sopra mano Al supplicante il delicato petto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 96: Il vostro Figliuolo è stato.... Ferito a morte d'una pugnalata Nel petto.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 28: Ecco io inchino le braccia, e t'appresenta Senza difesa il petto: or che nol fiedi?
Esempio: E Tass. Gerus. 5, 30: Or al petto, or al capo, or alla destra Tenta ferirlo, ora alla manca parte.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 11: Essere il primo ad assaltare le fiere, e ferirle.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 550: Morì nell'espugnazione di questo forte lo Sterpinio,... e 'l Marchese di Renti fu ferito assai gravemente d'un'archibugiata in un braccio.
Esempio: Alf. Trag. 2, 208: Ferir; centuplicare i colpi Dobbiam nell'empio: e nulla dirgli.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Salvin. Opp. 156: Garzone omai scherzava (Dioniso) co' fanciulli Compagni, e, avendo ferula tagliata, Fería le salde pietre, e queste al Dio Dolce vin dalle piaghe scaturiano.
Definiz: § II. In locuz. figur. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 68: Se tu sai sì schirmire, Che mi sacci ferire, Tengoti bene esperto Se mi fieri a scoperto.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Cont. Ant. Cav. 59: In battallia le corpora co spade se ferono, e in ozio da' vizj.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 291: Cristo sì lo mirò, e in quello sguardo li feritte il cuore.
Esempio: Senec. Pist. 115: Tutto il contradio (che nelle infermità fisiche) diviene nelle 'nfermitadi che feggiono e tormentano l'animo: tanto quanto l'uomo n'è più caricato e gravato, meno le sente.
Esempio: Belc. F. Pros. 1, 98: Tal frate andò per farsi beffe di loro, che fu ferito da Cristo innanzi che da loro si partisse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 6: È ben dritto per sì caro amico, Che subit'ira il cor d'Orlando feggia.
Esempio: Dav. Tac. 1, 207: Attignere dal perenne fonte della città le più efficaci e vive proprietà naturali, che con impeto scoccano, e fiedono l'animo per diritta via e brevissima.
Definiz: § IV. Poeticam., detto di Amore o Cupido, rispetto alle armi attribuitegli dalla Mitologia, od anche con altra correlazione: e se ne formano altresì locuzioni figurate, attinenti agli effetti della passione amorosa. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 71 t.: Dicono le storie, che le [sirene] aveano ale ed unghie, a similitudine de lo Amore che vola e fiede.
Esempio: Rim. Ant. F. Pann. Bagn. 1, 388: Peggiore stimo che morso di capra, Ov'Amor fier d'artiglio e dà di becco.
Esempio: E Rim. ant. F. Abbr. M. 2, 21: Ma vedi ben che l'ha voluto Quella da cui son nato e per cui fero (parla Amore).
Esempio: Cin. Rim. 50: Amor è uno spirito ch'ancide, Che nasce di piacer, e vien per guardo, E fiere il cor sì come face dardo.
Esempio: E Cin. Rim. 95: Signor, io son colui, che vidi Amore Che mi ferì sì, ch'io non camperòe.
Esempio: Petr. Rim. 1, 237: L'aura celeste, che in quel verde lauro Spira, ov'Amor ferì nel fianco Apollo.
Esempio: Bocc. Amet. 49 t.: Cupido,... venuto in perfetta età, ed avendo l'ali grandissime, cominciato a volare, colle sue saette minacciando e ferendo, come li parve, il mondo discorse.
Esempio: E Bocc. Ninf. fiesol. 3, 24: O Vener bella, col tuo figlio Amore, Che fere i cori e gli animi molesta.
Esempio: Frez. Quadrir. 1, 7: Sì che suoi dardi (d'Amore) e sua vile faretra Nïente curo; e bench'egli mi fera, Il colpo suo mia carne non penetra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 135: Costei da la spelonca, ne veniva Dove Issabella, che d'amor ferito Zerbino avea, fu molti dì captiva.
Esempio: Bemb. Rim. 19: Amore, io non mi pento D'esser ferito della tua saetta.
Esempio: Caran. Eustaz. 55: Amore non ha lasciato saetta alcuna nella sua faretra, con cui non mi abbia ferito l'animo.
Definiz: § V. Poeticam. e secondo proprietà latina, riferito alla vittima che si uccideva nel sacrifizio; ed altresì riferito a Patto, Trattato, o simili, in quanto questo si concordava e sanciva mediante l'uccisione di quella. –
Esempio: Ar. Rim. 1, 145: Poichè tra lor feriti ebbeno i patti Che i re fèr prima e i cavalieri poi, E giuramenti o cerimonie ed atti Ciascun secondo i modi e riti suoi; Fu dato il segno, ec.
Esempio: Car. Eneid. 8, 996: Di Giove anzi a l'altare un tener tazze In vece d'armi in mano, un ferir d'ambe Le parti un porco, e far connubj e pace.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 3, 2: E feria è detta dal ferire, Che facevan gli antichi delle vittime Ne i dì de' sacrificj.
Definiz: § VI. E detto dell'arme adoperata a ferire, o del colpo che con essa si mena: anche figuratam. o in locuz. figur. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 137: Vano isguardo è colpo di balestro, perchè fiere più dalla lunga; ma toccamento di mano è colpo di coltello, che più da presso fiere.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 247: I dardi che sono proveduti, meno feggiono.
