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GUSCIO.
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GUSCIO.
Definiz: Sost. masc., che nel plur. fa talvolta anche Guscia, di gen. femm. Scorza, Corteccia, legnosa di alcuni frutti, come noci, nocciuole, mandorle, e simili, e del seme di alcune frutta, come susine, pesche, ciliegie, pinocchi, olive, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 209: Dimmi: potrebbe capere tutto 'l mare in un piccolo guscio di noce? no.
Esempio: Pallad. Agric. 72: Col letame del bue si vuole intignere la radice [del noce] di sotto, e vuolsi nella fossa spargere di cenere, acciocchè non si inaridisca per lo caldo del letame: e vedesi che quella ce ne procura o tenerezza di gusci, ovvero multitudine di frutti.
Esempio: Bocc. Decam. G. 117: Maso del Saggio, il quale gran mercante io trovai là che schiacciava noci e vendeva gusci a ritaglio.
Esempio: Domen. Plin. 464: Hanno queste (le noci) ancora peculiare onore di natura, che hanno due coverte, la prima come di calice piumato, l'altra un guscio di legno.
Esempio: Boss. P. Sveton. 80: Usava di abbronzarsi le gambe e le cosce con il guscio della noce affocato, perchè i peli venissero fuori più delicati e morbidi.
Esempio: Targ. Viagg. I ed. 3, 437: Gesù Bambino sta fasciato entro ad una culla simile ad un guscio di noce, e accanto vi sono il bue e l'asino.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Capp. Pens. Educ. 312: Coltiviamo il natural germe di quelle virtù che più sien fatte per noi, e quel germe non s'involga dentro al guscio legnoso delle nordiche imitazioni.
Definiz: § II. Chiamasi pure così L'invoglio più o meno duro, più o meno coriaceo, di altre frutta, come castagne, ghiande, e simili. –
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 53: Tutte le querce hanno virtù di ristrignere, e massimamente quella buccia che è tra la scorza e 'l legno, nè meno quella che è tra 'l guscio della ghianda e la ghianda.
Definiz: § III. E per Siliqua, Baccello. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 123: E questa decozione (delle fave) si fa in due modi; o vero con guscio, o sanza guscio; e quelle, che cotte sono col guscio, sono di dura digestione.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 374: Bacello. Siliqua. Guscio, dentro cui si sviluppano o nascono, e crescono i granelli di legumi; e detto assolutamente, intendono i Toscani pel guscio pieno delle fave fresche.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 160: Aperse nell'autunno diversi gusci di questi piselli, e fu sorpreso di trovarne di due colori.
Definiz: § IV. E per Quella invoglia, che cuopre legumi, biade e certi frutti, e talvolta anche Quella pellicola che cuopre i bulbi di certe piante erbacee e che comunemente dicesi Buccia. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 309: I suo' semi (della cipolla) trèbbiati durano un anno solamente; ma, sospesi ne' gusci, si conservano per tre anni sanza lesione.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 393: Seminare faeva (faceva) il mezzo della terra sua fave, poi le faeva continovamente cuocere infranta e sanza gusci; e non si lavava con altro le mani, che colla cocitura d'esta fava.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 598: Corri, va' presto, chiama que' di drento; Di' che venghino a far meco a sonaglio; Menarne, almen che sia, novanta o cento, Chè tutti non vi prezzo un guscio d'aglio.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 245: Il guscio del melagrano, che chiamano alcuni malicorio, ha virtù costrettiva.
Esempio: E Mattiol. Disc. 247: Chiamasi malicorio solamente quel guscio de' melagrani che non è maturo.
Esempio: Sassett. Lett. 417: È come dire pagare un debito di centomila ducati con le guscia de lupin dolci.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 77: Le une, (cioè le spighe vuote) null'altro [sono] che gusci vani e pula al vento; le altre [piene e granite], tutto grano nell'aia.
Definiz: § V. Per similit. –
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 260: Ricordo oggi, questo dì 8 di maggio 1504, come Neri di Filippo Rinuccini mi dette un guscio d'oro d'uno balascio, che ec.
