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1) Dizion. 4° Ed. .
GETTARE, e GITTARE.
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GETTARE, e GITTARE.
Definiz: Rimuover da se con men violenza, che non è Trarre; e si adopera nella signific. neutr. e neutr. pass. come si vede dagli esempli. Lat. abiicere, iacere, emittere. Gr. ἀποβάλλειν.
Esempio: Tav. Rit. Dama, gettatemi la chiave del vostro cofano.
Esempio: Bocc. nov. 43. 14. Gittò la sua lancia nel fieno.
Esempio: E Bocc. nov. 64. 11. Egli mi credette spaventare col gittare non so che nel pozzo.
Definiz: §. I. Gettare, per Posare.
Esempio: Bocc. nov. 32. 9. Le si gittò davante ginocchione, e disse.
Esempio: E Bocc. nov. 43. 12. In su un loro letticello con loro insieme a giacer si gittò.
Esempio: Petr. canz. 9. 4. E i naviganti in qualche chiusa valle Gettan le membra, poichè 'l sol s'asconde, Sul duro legno.
Definiz: §. II. Gettare, per lo stesso, che Scagliare, e Trarre. Lat. iacere, eiaculari. Gr. βάλλειν, ἀκοντίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 32. 28. per lo viso gittandoli chi una lordura, e chi un'altra.
Esempio: G. V. 11. 76. 1. Addì 21. d'Aprile si strinsono presso alle porte di Verona al gittare d'un balestro.
Definiz: §. III. Gettare, neutr. pass. Lanciarsi, Avventarsi, Correr con impeto a una cosa, quasi precipitandosi. Lat. impetu ferri in aliquem, involare, se proiicere. Gr. ἐπορούειν, Omer.
Esempio: Bocc. nov. 12. 17. La donna, ec. prestamente gli si gittò nelle braccia.
Esempio: E Bocc. nov. 17. 7. In mare gittarono un paliscalmo, e sopra quello, ec. si gittarono i padroni.
Esempio: E Bocc. nov. 64. 9. Subitamente si gittò di casa per aiutarla, e corse al pozzo.
Esempio: Dant. Purg. 2. Po' fece 'l segno lor di santa croce, Ond'ei si gittar tutti in sulla piaggia.
Definiz: §. IV. Per Vomitare. Lat. vomere. Gr. ἐμεῖν.
Esempio: Tes. Br. 5. 51. Gitta (il cane) il suo pasto, e poi il rimangia.
Definiz: §. V. Per Versare, Spargere, Mandar fuora. Lat. effundere, fundere. Gr. ἐκχέειν.
Esempio: Bocc. nov. 76. 14. Cominciò a gittar le lagrime, che parevan nocciuole, sì eran grosse; ed ultimamente, non potendo più, la gittò fuori, come la prima avea fatto.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 9. 3. Ecco invidia c'è nata, Non la puote gettar fuori.
Esempio: Red. lett. 1. 116. Non verrà a far gonfiare le vene emorroidali, ed a necessitarle a gettare il sangue.
Esempio: E Red. lett. appresso: Possono questi fieramente stimolare le vene del sesso a gettar fuora il sangue.
Definiz: §. VI. Per Apportare, Arrecare, Cagionare. Lat. afferre, inferre, invehere. Gr. φέρειν, ἐπιφέρειν, προσφέρειν.
Esempio: M. V. 2. 44. Avvennono in questi anni singulari diluvj d'acque, che feciono in molte parti gran danni, e gittò per tutta Italia generale carestía.
Esempio: Bocc. nov. 10. 3. Quello rossore, che in altrui ha creduto gittare, sopra se l'ha sentito tornare.
Definiz: §. VII. Gettar da cavallo, vale Scavalcare. Lat. ex equo deiicere. Gr. ἀφ'ἵππων καταβάλλειν.
Esempio: Bocc. nov. 32. 15. Alberto, pensando, che cavaliere ec. esser gli convenía la notte, con confetti, e altre buone cose, s'incominciò a confortare, acciocchè di leggier non fosse da caval gittato (quì figuratam. in senso disonesto.)
