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1) Dizion. 5° Ed. .
CAPRICCIO
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CAPRICCIO.
Definiz: Sost. masc. Voglia, o Idea, che ha del fantastico e dell'irragionevole, e che per lo più nasce da leggerezza di natura, o da poca riflessione.
Probabilmente da Capra, animale di movimenti sfrenati ed incomposti: ma altri credono che sia derivato da erigere caput. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 262: Dicono che Vezio Valente per capriccio inarpicò sopra un alto arbore.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 152: E come non ne è egli nimico, mentre... le dà morte per un capriccio?
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 13: Non si può dire a quante debolezze, a quanti capricci.... sieno sottoposti gli uomini.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 8: Ognun seguire il suo capriccio vuole.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 9: Nè sol le cantatrici han de' capricci.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 23: La sua parte a ciascun distribuita È dal capriccio della cieca sorte (qui per similit.).
Definiz: § I. Capriccio dicesi pure per Pensiero o Invenzione, in opera d'arte o di poesia, che abbia del bizzarro e del fantastico, e anche del nuovo e dell'originale. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 55: E son capricci, Ch'a mio dispetto mi voglion venire.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 167: Per lo che, come degli uomini o ingegnosi o buoni solemo dire, che hanno belli concetti, o buoni, o alti, o grandi, cioè bei pensieri, ingegnose fantasie, divine invenzioni, ovvero trovati, e più volgarmente capricci, ghiribizzi e altri cotali nomi bassi.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 120: Questo quadro è in Fiorenza in casa Giorgio Vasari,.... perchè sempre gli piacque i capricci di questo maestro.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 165: Capriccio del pittore ch'alluda alla Casa serenissima.
Esempio: Baldin. Art. Int. 52: Contengono anche questi capricci varie feste ed usi di nostra città.
Definiz: § II. E per Disposizione d'animo e d'ingegno capricciosa. –
Esempio: Cellin. Vit. 55: I quali io feci oltra modo volentieri, per essere secondo il mio capriccio.
Definiz: § III. Capriccio prendesi anche per Amore leggero ed incostante, e per la stessa Persona amata.
Definiz: § IV. A capriccio, posto avverbialm., vale Capricciosamente, Senza ragione, Senza ponderazione; ed anche A fantasia. –
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 35: Mutandosi qua e là vescovi a capriccio dell'empio metropolitano.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 154: Ed io senza un briciol di sal nelle mie cose ed a capriccio scrivo.
Esempio: Magal. Operett. var. 393: Sono [i barri di Cile] esternamente tutti coperti di bassi rilievi regolarissimi, ma senza figure nè d'uomini nè d'animali, e solamente aggrottescati a capriccio.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 69: I creduli cabalisti formano a capriccio molti nomi di Dio e degli angeli.
Esempio: E Salvin. Disc. 1, 70: Vivendo il giovane più a capriccio che a regola.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 52: Nè vi crediate che tutti questi grandi uomini abbian lodata quell'opera o a passione o a capriccio, come solete far voi.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 219: Io vi farei.... vedere alcune scritture toscane, ove incostante apparisce l'istessa mano operante, a capriccio, non so se io dica, o dubbiosa.
Definiz: § V. Di capriccio, co' verbi Fare di capriccio, Operare di capriccio e simili, vale A sua voglia, A modo suo, Senza considerazione; e nell'arte del disegno vale Di propria fantasia, Senza curar troppo le regole.
Definiz: § VI. Aver capriccio di una persona o cosa, su una persona o cosa, o di far checchessia, vale Esserne invaghito, Averne voglia. –
Esempio: Cecch. Masch. 1, 8: M'è stato bisbigliato da un mutolo, Ch'e' ci è un altro che ci ha su capriccio.
Esempio: Salv. Spin. 5, 1: Quando e' s'accorse del prigione chi egli era, parve ch'egli avesse mezzo capriccio di voltarsi contra di me.
Esempio: Dav. Tac. 1, 278: Calpurnia.... fu sperperata per averla il Principe chiamata bella, ragionandone a caso, non per averne capriccio.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 53: I' non avea capriccio di tor moglie.
Definiz: § VII. Venire il capriccio ad alcuno di checchessia, Saltare il capriccio ad alcuno di checchessia, che anche trovasi Toccare il capriccio ad uno, di checchessia, vale Venirgliene la voglia, ed anche la fantasia. –
Esempio: Bern. Orl. 34, 13: Ma tanto più gliene viene il capriccio, Quanto le cose son più faticose.
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 143: Ed essendogli venuto capriccio di fare ammazzare un Senatore, messe certi alle poste ec.
Esempio: Grazz. Pros. 182: Allegra e piacevole fuor di modo trovandola, gnene venne capriccio.
Esempio: Salv. Granch. 3, 7: Ma come Può esser questo, che gli sia tocco Così questo capriccio in su le sei, D'andare a rivedere i magazzini?
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 145: Sopra la medesima tavola non finita, vennemi già capriccio di scherzare col seguente sonetto.
Definiz: § VIII. Venire una cosa in capriccio, vale Invogliarsene. –
Esempio: Segner. Mann. genn. 8, 1: Chi lascia un ben maschio.... per farne uno debole, qual è quello che gli viene in capriccio.