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1) Dizion. 5° Ed. .
GIACERE e, con forma oggi soltanto popolare, anche DIACERE.
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GIACERE e, con forma oggi soltanto popolare, anche DIACERE.
Definiz: Neutr., che per proprietà di lingua talvolta assume la particella pronominale a modo di Neutr. pass. giacersi Stare col corpo disteso su checchessia.
Dal lat. jacere. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Elle giacean per terra tutte quante, Fuor d'una, che a seder si levò, ratto Ch'ella ci vide passarsi davante.
Esempio: E Dant. Inf. 14: Supin giaceva in terra alcuna gente, Alcuna si sedea tutta raccolta, Ed altra andava continuamente.
Esempio: E Dant. Inf. 34: Altre [ombre] stanno a giacere; altre stanno erte, Quella col capo, e quella con le piante; Altra, com'arco, il volto a' piedi inverte.
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 36: In sul basamento.... d'esso catafalco alto da terra braccia due, erano.... posti due bellissimi Fiumi a giacere.
Esempio: Cellin. Vit. 328: Nel mezzo tondo avevo fatto una femmina in bella attitudine a diacere.
Esempio: Gualter. Descr. Nozz. 14: Dinanzi al trono della regina sono a diacere due gran figure ignude.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 73: O vuol giacendo in piume aspettar forse La notte, ch'altre volte a lui soccorse?
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 149: Per maggior facilità di pronunzia si disse da alcuni buoni Toscani diacere.... per giacere,... come diacinto, diaccio ec.; e i contadini e la plebe lo dice comunemente.
Definiz: § I. E detto di animali. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Sopra le spalle dietro dalla coppa, Con l'ale aperte gli giaceva un draco, E quello affuoca qualunque s'intoppa.
Esempio: Gualter. Descr. Nozz. 14 t.: Dietro a questi due diace un lione, che un giglio ha tra le branche, che denota l'arme antica di Firenze.
Definiz: § II. Per similit., detto di cose cadute, abbattute, e simili, o anche semplicemente posate giù per la loro lunghezza. –
Esempio: Dant. Inf. 21: Poi disse a noi: Più oltre andar per questo Scoglio non si potrà, perocchè giace Tutto spezzato al fondo l'arco sesto.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 52: Veduto gli alberelli de' suoi colori, quale a giacere, e quale sottosopra, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 93: Il pozzo è cavo, e pieno al sommo d'acque: Grieve è lo scudo, e quella pietra grieve. Non si fermò fin che nel fondo giacque.
Esempio: Biring. Pirotecn. 97 t.: El modo di lavorar tal forme di terra, più ritte che a giacere, poco vi pensarei; la difficultà, che vi cognosco, è l'asciugar de le terre.
Esempio: Grazz. Rim. 1, 31: L'alma pianta real.... A terra, secca infin dalla radice, Giace or, tutti sfrondati i rami suoi (qui in locuz. figur.). –
Esempio: Tass. Gerus. 19, 36: In disparte giacea (qual che si fosse L'uso a cui si serbava) eccelsa trave.
Esempio: Bald. Vers. 332: Giacesi informe e disprezzata pietra, Al tergo della terra inutil carco.
Definiz: § III. E per semplicemente Distender le membra, Adagiarsi. –
Esempio: Tass. Gerus. 7, 3: Giunse del bel Giordano alle chiare acque, E scese in riva al fiume, e qui si giacque.
Esempio: Pindem. Poes. 13: D'arcane tazze a lei medica mano Invan mesce conforto, Invan fra tepid'acque Nuda discese e giacque.
Definiz: § IV. In senso particolare, vale Stare disteso in letto, o sul nudo suolo, sia per cagion di riposo, sia per malattia, sia per altro accidente; ed altresì, per estensione, Fermarsi nel letto per malattia, Esser malato; usato così assolutam., come con compimento. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 315: Chi, possendo star, cadde tra via, Degno è che mal suo grado a terra giaccia (qui in locuz. figur.).