Esempio: E Rinucc. F. Ricord. appr.: A nostro padre o alli suoi redi s'ha a pagare il guscio d'oro di sopra la valuta ec.
Definiz: § VI. Talvolta è detto il Fiocine d'uva, che comunemente chiamasi Buccia. –
Esempio: Trinc. Agric. 8: Al contrario nelle terre leggieri, asciutte, non molto grasse, e di poco corpo.... si piantino vitami d'uve di guscio gentile, ec.
Esempio: E Trinc. Agric. 85: L'uva Lonza.... di pigne spargole, di granella belle, grosse, tonde e di guscio gentile.
Esempio: E Trinc. Agric. 114: Il rituffare dopo cinque o sei volte non serve ad altro che per lavare col medesimo vino i graspi ed i gusci delle vinacce.
Definiz: § VII. Dicesi così anche L'invoglio che racchiude la materia liquida e molle dell'uovo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 60: E di questo già avemo avuto esperienza nelle viti, sotto le quali i sermenti e la paglia e i gusci dell'uova fumicano alle gemme e a' fiori e a' frutti, ec.
Esempio: Bocc. Laber. 66: Insino a' fornaciaj a cuocere guscia d'uova.... n'erano impacciati.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 359: Ne pagò.... maggior quantità, benchè s'armasse il culo con una corazza di guscia d'uova.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 125: Togli le tua guscia d' uovo ben peste pur bianche, e in sulla figura disegnata campeggia, riempi e lavora sì come fussi coloriti.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 126: Ancora, campeggiare di gusci bianchi il campo, bagnare di chiara d'uovo battuta.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 21, 2: Spezie di color bianco fatto delle guscia dell'uovo, sottilissimamente macinate.
Esempio: Marchett. Lucrez. 318: Pria de' pennuti augelli il vario germe Nella nuova stagion di primavera Dall'uovo esclusi deponeano il guscio.
Definiz: § VIII. E per estens. detto dell'invoglio delle uova di certi insetti, come bachi da seta, e simili. –
Esempio: Lambr. Bach. Set. 59: Al calore del lume l'acqua va in sottile vapore, il quale diffonde per ogni parte il calore stesso, e facilita lo schiudersi delle uova, ammorbidendone i gusci.
Definiz: § IX. E per Quella specie di cassetta, nicchia, o simile, di natura sia cornea, sia calcare, dalla quale sono difesi alcuni animali, come testuggini, ostriche, chiocciole, e simili. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 65: Vedeasi il cancro l'ostrica ingannare, E come il fuscelletto in bocca avia, E poi che quella vedeva allargare E' lo metteva nel fesso del guscio, E poi v'entrava a mangiarla per l'uscio.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 80: Talor rientra nel suo guscio, ed ora La testuggin rimanda il collo fuora.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 2, 358: Dicevano non poter sostenere più le fatiche intolerabili delle arme, e di stare incastrati tra il petto e la schiena di ferro come ne' loro gusci stanno le tartaruche.
Esempio: Red. Esp. nat. 54: Nel numero di questi è quell'animale col guscio, quasi simile alla testuggine,... descritto dall'Oviedo, da Pietro Martire, dal Gesnero, ec.
Esempio: E Red. Osserv. Anim. viv. 45: Fatta di varj suoli o falde, come son fatti i gusci dell'ostriche, o di altre conchiglie marine.
Esempio: E Osserv. Anim. viv. appr.: Mi lascerò solamente persuadere che nella medicina questa pietra produca gli stessi effetti delle perle:... e de' gusci delle conchiglie marine.
Esempio: Salvin. Opp. 200: Ora le carcinadi O granchiesse non han dal nascimento Guscio, ma nude, e non coperte e frali Si partoriscono.
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 18: La lira antica, ritrovata da Mercurio, era formata d'un guscio di testuggine.
Esempio: Giust. Vers. 99: Nelle abitudini Del proprio guscio Sta [la chiocciola] persuasa, E non intasa.
Definiz: § X. E figuratam. –
Esempio: Giust. Vers. 148: Con due classici Solini a vela, Una testuggine Che si ripone Nel grave guscio D'un cravattone.