Esempio: Barber. Docum. Am. 119: Guarda ver l'innocente tender l'arco, Che la saetta fiere te, che credi Lui danneggiar, ma talor non la vedi.
Esempio: Poliz. Rim. C. 218: E quando ha da ferir la sua saetta Il tuo siccome ogn'altro gentil core, Assai più bella e più gentil sarai.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 30: Ma Tancredi gridò.... E con la spada a quel gran colpo occorse. Pur non gì tutto in vano, e ne' confini Del bianco collo il bel capo ferille.
Esempio: Red. Osserv. Vip. 29: Si è parimente esperimentato che le spaventose, orribili e micidiali frecce del Bantan, ferendo, conducono in brev'ora a morte.
Definiz: § VII. E semplicemente per Colpire, Percuotere, con spada od altra simile arma; e usato assolutam., per Menar colpi con essa contro ad alcuno. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 24: E Lancilotto feriva el castellano, che niente il danneggiava; e 'l castellano feriva lui, che quanto arme prendeva, tanta ne mandava alla terra. E Lancilotto feriva lui, e truovalo più forte che diamante; e 'l castellano ferì lui nello scudo, e partillo per mezzo.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 432: Sì ci armiamo e síe facciamo alcuno torneamento, nel quale non si fiera d'altra arme che di lancia.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 113: E veggendo la giovane già fuori dell'uscio tirare, tratte le spade fuori, gridaron tutti: ahi traditori, voi siete morti.... E questo detto, gl'incominciarono a ferire.... Per che dopo lunga contesa, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 173: Abbassaron le lance, e furon rotte, E colle spade a ferirsi tornaro, Dandosi insieme di villane botte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 93: E portò nel ferire estrema angoscia Al baron di Sidonia, ch'andò giuso.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 18, 46: Non è tra gli affricani un cavalliero Che di lancia ferir sappia o di stocco?
Esempio: E Ar. Orl. fur. 40, 81: Mai di punta non gli trasse, E di taglio rarissimo feria:... Nè mai, qualunque volta si scoperse Ferir, se non di piatto, lo sofferse.
Esempio: Alam. L. Gir. 1, 68: E 'n mezzo il fianco con tal forza il fiede, Che 'n terra l'asta più che mezza resta.
Esempio: E Alam. L. Gir. 3, 67: E di tal possa sopra l'elmo il fere. Che quando arriva la robusta spada Il fe' fuor d'ogni senso rimanere, E l'alma abbandonar l'usata strada.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 21: Clorinda intanto ad incontrar l'assalto Va di Tancredi, e pon la lancia in resta. Ferirsi alle visiere, e i tronchi in alto Volaro.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 43: Primo ei ferì; ma invano ebbe ferito: Non ferì invano il feritor secondo.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 103: Così lo sfida; e di percosse orrende Pria sulla tempia il fere, indi nel collo. L'elmo fatal (chè non si può) non fende, Ma lo scote in arcion con più d'un crollo.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 3, 17: Onde assettato Il ferro, Or, dissi, è tempo ch'io lo fieda; Così sprono il cavallo, e con tempesta Giungo a colpirlo in mezzo della testa.
Definiz: § VIII. E per Offendere, Battere, con armi da fuoco, e particolarmente con artiglierie. Detto talvolta delle artiglierie stesse, e usato anche assolutam. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. 4, 297: E l'artiglierie, essendo più basse de' forti, ferivano più leggiermente, e facevano molto minor impressione.
Esempio: E Davil. Guerr. civ. 5, 16: Piantati sette cannoni dietro ad una trincera, ridotta a perfezione in pochissime ore, cominciò a ferire i nemici per fianco di tal maniera, che ec.
Definiz: § IX. In locuz. figur. –
Esempio: Savonar. Pred. 14: Quando vi dicono, voi siate escomunicate, e che vi feriscono, date anche voi loro la spadacciata.
Esempio: Car. Arist. Rett. 112: Come sono certi altri, che ne' ragionamenti sanno ferire, e parar con destrezza.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 449: Così bisogna fare a noi, che quanto più siamo incontrati da travagli che feriscono la parte sensitiva, come ora avviene a voi, tanto più vi dovete armare, e di arme gagliarde della ragione; e con quella schermire contro il senso, e tenerlo soggiogato, che non possa vincere la parte superiore delle potenzie nostre, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 85: Pur ch'ella (la mano di Dio) mai non ci abbandoni e lasce, Poco debbiam curar ch'altri ci manche. Chi sa come difende e come fere, Soccorso ai suoi perigli altro non chere.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 5: Conosceva ben io l'uomo bizzarro, E sperai 'n lui vendetta. Ei v'ha ferito; Andianne ch'io vi medichi.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 44: Ferir chi non ha colpa nè peccato, Lo fan solo le birbe e la canaglia; Così s'egli mi punse qualche poco, Sarà stato por ridere e per giuoco.
Definiz: § X. E figuratam. –
Esempio: Cin. Rim. 130: Cominciò apparere In me, sì come fere Lo splendor bel, che de' vostr'occhi raggia.
Esempio: Cic. Opusc. 439: E coloro che già dovrebbero esser morti per ferro, non feggio ancora pur colla voce.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. G. 605: Sie fiere, che tu non t'acconci ad essere ferito d'altrui.