Esempio: Bocc. Decam. 1, 123: Assai vicini della camera, nella quale ser Ciappelletto giaceva infermo, seco medesimi cominciarono a ragionare.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 278: Intanto che il cibo e 'l sonno perdutone, per debolezza fu costretto a giacere.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 351: Di che egli in tanto dolor cadde, che perdutone il mangiare, ed a giacer postosi, deliberò di morire.
Esempio: Pucc. A. Centil. 26, 98: Onorio Papa si morío a Roma, Che poco tempo in su' letto giacette.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 199: A me pare abbia maggior male non dicono, però ch'è molto lassa, che non vorrebbe fare altro che giacere; ch'è cattivo segno, quand'uno enfermo megliora, e sta giudicato nel letto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 76: Giacque stordita la donzella alquanto.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 30: Vedeansi in mucchi e in monti i corpi avvolti. Là i feriti su i morti, e qui giacieno Sotto morti insepolti egri sepolti.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 2: Com'io dissi, Solleva da diacer quell'apopletico, Fallo star, s'è possibile, a test'alta; Chè l'accidente suo non rincappelli.
Esempio: Manz. Poes. 105: Sparsa le trecce morbide Sull'affannoso petto,... Giace la pia.
Definiz: § V. Pure per Stare disteso sul molo, detto di animali che riposino o che dormano. –
Esempio: Tass. Gerus. 7, 19: Sovente, allor che su gli estivi ardori Giacean le pecorelle all'ombra assise, ec.
Esempio: Baldov. Lament. 145: Presi.... un leprotto Laggiù nel me' bacío,... E s'è di modo tal dimesticato, Ch'e' diace sempre al me' Giordano allato.
Definiz: § VI. Figuratam., e più che altro poeticam., usasi a significare l'abbattimento, l'avvilimento, l'umile stato, la triste o spregevole condizione, a cui è ridotta una persona, una città, una nazione, ed anche cosa spirituale o morale. –
Esempio: Dant. Inf. 13: E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede.
Esempio: S. Grisost. Opusc. 4: Per mirabile umiltà ti reputi con quegli che giacciono a terra, e l'anima, che quasi vola per continuo miglioramento, chiami di pietra.
Esempio: E Grisost. Opusc. 5: Della presente opera dire alcuna cosa degna, la qual possa li cuori nostri dissoluti costrignere e riducere a cognoscimento di sè, e l'anime deiette e che giacciono a terra, rilevare a stato di virtù.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 359: Conforti la memoria mia, cioè la fama mia; che giace, cioè che è abbattuta e vituperata.
Esempio: Grazz. Rim. 1, 33: Quanto dianzi alta, oimè! cara e gentile Poggiavi al ciel, del maggior pregio ornata; Tant'oggi, del più grande onor privata, Diaci bassa, Fiorenza, oscura e vile.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 92: La notte a me fatale Ed alla patria mia che giacque oppressa, Perdei più che non parve.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 6: Italia giace Dall'armi, e più da' suoi costumi oppressa; Nulla ritien degli avi, e tutto apprese Dai suoi nuovi tiranni.
Definiz: § VII. Pur figuratam., per Essere, o Rimanere, privo di potenza, di efficacia, Perdere ogni vigore, e simili. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. G. 607: Ogni virtù giace, s'ella non è conta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 121: Lungo a dir fora ciò che 'l cor sostenne, Come la mente costernata giacque Del giudice meschin, che fu sì oppresso, Che stette per uscir fuor di sè stesso.
Definiz: § VIII. Altresì figuratam., e con proprietà oggi soltanto poetica, vale Essere, Stare, inerte, inoperoso, ozioso, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 27: O difesa di Dio, perchè pur giaci!
Esempio: Senec. Pist. 129: Pochi sono, che per lunga vecchiezza vengano a morte sanza pena e angoscia. Più son coloro, la vita de' quali giace e languisce, sanza alcuno operare o utile.
