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1) Dizion. 5° Ed. .
GETTARE, e oggi men comunemente GITTARE.
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GETTARE, e oggi men comunemente GITTARE.
Definiz: Att. Rimuovere, Mandar lungi, checchessia, lanciandolo in qualche luogo, e più propriamente con le mani.
Dal lat. iactare. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Prese la terra, e con piene le pugna La gittò dentro alle bramose canne.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 82: Gittò la sua lancia nel fieno.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 274: Piglia Dante il martello e gettalo per la via, piglia le tanaglie e getta per la via;... e così gittò molti ferramenti.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 265: Abbisi a fare [la fossa] a comune spese, gittando la terra mezza per uno in su dette loro possissione.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 89: L'intenzïon non già, perchè lo tolle, Fu per voglia d'usarlo in sua difesa: Chè sempre atto stimò d'animo molle Gir con vantaggio in qual si voglia impresa; Ma per gittarlo in parte, onde non volle Che mai potesse ad uom più fare offesa.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 61: Questo è lo stagno, in cui nulla di greve Si getta mai, che giunga insino al basso.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 221: Il Calore, fiume principalmente in cui furono gettati a mucchj i cadaveri degli uccisi, portò con le acque sue al mare i rossi segni della bestiale rabbia degli uomini.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 19: Là prende un foglio, e sotto i piè lo getta.
Esempio: Capp. Econ. 393: Siccome egli (il coltivatore) distribuisce le sue ore e sceglie le opportunità, così mentre che va pel campo, sbarba le male erbe, raccatta il concime che trova per la viottola, e lo getta poi sulla massa del sugo.
Definiz: § I. E per semplicemente Trasmettere una cosa, Darla, a un altro, lanciandogliela. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 36: Dama, da lunga gittatemi la chiave del vostro forziere.
Esempio: Fag. Comm. 8, 88: Dianzi V. S. leggeva quella canzone da me composta in congiuntura delle sue nozze.... Di grazia, ne cerchi, e me la getti (dalla finestra).
Definiz: § II. E per Rimuovere da sè con qualche forza cosa che si abbia indosso, e che sia o inutile o molesta o nociva. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 109: Io m'avea messa la gorgiera per paura del Guenize, ed ella m'ha arsa tutta la gola. E levatosi da tavola, la si trasse e gittolla per lo spazzo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 189: Frate, bisogna.... Gittar la soma e dare opra ai calcagni.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 18, 190: E gittò il carco, perché si pensava Che 'l suo Medoro il simil far dovesse.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 41: Gitta lo scudo, ed a due mani afferra La spada, ch'è di sangue ancor digiuna.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 9: Vede Tancredi che 'l Pagan difeso Non è di scudo, e 'l suo lontano ei gitta.
Definiz: § III. Riferito figuratam. a vita o anima, vale Privarsene uccidendosi. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 197: Inde appresso i tristi tengono i prossimi luoghi, i quali innocenti diedero a sè la morte co la propria mano, e, odiando la luce, gittaro l'anime loro.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 196: Giudicava dovere essere gli uomini tanto meno facili a gittare volontariamente la vita, quanto più fossero pronti a spenderla per cagioni belle e gloriose.
Definiz: § IV. E riferito a persona, e con qualche appropriato compimento, vale Far cadere, Precipitare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 118: Ferì con essa, e lasciò steso al piano Prima Grifone, e poi trovò Aquilante; E de lo scudo toccò l'orlo a pena, Che lo gittò riverso in su l'arena.
Definiz: § V. E per Far cadere, Spargere, all'intorno, checchessia, per cagione d'onore, di dono, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 30: E fior gittando di sopra e dintorno, Manibus o date lilia plenis.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 160: Cominciai a cogliere dell'erbe, e faccendo di quelle mazzuoli, le gittava.
Esempio: Fosc. Poes. C. 72: E a drappelli agilissime seguendo La Gioia alata degli Dei foriera, Gittavan perle, dell'ingenue Grazie Il bacio le Nereidi sospirando.
Definiz: § VI. E per semplicemente Versare una cosa sopra o dentro un'altra. –
Esempio: Mazz. Lett. 2, 3: Il quale [aiuto] sarebbe, avere tre o quattro some d'uve in uno tinello, e come fossono calde, gittarvi su otto barili di questo vino, e non gittarvi il fondigliuolo.
Definiz: § VII. E per Porre con rapidità e risolutezza. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 64: De l'annel, ch'ha nel dito, si rammenta, Che può salvarla, e se lo getta in bocca.
Definiz: § VIII. Gettare, vale altresì Lanciare, Scagliare, Trarre, riferito anche a materia liquida. –
Esempio: Colonn. Guid. 190: Menesteo duca d'Atene, che di ciò subitamente s'avvidde, gittòe dal traverso una lancia contro Ettore.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 231: Prese uno di que' pani e gittogliele per la faccia.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 159: Sì 'l cominciarono a sgridare, e gittorli il fango e le pietre nel capo e per la persona.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 87: Per lo viso gittandogli chi una lordura e chi un'altra.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 286: Quando fu da ciascuno accordato, ed egli piglia uno bastone, e gitta tra le gambe di questi pappacchioni.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 62: Durò ben due mesi, che al banco guardava ciascuno che vi venía, credendo che continuo gli fosse gittato inchiostro addosso.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 258: Carlo gittò loro una guastada d'acqua, e sì gli mollò; e la detta Francesca, mentre che Carlo gittò l'acqua, la gittò uno mattone.
Definiz: § IX. E figuratam. –
Esempio: Mazz. Lett. 1, 19: Se la cosa vi gitta ove non pensavate fossevene avveduto da prima, la legge ec.
Definiz: § X. Figuratam. riferito a ingiurie, rampogne, e simili, vale Proferirle contro alcuno, con un certo impeto o veemenza. –
Esempio: Vill. G. 575: Alquante delle dette galee vennero su per lo fiume del Tevero,... ardendo case e casali;... onde i Romani molto sbigottirono, gittando molte rampogne al Signore (al Bavaro).
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 114: Ma sentendo di più la madre averne gran dispiacere, e gittar contra lui villane parole e maledizioni orribili, andò per consolarla.
Definiz: § XI. E pur figuratam. riferito a scomunica, bando, e simili, vale Fulminare, o Dar fuori. –
Esempio: Dav. Scism. 379: Papa Pagolo terzo, udite queste cose nuove d'Arrigo, il primo di gennaio 1538 gittò la sospesa scomunica.
Esempio: Bart. D. Ital. 4, 213: Mandò subitamente gittare un severissimo bando per tutto il regno.
Definiz: § XII. Gettare, vale anche Spendere inutilmente, senza alcun pro, Perdere, in senso però figurato; spesso usato anche con l'avverbio gettare Invano. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 187: Accorsesi che in vano con così fatta donna parole si gitterebbono, e che forza non avea luogo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 35: Così poi che i protesti e i prieghi in vano Vider gittarsi, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 12, 13: Qui dimorar potrei, Gittare il tempo e la fatica in vano.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 38: Io stimai sempre che ogni spesa fosse per esser gettata.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 32: Ho casualmente osservato in lui un talento non ordinario per le mattematiche, e credo che non getterà il tempo.
Definiz: § XIII. E riferito a sostanze, denari, e simili, vale Sprecare, Dissipare, Dilapidare; o semplicemente Dare con prodigalità, Prodigare; ed altresì Dare con molta larghezza. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 248: E compagnia aspetta, E del tuo spendi e getta.
Esempio: Vell. Cron. 80: E come sapea grossamente guadagnare, non curando in che modo, così gli sapea spendere e gittare.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 107: In essa [povertà] si perviene assai agevolmente da chi gitta e scialacqua senza modo e senza misura il suo.
Esempio: Leggend. Tob. V. 5: Or togli, Tobia, la speranza tua, ed hai ispeso e gittato sempre il tuo a' poveri.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 136: Quello che l'avaro spesso arà ritenuto di spendere, che ragionevolmente spendere si dovea, per altrui scialacquatamente sarà speso e gittato con grande sua tristizia e dolore.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 91: Quale può adunque in uno garzone venire necessità, o quale voglia, se non una sola, di gittarli in dadi, in lussurie, ec.?
Esempio: Cecch. Masch. 4, 5: Quanti [ducati]? I. Oh basteranno cento, e forse meno. B. Sì, gli è ben di veder di far con meno, Chè questi son gettati.
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 47: Non sarebbe stimato pazzo colui, il quale, gittando il proprio patrimonio, si eleggesse di andare accattando da altrui gli alimenti della vita?
Esempio: Monet. Poes. 44: E se talora da gettar n'avete, Datene a noi, o a qualche frate o prete.
Definiz: § XIV. E per Vendere a vilissimo prezzo e con grande scapito. –
Esempio: Stef. March. Istor. 7, 3: Le Compagnie de' mercatanti ch'erano grossissime in Napoli,... per pagare chi avea avere, convenne loro vendere, anzi non vendere, ma gittare la mercanzia loro.
Definiz: § XV. Ed altresì per Non tener conto di checchessia, Disprezzarlo. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 1, 188: Nè perchè sieno contezze solitarie e da sè,... vuolsi perciò gittarle o nasconderle.