Esempio: Petr. Rim. 1, 217: Dolce m'è sol senz'arme esser stato ivi, Dove armato fier Marte, e non accenna.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 824: Quando.... i rei sieno contra il giudice contumaci, possa ferirli con la scomunica.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 26: Chi caccia il letterato, non ferisce addirittura le lettere, ma il costume di chi di quelle s'abusa, abborrir puote.
Definiz: § XI. Pur figuratam. e poeticam. per Dividere. –
Esempio: Dant. Parad. 32: E sappi che dal grado in giù, che fiede A mezzo il tratto le due discrezioni Per nullo proprio merito si siede, Ma per l'altrui con certe condizioni.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 838: Che dal grado; cioè che da quella sedia.... in verso 'l fondo de la rosa,... lo quale grado, fiede; cioè divide, a mezzo 'l tratto; cioè a mezza la lunghezza de la detta rosa, le due discrezioni; cioè le due differenzie e divisioni, ec.
Definiz: § XII. E altresì figuratam., e parlandosi di cose morali, per Prender di mira, Avere in mira, Risguardare. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 227: Le opposizioni predette feriscono solo l'indagazione di que' beni che sono mezzi.
Definiz: § XIII. Talora vale Assalire, Assaltare; detto di capitano o d'esercito. –
Esempio: Machiav. Scritt. ined. 42: Il duca Valentino ne è ito alla volta di Roma; Giampagolo e Pandolfo si truovono con Luca; ed altronde intendiamo Bartolomeo d'Alviano essere venuto a Ravenna con 600 cavalli, e molti hanno opinione che sia per ferire il duca da quella parte, per divertirlo da le imprese di Roma contro li Orsini.
Definiz: § XIV. E figuratam., detto di malattia. –
Esempio: Sassett. Lett. 141: Un gioielliere fiammingo.... aveva più figliuoli, due de' quali in un medesimo tempo furono feriti di questo male.
Definiz: § XV. Poeticam. e detto di cosa, per Lacerare, Produrre lacerazione. –
Esempio: Med. L. Op. 2, 107: Vede da pruni e da taglienti sassi I bianchi piè ferir con gran dolore.
Definiz: § XVI. Per Percuotere, Battere, Colpire; ed anche Urtare. –
Esempio: Giamb. Oros. 421: Spesse volte per grande duolo feggendo il capo alla parete, gridava ec.
Esempio: Dant. Purg. 32: Io vidi calar l'uccel di Giove Per l'arbor giù,... E ferío il carro di tutta sua forza.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 128: In questa melma, e acqua puzzolente e nera, si percuotono, e dibattono, e fierono sè stessi, o mordonsi, e dilaceransi.
Esempio: S. Gir. Grad. 22: Ciò che ella (la colomba) fiere col becco, significa ciò che disse San Girolamo, che 'l predicatore dee gastigare lo suo frate per amore, come s'egli si lamentasse a lui.
Esempio: Ugurg. Eneid. 131: Così disse Enea; e trae della vagina la spada fulgoreggiante, e fiere i retinaculi delle navi col ferro nudo.
Esempio: Tratt. Falcon. 6: Ed abbia un guanto in mano, col quale si fegga la coscia, isgridandolo con grande boce.
Esempio: Bocc. Com. Dant. 2, 329: E da piè si rattrappa, cioè dalle parti del corpo inferiori, le quali si raccolgono in su, e raccolte fierono la spessezza dell'acqua, e quella gli presta aiuto a sospignerlo in alto.
Esempio: Poliz. Rim. C. 50: Provon lor punga e' daini paurosi, E per l'amata druda arditi fansi: Ma con pelle vergata aspri e rabbiosi E' tigri infurïati a ferir vansi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 51: Sopra Gradasso il Mago l'asta roppe; Ferì Gradasso il vento e l'aria vana.
Esempio: Caran. Eustaz. 58: Onde se, dopo che fia la cena finita, nell'uscir di camera, abandonata dalla madre, mi ferirà il piè quello premendo, lo piglierò così percosso, e bacierò la ferita ec.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 101: Ma i bianchi crini suoi d'immonda polve Si sparge e brutta, e fiede il volto e 'l petto.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 45: Ma chi negherà essere pazzia degna di riso il volere con animo ostinato far forza di ferire con la fronte una pietra durissima, e credere di spezzarla?
Esempio: Bart. D. Suon. 155: La corda,... tirata con violenza fuor della sua natural dirittura,... e quinci rilasciata,... ferisce l'aria e la sospigne con impeto.
Esempio: E Bart. D. Suon. 156: Continuando dunque la corda.... a vibrarsi e a batter l'aria, e sempre a ferir la corda a lui unisona, ne siegue che ec.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 65: Commettere uomo con cavallo e formare di doppia natura umana e ferina un tal mostro, che dal ferire vanamente l'aure, essi poeti addimandarono Centauro.
Definiz: § XVII. E figuratam. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 279: Ricostituita una costa dello strumento sopra la linea BA, l'altra costa ferisca il punto D, come apparisce per la linea BD.
Definiz: § XVIII. E per Percuotere, Battere, con sferza e simili. –
Esempio: Senec. Pist. R. 148, 28: Coloro che tardi entrano in cammino, che feggono degli sproni, e studiansi tanto, quanto possono.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 5, 127: Plutone.... al suo infernal impero Gl'infiammati cavalli instiga e fiede.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 15: Le briglie allenta, e con maestra mano Ambo i corsieri alternamente fiede.