Definiz: § IX. E per Coricarsi a letto, a fine di dormire. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 16: Mai sto in ozio, fuggo il sonno, nè giaccio, se non vinto da stanchezza.
Definiz: § X. E per Dormire; ma in tal senso è proprio soltanto di nobile scrittura. –
Esempio: Amm. SS. Padr. 34: Hai udito ora la santità di Coteo come facea ogni anno una cella, e davala altrui; udisti come non diacè in letto, e come vivea di pane, e d'erba e d'acqua.
Esempio: Dant. Parad. 25: Questi è colui, che giacque sopra il petto Del nostro Pellicano (Gesù Cristo).
Esempio: Bocc. Decam. 2, 52: Posso.... porvi su alcun letticello; e quivi, se ti piace, come meglio puoi, questa notte ti giaci.
Esempio: Belleb. Stat. S. Iac. volg. 16: Starò e dimorrò continuamente a giacere ed a fare l'altre cose nella casa della ditta cappella.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 26: Pur al fin si levò da mirar l'acque, E ritornò dove la notte giacque.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 50: Il signor di là dentro, a suo piacere, Disse, che si potea porre a giacere; Ch'apparecchiata era la stanza e 'l letto.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 16: Vuol ch'armato ognun giaccia; e non depone Ei medesmo gli arnesi o la lorica.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, Introd. 3: Sdraiatevi e diacete, [o Riposi], Che stanchi portatori.... Di questo dolce mio morbido letto, V'è mestier di quiete.
Definiz: § XI. Quindi Giacere con alcuna o con alcuno, detto di maschio, o con alcuno, detto di femmina, vale Avere con essa, o con esso, commercio carnale; che pur dicesi Dormire con alcuna, o con alcuno. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 141: Con questa Elettra giacque Iove.
Esempio: Fiorett. Cron. Imper. 15: Fussono tenuti di giacere con tutte quelle femmine che piacesse loro.
Esempio: Tav. Rit. 1, 470: Lo quale conte aveva tre malvagi figliuoli, i quali tutti e tre erano giaciuti in disonesto modo con una loro sorella carnale.
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 303: Ivi è Tizio, il quale volle giacere con Giunone.
Esempio: Libr. Adorn. Donn. 7: Debbiasi lavare quando vuole giacere con uomo.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 84: Narra al signore suo Febo come Coronis giacea con uno giovane di Tessaglia.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 105: Con mentito nome di marito si giaceva con esso meco.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 19: Senza che era odiosa la potenza per li costumi di lui non buoni, oltre al sospetto comune che si giacesse con Pasifae.
Definiz: § XII. E nel medesimo senso, ma con maggior vivezza di espressione, dicesi anche Giacere carnalmente. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 305: Tutto il mondo non m'avrebbe fatto discredere, che voi qui non foste colla donna vostra carnalmente giaciuto.
Definiz: § XIII. Per Essere, Stare, disteso a terra, o su checchessia, detto di persona morta, o del suo corpo. –
Esempio: Dant. Purg. 15: Non dimandai, Che hai, per quel che face Chi guarda pur con l'occhio, che non vede, Quando disanimato il corpo giace.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 29: E gli narrò ch'Alzirdo e Manilardo Con molti altri de' suoi giaceano al campo.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 67: Di nobil pompa i fidi amici ornaro Il gran ferètro, ove sublime ei giace.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 106: Qui giace un guerrier morto, e qui spirante Altri singhiozza e geme, altri sospira.
Definiz: § XIV. E detto di animali. –
Esempio: Tass. Gerus. 7, 106: Là giacere un cavallo, e girne errante Un altro là senza rettor si mira.
Definiz: § XV. E figuratam. –
Esempio: Dant. Parad. 21: Dentro al cristallo (pianeta lucente), che il vocabol porta, Cerchiando il mondo, del suo caro duce, Sotto cui giacque ogni malizia morta, ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 27: Nè meno ancor m'agghiaccia L'esser coverto poi di bianche piume, Allor che fulminato e morto giacque Il mio sperar, che troppo alto montava.
