Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
ALTRUI.
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ALTRUI.
Definiz: Vale quanto Altro, ma non ha relazione, se non all'uomo, e regolatamente non s'adopera nel caso retto: e nel secondo, e nel terzo caso si può porre senza segno assolutamente, ma non nel sesto. Lat. alterius, alius. Gr. ἑτέρου, ἄλλου.
Esempio: Bocc. introd. n. 11. Ciò per l'altrui case faccendo, solamente che cose vi sentissero, che a loro venissero a grado.
Esempio: E Bocc. nov. 4. 9. Io estimo, che egli sia gran senno a pigliarsi del bene, quando Domeneddio ne manda altrui.
Esempio: E Bocc. nov. 25. 4. Che io da altrui, che da lei, udito non sia.
Esempio: Dant. Inf. 1. Che mena dritto altrui per ogni calle.
Esempio: E Dan. Inf. 4. Uscinne mai alcuno, o per suo merto, O per altrui, che poi fosse beato?
Esempio: Petr. canz. 3. 3. E le tenebre nostre altrui fanno alba.
Esempio: E Petr. son. 6. Acerbo frutto, che le piaghe altrui, Gustando affligge.
Definiz: §. I. Pur si legge nel caso retto, ma si reputa errore, poichè i migliori testi, e molte stampe leggono ne' luoghi medesimi ALTRI.
Esempio: Fiamm. 7. 8. Avvegnachè altrui tenga, che ella, per beneficio delle Ninfe, pietose de' suoi danni, in fonte, ancora il suo nome servante, si convertisse.
Esempio: Pass. 203. Si perdonano ec. i mortali, i quali altrui avesse dimenticati.
Definiz: §.II. Talora si pone in forza di sust. Lat. alienum. Gr. ἀλλότριον.
Esempio: Bocc. nov. 40. 3. Per potere quello da casa risparmiare, si dispose di gittarsi alla strada, e voler logorar dello altrui.