Definiz: § XVI. Gettare, riferito a bambino, figliuolo, e simili, vale Abbandonarlo in luogo solitario, Esporlo. –
Esempio: Senec. Declam. 198: La terza legge si è, che qualunque gittasse alcuno figliuolo, colui che lo ricogliesse, il potesse notricare per suo figliuolo.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 204: Poichè in sì fatto caso non solamente abbandonato, ma gittato l'avea.
Esempio: Car. Long. 1: E componimento dell'istoria, erano donne che partorivano, altre che i lor parti adornavano, e certe che in deserto li gittavano.
Esempio: E Car. Long. 91: Nato che fu questo bambino, deliberai di gittarlo.
Definiz: § XVII. Gettare, riferito a dado, vale Tirarlo per fare il punto. –
Esempio: Plut. Vit. 173: È convenuto di necessità di gittare il dado per la nostra terra (qui figuratam.).
Esempio: Passav. Spacch. Penit. 248: L'altra maniera d'indovinamento sanza espressa invocazione del demonio, è quando si considerano certe cose che intervengono per alcune cose fatte dagli uomini studiosamente; come sarebbe.... nel torre cedole o fuscegli a rischio e a ventura, o nel gittare dadi.
Esempio: Bin. Lett. 275: Il cinque è come dir quel quadro, over quel dado, che V. Maestà presentò al re Gioseppe: però che voltatelo e gittatelo come volete, sempre cade in piè, e sempre resta di sopra.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 30: Mirateli, dice egli, gittare i dadi, e alternar le vicende del vincere e del perdere con tal varietà, che vi pare che la fortuna giuochi con essi, non men di quello ch'essi faccian fra sè.
Definiz: § XVIII. E riferito a punto, vale Farlo per mezzo del tiro dei dadi. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 14: In quanti modi si fa lo indivinamento che si fa per sortes? R..... Questo si fa in molti modi.... Alcuna volta per certe cedole iscritte, nell'occulto poste, e considerasi chi le toglie; e simigliantemente nei fuscegli non uguali, cioè buschette, chi la maggiore prende. Ancora nel gittamento dei dadi, a chi più punti gitta.
Definiz: § XIX. E per Cacciare, Mandar via, Rimuovere; anche figuratam. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 341: La falsità della bocca si getti in tale modo, che non possa essere verisimile quello che si dice.
Esempio: Libr. Prov. 4: Chi fa male, di terra sarà gittato.
Esempio: Tratt. Falcon. 19: E quand'egli (lo sparviere) avrà ismaltito, portalo all'acqua,... e se si vuol bagnare, sarà l'altro dì più volontarese, imperciocchè l'acqua desta l'appetito, e gitta ogni pigrezza.
Definiz: § XX. Gettare, riferito ad alcuna parte della persona, e specialmente gettare a mano, braccio, gamba, piede, vale Muovere, e propriamente con qualche forza, Agitare; ed altresì Spingere verso alcuna parte. –
Esempio: Dant. Parad. 12: La sua famiglia che si mosse dritta Co' piedi alle su' orme, è tanto volta, Che quel dinanzi a quel dirietro gitta (qui in locuz. figur.).
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 68: Colla bocca contorta, con gli occhi turbati, gittando le mani, gridando, minacciando.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 38: Cala e poggia in uno atimo, e tra via Getta le mani, e lei smarrita prende.
Esempio: Cas. Pros. 2, 79: Tale gitta l'uno de' piedi in fuori, e tale brandisce la gamba.
Esempio: Car. Arist. Rett. 29: Chi può in un certo modo gittar le gambe e muoverle presto e a lungo, s'intende corridore.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 24, 2, 110: Demostene,... per disavvezzarsi d'un cotale spesso gittare ch'egli faceva in alto una spalla,... si condusse ec.
Esempio: Pindem. Poes. 275: Danzator vedi, vedi danzatrice Braccia e gambe gittar da sè lontane.
Definiz: § XXI. E riferito a membra, e con un compimento di luogo, vale Posarle, Stenderle. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 64: E i naviganti in qualche chiusa valle Gettan le membra, poi che 'l sol s'asconde, Sul duro legno.
Definiz: § XXII. Gettare, riferito a seme o simile, vale Spargerlo nel terreno, Seminarlo; usato anche assolutam. per Seminare. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 225: Salomone dice: Tempo è da gettare, e tempo è da ricogliere.
Definiz: § XXIII. In locuz. figur. –
Esempio: Bart. D. As. 4, 165: Il sant'uomo avea per isperienza che mai non gittava la sementa della parola di Dio in vano.
Esempio: Giobert. Primat. 16: Noè e Cristo segnano i due estremi di quella effusione continua del lume sovrannaturale, che ebbe luogo dopo il diluvio, per rigenerare l'umana schiatta e gittare i semi di una cultura destinata a durar quanto i secoli.
Esempio: Capp. Longob. 159: E allora, crede bene il Balbo che si gettassero i primi semi del nuovo impero occidentale.
Definiz: § XXIV. Gettare, vale anche Mandar fuori da sè, Versare, Buttare; detto di fonte, vaso, recipiente, e simili. –
Esempio: Vill. G. 65: L'anno dinanzi che i Saracini passassero, apparve in Genova una fontana, che abbondevolmente gittò sangue.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 67: L'anno innanzi che questo fosse, apparve in Genova una fontana che largamente gittava sangue, il qual fu segno della lor fortuna e distruzione.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 265: Detta casa.... ha un acquaio, che getta acqua di verso il terreno di detto Francesco.
Esempio: Grazz. Comm. 157: In fine, mai non si caverebbe della rapa sangue; e la botte convien che getti del vin ch'ell'ha.
Esempio: Borgh. R. Rip. 20: Poter fare figure che reggano, in vece di mensole, sopra fontane che gittino acqua.
Definiz: § XXV. E detto di persona, di animale, o di alcuna parte del suo corpo, vale pure Versare, Mandar fuori; e più che altro riferiscesi a sangue. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 265: Non gli diè di sodo, chè la scure schiancì; e 'l porco fedito, gettando molto sangue, ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 70: Non verrà a far gonfiare le vene emorroidali, ed a necessitarle a gettare il sangue.
Esempio: E Red. Lett. appr.: Possono questi fieramente stimolare le vene del sesso, e gettar fuora il sangue.
Definiz: § XXVI. E pure per Versare, Mandar fuori, riferito a lacrime, e figuratam. a sospiri, singhiozzi, e simili; e talvolta compone col suo termine una maniera equivalente a Lacrimare, Sospirare, Singhiozzare, ec. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 26: Per le molte lagrime che piangendo gittava.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 115: Cominciò a gettar le lagrime, che parevan nocciuole, sì eran grosse.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 62: Alcuna volta guatava lui, alcun sospiretto gittando.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 206: Si coricò allato a lei sanza favellare o l'uno o l'altro, per non essere sentiti, gittando gran sospiri.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 253: E quegli, gittando un grande sospiro, disse, ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 454: Tante benedizioni vi dia Iddio, quante i' n'ho gittate (delle lacrime) per voi.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 24: Mentr'ella scriveva, Gettava gocciolon di questa posta.
Esempio: Not. Malm. 1, 407: Gettava gocciolon di questa posta. Lagrimava gagliardamente.
Definiz: § XXVII. Riferito a voce, strida, urli, e simili, anche con la maniera avverbiale gettare Di fuori, vale Mandar fuori. –
Esempio: Dant. Inf. 26: Indi la cima qua e là menando, Come fosse la lingua che parlasse, Gittò voce di fuori, e disse ec.
Esempio: Baldov. Lament. 72: Gettar.... strida a centinaia.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 26, 56: E gittò strida, ed urli acerbi e strani.
Esempio: E Forteguerr. Ricciard. 29, 2: Di sè stessa ha paura, e getta un grido.
Definiz: § XXVIII. Riferito a parole, vale Proferire, Rivolgere; e riferito a motti, novelle, e simili, vale Dire o Narrare con una certa prontezza. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 165: Signor mio Giesù Cristo, risuscita questo mio discepolo, e io ti prometto che mai più non gitterò cotali parole sanza considerazione.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 70: Verrò ad un piacevole motto, che un cavaliere Francesco gittò dinanzi a papa Bonifazio ottavo.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 146: Convenne che costui rimettesse ciò che mai avea acquistato con lui,... e pagò i detti danari, gittandoli il signore parole, come grandissima grazia gli aveva fatta di non averli tolta la vita.
Esempio: E Sacch. Nov. 259: La quale [novelletta] col più bel motto del mondo gittò a mensa uno degli Altoviti, chiamato il Volpe.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 271: La castellana di Belcari, Veggendo passere da una finestra, e poi un asino, gitta un piacevol motto.
Definiz: § XXIX. Riferito a odore, fetore, e simili, vale Tramandare, Esalare. –
Esempio: Dant. Inf. 11: E quivi per l'orribile soperchio Del puzzo che il profondo abisso gitta, Ci raccostammo, ec.
Esempio: E Dant. Inf. 30: Per febbre acuta gittan tanto leppo.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 131: Non dubito punto che.... voi non possiate immaginarvi a un di presso, quanto possano esser più dolci quelli (frutti) di quei rami, che gettano odor ec. (qui in locuz. figur.).