Definiz: §. VIII. Gettar sospiri, vale Sospirare. Lat. suspirare.
Esempio: Bocc. nov. 85. 6. Alcuna volta guatava lui alcun sospiretto gittando.
Definiz: §. IX. Gettar motto, parola, o simili di checchessia, vale Cominciarne trattato, Introdurne discorso.
Definiz: §. X. Gettar le parole ec. al vento, e Gettarle assolutam. vale Parlare in vano.
Esempio: Buon. Tanc. 1. 5. Voglio oramai a' suoi più chiaro aprirmi, Insino a ora i' n'ho gettati i motti.
Definiz: §. XI. Gettar a terra, vale Abbattere, Rovinare, Spiantare. Lat. diruere, evertere. Gr. καταβάλλειν, κατασκάπτειν.
Esempio: Dant. Inf. 27. Finor t'assolvo, e tu m'insegni fare, Siccome Penestrino in terra getti.
Esempio: Varch. stor. 2. 26. S'erano con infinito dispiacere, e rammarico di chiunque ciò vide, quasi tutte le torri, le quasi a guisa di ghirlanda le mura di Firenze intorno intorno incoronavano, rovinate, e gittate a terra.
Definiz: §. XII. Gettare odore, Gettar lezzo, o morbo, vale Spargere odore, o puzzo ec. Lat. bene, vel male olere, odorem exhalare. Gr. ὄζειν, ἀπόζειν.
Esempio: Fir. Rag. 176. Non dubito punto, che ec. voi non possiate immaginarvi a un di presso, quanto possano essere più dolci quelli di quei rami, che gettano odor delle celesti.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 28. Questi gettano 'l morbo, Ed avventan la peste.
Definiz: §. XIII. Gettare si dice anche della terra, e degli alberi, e vale Produrre, Dar fuori; ma parlandosi d'alberi si direbbe più propriamente Sbocciare, Mettere fuori le messe, o Dar fuori le messe. Lat. germinare, surculos emittere, gemmare. Gr. βλαστεῖν, ἐκβλαστάνειν.
Esempio: Dav. Colt. 160. Per aver vin dolce vermiglio, poni vigne, e non pancate, in terre castagnine, focaiuole, assolatíe, che sono sottili, e calde, e gittano primaticcio, non colombine, e alberesi, che son fresche, e fondate, e gittano serotine.
Definiz: §. XIV. Gettare al volto, o in faccia, vale Rinfacciare, Rimproverare. Lat. exprobrare, obiicere. Gr. ὀνειδίζειν.
Esempio: Lab. 328. Che gentilezza ti può dunque da lei esser gittata al volto, o rimproverata non gentilezza?
Definiz: §. XV. Gettar via, vale Rimuover da se checchessia, come inutile, superfluo, dannoso, noioso. Lat. proiicere, abiicere. Gr. ἀποῤῥίπτειν, ἀποβάλλειν.
Esempio: Bocc. nov. 93. 14. Gittata via la spada, la qual già per ferirlo aveva tirata fuori ec. corse a' piè di Natan.
Definiz: §. XVI. Gettar via checchessia, diciamo per Mandar male, o Vendere le cose per manco, ch'elle non vagliono. Lat. perdere, prodigere, vili vendere. Gr. ὀλιγουπωλεῖν ὀλιγοπωλεῖν, καταναλίσκειν .
Esempio: Bocc. nov. 14. 4. Se spacciar volle le cose sue, gliele convenne gittar via.
Esempio: E Bocc. nov. 94. 19. Io non ti rendo tua mogliere, la quale i tuoi, e suoi parenti gittarono via (cioè allogarono male.)
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 11. Talvolta torna bene non tanto di non rendere il benifizio, quanto di gittarlo via.
Esempio: E Sen. ben. Varch.5. 12. E' mi pare d'udirti dire, che io non solamente non so cosa, che meriti il pregio, ma che ancora getto via tutta la fatica.