Definiz: § XIX. E figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 5, 18: Tal che 'l maligno spirito d'Averno.... Tacito in sen gli serpe, ed al governo De' suoi pensieri lusingando siede: E qui più sempre l'ira e l'odio interno Inacerbisce, e 'l cor stimola e fiede.
Definiz: § XX. Vale pure Percuotere, Battere, Colpire, e propriamente con violenza; detto figuratam. di onde, vento, fuoco, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 9: Un vento Impetuoso per gli avversi ardori, Che fier la selva, e senza alcun rattento Li rami schianta, abbatte, e porta fori.
Esempio: E Dant. Inf. 15: O figliuol, disse, qual di questa greggia S'arresta punto, giace poi cent'anni Senza arrostarsi, quando il fuoco il feggia.
Esempio: E Dant. Purg. 28: Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sè, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento.
Esempio: E Dant. Purg. appr.: I' dicerò come procede Per sua cagion, ciò ch'ammirar ti face, E purgherò la nebbia che ti fiede (qui in locuz. figur.).
Esempio: Petr. Rim. 1, 127: Dove l'aere freddo suona Ne' brevi giorni, quando Borea 'l fiede.
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 120: Sentia alcuno soave e piccolo venticello venire da quella parte, e ferivala per mezzo della fronte.
Esempio: Mart. L. Op. 13 t.: Quando Borea fiede Il nostro clima, e che 'l ghiaccio e la neve Cuopron la terra.
Esempio: Bemb. Rim. 32: Come si spegne poco accesa face, Se gran vento la fiede, Similemente ec.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 138: Lascia oggi il mare A suo grado ferir cruccioso il lito.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1151: Avea già 'l foco appresa La città tutta; e già le fiamme e i vampi Ne ferian da vicino.
Esempio: Mont. Poes. 1, 236: Traversa Normandia, traversa il tardo Sbocco di Senna, e il lido che si fiede Dal mar britanno infino al mar piccardo.
Esempio: Leopard. Poes. 67: Quando le rupi e le deserte valli Precipite l'alpina onda feria D'inudito fragor.
Definiz: § XXI. E detto del sole, di luce, raggi, e simili, rispetto alle cose o alle persone che ne sono investite. –
Esempio: Dant. Purg. 4: Gli occhi prima drizzai a' bassi liti; Poscia gli alzai al sole, ed ammirava Che da sinistra n'eravam feriti.
Esempio: E Dant. Purg. 15: E i raggi ne ferian per mezzo il naso.
Esempio: E Dant. Parad. 2: Quasi adamante che lo sol ferisse.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 147: Ancora eran vermigli certi nuvoletti nell'occidente, essendo già quegli dell'oriente nelle loro estremità simili ad oro lucentissimi divenuti per li solari raggi, che molto loro avvicinandosi li ferieno.
Esempio: E Bocc. Filoc. 747: Tu, dolce amico, non eri di quelli che così con l'amico vanno, come l'ombra con colui, cui lo sole fiede, tra' quali se alcuna nebbia si oppone, che privi la luce, con quella insieme fugge.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 3: Ma quando il sol gli aridi campi fiede Con raggi assai ferventi, e in alto sorge, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 6, 106: Ella era in parte ove per dritto fiede L'armi sue terse il bel raggio celeste, Sì che da lunge il campo lor si vede.
Definiz: § XXII. E nel medesimo senso, detto di suoni, e riferito ad aria, cielo, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 11: La voce [del Capitano] senza udirsi in aria sale, In aria che feria con maggior botte De' naviganti il grido universale.
Esempio: Car. Eneid. 2, 374: E d'orribili strida il ciel feriva.
Esempio: E Car. Eneid. 2, 562: De le genti il fremito e le strida Che feriscono il cielo, ec.
Esempio: E Car. Eneid. 2, 793: E di confusïone e di miseria Tale un suon che feria l'aura e le stelle, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 48: L'irreparabil turbo e la tempesta, Che di fremiti orrendi il ciel ferìa.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 17: Alzando per misurati spazj le voci, di maniera che ferivano l'aria.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 7, 407: Confuse ed alte grida ferivano l'aria: Viva l'imperatore, viva il re Carlo!
Definiz: § XXIII. Pure per Percuotere, Colpire, Fare impressione; riferito figuratam. ai sensi o loro organi, ed anche alla persona che mediante quelli riceve l'impressione. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Non viv'egli ancora? Non fiere gli occhi suoi lo dolce lome?
Esempio: E Dant. Rim. 98: Degli occhi suoi, come ch'ella gli muova, Escono spirti d'amore infiammati, Che fieron gli occhi a qual, che allor gli guati (qui in locuz. figur.).
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 83: Un lungo grido, Un alto duol l'orecchie gli feria.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 16, 79: Or che l'orecchie la novella rea Del gran periglio di Zerbin gli fere.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 192: Ahi lasso me, l'orecchie.... mi fere La voce del mio figlio.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 58: Nè odore alcuno d'origano vi si sente, nè che per l'acuità sua ferisca il naso.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 46: Fere il gran lume con terror le viste De' Franchi, e tutti son presti ad armarsi.
Esempio: Giacomin. Oraz. 46: Massimamente quando oggetti presenti feriscon la vista, e crean ne la fantasia fantasmi possenti ad alterarla.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 106: Onde avvenga che di essi suoni, differenti di tuono, alcune coppie siano con gran diletto ricevute dal nostro sensorio, altre con minore, ed altre ci feriscano con grandissima molestia.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 369: Eccessiva sarebbe quella luce, che arrivasse a ferire in qualche maniera le pupille ancora alle talpe.