Esempio: Leopard. Poes. 58: Poi che divelta, nella tracia polve Giacque ruina immensa L'italica virtute, ec.
Definiz: § XVI. Pur figuratam., detto di potentato, o di potenza, per Essere, Rimanere, abbattuto, fiaccato affatto. –
Esempio: Manz. Poes. 856: Cadde (Napoleone), risorse, e giacque.
Definiz: § XVII. Altresì figuratam., detto di città, e simili, per Essere distrutto. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 152: Pon, dissi, 'l cor, o Sofonisba, in pace; Che Cartagine tua per le man nostre Tre volte cadde; ed alla terza giace.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 20: Giace l'alta Cartago: appena i segni Dell'alte sue ruine il lido serba.
Definiz: § XVIII. Poeticam., per Cadere a terra estinto, Essere ucciso, Morire violentemente. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 76: O sia la fretta,... O la Bontà divina che non voglia Che 'l suo fedel campion sì tosto giaccia, Quel colpo al ventre del destrier si torse.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 21, 50: Poscia ch'Argeo non conosciuto giacque, Rende a Gabrina il mio fratel la spada.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 78: Tu [o Signor] fa' ch'or giaccia (e fia pari l'esempio) Questo fellon da me percosso e vinto.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 37: E per l'stessa mano Alvante giace Ch'osò pur di colpir la sua diletta.
Definiz: § XIX. E Giacere estinto, e talora anche semplicemente Giacere, trovasi, pure poeticam., per Morire. –
Esempio: Tass. Gerus. 4, 43: Costei col suo morir quasi prevenne Il nascer mio, che 'n tempo estinta giacque, Ch'io fuori uscia dell'alvo; e fu il fatale Giorno ch'a lei diè morte, a me natale.
Esempio: Bald. Vers. 324: De la sua finta imago Fatto Narciso vago, Appresso a lucid'acque, In odorato fior converso, giacque.
Definiz: § XX. Detto di persona morta, o del suo corpo, e in costrutto con un termine di luogo, vale comunemente Essere sepolto, Avere riposo, Riposare. Onde la formula Qui giace, con la quale si cominciano spesso gli epitaffj, e che talora scherzevolmente, usata sostantivam., prendesi anche per lo stesso che Epitaffio. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Lo corpo, ond'ella (l'anima) fu cacciata, giace Giuso in Cieldauro; ed essa da martiro E da esilio venne a questa pace.
Esempio: Bocc. Filoc. 74: Qui d'Atropos il colpo ricevuto Giace di Roma Giulia Topazia, Dell'alto sangue di Cesare arguto Discesa, bella e piena d'ogni grazia.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 73: Qui (vi fu scritto poi) giace Dudone: Onorate l'altissimo campione.
Esempio: E Tass. Gerus. 8, 40: Qui, disse il vecchio, appresso ai fidi amici Giacerà del tuo duce il corpo ascoso.
Esempio: Leopard. Poes. 38: Per lo toscano suol cercando gía L'ospite desioso Dove giaccia colui per lo cui verso Il meonio cantor non è più solo.
Esempio: Giust. Vers. 128: Andar tra' cavoli Senza il qui giace.
Definiz: § XXI. E Giacere sepolto, o nel sepolcro, sotterra, e simili, vale quanto il semplice Giacere, ossia Essere sepolto: usato anche figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 7, 21: E rivolgendo gli occhi, ove sepolta Giacerà questa spoglia inferma e frale, Tardo premio conceda a' miei martiri.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 54: Ed in questo del mondo ermo confine La memoria di lor (delle vergogne nostre) sepolta giaccia.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 230: Fra pochi giorni io sarò dileguato dalla terra, e quando giacerò nel sepolcro m'importerà assai poco il conto che gli uomini saranno per fare de' miei libri e de' miei pensamenti.
Esempio: Manz. Poes. 36: Che parli Or tu d'Astolfo e di Pipin? Sotterra Giacciono entrambi.