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 4, 227: Nominarono il noce carian, perchè, gettando odor grave e caroticon (cioè addormentativo), lascia dolor nella testa a quelli che s'addormentano sotto i rami suoi.
Definiz: § XXX. E riferito a splendore, vale Spargere. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 19: Gittava uno splendore,... il quale solea essere per contrario pure ieri.
Definiz: § XXXI. Detto di muro, pietra, e simili, e riferito a umidità, salsedine, e simili, vale Mandar fuori alla sua superficie. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 318: I marmi.... per gli scirocchi sempre sono umidi, e gettano una certa salsedine.
Definiz: § XXXII. E riferito a pelo o crepaccio, vale Mostrare alla sua superficie. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 241: Il detto campanile pende sei braccia e mezzo fuor del diritto suo, secondo che da quella banda calò il fondamento; e sebbene ciò nel disotto è poco, e all'altezza si dimostra assai, con far star altrui maravigliato, come possa essere che non sia rovinato e non abbia gettato peli; la ragione è, perchè ec.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt.3, 280: Mostrò in questa fabbrica Michelozzo quanto valesse nell'architettura; perchè, oltre quello che si è detto, fu murata di sorte, che ancorché sia in su quel monte, non ha mai gettato un pelo.
Definiz: § XXXIII. E per Mostrare al di fuori, Presentare questa o quella impronta; detto di moneta o medaglia. –
Esempio: Cellin. Pros. 111: La pila è in forma d'una ancudinetta, in su la quale s'intaglia quel che tu vuoi che la moneta getti.
Definiz: § XXXIV. Riferito a sparviere, si usò nel linguaggio della falconeria per Dargli la via, Lasciarlo andare, contro all'uccello. –
Esempio: Stat. Pot. Fir. 3, 104: Neuno possa saettare con arco o con balestro, o a pallottole di saeppolo, nella cittade, contado o distretto di Firenze, a colombi, o gittare sparviere a loro.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 164: Lo sparveratore.... gittò questo sparvero a una pernise, e lo sparvero la prese.
Definiz: § XXXV. Talora riferito a foglie, denti, e simili, vale Perderli. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 396: Quando [i cavalli] cominciano a entrare nel quarto anno, ne gittano (dei denti) altrettanti prossimani a quelli [di mezzo], e quegli che hanno prima gittati rimettono.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 397: Può esser che 'l cavallo gitti di questi [denti] alcuni, e da indi innanzi non rinascono.
Esempio: S. Ag. C. D. 9, 24: Tile, isola d'India; però è soprapposta a tutte l'altre terre, perchè ogni arbore che nasce in essa, mai non gitta foglie.
Definiz: § XXXVI. Gettare, vale anche Dar fuori dalla bocca il cibo o la bevanda, Vomitare; che più comunemente dicesi Rigettare. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 87 t.: Gitta [il cane] el suo pasto, e poi el rimangia.
Esempio: Sentenz. Filos. volg. 26: La vivanda, che l'uomo getta incontanente che l'ha presa, non fa utilità al corpo.
Definiz: § XXXVII. Detto di animale e riferito a uova, vale Mandar fuori, Fare. –
Esempio: Red. Lett. 2, 248: A questi caldi ell'è (la mia Musa) entrata in una fregola così smaniosa, che due volte il meno, e ogni giorno, abortisce, e getta una coppia d'uova, hoc est due sonettucci (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXXVIII. Detto di donna incinta, e riferito alla creatura, alla placenta o seconda, vale Mandar fuori, abortendo. –
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 69: Imperochè pigliandone (del castoro) due dramme col puleggio, fa tornare alle donne le purgagioni, gettar la seconda e la creatura.
Definiz: § XXXIX. Riferito a ombra, e detto di un corpo, vale Proiettarla. –
Esempio: Dant. Purg. 6: E vedi omai che il poggio l'ombra getta.
Esempio: E Dant. Purg. 28: Tutte quante piegavano alla parte, U' la prim'ombra gitta il santo monte.
Definiz: § XL. Gettare, detto di piante, e riferito a polloni, foglie, radici, frutti, e simili, vale Mettere, Spuntare, Produrre. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 160: Gettano gli arbori per il tronco giovine alcuni rametti, o novelli e freschi rampolli nel vecchio troncone di due anni o tre.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 277: L'orzo di Siberia nel suo nascere getta le foglie di un colore più cupo.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 1, 279: Vi si osservarono dei grani che avevano gettato fino a 40 spighe.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 2, 215: Dove le viti poc'altro gettano che uno o due tralci,... è superfluo spampanare la vite prima della vendemmia.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 176: Se gettassero molti poponcini, e degli accoppiati, se ne levino alcuni, lasciandone tre o quattro per pianta.
Definiz: § XLI. In locuz. figur. –
Esempio: Segner. Mann. magg. 4, 2: Chi vide questo empio ricco, lo rimirò come un albero molto annoso, perchè appariva aver gettate già nella terra radici salde, radici sode;... il che non è proprio di piante se non eccelse.
Esempio: E Segner. Mann. magg. Op. 4, 717: Questa frequenza fa sì che i nostri mali abiti, come quegli alberi che si trapiantano spesso, non gettino le radici troppo profonde dentro il cuor nostro.
Definiz: § XLII. E detto del terreno, o simile, vale Produrre. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 36: Ne' fichi e ne' melagrani, e similmente in ogni cosa che gitta fuor la natura.
Esempio: Dant. Purg. 28: Ella ridea dall'altra riva dritta, Traendo più color con le sue mani, Che l'alta terra senza seme gitta.
Definiz: § XLIII. Figuratam. detto d'imposizione, tassa, balzello, vale Rendere, Fruttare. –
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 197: Posesi un accatto a' preti, che gittò dimolte migliaia di ducati.
Esempio: Varch. Stor. 1, 300: L'ufficio di ciascuno.... era.... porre per via d'accatto una imposizione, la quale gettasse almeno settanta, e al più settantaduemila fiorini d'oro.
Esempio: E Varch. Stor. 1, 301: Se tutta la somma dell'imposizione gettava più che settantamila fiorini, dovevano levare; e se gettava meno, aggiungere a ciascuna posta a lira e soldo.
Esempio: E Varch. Stor. 3, 254: S'elessero quattro uomini a porre un accatto, il quale dovesse gettare cinquantamila fiorini.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 89: Nè questa tassa avere a gettar tanto, essendo anzi, non che moderata, modica.
Definiz: § XLIV. E pure figuratam. detto di penna, vale Fruttare, Far guadagnare, allo scrittore. –
Esempio: Cecch. Servig. 3, 2: Gli ha paur che nel far io le faccende La penna non gettasse qualche scudo.
Definiz: § XLV. Parlandosi di conti, partite, e simili, vale Dare per somma o resultato. –
Esempio: Instr. Cancell. 6, 303: Fermato questo, facciasi il medesimo conto sopra la massa de' non descritti;... che alla ragione che sopra di lire 7, 10 per lira, getterebbe lire 75.
Definiz: § XLVI. Gettare, vale altresì Produrre, Apportare, Arrecare, Cagionare. –
Esempio: Vill. M. 115: Avvennono in questi anni singulari diluvj d'acque, che feciono in molte parti gran danni, e gittò per tutta Italia generale carestia di pane e, sformata, di vino.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 81: Lo loro aspetto era tale e sì orribile, che la pena, che mi gittarono pure a vedergli, non si potrebbe dire.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 224: Quello rossore, che in altrui ha creduto gittare, sopra sè l'ha sentito tornare.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 143: E questo facessono per tre volte, mettendo poco dall'una volta all'altra, e continuo si crescesse l'assalto, gittando maggiore paura a quelli dentro.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 130: E per questa cagione mando questo fante proprio, perchè ogni dì getta sconcio e danno assai per lo pesce.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 57: N'ebbi un gran dispiacere, ed ho, considerando il danno che getta a noi prima, e poi a tutta la casa.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 538: Getta danno la morte sua assai.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 19, 224 t.: E questo pensiamo gitterà buona ragione alla vostra libertà, e sicurtà al vostro stato.
Definiz: § XLVII. Riferito a peso, e detto di bilancia, stadera, od oggetto pesato, vale Dare, Rendere, quel dato peso. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 54: Col metterlo alla stadera, non getterebbe egli il medesimo peso, ec.?
Esempio: E Bellin. Disc. Anat. 1, 55: Se.... alla fine di questo secondo giorno si facesse il medesimo riscontro di peso, che si fece alla fine del primo, che peso getterà la stadera, il medesimo, o maggiore, o minore del primo giorno?
Esempio: E Bellin. Bucch. 210: E cresci e scema, al fin la perla getta Tre libbre e dieci in undici denari.
Definiz: § XLVIII. Gettare, riferito a materia liquefatta, vale Versare nelle forme a ciò preparate, a fine di averne particolari figure. –
Esempio: Cellin. Pros. 48: Fondi prima il rame molto bene, e poi metti le due composizioni (l'oro e l'argento); e quando è bene incorporato, e tu lo gitta in uno canale un poco largo, e non fare la verga molto grossa. E quando l'hai gittata, lasciala freddare, e poi la lima molto bene.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 62, 2: Forma, ovvero cavo, dicono i nostri artefici a quella cosa, o sia di gesso o di terra o di cera o d'altra materia, nella quale si gettano o metalli o gesso o cera o altra cosa, per fare statue o altro lavoro di rilievo.
