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Dizion. 3° Ed. .
CAPRICCIO
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CAPRICCIO.
Definiz: | Quel tremore, che scorre per le carni, o per orrore di che che sia, che fa arricciare i peli, o per febbre
sopravvegnente. Lat. horror. |
Esempio: | Paol. Oros. Trattone fuori il cervello, con disiderio, e senza riprezzo, o vero
capriccio, come fossero veraci vaselli da bere, usavano. |
Esempio: | Volg. Diosc. Coloro, che sono morsi dallo scorpione, ec. triemano, sudano, hanno
capricci per tutta la persona, e si arriccian loro i peli. |
Esempio: | Fir. Nov. 2. 208. Ancorchè per le molte minacce, e per le strane parole avesse su
quel principio un gran capriccio di paúra. |
Definiz: | §. Capriccio: vale Pensiero, fantasía, ghiribizzo, invenzione. Lat. inventum, voluntas,
cupiditas. |
Esempio: | Varch. Lez. 167. Per lo che, come degli huomini, o ingegnosi, o buoni solemo dire,
che hanno belli concetti, o buoni, o alti, o grandi, cioè bei pensieri, ingegnóse fantasíe, divine invenzioni, o vero
trovati, o più volgarmente capricci, ghiribizzi, e altri cotali nomi. |
Esempio: | Bern. Rim. E son capricci, Ch'a mio dispetto mi voglion venire. |
Esempio: | Dav. Colt. Onde noi veggiamo in ogni professione, e arte, fuori de' precetti
ordinari, spesse volte di nuovi capricci, e di bizzarre fantasíe. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 139. Dicono, che Vezio Valente, per capriccio inarpicò sopra
un'alto arbore. |
Definiz: | §. Aver capriccio d'una cosa: vale Averne desiderio. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 12. 148. Calpurína fu sperperata per averla il Principe chiamata
bella, ragionandone a caso, non per averne capriccio. |
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