Definiz: § XI. E per estensione, detto dell'invoglio esterno di altri animali, come cicale, e simili. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 212: Prima d'uscire [le cicale] del guscio,... sono, dice Aristotile, al sovrano grado saporite.
Definiz: § XII. E per similit. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 13, 112: Fece.... la statua di esso imperatore tutta tonda, di bronzo, maggiore del vivo, e quella poi con due gusci sottilissimi vestì d'una molto gentile armatura, che gli se lieva e veste facilmente, e con tanta grazia, che chi la vede vestita non s'accorge e non può quasi credere ch'ella sia ignuda, e quando è nuda, niuno crederebbe agevolmente ch'ella potesse così bene armarsi giamai.
Esempio: Mart. D. Op. mor. 81, 1, 162: L'ariete era.... una ben commessa e salda quasi testuggine, con ossature di travi e coperta di tavole.... Dentro al seno di questo guscio, pendea sospesa e librata in bilico.... una pesantissima trave col capo di montone,... moventesi a gran forza di braccia da' soldati ch'erano dentro al corpo della testuggine.
Definiz: § XIII. Pure per similit., Il corpo di un bastimento qualsiasi non ancora armato, o considerato come privo di tutti i suoi arredi; Scafo; ed altresì, talvolta, il Vaso stesso del bastimento. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 73: Fecesi getto di cavalli, giumenti, salme e arme, per alleggerire i gusci che andavano alla banda e di sopra gli attuffavano i cavalloni.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 31: Emise in fondo i gusci delle navi voti, acciocchè non venissero in mano de' nimici.
Esempio: Buonarr. Descr. Nozz. 39: Il guscio di fuori [della real galèa] con bel disegno tutto intagliato di figure, di maschere, di arpie e animali e fogliami per molti quadri spartiti di bassi e interi rilievi, tutta dorata era; e dentro le camere in qualunque parte dipinte.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 25, 1, 21: Perchè è ella (la nave) composta di legno, e non più saldamente di ferro o di bronzo? perchè n'è cavo il guscio? perchè bislunga?
Definiz: § XIV. Detto pure di carrozza spogliata de' suoi arredi, vale Ossatura, Cassa.
Definiz: § XV. Pure figuratam., e in ischerzo, per Casa, ed altresì Città, Paese. –
Esempio: Nard. Riv. fel. 9: Che fai tu tanto, Miside, in su l'uscio? Da tre dì in qua ch'io ti ritruovo ogni ora, E prima mai solevi uscir del guscio.
Esempio: Bellin. Bucch. 206: O va' viaggia; del mio guscio fuore? Diemeneguardi, povera sgraziata!
Definiz: § XVI. Vale altresì Quella specie d'invoglia, fatta di tessuto di lino, o cotone, o seta, la quale empita di paglia, o di foglie di granturco, forma il saccone del letto, e ripiena di crino, di piuma, e simili, ne forma le materasse, il capezzale, i guanciali da tenere sotto il capo, o sopra i piedi. E in più largo senso, Invoglia di balla, o simile. –
Esempio: Legg. Tosc. 6, 57: Che non si devono lasciare passare alle porte della città di Firenze.... gusci di balle da lane.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 306: Altrimenti bisognerà, che voi crediate, che d'una balla di lana il guscio, o invoglio sia maggior della lana che vi è dentro.
Esempio: Cocch. Disc. 2, 174: Così ancora tutti i panni lani lavabili, ed i gusci delle materasse e de' guanciali.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 317: Ma quando il caro Prete a dir poi venne Che avrebbe prese ancor le materasse, No, gridò Mea, che ci ho rifatto il guscio.
Definiz: § XVII. Chiamasi Guscio una sorta di Piccola barchetta, svelta e leggiera, con la quale si va a diporto più spesso nei fiumi o a caccia nei paduli. –
Esempio: Targ. Viagg. 1, 302: Per far la caccia della tela, che così la chiamano, s'uniscono molti cacciatori, stando dentro a piccoli barchetti chiamati gusci, o sciattafamiglie, simili ai canot degl'indiani, capaci di due soli uomini.