Definiz: § XLIX. E in locuz. figur. –
Esempio: Capp. Lez. 262: Seguace ossequioso [il Boccaccio] de' maestri latini, ch'egli aiutò tanto a trarre dalle tenebre, fece forza alla lingua, gettandola nelle forme del latino.
Definiz: § L. Ed anche per Versare della materia liquida in un vuoto a fine di riempirlo. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 123: Bisogna.... l'armadura della volta.... con buonissimi puntelli fermare,... e dappoi saldissimamente turare ogni pertugio nel mezzo, ne' cantoni e per tutto con terra, acciocchè la mistura non coli sotto quando si getta. E così armata, sopra quel piano di tavole si fanno casse di legno,... acciocchè quando la materia si getta, venga, dov'è cavo, di rilievo, e dove è rilievo, cavo.
Definiz: § LI. E per Formare, versando nelle forme il metallo fuso, Fondere; e riferiscesi a lavori d'arte, artiglierie, caratteri tipografici, e simili. –
Esempio: Vill. G. 641: E gittate furono (le porte di S. Giovanni di Firenze) a fuoco di fornello per maestri veneziani.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 127: Molte cose, come ho detto, occorrono nell'arte del gettare le statue.
Esempio: Giannott. Op. 1, 36: E perchè la città abundasse di tutte queste cose, teneva uomini che gittavano artiglierie, altri che facevano salnitri, ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 140: Questa [terra] serve poi alla figura; perchè, gettando la statua, tutta questa anima, ch'è soda, vien vacua, nè si riempie di bronzo.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 159: L'anno 1664 fece gettare dodici nuovi cannoni interi a Belgrado.
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 363: Egli è però certo, che subito fu data mano a gettarsi la bella figura, che in riguardo e dell'attitudine e della somiglianza,... riuscì cosa maravigliosa.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 141: Caratteri, non so se di dieci lingue orientali, fatti gettare con centotrentamila scudi di spesa.
Esempio: Targ. Viagg. 7, 86: Egli pensava che lì fosse stata qualche bottega, dove simili idoletti si gettassero per vendersi.
Definiz: § LII. E con un compimento retto dalla particella Di o In, denotante la materia, di che una cosa è formata mediante la fusione. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 141: Se volessi improntare figurette di piombo o d'altri metalli, ugni le tue figure, e improntale in cera, e gittale di quel che vuoi.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 157: Fece gettare di bronzo una colubrina di maravigliosa grandezza, con la quale diceva di volere di su quel baluardo offendere il campo maravigliosamente.
Esempio: Cellin. Vit. 321: Ancora mi venne voglia di gittare di bronzo quel modello grande, che io avevo fatto per il Giove d'argento.
Esempio: E Cellin. Pros. Oref. 111: In questo secondo ragionamento adunque si tratterà primieramente dell'arte del gettar le statue di bronzo.
Esempio: Bellor. Vit. Pitt. 388: Fu introdotto al servigio di quella Altezza a lavorare in avorio, ed a formare varj modelli di figure e di ornamenti, che 'l Duca faceva gettare in argento ed in rame.
Definiz: § LIII. E Term. di Architettura, riferito a ripieni, vale Farli riempiendo il vano, compreso fra le cortecce dei muri grossi, con pezzi di pietra, mattoni e calcina.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 75: Osservarono gli antichi nel gittare i ripieni, di non gli gittare, con una sola continovata gittatura, più alti che cinque piedi, e di ragguagliarvi di poi sopra con un filare, onde la muraglia venisse quasi ristretta e ricinta di nervi e di legature.
Definiz: § LIV. Gettare, riferito a fondamenti, basi, e simili, parlandosi di edifizio, vale Fare, Porre. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 38: Chi non arebbe biasimato Tarquinio,... che egli avesse gittata via tutta la spesa della futura opera, nel gittare i fondamenti del tempio?
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 69: Tesifo, quello ottimo che edificò il celebrato tempio di Diana in Efeso,... acciochè i fondamenti di sì gran machina non si gittassino al caso in quel terreno tenero e poco stabile,... egli ec.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 64: Veggendosi una fabbrica quando è bell'e terminata, non si considerano le malagevolezze,... e le spese nel fare gli sterri, nel cavar l'acque, nel gettare i fondamenti, ec.
Definiz: § LV. E figuratam. per Dare stabile principio a checchessia. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 269: D'Atene i figli Illustre fondamento Gittar di bella libertà gradita.
Definiz: § LVI. Riferito a ponte, per lo più mobile, ad arco, volta, e simili, vale Costruire, Fabbricare, Fare. –
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 354: Trasse da ogni legione tre coorti, e fecele fermare in quel luogo, comandando loro, che subito che fusse partito, gittassero un ponte e lo fortificassero.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 258: Gittando similmente un ponte in sulle navi.
Esempio: E Guicc. Stor. 3, 77: Preso Lignago, gittò l'Alviano il ponte in sull'Adice.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 240: Murate queste cose come monticelli sopra il dorso della armadura, vi gettò poi sopra la volta di mezane cotte e di calcina.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 9, 160: Furono, fra l'uno e l'altro pilastro, overo ripieno di quelle [buche], gettati archi fortissimi sopra il terreno, in modo che tutta la fabrica venne a esser posta, senza che si rovinasse, sopra nuove fondamenta.
Definiz: § LVII. Riferito a scrittura o altro privato istrumento, vale Scrivere, Stendere; ma è maniera non comune. –
Esempio: Cecch. Servig. 3, 9: Andiamo In casa vostra, ch'io vi conti questi Danari, e che 'l facciate creditore, E che dipoi noi gettiamo la scritta Del parentado.
Definiz: § LVIII. Riferito a fila, vale Imporle sul telaio. –
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 213: Anzi.... voi gitterete nuove fila, sopra le quali meglio potrò andar tessendo il mio ragionamento (qui in locuz. figur.).
Definiz: § LIX. E riferito a numero o quantità, parlandosi di computi, trovasi per Togliere, Sottrarre, Scomputare. –
Esempio: Abbac. P. Regol. 15: Se gli anni Domini con uno agiunto partirai in 19, il rimanente multiplichi per 11, e della somma gitterai le trentine, avrai la patta (epatta) di quell'anno: e sapi ch'ogni anno cresce 11.
Definiz: § LX. Riferito a nave, palischermo, e simili, vale Calare, Fare scendere, in mare. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 163: In mare gittarono un paliscalmo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 31: Gittar fe' in mare il palischermo seco, Con tatto quel ch'era atto al suo disegno.
Definiz: § LXI. Riferito a certe specie di reti, vale Lanciare o Calare nell'acqua a fine di pescare. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 531: Questa rete il pescatore sopra 'l manco braccio tien chiusa, e nell'acqua aperta la gitta: la quale subitamente al fondo discende, e tutti i pesci, che vi son sotto, racchiude.
Definiz: § LXII. Riferito a scala, ponte, e simili, vale Calarlo, Farlo passare, o posare, dall'altra parte. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 44, 81: I Greci son quattro contr'uno, ed hanno Navi coi ponti da gittar ne l'onda; E di voler fiero sembiante fanno Passar per forza alla sinistra sponda. Leone intanto, con occulto inganno Dal fiume discostandosi, circonda Molto paese, e poi vi torna e getta Ne l'altra ripa i ponti, e passa in fretta.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 167: Ordigni e macchine da gettar le scale alla muraglia.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 28, 93: Il ponte getta, e a sè la fa passare.
Definiz: § LXIII. Gettare, vale altresì Abbattere, Atterrare; comunemente Gettar giù, o a terra, Buttar giù. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 9: Così presto rizzossi Rodomonte Dai colpi che gittar doveano un monte.
Esempio: Bemb. Stor. 65: I nimici.... a gittare il muro della città senza intramissione alcuna si diedero.
Definiz: § LXIV. In forma di Neutr. Scagliare, Trarre, checchessia per colpire. –
Esempio: Vill. G. 198: Il popolo francamente si tenne, difendendosi con le balestra, e gittando dalle torri e case.
Esempio: E Vill. G. 519: Stando l'assedio a Montemurlo, lo steccò tutto intorno, e con più dificj vi gittava.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 155: Di bello dì chiaro pigliavano e spogliavano le persone, massime chi avesse avuto armi; e ad altri apponevano che aveano voluto gittare.
Esempio: Pulc. L. Morg. 1, 20: Con certe frombe gittavon da alto, Ed ognidì facevon qualche assalto.
Definiz: § LXV. E per Spendere le sostanze, i denari; ed altresì Spendere con profusione. –
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 1, 93: Non già che lungamente io pensi al veglio Mio padre di scampar, ch'ei non perdona A spesa alcuna, e a braccia quadre getta Per una picciolissima vendetta.
Definiz: § LXVI. Detto d'imposizione, balzello, e simili, vale Dare di rendita, Rendere, Fruttare. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 221: Questa decima gittava poco.