Definiz: § XXII. Usato in relazione a stato o condizione, sia fisica, sia morale, o con un aggiunto qualificativo, vale Essere, Durare, Stare, per alcun tempo, in quello stato, condizione o qualità, che sono indicati dal compimento o dall'aggiunto: anche figuratam. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 90: In tempo, che la femmina è incinta, o presso del partorire, o ch'ella giace in parto, sì la dee l'uomo riguardare per onestade e per lo pericolo che ne puote avvenire.
Esempio: Dant. Parad. 7: Onde l'umana spezie inferma giacque Giù per secoli molti in grande errore, Fin ch'al Verbo di Dio discender piacque, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 29: Nè prima quasi torpente si giacque [l'eterno Amore]; Chè nè prima nè poscia procedette Lo discorrer di Dio sovra quest'acque.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 152: La città di Calidonia giace alta nel dolore.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 369: Disse un'ancella di santa Elisabetta, lo cui nome era Elisabetta, che quando ella giaceva nella infermitade, ond'ella morì, stando con lei udì una dolcissima voce,... che ec.
Esempio: Bemb. Rim. 56: Gioia m'abonda al cor tanta e sì pura, Tosto che la mia donna scorgo e miro, Che 'n un momento ad ogni aspro martiro, In ch'ei giacesse, lo ritoglie e fura.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 64: Così languia la terra, e 'n tale stato Egri giaceansi i miseri mortali.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 460: Gli Spagnuoli,... gente in questi ultimi tempi poco usa alle guerre, avere volto il viso e l'armi contro il comune tiranno; i Prussiani, famosi, giacersene inoperosi ed inonorati.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 197: L'Italia giacque sinora in quelle miserie che tutti sanno, perchè ec.
Definiz: § XXIII. E per Stare permanentemente, Dimorare, Vivere; anche in locuz. figur., e detto altresì di animali. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 54: Tosto s'estingue in lui, non pur si scema, Quella virtù su che solea star sorto; Chè non lo sommergean dei vizj l'acque De le quai sempre al fondo il padre giacque.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 43: Seguia la gente poi candida e bionda, Che tra i Franchi e i Germani e 'l mar si giace.
Esempio: E Tass. Gerus. 2, 96: Gli animai lassi, e quei che 'l mare ondoso, O de' liquidi laghi alberga il fondo, E chi si giace in tana, o in mandra ascoso,... Sotto il silenzio de' secreti orrori Sopian gli affanni, e raddolciano i cori.
Definiz: § XXIV. Giacere, detto di cosa, e in costrutto con un compimento denotante luogo o parte, vale Essere, Stare, Esser posto, Trovarsi: ma è proprio solamente di nobile scrittura. –
Esempio: Dant. Inf. 11: Ma seguimi oramai, che il gir mi piace; Chè i pesci guizzali su per l'orizzonta, E il Carro tutto sovra il Coro giace.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 5: Nel tempio de' Cristiani occulto giace Un sotterraneo altare.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 76: Là, vicino alla torre, Sapete pur quel che sotterra diace; Godianlo, figliuol mio, in santa pace.
Definiz: § XXV. E figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 5, 41: Bench'io sembianza esterna Del cor non stimi testimon verace; Chè 'n parte troppo cupa e troppo interna Il pensier de' mortali occulto giace; Pur ardisco affermar, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 30: Dubita alquanto poi, ch'entro sì forte Magione alcuno inganno occulto giaccia.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 88: L'arte mia per sè dentro al futuro Non scorge il ver, che troppo occulto giace, Se non caliginoso e dubbio e scuro.
Definiz: § XXVI. Pure per Stare, Trovarsi, rispetto alla propria condizione; detto di cosa posta in basso. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 71: Non è già il primo salto nè 'l secondo, Che giù del ponte abbia il Pagano in quella Onda spiccato col destriero audace; Però sa ben come quel fondo giace: Sa dove è saldo, e sa dove è più molle: Sa dove è l'acqua bassa, e dove è l'alta.
