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Dizion. 4° Ed. .
GUSCIO
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GUSCIO.
Definiz: | Scorza, o Corteccia; ed è proprio, come di noci, di nocciuole, di mandorle, di pinocchi, di pistacchi, d'uova, e
d'alcuni semi, e civaie. Lat. folliculus, cortex, putamen. Gr. σκύβαλον,
λέπισμα. |
Esempio: | Bocc. nov. 60. 18. Schiacciava noci, e vendeva i gusci a ritaglio. |
Esempio: | Lab. 195. Infino a' fornaciai a cuocer guscia d'uova ec. n'erano impacciati.
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Esempio: | Cr. 3. 8. 9. E questa decozone si fa in due modi, ovvero con guscio, o sanza
guscio; e quelle, che cotte sono col guscio, sono di dura digestione. |
Esempio: | E Cr. 5. 23. 7. In una siliqua, ovvero guscio, produce
(il dattero) i suo' frutti, e ramicelli, ne' quali i suoi frutti sono. I quali gusci non s'aprono dalla
parte di sopra, come diviene nella tunica, ovvero guscio della rosa, o del giglio, e d'altri molti fiori, ma s'aprono
di sotto dalla parte del ramo. |
Definiz: | §. I. Guscio, anche si dice Quello, in cui si rinchiudono le testuggini, e tutte le conchiglie, e simili. Lat.
testa, concha. Gr. κέραμος,
κόγχη. |
Esempio: | Red. Oss. an. 45. Fatta di varj suoli, o falde, come sono fatti i gusci
dell'ostriche, o di altre conchiglie marine. |
Esempio: | E Red. Oss. an. appresso: Mi lascerò solamente
persuadere, che nella medicina questa pietra produca gli stessi effetti delle perle ec. e de' gusci delle conchiglie
marine. |
Definiz: | §. II. Guscio, per metaf. si dicono anche le Carrozze, Navi, e simili spogliate di loro arredi. Lat.
alveus. Gr. κυψέλη. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 2. 36. Fecesi getto di cavalli, giumenti, salme, e arme, per
alleggerire i gusci, che andavano alla banda. |
Definiz: | §. III. Guscio della bilancia; si dice a Quella parte di essa, ove si pongono le cose da pesare.
Lat. lanx. Gr. τάλαντον. |
Definiz: | §. IV. Cattivo infin nel guscio, Tristo ec. infin nel guscio, cioè Infin
dalla nascita, e nel ventre della madre. Lat. malus ab ovo, a matris alvo. Gr.
πονηρὸς
ἀπ'ὠοῦ. |
Definiz: | §. V. Avere il guscio in capo, o simili; vale lo stesso, che Sapergli la bocca di latte, Esser
tenero bambino, Non aver rasciutto gli occhi. Lat. tenerâ aetate esse. Gr.
νηπιάζειν. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 4. 84. E compiantosi dell'età d'Agusta decrepita, e della sua
mancante, con due nipotini col guscio in capo. |
Definiz: | §. VI. Guscio, si dice de' Sacchi, e delle Involture di lana, cotone, e altro. |
Esempio: | Gal. Sagg. 369. Altrimenti bisognerà, che voi crediate, che d'una balla di lana,
il guscio, o invoglio sia maggior della lana, che vi è dentro. |
Definiz: | §. VII. Riuscire del guscio, vale Mutare abito, o costume. Lat. morem,
habitumve mutare. |
Esempio: | Pataff. 10. Troppo mi s'è riuscito del guscio. |
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