Definiz: § LXVII. Gettare, vale altresì Mandare fuori, Versare, un liquido; detto di fonte, cannella, vaso, e simili. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 14: Quella [fonte] poi del sanese nella strada del popolo, se io non la riveggio, no m'affido di scrivere, tanto più che l'ho veduta gittare, e non so le vie dell'acqua.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 9: Condussono per canali di piombo e di terra.... l'acqua di quella fonte; la quale cominciò a gettare l'anno 1343.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 235: Quando la cannella di mezzo della botte non getta più,... ne rimetta un'altra più abbasso.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 22, 41: Nel mezzo al porto poi di dolce umore V'era una fonte, che gettava in alto, E rallegrava ai riguardanti il core.
Definiz: § LXVIII. E detto di piaghe, vale Mandar fuori, Versare, marcia. –
Esempio: Belc. F. Vit. Colomb. 222: Aveva una posta nell'orecchio, che continuamente gittava.
Esempio: Grazz. Rim. V. 184: A certe piaghe infistolite e guaste, Che gettan tuttavia, Convien mutare spesso nuove taste.
Definiz: § LXIX. E per Fare opere di getto; più spesso col compimento della materia, in cui si gettano le opere stesse. –
Esempio: Borgh. R. Rip. 203: Lisistrato Sicionio,... cominciò a gittar di cera nel gesso, ed a far figure simili al naturale.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 171: Opera.... condotta da Giovanbattista Foggini, maestro così eccellente nello scolpire in marmo e nel gittar di bronzo, che pochi altri d'Italia e d'Europa il pareggiano nell'estimazione e nel valore.
Definiz: § LXX. Neutr. Detto di forma o figura, vale Accostarsi, Tendere, Avvicinarsi, alla somiglianza di checchessia. –
Esempio: Mei G. Lett. IV, 2, 108: Se però è che la forma della figura loro getti all'ovale.
Definiz: § LXXI. Neutr. pass. Gettarsi Lasciarsi andare con impeto, Lanciarsi, Precipitarsi. –
Esempio: Dant. Purg. 27: In un bogliente vetro Gittato mi sarei per rinfrescarmi.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 167: Alla perfine il porco s'accostò al pozzo ch'era su la sala, e gittovvisi dentro; e l'altro porco drietogli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 54: Da la balza, che due volte trenta Braccia cadea, si gittò per paura.
Esempio: Cecch. Masch. 4, 7: Per non aver marito vecchio, le Donne si getterian nel fuoco.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 34: Nelle fauci de' mostri, e 'n gola a questa Devoratrice fiamma andrò a gettarmi?
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 149: Mostrano anche oggidì un profondissimo pozzo, dove chi si gittasse,... vedrebbe, ec.
Definiz: § LXXII. Figuratam., per Lasciarsi andare, Mostrarsi troppo arrendevole, pieghevole, Non stare sul rigido quanto si converrebbe, e simili. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 7, 103: Ma come ho detto di sopra, credo sanza dubbio che non si gettando, verranno sanza danari; e quando a questo effetto bisognassi donare qualche scudo a uno di quelli capitani, fatelo.
Definiz: § LXXIII. E per Spiccare il salto da un luogo, Slanciarsi. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Similemente il mal seme d'Adamo, Gittansi di quel lito ad una ad una.
Esempio: E Dant. Inf. 16: S'io fussi stato dal fuoco coverto, Gittato mi sarei tra lor disotto.
Esempio: E Dant. Inf. 22: Odi malizia, ch'egli ha pensato per gittarsi giuso. E Purg. 2: Ond'ei si gittar tutti in su la piaggia.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 163: In mare gittarono un paliscalmo e sopra quello.... si gittarono i padroni.
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 51: E fe' saltar Meridïana in groppa, Che si gittò di terra com'un gatto.
Esempio: Car. Eneid. 12, 1108: Così dicendo, fuor del carro a terra Gittossi incontanente,... E per mezzo a' nemici a correr diessi.
Definiz: § LXXIV. Gettarsi, vale anche talvolta Agitarsi con la persona, Contorcersi, Smaniare. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 402: Strideva, e gittavasi come fa la femmina che partorisce.
Definiz: § LXXV. E per Muoversi con gran fretta e prontezza. –
Esempio: Collaz. SS. PP. 3: A questa voce d'umile penitenzia gittandosi il padre, per andarli incontro, ricevettelo con maggior pietade che non era stata mostrata.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 197: Subitamente si gittò di casa per aiutarla, e corse al pozzo.
Definiz: § LXXVI. Gettarsi, riferito ad arte, professione, studio, disciplina, vale Darvisi interamente, Volgere ad essa tutto l'animo, Applicarvisi. –
Esempio: Lat. B. Tesorett. 123: Chè non è di mia parte Chi si getta in quell'arte.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 40: Filippo, l'altro figliolo di Giambatista, in sua gioventù attese e s'indirizzò alla mercatura per volontà del padre; ma pervenuto in età di 24 anni, non piacendogli quella professione, si gettò allo studio delle lettere d'umanità.
Definiz: § LXXVII. E riferito a cagione o ragione, vale Appigliarsi, Attaccarsi, ad essa, Risolversi addirittura per quella. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 464: Non si ricordò peravventura colui di questa usanza, e però si gittò a quella cagione.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 486: Non per ciò si sanno i tempi nè le cagioni, onde ci possiamo più ad una che a un'altra gittare.
Definiz: § LXXVIII. Gettarsi, con un compimento denotante una particolare positura della persona, come gettarsi Bocconi o Boccone, Ginocchioni o Ginocchione, Inginocchioni o Inginocchione, Supino, Disteso, A giacere, A sedere, e simili, vale Mettersi in quella data positura, e per lo più con un certo impeto, o abbandono. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 2, 236: In ginocchion mi gitto a voi davante.
Esempio: Dant. Inf. 33: Gaddo mi si gittò disteso a' piedi, Dicendo, ec.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 117: Si getti davanti a' suoi piedi umilemente o a sedere, o ginocchione.
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 251: Sopra il suo letto si gittò disteso.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 80: In su un loro letticello con loro insieme a giacer si gittò.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 93: Il chericone gittandosi ginocchione, glie la porse.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 24: Messer Dolcibene fa in forma di medico nel contado di Ferrara tornare una mana a una fanciulla, che era sconcia e svolta, nel suo luogo; e questo fa gittandovisi su a sedere.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 4: E non facendo a suo modo il rustico carradore, ma seguitando pur oltre il viaggio, gli altri fanciulli fecero ala, e Alcibiade solo si gittò dinanzi al carro disteso, e disse a colui che passasse, se voleva.
Definiz: § LXXIX. Gettarsi, con un compimento retto dalla particella In, vale figuratam. Rimettersi, Abbandonarsi, con fiducia. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 39: Antonio perfettamente confidandosi e gittandosi tutto in Dio, vincea le bestie e le demonia.
Esempio: S. Antonin. Lett. 49: La settima voce t'insegna.... tutta gittarti nella divina providenzia, niente di te riservando.
Definiz: § LXXX. E vale anche Darsi, Abbandonarsi, con animo turbato, avvilito. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 314: Mancherà loro il cuore, e nasconderansi, e gitteransi in fuga o in altri vili rimedj.
Esempio: Intellig. 128: Sua gente si gittò in disperagione.
Definiz: § LXXXI. Detto di turbine, vento, e simili, vale figuratam. Scaricarsi, Andare a percuotere, in un luogo. –
Esempio: Targ. Alimurg. 8: Il sud ovest o sia Libeccio.... ha la sua origine nell'estremità alpina dell'Affrica;... indi striscia per un lunghissimo tratto di Mediterraneo,... e si getta sopr'a Firenze dalla parte di Montuliveto.
Definiz: § LXXXII. Detto di cosa, e con relazione a colore, forma, natura, e simili, vale Avvicinarsi, Pendere, Tirare, a ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Cellin. Pros. 195: Così di mano in mano ho trovato assottigliarsi la grana del marmo in sino alle cinque sorte sopradette, e questa ultima sorte di marmo io l'ho trovato alquanto più gittarsi allo incarnato, che al candido.
Definiz: § LXXXIII. Gettare alcuno da cavallo, vale Scavalcarlo. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 75: Frate Alberto, pensando che cavaliere, non agnolo, esser gli convenia la notte, con confetti ed altre buone cose s'incominciò a confortare, acciò che di leggier non fosse da caval gittato (qui in equivoco disonesto).
Definiz: § LXXXIV. Gettare al vento, vale Sperdere, Disperdere, gettando in qua e in là. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 39: L'ossa [de' re sepolti] con gran dispregio gittarono al vento.
Definiz: § LXXXV. E figuratam., riferito a fatiche, cure, e simili, vale Non averne alcun frutto, Spenderle inutilmente.
Definiz: § LXXXVI. Gettare a terra, in terra o per terra, Gettare al suolo, Gettar giù, valgono Atterrare, Abbattere, Disfare. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Tu m'insegna fare Sì come Penestrino in terra getti.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 265: Quelli era un bastracone che averebbe gittato in terra una casa.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 702: Sì come Penestrino in terra getti; cioè com'io disfaccia Penestrino.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 84: Le porte de le carcere gittate A terra sono, e non si cerca chiave.