Esempio: Marchett. Lucrez. 242: Tenui e rare Son viepiù dell'immagini che gli occhi Fiedono.
Esempio: Parin. Poes. 15: Sì che men aspro a' delicati spirti, E men barbaro suon fieda gli orecchi!
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 23: Alla montagna disse la neve: Beato il monte che me riceve.... Ma allor che il cingo di bianchi fiocchi, Di ben lontano ferisce gli occhi.
Esempio: Leopard. Poes. 78: Intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il sol, che ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 333: E la prima volta che gli ferì gli orecchi quello scocco, così inaspettato,... gli fece un senso misterioso e solenne.
Definiz: § XXIV. E riferito ad animo, cuore, ovvero a mente, fantasia, e simili, ed altresì alla persona medesima, pure per Percuotere, Colpire, Fare impressione; o con più grave senso, Colpire dolorosamente, Fare impression dolorosa, Travagliare, Affliggere. –
Esempio: Senec. Pist. 290: Queste cose ci feggono il cuore udendole, e da neuno l'udiamo dubitare, nè domandarne, tanto è grande la forza della verità, benchè ragione non se ne renda.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 192: Ahi lasso me,... 'l cor mi fere La voce del mio figlio.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 220: Quel che mi ferisce fino all'anima, è un'altra libertà che quasi in ogni casa vien loro (a' figliuoli) conceduta contra il dovere.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 248: Benchè tali verità feriscano tutti, hanno contuttociò molto più di forza sopra di noi cristiani.
Esempio: Pindem. Poes. 342: Concetto.... Rancio e vulgar nella favella nostra, Se di galliche voci esca vestito, Fere le menti d'improvvisa luce (qui in locuz. figur.).
Esempio: Giord. Op. 1, 234: Separarsi dal marito:... perdere le figliuole:... finalmente (e questo più feriva il cuore), finalmente abbandonare (e chi sa a quanti casi?) il figliuolo testè nato.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 71: Par che ciò ne' suoi viaggi sia Quel, che più gli ferì la fantasia.
Definiz: § XXV. E riferito a cose astratte o morali, pure per Offendere, Pregiudicare. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 697: Cominciarono essi a dolersi o a condolersi co' Legati, che si volesse ferire un decreto stabilito da tutto il Sinodo con somma unione.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 3, 803: Gli articoli proposti già da' Legati esser così pregiudiciali universalmente a' principi, e ferire sì specificamente i diritti della sua corona, che ec.
Definiz: § XXVI. Neutr. pass. ferirsi Offendere se medesimo con ferro od altro, in modo da spargerne sangue; sia volontariamente, sia per accidente. –
Esempio: Niccol. Poes. 2, 38: A che mi manca il piede Sulla lubrica via? B. Signor, nol sai? Foscaren si ferì. L. Ben su nemico Sangue si cade.
Definiz: § XXVII. Si usò per Gettarsi con impeto, Precipitarsi, Scagliarsi, fra più persone; parlandosi di combattenti. –
Esempio: Cont. Ant. Cav. 48: S'abandonò a la morte, e feriose fra quelli de Pompeio, e tanto fe' per la forza e franchezza sua ch'esso solo, ec.
Esempio: Liv. Dec. 2, 236: Decio armato, e acconcio al modo Gabino, montò a cavallo, e urtollo delli speroni, e ferissi nel mezzo della pressa de' nemici.
Definiz: § XXVIII. E Ferirsi sulla spada, trovasi poeticam. per Trafiggersi gettandovisi sopra. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 52: Il pome de la spada in terra pone, Chè su la punta si volea ferire.
Definiz: § XXIX. Neutr. Recare, Dare, Infliggere, ferita ad alcuno o in alcuno: ma in tal senso non si userebbe se non talvolta in poesia. –
Esempio: Stor. Pistol. 294: Gli arcieri d'Inghilterra, che erano sotto le carrette per difesa del campo loro, ferivano crudelmente alla gente di Francia.
Esempio: Frez. Quadrir. 1, 1: Nella faretra al fianco avea [Cupido] gli strali D'oro, e di piombo, e di doppia potenza, Co' quali e' fere a i dei ed a i mortali.
Esempio: Poliz. Rim. 1, 94: Or vedrò, figli (parla Venere agli Amori), qual di voi, più vale: Gite tutti a ferir nel toscan coro: Ch'i' serbo a chi fier prima un arco d'oro.
Definiz: § XXX. Per Venire contro, Dare addosso, e simili, ad alcuno; e usato assolutam., Menar colpi, Combattere, od anche Dar l'assalto. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 29: E Lancilotto allora rimonta a cavallo, ed impugna sua lancia, e ripassa il fiume, e comincia a ferire contr'alle genti del re Artù; e quanti ne scontra, tutti gli veniva abbattendo per terra. Ed al ferire che lui faceva ben lo seguiva lo re Meliadus e l'alto prencipe Galeotto e loro cavalieri.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 193: E se voi vedete che io abbia vittoria, sì mi seguitate arditamente, e siate prodi e sicuri allo bene ferire.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 532: Imperò che Lancialotto, con sua cavalleria, spesse volte, di dì e di notte, feria nell'oste.
Esempio: Lucan. volg. 169: A me sarebbe ontia, quando li corni e le trombe sonassero, e la battallia dovesse ferire, se io mi levasse da lato di mia mogliera.