Definiz: §. XVII. Gettare assolutam. per Gettar via. Lat. dilapidare, dissipare, prodigere. Gr. κατασωτεύειν, καταναλίσκειν.
Esempio: Franc. Barb. 248. 18. E compagnía aspetta, E del tuo spendi, e getta.
Esempio: Cron. Vell. E come sapea grossamente guadagnare non curando in che modo, così li sapea spendere, e gettare.
Esempio: Bern. Orl. 2. 11. 4. Chi è quel pazzo, ch'avendo perduto Qualche cosa, e vedendo, che si getta, Per ristorare il danno ricevuto, Spesa, o fatica, o opera vi metta?
Definiz: §. XVIII. Gettare via, neutr. pass. vale Disperarsi, Affliggersi, Mandarsi male.
Esempio: Varch. Ercol. 55. E se continova nella stizza, e mostra segni di non volere, o non potere star forte, e aver pazienza, si dice: egli arrabbia ec. e' vuole affogarsi, o gettarsi via; e brevemente rinnegar la pazienza.
Esempio: Cas. rim. burl. 15. Ma vienti voglia mille volte ognora Di disperarti, e di gittarti via.
Definiz: §. XIX. Gettare in grado, vale Imputare. Lat. insimulare, imputare. Gr. ἐγκαλεῖν, ἐπάγειν τὴν αἰτίαν.
Esempio: Sen. Pist. 79. E tu non mi dei gittare in grado, perch'io ti carichi di questo, perocchè tu il dovresti avere apparato per te medesimo.
Definiz: §. XX. Gettar la colpa, vale Dar la colpa. Lat. incusare. Gr. αἰτιᾶσθαι, κατηγορεῖν.
Esempio: Varch. Lez. 589. Nè perciò se ne deve gittare la colpa alla rettorica, ma a coloro, che la rettorica male usarono.
Definiz: §. XXI. Gettare i fondamenti di checchessia, diciamo, per Dar principio ad alcuna cosa. Lat. iacere fundamenta. Gr. θεμέλιον καταβάλλεσθαι.
Definiz: §. XXII. Gettar l'arte, Gettare incanti, Gettare le sorti, o simili, vagliono Fare incanti, Incantare. Lat. sortes legere. Gr. γοητεύειν, μαγεύειν.
Esempio: Nov. ant. 20. 2. Ed elli gittaro loro incantamenti, e fecero loro arti: il cielo cominciò a turbare; ecco una pioggia repente.
Esempio: Fr. Giord. Pred. I maghi di Faraone gittarono loro arti indarno, per poter sapere come andasse la bisogna.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 38. Lesse, come Libone avea fatto gettar l'arte, s'egli avrebbe mai tanti danari, che coprissero la via Appia sino a Brindisi.
Esempio: Ar. Fur. 7. 39. Quella benigna, e saggia incantatrice ec. Ciascun dì vuol saper che fa, che dice, E getta ciascun dì sorte per lei.
Definiz: §. XXIII. Gettare, parlando della penna da scrivere, vale Rendere lo 'nchiostro, Formare i caratteri, o Scrivere correntemente. Lat. atramentum dare, atramentum emittere. Gr. τὸ μέλαν ἀναδοῦναι.
Esempio: Malm. 1. 4. Mi basta sol, che vostra Altezza accetta D'onorarmi d'udir questa mia storia Scritta così, come la penna getta.
Definiz: §. XXIV. Figuratam. per Guadagnare scrivendo.
Esempio: Cecch. Servig. 3. 2. Egli ha paur, che nel far le faccende, La penna non gettasse qualche scudo.
Definiz: §. XXV. Gettarsi in una cosa, o ad una cosa, vale Applicarvisi. Lat. alicui rei animum adiicere, animum appellere. Gr. νοῦν προσέχειν.
Esempio: Tesorett. Br. Che non è di mia parte Chi si getta in tal'arte.
Esempio: E Tes. Br.altrove: O chi in ghiottornía Si gitta, o in bevería.