Esempio: Varch. Stor. 1, 96: S'erano, con infinito dispiacere e rammarichio di chiunche ciò vide, quasi tutte le torri, le quali a guisa di ghirlanda le mura di Firenze intorno intorno incoronavano, ruvinate e gittate a terra.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 36: Se [l'edificio mal condotto] tu non lo disfai e racconcilo, te ne penti continovamente per la offesa del difetto; e se tu lo getti in terra, sei biasimato per conto della spesa e del danno.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 42: Se la rovere e la quercia.... di primavera s'intaccheranno intorno e si getteranno a terra doppo che le aranno perdute le foglie, diventeranno in modo, che ec.
Esempio: Segner. Pred. 504: Quando poi fossero i rami già carichi, ed i frutti già stagionati, sorgesse di notte un turbine repentino, che glie li gettasse tutti per terra disfatti e fracidi.
Definiz: § LXXXVII. E figuratam. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 259: Come ed in che modo le grandezze di Troia e lo lamentabile regno de' Troiani li Greci gittasseno a terra.
Esempio: Baldell. F. Guerr. Giud. 2: Mentre voglion mostrare de' Romani la grandezza, abbassano le cose de' Giudei, e quasi che le gettano per terra.
Definiz: § LXXXVIII. Pure figuratam., riferito a ragioni, od impressioni, vale Vincere, o Distruggere. –
Esempio: Mart. V. Lett. 32: Bisogna che sia persona d'altrettanta fede appresso del giudice, come quelli che l'hanno informato, anzi di tanto più, quanto basti a gettar in terra le prime impressioni.
Esempio: E Mart. V. Lett. appr.: Queste ragioni.... gitteranno in terra tutte l'altre, che fussero portate di qua.
Definiz: § LXXXIX. E riferito a leggi, editti, e simili, vale Invalidare, Annullare. –
Esempio: Car. Arist. Rett. 88: Torna anco bene a cercare se le cose, per le quali fu fondata la legge, fossero mancate, e che la legge restasse; e per questa via facendosi chiaro che così sia, si può gittar la legge per terra.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 102: Altri [volevano] che gli Stati generali d'autorità propria si radunassero, e che per tal via si gettassero affatto per terra gli editti e l'Inquisizione.
Definiz: § XC. E riferito a persona, Stendere al suolo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 55: Piglia una lancia, e va per far vendetta, Dicendo al suo Macon (s'udir lo puote) Che se morto Lurcanio in terra getta, Ne la Moschea ne porrà l'arme vote.
Definiz: § XCI. E figuratam. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 111: Nè anco so come Sua Eccellenza si tien sodisfatto di me; e, quel che mi gitta per terra, non ho danari.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 140: Questa gravezza serviva a' Greci per più agevolmente rovesciargli e gittargli in terra.
Esempio: § XCII. Gettare a terra o in terra, riferito a occhio, volto, e simili, vale Abbassarlo, Chinarlo, al suolo, più spesso per vergogna. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Tu che l'occhio a terra gette, Se le fazion che porti non son false, Venedico se' tu Caccianimico.
Definiz: § XCIII. Gettare checchessia dietro o indietro o dopo le spalle, o le rene, o a tergo, o solamente dietro, di dietro o di retro, ed anche addietro e Gettarsi checchessia dietro o indietro o dopo le spalle, o le rene, o a tergo, o solamente dietro, di dietro o di retro, ed anche addietro, vale Non tenerne conto veruno, Non farne alcun caso, Metterlo in non cale; ed altresì Dimenticarlo. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 266: Or dunque rompiamo gl'indugj, gettandoci dietro ogni altra deliberazione.
Esempio: S. Ag. C. D. 6, 121: Gittiamci addietro il peccato delli Iudei.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 108: Immaginandosi d'essere innanzi al cospetto di Dio, pascesi e notricasi di fervore di santi desiderj, gittandosi di dietro ogni altro pensiero e desiderio terreno.
Esempio: E Cavalc. Dial. S. Greg. 99: Le parole del venerabile Benedetto, come già vecchie, si gettò dietro, e fessi ordinare e promovere ad ordine sacro.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 223: Perchè narri tu le mie iustizie e la mia legge insegni colla bocca tua, alla quale tu non obedisci bene operando, ma ha'la in odio, e gittilati dietro alle spalle?
Esempio: Vill. F. 158: Tutto che la speranza della pace avessono gittata in dietro alle spalle.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 130: Ricordoti non ti getti drieto alle spalle le mie riprensioni.
Esempio: Sannazz. Rim. 22: Per questo il cieco mondo Conobbe castitade, La qual tant'anni avea gittata a tergo.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 25: Il mondo se lo piglian come viene, E si gettan gli affar dietro le rene.
Definiz: § XCIV. Gettare checchessia dietro a uno, vale Darglielo ad ogni costo, senza ch'e' si curi d'averlo. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 176: Quanto è migliore e cosa più ragionevole, i benefizj, che ti sono stati fatti da gli amici, avergli alle mani, e offerirgli, non gittargli loro dietro.
Definiz: § XCV. Gettare checchessia in faccia, al volto, od anche in occhio, ad alcuno, vale Rinfacciarglielo, Rimproverarglielo duramente. –
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 367: Sia dinudata, e le sue vergogne le sieno gittate in faccia.
Esempio: Bocc. Laber. 110: Che gentilezza ti può dunque da lei essere gittata al volto, o rimproverata non gentilezza?
Esempio: Buonarr. Sat. 9, 280: E 'l gran nemico s'arma a farci guerra: Getta a me in occhio Venere e la mensa.
Definiz: § XCVI. Gettare fuori, o per bocca, vale Vomitare. –
Esempio: Span. Cur. Occh. volg. Z. 30: Mangi cibi sottili e leggieri, e una volta la settimana getti per bocca.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 43: Tanto [cibo] talvolta [i golosi] dentro vi cacciano, che, non sostenendolo la grandezza del tristo sacco, sono,... come i cani, costretti a gittar fuori.
Esempio: E Bocc. Com. Dant. M. 2, 52: L'altra si chiama Cariddi, e questa gitta fuori ciò che Scilla ha trangugiato (qui per similit.).
Definiz: § XCVII. Gettar giù. – V. il § LXXXVI, Gettare a terra.
Definiz: § XCVIII. Gettare gli occhi sopra una persona o una cosa, vale Farvi disegno sopra, Fissare in essa la propria scelta, e simili.
Definiz: § XCIX. E riferito a persona, vale anche Guardarla con compiacenza e desiderio. –
Esempio: Bibb. N. 1, 201: E dopo molti dì gittò la donna di Putifar gli occhi sopra Iosef.... Il quale, non acconsentendo all'opera fellonosa, disse a lei, ec.
Definiz: § C. Gettare occhiate, e trovasi anche occhio, ad alcuno, vale Volgere in esso lo sguardo. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 273: La donzella sìe serviva davanti a Dinadano molto onoratamente e costumata, gittando occhio talvolta a Dinadano.
Definiz: § CI. Gettare il giacchio in sulla siepe. –
V. Giacchio.
Definiz: § CII. Gettare il giacchio tondo. –
V. Giacchio.
Definiz: § CIII. Gettare il lardo a' cani. –
V. Lardo.
Definiz: § CIV. Gettare il manico dietro la scure. –
V. Manico.
Definiz: § CV. Gettare il sasso, e nasconder la mano. –
V. Sasso.
Definiz: § CVI. Gettare il suo abbaco, vale Fare i conti: ma è maniera oggi poco usata. –
Esempio: Dav. Mon. 446: Noi gitteremmo nostro abbaco, e diremmo: Tanto oro ei ha in terra, tante cose, tanti uomini, tanti bisogni,... tant'oro vale.
Definiz: § CVII. Gettare il tempo dietro al tempo. –
V. Tempo.
Definiz: § CVIII. Gettare in forma o nelle forme, vale Formare, versando la materia liquefatta nel cavo. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 30: Forse a bottega a fabbricar fantocci? A gettar nelle forme cirimonie? (qui in locuz. figur.).
Definiz: § CIX. In locuz. figur. –
Esempio: Burch. Son. 2, 24: Poi sia fonduto come argento od oro, Gittato in forma, e torni in sua sembianza, E poi ritorni a simile martoro.
Definiz: § CX. Gettare in grado ad alcuno, si usò per Imputarlo di checchessia. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 256: A Dio non si trova nulla cagione di poterli gittare in grado. Ma in quello esemplo si pur può gittare alcuna cosa in grado al Signore.
Esempio: Senec. Pist. 207: E tu non mi dei gittare in grado, perch'io ti carichi di questo; perocchè tu il dovresti avere apparato per te medesimo.
Definiz: § CXI. Gettare in pretelle. –
V. Pretella.
Definiz: § CXII. Gettare la colpa la broda addosso o sopra a uno, ed anche in uno, e volgarmente, gettare la broda addosso o sopra a uno, ed anche in uno. –
V. Broda § X e Colpa § VIII.
Esempio: § CXIII. Gettare la mano a una cosa, vale Stenderla verso essa risolutamente a fine di afferrarla. –
Esempio: Tass. Gerus. 20, 92: Vede un destrier.... Gli gitta al fren la mano, e 'l voto dorso Montando preme, e poi lo spinge al corso.