Definiz: § XXVII. E in particolare detto di paesi, città, luoghi qualsiansi, vale Essere situato, posto, Rimanere, Trovarsi, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 20: Suso in Italia bella giace un laco Appiè dell'alpe, che serra Lamagna Sovra Tiralli, ed ha nome Benaco. E 23: Non vi dispiaccia, se vi lece, dirci Se alla man destra giace alcuna foce.
Esempio: Petr. Rim. 2, 245: Una parte del mondo è, che si giace Mai sempre in ghiaccio ed in gelate nevi, Tutta lontana dal cammin del sole.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 12: Voi dovete saper ch'oltre l'Irlanda, Fra molte che vi son, l'isola giace Nomata Ebuda.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 14, 92: Giace in Arabia una valletta amena, Lontana da cittadi e da villaggi.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 4: Tra settentrione e levante giace la freddissima regione Iura, terminata dallo Oceano di tramontana.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 18: Tripoli appar sul lido, e 'n contra a questa Giace Malta fra l'onde occulta e bassa.
Esempio: E Tass. Gerus. 15, 43: Sovra ha di negre selve opaca scena: E 'n mezzo d'esse una spelonca giace, D'edere e d'ombre e di dolci acque amena.
Esempio: E Tass. Lett. 1, 28: Quelle città le quali giacciono su la marina.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 146: La sua postura (della città di Nanciàn) è amenissima, perochè giace tutta distesa in un gran piano isolato, entro alle rive di due fiumi che il cerchiano.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 2, 1: Giace Boston nel mezzo della provincia di Massacciusset su d'un tratto di terra, il quale, ec.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 365: Ardono i combattenti, e nell'aperto Campo che giace sul confin del bosco Già son raccolti.
Definiz: § XXVIII. E per Essere collocato, disposto, o formalmente scritto, Stare effettivamente rispetto all'ordine e collocazione, o all'esattezza delle parole usate; detto di sentenze, passi, periodi, e simili, di alcuno autore o testo. –
Esempio: Dant. Conv. 314: Queste tutte parole sono di Tullio, e così giacciono in quello libro ch'è detto.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 14 t.: E' sacri eloquj nelle obscure parti.... sono esposti, e nelle parti aperte si prendono come giacciono.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 1, 112: Reassumendo dunque la lettera, come giace il testo, dice: ec.
Esempio: Bemb. Pros. 63: Non ogni parte, che si chiuda con alquante voci, s'acconviene con ogni parte, e meglio giacerà posta prima, che poi.
Definiz: § XXIX. E detto di accento, vale Avere sua natural sede, Cadere, Posarsi. –
Esempio: Bemb. Pros. 171: E l'altra, lo avere l'accento, che sopra la I dell'antipenultima sempre suole giacere, gittato sopra la E, che penultimamente vi sta.
Definiz: § XXX. Vale pure Consistere, Esser riposto o compreso, Stare, Riposare, e simili; usato più, che altro in senso figurato. –
Esempio: Lucan. volg. 199: Giace lo nostro migliore nello 'ndugio. Dant. Parad. 2: Dentro dal ciel della divina pace Si gira un corpo, nella cui virtute L'esser di tutto suo contento (contenuto) giace.
Esempio: Tav. Rit. 1, 372: In lui giaceva la sustanzia della veritade, cioè della vincita e della perdita.
Esempio: Buson. Gubb. Avvent. Cicil. 212: Tutta vostra grolia giace in vostre destre mani.
Esempio: Barber. Docum. Am. 114: Magion non fece l'om, ma omo quella. Dunqua virtù ben giace In quel, che vuol la sua fama verace.
Esempio: Vill. F. 175: Parendo a messer Piero di messer Albizo ambasciadore de' Pisani, in cui giacea il tutto della pace per la parte loro, che lo stato di Pisa intorno alle condizioni di sua libertà vacillasse, forte sollecitava la conclusione della pace.