Definiz: §. XXVI. Gettarsi a una cosa, vale Cominciare, o Darsi a fare quella tal cosa.
Esempio: Capr. Bott. 4. 77. Molti disperati del parlare, o scriverla bene, si son gettati a dirne male, e a vituperarla.
Definiz: §. XXVII. Gettarsi al disperato, vale Far risoluzioni da disperato.
Esempio: Circ. Gell. 3. 83. Mi gettai al disperato, e mi diedi a navigare.
Definiz: §. XXVIII. Gettarsi bandito, e Gittarsi alla strada, vagliono Darsi a far l'assassino di strada.
Esempio: Bocc. nov. 40. 3. Si dispose di gittarsi alla strada, e voler logorar dell'altrui (quì per similit.)
Definiz: §. XXIX. Gettarsi al cattivo, si dice del Partirsi maliziosamente dal giusto, e dal dovere.
Definiz: §. XXX. Gettarsi all'avaro, vale Diventare avaro.
Esempio: Malm. 2. 2. Gettatosi all'avaro, ed al furfante, Cambiò la diadema in un turbante.
Definiz: §. XXXI. Gettare checchessia dietro a uno, vale lo stesso, che Darlo a chi non se ne cura. Lat. offerre non curanti, ingerere, Senec. Gr. οὐκ ἀλέγοντι ἐπιφέρειν.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 39. Quant'è migliore, e cosa più ragionevole, i benifizj, che ti sono stati fatti dagli amici, avergli alle mani, e offerirgli, non gittarli loro dietro.
Definiz: §. XXXII. Gettarsi le cose dietro, o dopo le spalle, ec. vale Metterle in non cale, Dimenticarsele. Lat. curam rei alicuius abiicere, deponere, negligere.
Esempio: F. V. 11. 84. Tuttochè la speranza della pace avessono gittata indietro alle spalle.
Esempio: Cas. Uf. com. 95. Laonde poichè alle ricchezze l'onore, e la signoría s'è dato, quelle sole, gittato tutto il resto dopo le spalle, s'apprezzino.
Definiz: §. XXXIII. Gettare la polvere negli occhi, vale Voler mostrare una cosa per un'altra, Ingannare, Far travedere. Lat. imponere, fucum facere. Gr. γοητεύειν.
Esempio: Varch. stor. 12. 477. Egli non era uomo da doversegli gettare la polvere negli occhi.
Esempio: Malm. 6. 19. Ond'ella messi fuor certi baiocchi, Gli getta un po' di polvere negli occhi.
Definiz: §. XXXIV. Gettare la scomunica, vale Pubblicarla, Fulminarla. Lat. fulminare anathema, sacris cuipiam interdicere, diris devovere, defigere. Gr. *ἀναθεμαθίζειν.
Esempio: Dav. Scism. 55. Papa Pagolo III. udite queste cose nuove d'Arrigo, il primo di Gennaio 1538. gittò la sospesa scomunica.
Definiz: §. XXXV. Gettare un ponte, vale Fabbricarlo.
Esempio: Guicc. stor. libr. 11. Il Vicerè, appresso al quale era Prospero Colonna, gittava il ponte in sul Po.
Esempio: E Guicc. stor. appresso: Il quale occupata già la città di Cremona, e gittato il ponte alla Cava in sul Po, gli era vicino.
Definiz: §. XXXVI. Gettare, parlandosi di metalli, di gessi, e simili, si dice del Versare nelle forme già preparate quelle materie liquefatte, a oggetto di formarne particolari figure. Lat. fundere.
Esempio: G. V. 10. 178. 1. E gittate furono al fuoco di fornello per maestri Veneziani.
Esempio: Morg. 22. 100. Diceva Orlando: ond'ha questo segreto Costui, che par gittato proprio in forma.
Esempio: Borgh. Rip. 26. Plinio, il quale dice, che la pittura, e la statuaria, cioè il gittar di bronzo, ebber cominciamento a tempo di Fidia.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 30. Forse a bottega a fabbricar fantocci, A gettar nelle forme.