Definiz: § CXIV. Gettar l'àncora, le àncore, o i ferri, vale Calarli in mare per dar fondo in qualche porto, Ancorarsi; Fermar la nave. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 109: Ch'i' sarei vago di voltar la vela, E l'ancore gittar in qualche porto (qui in locuz. figur.).
Esempio: Frescobald. Viagg. 19: Per temenza de' Saracini, gittammo i ferri di lungi alla terra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 39, 80: I navilj,... di buona gente armati,... Assalir gli nimici sprovveduti, Gittaro i ferri, e sonsi incatenati.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 268: Ma quando il barbarico stuolo gittò l'ancore all'isola degli Afeti, Euribiade spaventato dal gran numero delle navi tutte in una fronte, ec.
Esempio: Lampr. Comm. neutr. 1, 161: Son giunti a credere e a sostenere, che specialmente le navi da guerra si debbano reputare territorio della nazione,... anche quando hanno gettate l'ancore nei porti, ec.
Definiz: § CXV. Gettare l'arte, la sorte, gl'incantesimi, vale Fare incantesimi, Incantare, a fine di conoscere qualche cosa segreta o futura. –
Esempio: Nov. ant. B. 24: Ed elli gittaro loro incantamenti, e fecero loro arti: il tempo cominciò a turbare; ecco una pioggia repente.
Esempio: Fr. Giord. Pred.: I maghi di Faraone gittarono loro arti indarno, per poter sapere come andasse la bisogna.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 257: Del gittare delle sorte dicono i Santi che 'n certi casi non è lecito, anzi è vietato per lo Dicreto.
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 31: Non vi fidate se non di voi stesso, E Malagigi getti l'arte spesso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 39: Quella benigna e saggia incantatrice.... Ciascun dì vuol saper che fa, che dice, E getta ciascun dì sorte per lei.
Esempio: Dav. Tac. 1, 76: Lesse come Libone aveva fatto gettar l'arte, s'egli arebbe mai tanti danari, che coprissero la via Appia fino a Brindisi.
Definiz: § CXVI. Gettare la polvere negli occhi ad uno. –
V. Polvere.
Definiz: § CXVII. Gettare la sorte, vale Trarre a sorte il nome di alcuno, al quale debba toccare checchessia. E Gettare la sorte sopra una cosa, vale Assegnarla ad alcuno mediante il tiro dei dadi. –
Esempio: Pass. G. Cr. 170: In essa veste gittaron le sorte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 82: Gettan la sorte, e nel Giudice cade.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 191: Io li lasciai Che gittavan le sorti, onde sue schiere Ciascun poi mova ad assalir la porta.
Definiz: § CXVIII. Gettare le braccia o il braccio al collo di alcuno, vale Stendergli le braccia al collo, Abbracciarlo. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 126: Ella consentisce alle sue parole: e uscita della selva, andava per gittare le braccia allo sperato collo.
Definiz: § CXIX. Gettare motto, parola, e simili, di checchessia, vale Cominciarne a trattare, Introdurne il discorso, o anche semplicemente Farne qualche cenno, allusione, e simili. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 429: Quello, di che talvolta ne' ragionamenti familiari ho sentito gittare alcun motto.
Esempio: Buonarr. Tanc. 1, 5: Voglio oramai a' suoi più chiaro aprirmi; Insino a ora i' n'ho gettati motti.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 792: Essere la volontà di Cesare tanto nemica della traslazione proposta, che fulminava con le minacce contra chiunque osasse di gittarne parola.
Definiz: § CXX. Gettare suo conto, vale Far ragione, Calcolare. –
Esempio: Sassett. Lett. 269: Con quella così poca vela gettammo nostro conto, che correremmo a ragione di 50 leghe il giorno.
Definiz: § CXXI. Gettare una cosa dinanzi agli occhi di alcuno, vale Dargliela dispettosamente e con mal garbo. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 2: Come è possibile che alcuno sia grato verso colui, il quale gli ha o superbamente gittato il benefizio dinanzi agli occhi, o stizzosamente battutogliele nel mostaccio?
Definiz: § CXXII. Gettare un bel tratto, vale Indovinarla, Azzeccarla. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 218: Niccolò se n'è venuto a Roma, che gittò un bel tratto.
Definiz: § CXXIII. Gettare via, vale Rimuovere da sè una cosa, come inutile o nociva. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 237: Sì che per forza convenne, la carne o sotterrassino o gittassesi via.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 71: Si maraviglia di vederlo tutto Putrido e guasto, e non come fu posto; E dove amarlo e caro aver solía, L'odia, sprezza, n'ha schivo, e getta via.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 84: Gl'Indiani feriti e scompigliati, non pensavano che a salvarsi, gettando via l'armi per più speditivamente fuggire.
Definiz: § CXXIV. E figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 252: Chi gitta via la sapienzia e la dottrina, è infelice, ch'è privazione dell'esser felice.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 51: Io, gittata via la vergogna, diròe le tue opre.
Definiz: § CXXV. Pure figuratam., riferito a persona, vale Lasciarla in abbandono; ed altresì Dimenticarla affatto. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 210: Io non ti rendo tua mogliere, la quale i tuoi e' suoi parenti gittarono via.
Esempio: Sassett. Lett. 83: Deh! rammentate un poco al Saladino, che non mi getti via affatto affatto.
Definiz: § CXXVI. Gettare via checchessia, vale Mandarlo male, Non farne alcun frutto, Spenderlo inutilmente, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 66: Se spacciar volle le cose sue, gliele convenne gittar via.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 14: Tal volta torna bene non tanto di non rendere il benefizio, quanto di gittarlo via.
Esempio: E Varch. Sen. Benef. 130: E' mi pare d'udirti dire, che io non solamente non fo cosa che meriti il pregio, ma che ancora getto via tutta la fatica.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 38: Chi non arebbe biasimato Tarquino,... che egli avesse gittata via tutta la spesa della futura opera, nel gittare i fondamenti del tempio?
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 20: Non mi pare del tutto aver gettato via il tempo.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 68: È adunque sommamente necessario lo accertarsi dell'interna struttura dei materiali d'una tal collina, dove si voglia fare una qualche coltivazione, affine di non gettar via il denaro e la fatica.
Definiz: § CXXVII. Gettare via il ranno e il sapone. –
V. Ranno.
Definiz: § CXXVIII. Come la penna getta, o Come il pennello getta, coi verbi Scrivere come la penna getta o come il pennello getta o Dipingere come la penna getta o come il pennello getta, vale Senza molta diligenza, o considerazione, Non badandovi più che tanto. –
Esempio: Galil. Op. lett. 293: E così ognuno a voler di cervello Coloriva e incarnava il suo disegno, Secondo che gettava il suo pennello (qui in locuz. figur.).
Esempio: Lipp. Malm. 1, 4: Mi basta sol, se Vostra Altezza accetta D'onorarmi d'udir questa mia storia, Scritta così, come la penna getta.
Esempio: Not. Malm. 1, 11: Come la penna getta. Disapplicatamente, alla buona, senza pensare a quel che si scrive, e senza badare con ogni rigore a tutte quante le regole della nostra lingua più pura.
Definiz: § CXXIX. Come meglio gli getta, vale Come più gli piace, Come meglio gli torna. –
Esempio: Giannott. Op. 1, 213: Il reo si difenda nel modo detto; cioè o per sè o per avvocati, come meglio li getta.
Definiz: § CXXX. Gettarsi a checchessia, o a far checchessia, vale Darvisi interamente, Abbandonarvisi; ed altresì Mettersi a farlo premurosamente. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 21: L'uomo irato, com'è detto, si gitta, come disperato ad ogni male.
Esempio: E Cavalc. Pungil. 121: Poi che l'uomo si vede vituperato, fa callo e fronte, e gittasi disperatamente a ogni male.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 2, 180: Tanto più si getta abandonatamente a fare qui el male, quanto dopo questa vita elli non spera d'avere e' beni eternali.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 240: Stando la gente così, venne uno notatore e gittossi a cercare per lo fanciullo.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 77: Molti, disperati del parlar o scriverla bene, si son gettati a dirne male ed a vituperarla.
Esempio: Giacomin. Lez. II, 5, 122: Lasciando gli studj migliori, si sono gettati ai men nobili, come più facili.
Definiz: § CXXXI. Onde Gettarsi al cattivo, al bestiale, all'avaro, al disperato, al tiranno, e simili, vale Darsi abbandonatamente ad una di esse qualità o condizioni morali, Diventare ciò che dal compimento vien determinato. –
Esempio: Gell. Circ. 83: Mi gittai al disperato, e mi diedi a navicare.
Esempio: Cellin. Vit. 409: Parecchi volte mi disposi di gittarmi al disperato.
Esempio: Salv. Granch. 2, 5: Un malvagio giovane di questa Città, avendo avute molte e molte Ripulse da una nobil fanciulla, Ch'abita in questa casa, s'è per ultimo Gittato al disperato e al bestiale.
Definiz: § CXXXII. Gettarsi addosso, sopra, contro ad uno, o ad uno, vale Scagliarsi contro ad esso. –
Esempio: Dant. Purg. 11: Mostrava come i figli si gittaro Sovra Sennacherib dentro dal tempio.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 313: Come disperati gittarsi co' ferri in mano adosso a' nimici.
