Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
GUSCIO
Apri Voce completa

pag.702


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
» GUSCIO
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
GUSCIO.
Definiz: Scorza, o Corteccia; ed è proprio, come di noci, di nocciuole, di mandorle, di pinocchi, di pistacchi, d'uova, e d'alcuni semi, e civaie. Lat. folliculus, cortex, putamen. Gr. σκύβαλον, λέπισμα.
Esempio: Bocc. nov. 60. 18. Schiacciava noci, e vendeva i gusci a ritaglio.
Esempio: Lab. 195. Infino a' fornaciai a cuocer guscia d'uova ec. n'erano impacciati.
Esempio: Cr. 3. 8. 9. E questa decozone si fa in due modi, ovvero con guscio, o sanza guscio; e quelle, che cotte sono col guscio, sono di dura digestione.
Esempio: E Cr. 5. 23. 7. In una siliqua, ovvero guscio, produce (il dattero) i suo' frutti, e ramicelli, ne' quali i suoi frutti sono. I quali gusci non s'aprono dalla parte di sopra, come diviene nella tunica, ovvero guscio della rosa, o del giglio, e d'altri molti fiori, ma s'aprono di sotto dalla parte del ramo.
Definiz: §. I. Guscio, anche si dice Quello, in cui si rinchiudono le testuggini, e tutte le conchiglie, e simili. Lat. testa, concha. Gr. κέραμος, κόγχη.
Esempio: Red. Oss. an. 45. Fatta di varj suoli, o falde, come sono fatti i gusci dell'ostriche, o di altre conchiglie marine.
Esempio: E Red. Oss. an. appresso: Mi lascerò solamente persuadere, che nella medicina questa pietra produca gli stessi effetti delle perle ec. e de' gusci delle conchiglie marine.
Definiz: §. II. Guscio, per metaf. si dicono anche le Carrozze, Navi, e simili spogliate di loro arredi. Lat. alveus. Gr. κυψέλη.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 36. Fecesi getto di cavalli, giumenti, salme, e arme, per alleggerire i gusci, che andavano alla banda.
Definiz: §. III. Guscio della bilancia; si dice a Quella parte di essa, ove si pongono le cose da pesare. Lat. lanx. Gr. τάλαντον.
Definiz: §. IV. Cattivo infin nel guscio, Tristo ec. infin nel guscio, cioè Infin dalla nascita, e nel ventre della madre. Lat. malus ab ovo, a matris alvo. Gr. πονηρὸς ἀπ'ὠοῦ.
Definiz: §. V. Avere il guscio in capo, o simili; vale lo stesso, che Sapergli la bocca di latte, Esser tenero bambino, Non aver rasciutto gli occhi. Lat. tenerâ aetate esse. Gr. νηπιάζειν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 84. E compiantosi dell'età d'Agusta decrepita, e della sua mancante, con due nipotini col guscio in capo.
Definiz: §. VI. Guscio, si dice de' Sacchi, e delle Involture di lana, cotone, e altro.
Esempio: Gal. Sagg. 369. Altrimenti bisognerà, che voi crediate, che d'una balla di lana, il guscio, o invoglio sia maggior della lana, che vi è dentro.
Definiz: §. VII. Riuscire del guscio, vale Mutare abito, o costume. Lat. morem, habitumve mutare.
Esempio: Pataff. 10. Troppo mi s'è riuscito del guscio.