Esempio: Liv. Dec. 1, 401: A queste parole si mossero li Volsci, e.... mettono mano alle spade, e fanno un aspro assalimento; e ricominciaro a ferire per sì grande izza, ch'egli dipartiro la pressa, e fecero rinculare li Romani, ec.
Esempio: E Liv. Dec. 2, 349: L'altra moltitudine, sì lassa e sì affannata come ella era, ferì appresso, e alla fine passò gli ordini de' nemici.
Esempio: E Liv. Dec. 2, 431: Li cavalieri punsero li cavalli delli speroni, e con le redine abbandonate corsero sopra li nemici, e dirompono gli ordini, e forano le schiere in qualunque parte elli feggono.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 75: Astolfo, che Grifone ed Aquilante Ed all'insegne e più al ferir gagliardo, Riconosciuto avea gran pezzo inante, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 16: E ferir tutti sopra a Rodomonte E nel petto e nei fianchi e ne la fronte.
Definiz: § XXXI. In locuz. figur. –
Esempio: Dant. Vit. Nuov. 27: Ch'Amor quando sì presso a voi mi trova, Prende baldanza, e tanta sicurtate, Che fiere tra' miei spirti paurosi, E quale ancide, e qual caccia di fuora.
Esempio: E Dant. Conv. 303: Per che omai con tutta licenzia, con tutta franchezza d'animo, è da ferire nel petto alle visate opinioni, quelle per terra versando, acciocchè la verace per questa mia vittoria tenga lo campo della mente di coloro ec.
Esempio: Cavalc. Tratt. Stolt. 255: De i capitani di Dio, che non sono arditi di ferire a i grossi, ma percuotono pure alla gente minuta.
Definiz: § XXXII. E per Muover contro al nemico, Andare ad assalire: detto di Stato, esercito, e simili. Ma non è oggi di uso comune. –
Esempio: Machiav. 2, 273: E se questa cosa comincia ad venire in dibattito, vostre Signorie saranno ad ogni modo richieste di aiuto da questo Signore, e ricerche che feriate dal canto loro.
Definiz: § XXXIII. E per Battere, Picchiare, sopra checchessia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 122: Uno sul collo, un altro su la groppa Percuote, e chi nel petto e chi ne l'ala; Ma come fera in s'un sacco di stoppa, Poi langue il colpo, e senza effetto cala.
Definiz: § XXXIV. E per Venire in un dato luogo, Far capo ad esso; ma con violenza e rapidità, difilato o diritto, inaspettatamente, e simili: detto di esercito o di capitano. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 259: Appresso, che io ricercassi e pregassi vostre Signorie da sua parte, che fussino contente.... mostrare ad tutto el mondo essere sua amiche, e mandare verso el Borgo e' loro cavalli, e farvi ragunata di fanti, per potere insieme con seco ferire verso Castello o verso Perugia, come fussi a proposito.
Definiz: § XXXV. Per similit., detto di animale di rapina, per Piombare, Avventarsi; ed altresì Avventarsi sulla preda. –
Esempio: Dant. Purg. 9: Fra me pensava: Forse questa [aquila] fiede Pur qui per uso, e forse d'altro loco Disdegna di portarne suso in piede.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 201: L'uccello si dice ferire, perchè ingremisce la preda colli artilli dei piedi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 38: Tosto che 'l ladro (Atlante sull'Ippogrifo).... Vede la bella e cara donna mia; Come falcon che per ferir discende, Cala e poggia in uno atimo, e tra via Getta le mani, e lei smarrita prende.
Esempio: Mart. V. Lett. 42: Per far poi come l'aquila, che dall'altezza sua, con l'acutezza del suo vedere, si risolve dove vuol andare a ferire, e in quale schiera d'uccelli vuole essercitar l'ugna e adoperare il becco.
Definiz: § XXXVI. Per Terminare, Far capo a un dato luogo, e propriamente in dirittura; Riuscire, Battere: detto di linea, via, e simili; e con maggiore efficacia, Andare a ferire. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Lasciammo il muro, e gimmo in ver lo mezzo Per un sentier ch'ad una valle fiede.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 293: E gimmo in ver lo mezzo; del cerchio, Per un sentiere che a una valle fiede; cioè che capita alla valle ove si discende nel VII cerchio, come la saetta che termina lo suo corso ove ella ferisce.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 188: Dove appunto le suddette estremità sarebbero andate a ferire, se si fossero prolungate.
Definiz: § XXXVII. E talora usato in frase, o maniera particolare. Come parlandosi di chi ambiguamente discorra, si suol dire:
Esempio: Esempio del Compilatore Io non so dove e' si voglia andare a ferire; che altrimente si dice, Non so dove e' si vada a parare, a battere. –
Crusc. Vocab. III.
Definiz: § XXXVIII. E riferito a cose morali, vale Esser rivolto, inteso, diretto, Tendere: detto così di persona, come delle facoltà od atti dell'anima. –
Esempio: Dant. Purg. 16: La gente, che sua guida vede Pure a quel ben ferire, ond'ell'è ghiotta, Di quel si pasce, e più oltre non chiede.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 380: Sua guida vede; cioè lo suo pastore, che de' essere sua guida, Pur a quel ben ferir; cioè pur dirissare lo desiderio e la intenzione al ben temporale.
