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1) Dizion. 5° Ed. .
ARRICCIARE.
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ARRICCIARE.
Definiz: Att. Avvolgere in ricci, Inanellare, e dicesi dei capelli, dei baffi o mustacchi, quando si attorcono per abbellirsi –
Esempio: Menz. Sat. 11: Che fa il signor che omai non si dispiccia?.... I. Dentro è Tonton che i baffi or or gli arriccia.
Definiz: § I. Arricciare, detto del pelo, delle setole, delle squamme, vale Sollevarle, Arrizzarle per ira.
In questo e in altri consimili significati è dal lat. arrigere. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 4: Vecchia mostrava in sulle gambe storta, Arricciava la carne e ciascun pelo, Come porco per tema talor porta.
Esempio: Poliz. Rim. 1, 11: Già le setole arriccia e arruota i denti Il porco entro il burron.
Esempio: Salvin. Esiod. 217: Nè di lor [leoni e porci] niuni gli altri Paventavan, ma i colli ambo arricciavano.
Esempio: E Salvin. Esiod. 238: E le setole in dosso e al collo arriccia [il cinghiale].
Definiz: § II. Trovasi anche per Fare arricciare, Far rizzare. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 77: E cascò in capo a Ganellone un pome, Che tutte quante gli arriccia le chiome.
Definiz: § III. Arricciare il naso, dicesi di quel raggrinzarlo in atto di mostrare sdegno, fastidio, stizza o simili. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 168: Arricciando il naso, cominciarono a beffeggiare il loro maestro.
Esempio: Marcellin. Vanit. Mond. 97: Il predetto padre con viso stupido, inarcando le ciglia, arricciando il naso, si rivoltò agli uomini.
Esempio: Red. Lett. 2, 320: Orsù, abbia pazienza e non arricci il prezioso suo naso.
Esempio: Nell. Iac. Forest. 2, 18: In caso che ti paresse che arricciassi il naso a quel venir da me e non andar io da lui, gli potrai dire che mi trovo impedito.
Definiz: § IV. Arricciar le labbra, dicesi del contrarle e sporgerle in fuori con un certo atto, che denota boria, e beata sodisfazione di se medesimo. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 4, 10: Ma che fantoccio è questo,.... Ch'io veggo in quà venire, e ch'a consiglio Invita i calabron che van per aria Tra sè parlando, arricciando le labbra, Sputando tondo? (parla d'un filosofo).
Definiz: § V. Arricciare, detto di muro, vale Dargli quella seconda incalcinatura ruvida, sopra la quale si fa poi l'intonaco. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 132: Ed è molto perfetto smalto. E arriccia colla calcina, sì come di sopra t'ho mostrato.
Esempio: Cant. Carn. 167: E si può intonacare La casa vecchia, arricciare e pulire, E per tutto imbiancare, Ma non può bella e netta riuscire.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 182: L'officio de lo intonico di mezzo, che oggi dì si chiama arricciare, è di rimediare che nè il primo, nè l'ultimo intonico non faccino difetto alcuno.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 135: Gettata a terra l'incrostatura fatta con ordine del frate, e fatto arricciare ogni cosa in modo da poter lavorare a fresco, Michelagnolo mise mano all'opera.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 31, 1: Serve [la mestola] a' muratori per maneggiare la calcina nel murare, arricciare e intonacare.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 136, 1: Il secondo intonaco si dice arricciare, che si fa con rena di fiume, e serve per ovviare alle bruttezze, che facesse il primo o l'ultimo intonaco.
Definiz: § VI. Arricciare, in forza di Neutr. pass. arricciarsi, dicesi del pelo o dei capelli, quando s'arrizzano per subitaneo spavento e orrore di checchessia. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Già mi sentia tutto arricciar li peli Dalla paura.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 92: Niun'altra persona in quella [casa] se non la mia fante trovando, impaurisco, e quasi tutti i capelli addosso mi sento arricciare.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 270: Parve che 'l cor gli passassi uno stecco, E che per tutto se gli arricci il pelo.
Esempio: Machiav. Pros. var. 5, 42: Ella subito in terra in guisa tale si distese, che tutti mi si arricciarono i peli addosso, temendo che morta non fusse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 29: All'apparir che fece all'improvviso De l'acqua l'ombra, ogni pelo arricciosse, E scolorosse al saracino il viso.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 5, 7: Sento ora i capelli Sulla testa arricciarmisi, pensando A quel che ec.
Definiz: § VII. Parlandosi d'animali, l'arricciarsi del pelo sta a denotare sdegno, rabbia. –
Esempio: Salvin. Teocr. 168: A lui [il leone] forte sdegnato S'arricciavano i rossi e folti velli.
Definiz: § VIII. Arricciare, dicesi assolutamente dell'Arrizzare il pelo che fanno i cani o altri animali per ira. –
Esempio: Bellin. Bucch. 60: Perchè il suon di Barro Bucchero Con quell'r tante tante, Gli ha del quadrupedante;.... Sbuffa e brava ed è arrogante, Rigna, arriccia ed è arrabbiante (qui figuratam.).