Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
ARRICCIARE
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ARRICCIARE.
Definiz: Sollevare, rizzare: ed è proprio del pelo, che si solleva, e intirizzisce per subitáno spavento di che che sia, o per istizza. Lat. horrere, erigi. Ed oltre alla signif. att. si usa ancora nel sent. neut. e neut. pass.
Esempio: Boc. Introd. 34. E quasi tutti i capelli addosso mi sento arricciare.
Esempio: E Bocc. 48. 11. Non avendo pelo addosso, che arricciato non fosse.
Esempio: Dan. Inf. 23. Già mi sentía tutti arricciar li peli.
Esempio: Dittam. Vecchia mostrava, e 'n sulle gambe storta, Arricciava la carne, e ciascun pelo, Come porco per tema talor porta.
Definiz: §. Per metaf. Stizzirsi, incollorirsi, commuoversi. Lat. indignari, excandescere.
Esempio: Liv. dec. 3. Perocch'egli aviéno speranza, che l'oste de' Romani si dovesse arricciare contro ad Appio, come altra volta fece conto a Fabio.
Definiz: §. Dicesi anche Arricciare il muso, o 'l naso: quando con un certo gesto, raggrinzando, e spignendo il naso, e la bocca allo 'nsù, si mostra d'aver qualche cosa a sdegno, e a stomaco, e se ne stizzisci. Lat. naso suspendere.
Esempio: Fir. As. 241. Arricciando 'l naso cominciarono a beffeggiare il loro maestro.
Definiz: §. Arricciare il muro: è Dargli la prima crosta rozza della calcina. Latin. incrustare, crustam inducere.
Esempio: Cant. Carn. 167. E si può 'ntonacare La casa vecchia, arricciare, e pulire.
Definiz: §. E Arricciare i capelli: vale Inanellargli con arte, per abbellirsi: Il che diciamo anche Fare i ricci.