Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
GUARDIA.
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GUARDIA.
Definiz: Sost. masc., usato solo nel sing. Dicesi comunemente Colui che ha il carico di guardare, di vigilare, tenute, e più particolarmente i boschi, a fine di preservarli da furti e altri danni, o abusi, e di accusare alle competenti autorità, chi fosse colto a commetterveli.
Definiz: § I. Talvolta è cosi detto il Guardiano o Custode di animali domestici. –
Esempio: Michel. Viagg. 172: Dipoi comparvi a Pratorsi, e finalmente alla capanna del guardia de' cavalli della Magona, e passata la medesima veddi in copia grande doronicum maximum, foliis caulem amplexantibus, ec.
Definiz: § II. E talvolta pure Colui che ha il carico di vigilare alcun luogo, in servizio di una pubblica Amministrazione. –
Esempio: Legg. Band. C. 29, 250: Volendosi scaricare [i tabacchi sodi], si faccia coll'assistenza di un guardia, per mezzo dei facchini della dogana, e coll'assistenza dello stesso guardia, ed opera di detti facchini, direttamente si portino nel magazzino di detta dogana.
Esempio: E Legg. Band. C. appr.: Coll'assistenza medesima ed accompagnatura di detto guardia dovranno essere condotti e scaricati detti tabacchi nel solito magazzino della dogana suddetta.