Esempio: Segner. Pred. 348: Non procurò Cristo sempre con tutte l'arti di farsi da' mortali tener per Dio? Cert'è, che qui comunemente feriva la sua intenzione, qui battevano i suoi discorsi.
Definiz: § XXXIX. Per similit. –
Esempio: Dant. Conv. 248: Siccome il divino Amore è tutto eterno, così conviene che sia eterno lo suo oggetto di necessità, sicchè eterne cose siano quelle ch'egli ama. E così face questo Amore amare, chè la sapienzia, nella quale questo amore fere, eterna è.
Definiz: § XL. Pure per Terminare, Far capo, Battere; detto di raggio visivo, sguardo, o simili. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Attendi, e fa' che feggia. Lo viso in te di questi altri mal nati, A' quali ancor non vedesti la faccia, Perocchè son con noi insieme andati.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 482: Attendi, e fa' che feggia; cioè si dirizzi, Lo viso in te di questi altri mal nati; che non li ài ancor veduti.
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 267: Metterà poi l'occhio nel piedi del filo o triangolo, cioè nell'angolo inferiore che forma il filo co 'l piano dell'oriuolo, e mandando il raggio visuale, come per una mira sopra il lato od angolo superiore del filo o triangolo, egli andarà dritto a ferire nel proprio punto del polo.
Definiz: § XLI. E per Battere, Venire a percuotere, Cadere; detto di luce o lume, sia naturale sia artificiale, ed altresì detto del sole o de' raggi solari. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 444: E vanno ivi presso là dove feriva il lume della luna, e affiguraronsi insieme.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 168: Il sole, il quale era ferventissimo, essendo già al mezzo giorno salito, feriva alla scoperta ed al diritto sopra il tenero e dilicato corpo di costei e sopra la sua testa, da niuna cosa coperta, con tanta forza, che non solamente le cosse le carni, ec.
Esempio: Bart. C. Tratt. Albert. 75: Debbono [i pittori] considerare che in quella superficie sopra la quale feriscono i razzi de' lumi, esso colore sia quanto più si può chiaro e luminoso.
Esempio: Pindem. Poes. 21: Quando la rosata Luce ne' suoi bicchier fere e risplende.
Definiz: § XLII. Pur detto di lume o luce qualsiasi, e riferito all'organo della vista, per Fare impressione su quello. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 11: Fece l'effetto mille volte esperto Il lume, ove a ferir negli occhi venne.
Esempio: Bemb. Rim. 79: E già ne gli occhi miei feriva il giorno.
Definiz: § XLIII. E per Battere, Percuotere, con violenza, contro checchessia; detto di tempesta, vento, mare, e simili. –
Esempio: S. Gir. Grad. 66: Viene le piove, e l'acqua, e 'l vento, e fiere nella magione, ed ella cade, e dà grande percossa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 55: Eran tavole e travi pel ferire Del mar sdrucite, macere e sbattute.
Definiz: § XLIV. E in particolare, detto di vento, per Battere, Percuotere, con maggiore o minor forza, in alcuna cosa, parte, o simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 9: Un ventolin che leggiermente all'orza Ferendo, avea adescato il legno all'onda.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 17: Potean veder gli alloggiamenti.... E le bandiere in che feriano i venti.
Esempio: Molz. Ninf. tib. 73: Tesseva un cerchio leggiadretto e lento, Che legge prescrivesse al vago crine, Quand'ei, fra l'onde d'or ferendo il vento, Ondeggia ed erra sulle fresche brine, La vaga Ninfa.
Esempio: Car. Eneid. 3, 226: Con un vento Che ne feria senza ritegno in poppa, Quasi a volo andavamo.
Esempio: E Car. Eneid. 3, 746: Fu di remi e d'armi Ciascun legno provvisto, e perchè 'l vento Che secondo feria, non punto indarno Spirasse, ordine avea di scior le vele.
Definiz: § XLV. E per Cadere, Piombare, Precipitare, addosso a chicchessia: detto di cosa. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 136: Come talvolta, ove si cava l'oro Là tra' Pannoni o nelle mine ibere, Se improvisa ruina su coloro Che vi condusse empia avarizia, fere, Ne restano sì oppressi, che ec.
Definiz: § XLVI. Per Colpire, Percuotere, Dare in un determinato luogo, segno, punto, o simili: detto anche, figuratam., di arma od arnese. –
Esempio: Giamb. Vegez. 168: Alquanti centoni e coltrici.... si calcano, ed in quegli luoghi si pongono ove fiede il bolcione.
Esempio: Plut. Vit. 194: Non è certo giusta cosa che quelli, che non lancia, fiera al segnale sanza lanciare.
Esempio: Bocc. Laber. 74: Come arme portassono, o sapessono nella chintana ferire (qui in locuz. figur.).
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 293: La saetta.... termina lo suo corso ove ella ferisce.
Esempio: Bemb. Stor. 11: Ordinarono che i detti giovani una volta l'anno alla loro città o castello, a certo dì ordinato, si riducessero, e quivi a ferire tutti in un segno con la detta arme si essercitassero.
Definiz: § XLVII. E figuratam. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 230: Non v'ha uomo tanto ignorante, che nella maggior parte de' suoi interni giudicj non ferisca nel vero.
Definiz: § XLVIII. E per Urtare, Cozzare, in checchessia, detto di cose. –
Esempio: Cont. Ant. Cav. 48: Esso era sì pieno de lancie e de dardi, de quadrelli,... che quando li era lanciato o saetato le lancie e li quadrelli, l'uno en l'altro feriva.
