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Dizion. 4° Ed. .
VEZZO.
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VEZZO.
Definiz: | Modo di procedere, o di fare, Mendo, Uso, Consuetudine. Lat. vitium, mendae,
consuetudo. Gr. ἁμάρτημα,
σφάλμα,
συνήθεια. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 4. 88. Per giurato giudizio il senato il cacciò in Candia, dove
avendo cielo, e non vezzo mutato ec. invecchiò nel sasso di Serifo. |
Esempio: | Bronz. rim. burl. 2. 248. Ma poich'e' vide non v'esser riparo, E che gli
bisognava mutar vezzo ec. Chiese ec. |
Esempio: | Morg. 19. 25. Misera me, quant'ho mutato il vezzo, Esser dovevo scalzata ogni sera.
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Definiz: | §. Il lupo cangia il pelo, ma non il vezzo, o simili; proverb. che significa, che Chi è malvagio per
natura, mai non si rimane di malvagiamente operare. Lat. lupus pilum mutat, non
mentem. Gr. τὴν τρίχα,
οὐ τὴν γνώμην
ἀλλάττει. v. Flos 100.
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v. LUPO §. IV.
Esempio: | Petr. son. 97. Vero è 'l proverbio, ch'altri cangia il pelo, Anzi che 'l vezzo.
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