Definiz: § CXXXIII. E detto di animale. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 108: Non altramenti che si gitta l'avoltoio alla carogna.
Definiz: § CXXXIV. Gettarsi alla strada, in bando, ed anche in assassino, vale Darsi a far il bandito, l'assassino. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 216: Ciascuno ha sua propria malizia, e stendela contro 'l prossimo a ucciderlo, ferirlo, rubarlo, e gettansi in assassini.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 207: Sì come savia e di grande animo, per potere quello da casa risparmiare, si dispose di gittarsi alla strada, e voler logorar dello altrui (qui in locuz. figur.).
Esempio: Red. Poes. 143: Gittossi in bando, ed alla strada; e fea Con mille altri Amoretti il rubatore (qui per similit.).
Definiz: § CXXXV. Gettarsi a terra o in terra, vale Stendere a terra la propria persona; e particolarmente Prosternarsi. –
Esempio: Libr. Ruth 11: La quale gittandosi in terra dinanzi alla faccia sua e adorandolo, istando in terra, sì gli disse, ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 141: Alla per fine, essendo con gran fatica tratto fuori, niuno se gli accostava presso, che, co' denti e con gittarsi in terra, non desse assai che fare a ciascuno.
Definiz: § CXXXVI. Figuratam., vale Perdersi d'animo, Avvilirsi. –
Esempio: Car. Eneid. 11, 682: A che nel primo intoppo Con tanto scorno, a noi stessi mancando, Gittarne a terra? A che tremare avanti Che la tromba si senta?
Definiz: § CXXXVII. Gittarsi a uno, o da uno, dalla o alla parte di uno, ovvero a o da una parte, vale Volgersi a un tratto a seguire le parti di quello, o quella parte. –
Esempio: Varch. Stor. 3, 221: La verità è che segretamente l'aveva pregato, consigliato e confortato, che lasciasse, non il principato, ma l'imperadore, e si gittasse al Re Cristianissimo.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 313: Si potrebbe per avventura credere.... che alcuno di questi Sillani si fusse gittato da Cesare.
Esempio: Dav. Tac. 2, 245: Andato Agricola a farle le dovute essequie, li giunse nuova che Vespasiano si faceva Imperadore; e subitamente si gettò a sua parte.
Definiz: § CXXXVIII. E detto di capitano, Gittarsi da una parte o a un luogo o Gettarsi da una parte o a un luogo, vale Rivolgere improvvisamente le proprie schiere verso di essa parte o luogo. –
Esempio: Machiav. Scritt. ined. 168: E perchè e' si potrebbe gettare (Bartolommeo d'Alviano) da cotesta parte, te ne diamo notizia, acciò tenga le tua genti ad ordine.
Esempio: E Machiav. Scritt. ined. appr.: Perchè sarebbe facil cosa che detto signor Bartolomeo, sott'ombra di volere entrare con le sue genti in Pisa come e' fussi ridutto a cotesti confini, in un punto preso si gittasse a Piombino.
Definiz: § CXXXIX. Gettarsi dal letto, di sella, o simile, vale Scenderne con un certo impeto, o fretta, Balzarne già. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 21: Or già non scalda e cova Più le vedove piume; ma si getta Del letto e fuor del padiglione in fretta.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 42, 12: Presto di sella il Paladin si getta, E col viso turbato e lacrimoso A Brandimarte suo corre a gran fretta.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 319: Dall'abborrite piume Fremendo allor si getta, ed empie il sangue Le torve luci.
Definiz: § CXL. Gettarsi di barca, vale figuratam. Darsi al disperato. –
Esempio: Car. Dett. ined. 2, 56: Il Papa è chiaro che Parma non si restituisce, e con tutto ciò non si getta di barca.
Definiz: § CXLI. Gettarsi di fuori da una cosa, vale Non volere aver parte alcuna in checchessia, e quindi rimuovere da sè ogni responsabilità. –
Esempio: Stor. Vend. Crist. 10: Crudele Pilato, tu se' degno di morte, perciò che tu non te ne dovevi lavare le mani, anzi lo dovevi diliberare, poichè tu avevi la signoria, e non te ne dovevi gittare di fuori.
Definiz: § CXLII. Gettarsi giù, o a terra, vale Precipitarsi da luogo alto. –
Esempio: Grazz. Pros. 59: Aiuto, aiuto, correte, correte qua, chè questo frate è impazzato, e vuolsi gittare a terra di questi chiostri.
Definiz: § CXLIII. Gettarsi in abbandono tra' nemici, vale Cacciarsi tra essi alla cieca, a corpo morto. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 15, 76: Era venuto un gigante pagano, Che si chiamava il feroce Grandono, E gettasi tra questi (i nimici) in abbandono.
Definiz: § CXLIV. Gettarsi in beffe una cosa, vale Non farne alcun conto, Prenderla in giuoco, Considerarla come cosa da nulla. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 72: Dee il cuore suo temperare, che non sia troppo corrente ad ira, nè che non si rechi ad animo tutte le parole che sono dette di lui, ma deesi infignere che non l'abbi udite, o di gittarlesi in beffe.
Definiz: § CXLV. Gettarsi innanzi ad uno, o ai piedi di uno, vale Inginocchiarglisi innanzi, Prosternarglisi, Prostrarglisi. –
Esempio: Dant. Purg. 9: Devoto mi gittai a' santi piedi.
Esempio: Leggend. Tob. V. 34: Tobia, udendo questo che egli era agnolo di Dio, sì gli si volse gittare a' piedi.
Esempio: Vill. G. 307: Il conte Guido e messer Ruberto e messer Guiglielmo suoi figliuoli [Carlo di Valois] tradì, e mandolli presi a Parigi, e 'n Parigi si gittaro a' pie' del re alla misericordia.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 157: L'Andreuola venne in cospetto del padre, e piangendo gli si gittò innanzi.
Esempio: Martin. T. V. 10, 354: Si getteranno a' suoi piedi gli Etiopi, e i nemici di lui baceranno la terra (qui figuratam.).
Definiz: § CXLVI. Gettarsi in orazione, vale Inginocchiarsi per orare. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 104: E dormendo li compagni, santo Francesco sì si gittò in orazione.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 33: Allora chiudendo gli occhi, perchè mi sdegnava di vedere loro luce (la luce de' diavoli), gittaimi in orazione.
Esempio: E Dial. S. Greg. 191: Della qual cosa maravigliandosi quegli chierici, ed avendo compassione al ladro, come santi uomini, si gittarono in orazione per lui.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 240: Il detto frate e 'l compagno si gittaro in orazione.
Esempio: Leggend. Tob. V. 7: E poi si gittò in orazione.
Definiz: § CXLVII. Gettarsi malato, vale Fingere per qualche tempo d'esser malato. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 202: Mi getterei malato,... come pareva che si volesse gittare a questi giorni.... uno de' sostegni provvidentissimi ec.
Definiz: § CXLVIII. Gettarsi nelle braccia di uno, vale Abbandonare la propria persona, Lasciarsi andare, nelle braccia di alcuno. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 36: La donna.... prestamente gli si gettò nelle braccia.
Definiz: § CXLIX. E figuratam., Abbandonarsi alla protezione od arbitrio di alcuno; ed anche semplicemente Affidarsi, Commettersi, a quello. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 19 t.: Egli per istracco e per disperato si gittò nelle braccia di Arnolfo.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 190: Dice che accetterà ogni mortificazione, ma che vi si getterà nelle braccia.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: Noi ci gettiamo nelle vostre braccia.
Definiz: § CL. Gettarsi via, dicesi di chi per gran dolore o disperazione si abbandona a un'eccessiva agitazione della persona. –
Esempio: Cas. Rim. burl. 1, 15: Ma vienti voglia mille volte ognora Di disperarti e di gittarti via.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 132: Pruova Cicerone nelle Paradosse, che l'uomo non si debbe avvilire e gittarsi via, avendo l'animo. Dice adunque: Tu, conciosia che o Dio, o la Madre (per dir così) di tutte le cose natura, t'abbia dato l'animo, del quai non è cosa alcuna nè più degna, nè più divina; tanto ti getterai via e t'avvilirai, che tu non stimi che tra te e qualche bestia non sia differenza alcuna?
Esempio: Varch. Ercol. 71: Se continova nella stizza, e mostra segni di non volere o non potere star forte e aver pazienza, si dice: egli arrabbia, e' vuol dar del capo o batter il capo nel muro,... e' vuole affogarsi, o gettarsi via.
Esempio: E Err. Giov. 42: Egli gridava infino al cielo, poco meno che gittandosi via per questo fatto.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 5: Piagni, prega e riprega, Baciale umile il lembo del grembiule, Duolti, gettati via,... Non fu ch'un torre a pettinar un riccio.
Definiz: § CLI. E per Lasciarsi andare, Non tenere alcun conto di sè. –
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 131: Non esser ben fatto gittarsi via, nè sì precipitosamente dover darsi in preda.
Esempio: Dav. Tac. 1, 302: Indusse [Pallante] Claudio a gittarsi via con le inceste noze e con la pestifera adozione.