Definiz: § XXXI. Trovasi detto di acque ferme, e che non, abbiano scolo, per Stagnare, Covare. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 57: Li loro campi non rendono assai frutto, per l'umidore de l'acqua, che vi giace entro troppo lungamente.
Definiz: § XXXII. Detto poeticam. di coste, ripe, monti, e simili, per Avere dolce pendio, Essere poco erto o ripido, Essere inclinato leggermente. –
Esempio: Dant. Inf. 19: Se tu vuoi ch'io ti porti Laggiù per quella ripa che più giace, Da lui saprai, ec.
Esempio: E Dant. Inf. 23: S'egli è che sì la destra costa giaccia, Che noi possiam nell'altra bolgia scendere, Noi fuggirem l'immaginata caccia.
Esempio: E Purg. 3: Ditene, dove la montagna giace, Sì che possibil sia l'andare in suso.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 498: Che più giace; cioè che è più piana.
Definiz: § XXXIII. A giacere, parlandosi del modo di porre o disporre alcuna cosa, ha forza di aggiunto, e vale Disteso in piano. –
Esempio: Tedald. Agric. 20: E potigli (i magliuoli) appresso l'uno a l'altro un braccio e terzo, un poco a diacere, non molto addentro.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 101, 2: Nella quale (nella muraglia ammandorlata) le pietre riquadrate, o mezzane, o più presto minute, si pongono non a giacere sopra un lato; ma stando sopra un canto, espongono la fronte, ec.
Definiz: § XXXIV. E detto di cosa che abbia forma ellittica, vale Fatto o Disposto sopra un piano, o linea orizzontale, secondo il suo asse, o diametro maggiore. –
Esempio: Soder. Agric. 183: Abbiano il garbo d'ellisse le porte, e le finestre grandi e piccole, intramezzate da ovati a giacere, per far che tutto sia in effetto corrispondente a sè medesimo tanto di fuore quanto di dentro.
Definiz: § XXXV. Giacere in terra, detto di combattente a cavallo, vale poeticam. Essere scavalcato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 31: Io parlo di quella inclita donzella, Per cui re Sacripante in terra giacque.
Definiz: § XXXVI. Porre a giacere, pure poeticam., vale Uccidere. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 13: Spesso con orsi e con cingiai contese, E con man nude li pose a giacere.
Esempio: Bern. Orl. 36, 11: E fu con tutto questo per cadere, Ch'era, anche quella donna indiavolata, E solea de' par suoi porre a giacere.
Esempio: Mont. Iliad. 5, 230: Un dardo allenta Contro costui, qualunque ei sia, che desta Cotanta strage, e sì malmena i Teucri, De' quai già molti e forti a giacer pose.
Definiz: § XXXVII. Chi muor giace; e più compiutamente, Chi muore giace, e chi vive si dà pace; e talvolta Il morto giace, il vivo si dà pace: proverbio che significa: Che gli uomini ordinariamente, contraffacendo a quanto l'affetto e il dovere imporrebbero, dimenticano presto i congiunti, e gli amici o benefattori, estinti. –
Esempio: Giust. Vers. 212: Il morto giace, il vivo si dà pace, E sempre s'appuntella al più capace.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 368: Viene al ballo? (a una dama un tal richiese).... Al ballo io? ma vi par? da più d'un mese Sono in lutto per perdite in famiglia! – Chi muor giace; oh! non lasci tal serata. – Per distrarmi.... verrò.... ma mascherata.
Definiz: § XXXVIII. Qui giace Nocco, Qui è dove giace Nocco, e simili; modo proverbiale che significa: Qui consiste la difficoltà, Qui sta il forte. –
Esempio: Salv. Granch. 2, 1: Bene sta; ma se e' non escono, qui giace Nocco.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 10, 40: Poi grida forte come spiritato: Ascoltate, Anghiaresi, questo tocco; Ogni vostro guerriero è disfidato A corpo a corpo (chè qui giace Nocco).