Definiz: § XVIII. Figuratam., per il Circuito delle muraglie esteriori, L'ossatura esterna, di un edifizio; ma in questo senso non è di uso comune. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 234: Era accanto al guscio della palla un Dio Padre circondato d'angeli.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt.8, 117: Cominciò il palazzo in quel modo che potè, e condusse il guscio di fuori avanti la morte di esso Filippo presso che alla fine; il quale guscio è d'ordine rustico, e graduato come si vede.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 8, 120: Se a qualcuno paresse che il di dentro di questo palazzo non corrispondesse al di fuori, sappia che la colpa non è del Cronaca, perciocchè fu forzato accomodarsi dentro al guscio principiato da altri, e seguitare in gran parte quello che da altri era stato messo inanzi.
Definiz: § XIX. E per similit. –
Esempio: Bert. Eseq. 40: Il rimanente del guscio era d'un finissimo azzurro di minuti e spessissimi gigli d'oro tutto ripieno.
Definiz: § XX. Term. d'Architettura. Uno dei membri degli ornamenti, di figura incavata per un quarto di circolo, e talvolta poco più o poco meno, chiamato anche Cavetto, e con voce greca Trochilo. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 217: Le membra de gli ornamenti son queste: la fascia, il dentello, il bottaccio,... il bottaccino o vero bastoncino, il canaletto.... Ma quando questa lettera C, si mette a rovescio sotto la lettera L.... ella fa il canaletto o vero guscio.
Esempio: Maff. Anfit. 338: La cornice del pian secondo ha quattro membri soli, essendone occupata da un guscio poco meno della metà.
Esempio: Galian. B. Vitr. Comm. 137: Qualora si adoprano sotto i modiglioni [può dirsi] non sieno altro che un membro simile alle gole, a' gusci, agli ovoli ec.
Definiz: § XXI. Detto della bilancia, vale Piatto, ossia La parte di essa ove si pongono le cose da pesare. –
Esempio: Ricc. A. M. Fond. Sap. volg. 90: Ne' pesi delle bilance, se l'un de' gusci aggraverai, l'altro, che è opposito, tu farai certamente più leggiero.
Definiz: § XXII. Guscio di castagna, vale figuratam., e per dispregio, Piccola estensione di territorio, Piccolo paese. –
Esempio: Giust. Vers. 77 : Nè il Rogantin di Modena vi manca, Che avendo a trono un guscio di castagna,... Tra i Re s'imbranca.
Definiz: § XXIII. Cattivo fin nel guscio, Tristo, fin nel guscio, vale Tristo, Cattivo, sin dalla nascita e nel ventre della madre. –
Esempio: Crusc. Vocab. I: Diciamo in proverbio: Cattivo infin nel guscio, cioè infin dalla nascita, e nel ventre della madre.
Definiz: § XXIV. Col guscio in capo, detto di persona, vale figuratam., Molto giovane, Ancora bambino; tolta la figura dai pulcini. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 161: E compiantosi dell'età d'Augusta decrepita, e della sua mancante, con due nipotini col guscio in capo, domandò condursi quivi i figliuo' di Germanico, conforti unichi de' presenti mali.
Definiz: § XXV. Nascer d'un guscio, vale Nascere a un parto, anche figuratam. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 5, 4: Colla geometria i marinari, Dirò, nacquer d'un guscio.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 428: Colla geometria i marinari, Dirò, nacquer d'un guscio; cioè nacquero a un corpo.
Definiz: § XXVI. Riuscire del guscio, trovasi figuratam., per Mutar abito, costume, e simili. –
Esempio: Pataff. 10: Troppo mi se' riuscito del guscio; Disse, veggendo mutatomi scoglie.
Definiz: § XXVII. Trarre altrui l'anima del guscio, vale figuratam. e scherzevolmente, Uccidere, Far morire; più comunemente Levar l'anima di corpo. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 20: Or mi traggon i guai, Che per lui porto, l'anima del guscio.
Definiz: § XXVIII. Aver mangiato i baccelli, e ora spazzare i gusci. –
V. Baccello, § VII.