Esempio: Plut. Vit. 141: La galea di Filisto ferì in terra.
Esempio: Vill. G. 767: E rupponvi quattro galee, ferendo a terra, cariche di prigioni.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 52: Era allora per avventura, quando la barca ferì sopra il lito, una povera feminetta alla marina;... la quale, vedendo la barca, si maravigliò come colla vela piena fosse lasciata percuotere in terra.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 82: Si levò un vento.... che menò la nave mia a piombo a ferire in uno scoglio ch'era presso a terra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 76: Giù diroccando, a ferir venne Prima nel fondo il ramo saldo e forte. Ben si spezzò; ma tanto la sostenne, Che 'l suo favor la liberò da morte.
Esempio: Bart. D. Suon. 155: E questa (l'aria), continuando l'agitazione impressale, va a ferir con essa nell'altra corda unisona,... la quale, al ricevere di quel primo urto, vien piegata, ec.
Definiz: § XLIX. Ferir colpo, o colpi, o simili, ed anche una ferita; maniere derivate dal francese, e proprie specialmente de' romanzi cavallereschi, le quali si usarono per Menare un colpo, o Menar colpi, con spada, o simile, Colpire, Ferire; in costrutto anche con un doppio oggetto, indicante la persona che lì riceve. Ed anche trovasi Ferire le spade, per Colpire, Ferire, con quelle. –
Esempio: Giamb. Vegez. 19: Ed ancora colui che fiede taglione, il braccio diritto, e tutto quel lato disarma, ma la fedita puntone si fiede stando il corpo coperto, e l'avversario percuote prima che 'l vegga.
Esempio: Cont. Ant. Cav. 53: Quando Tolomeo li fecea per lo petto le spade ferire e drieto passare, esso stava sì fermo senza mutare colore, come elli non fosse toccato.
Esempio: Lucan. volg. 104: Vergenteo.... ferì Ridulfo sì gran colpo sopra le spalle, che 'l mise ginocchioni mal suo grado. E poi ricoverò l'altro colpo, quando lo vidde ginocchioni, e ferillo sopra l'elmo sì gran colpo, che l'elmo scassò tutto.... Allora si trasse avanti uno conostabile,... e ferillo ne la gamba uno gran colpo, ec.
Esempio: E Lucan. volg. 130: Venne là dove li colpi si ferivano, e fecesi tenere lo scudo davanti, e prese una accia a due mani, ec.
Esempio: Tav. Rit. 1, 193: E però allora.... trae [lo conte] a ferire Tristano uno grande colpo sopra l'elmo, sicchè per alquanto a Tristano innaverò; ma in su quella Tristano ferì lui uno sì grande colpo sopra dello suo elmo, ch'egli gliele partì per dritto mezzo, e la cuffia del ferro e lo buono brando gli cacciò fino a' denti.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 279: E messer Oris.... mette mano a sua spada, e fiere addosso a messer Tristano grande colpo sopra de l'elmo, e fierelo una volta e due e ancor più.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 365: E lo Re ferì Tristano grandissimo colpo sopra lo scudo; e Tristano fiere lui, e portollo alla terra tutto delibero.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 81: Feria maggior percosse il re Gradasso; Ma quasi tutte al vento erano sparte.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 9, 53: E un asinello uscì, che due stivali Per orecchie avea Con l'orecchie.... ferìa colpi mortali (qui per similit.).
Definiz: § L. Quindi la locuzione avverbiale Senza colpo ferire, o Senza ferir colpo, rimasta così nella lingua nostra come nella francese, a significare Senza combattere, o Senza fare, o trovare, resistenza. –
Esempio: Liv. Dec. 2, 52: Quelli ch'erano nel poggio fecero un poca di difesa; ma l'altra battaglia, incontenente ch'udirono il grido, non pur solamente non ardiro d'attestarsi, ma fuggiro senza colpo ferire.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 350: Cominciarono i gentiluomini a pregare il Duca di Lungavilla che gli conducesse a combattere, parendo loro grande affronto che sopra la faccia propria, senza ferir colpo, s'avesse da perdere quella terra.
Definiz: § LI. Ferir torneamento, e Ferire lo stormo; maniere, pur proprie del linguaggio romanzesco, le quali si usarono per Far torneamento, o torneo, Torneare, e Fare stormo, o combattimento, Combattere, Assalire; detto di schiera, esercito, o simili. –
Esempio: Nov. ant. B. 58: Piacciavi di donarmi una grazia, cioè che un torneamento feggia, là dove io porti arme con li nobili cavalieri.
Esempio: Lucan. volg. 198: Se tu non ne pigli guardia, tua cavallaria pigliaranno le 'nsegne e ferirà lo stormo, se tu non t'avacci (il lat. ha: prosilient acies).
Esempio: Dant. Inf. 22: Corridor vidi per la terra vostra, O Aretini, e vidi gir gualdane, Ferir torneamenti e correr giostra.
Esempio: Tass. Rim. 3, 28: Non ferì torneamento, o corse giostra Altri così, nè maggior pregio attende.
Definiz: § LII. Ferire il punto, vale Dar nel segno. –
Crusc. Vocab. III.
Definiz: § LIII. Ferire la vena. –
V. Vena.
Definiz: § LIV. Ferire nel molle. –
V. Molle.