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Dizion. 4° Ed. .
GETTARE, e GITTARE.
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pag.591
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GETTARE, e GITTARE.
Definiz: | Rimuover da se con men violenza, che non è Trarre; e si adopera nella signific. neutr. e neutr. pass. come si
vede dagli esempli. Lat. abiicere, iacere, emittere. Gr. ἀποβάλλειν. |
Esempio: | Tav. Rit. Dama, gettatemi la chiave del vostro cofano. |
Esempio: | Bocc. nov. 43. 14. Gittò la sua lancia nel fieno. |
Esempio: | E Bocc. nov. 64. 11. Egli mi credette spaventare col gittare
non so che nel pozzo. |
Definiz: | §. I. Gettare, per Posare. |
Esempio: | Bocc. nov. 32. 9. Le si gittò davante ginocchione, e disse. |
Esempio: | E Bocc. nov. 43. 12. In su un loro letticello con loro insieme
a giacer si gittò. |
Esempio: | Petr. canz. 9. 4. E i naviganti in qualche chiusa valle Gettan le membra, poichè
'l sol s'asconde, Sul duro legno. |
Definiz: | §. II. Gettare, per lo stesso, che Scagliare, e Trarre. Lat. iacere, eiaculari.
Gr. βάλλειν,
ἀκοντίζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 32. 28. per lo viso gittandoli chi una lordura, e chi un'altra.
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Esempio: | G. V. 11. 76. 1. Addì 21. d'Aprile si strinsono presso alle porte di Verona al
gittare d'un balestro. |
Definiz: | §. III. Gettare, neutr. pass. Lanciarsi, Avventarsi, Correr con impeto a una cosa, quasi precipitandosi. Lat.
impetu ferri in aliquem, involare, se proiicere. Gr. ἐπορούειν,
Omer. |
Esempio: | Bocc. nov. 12. 17. La donna, ec. prestamente gli si gittò nelle braccia.
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Esempio: | E Bocc. nov. 17. 7. In mare gittarono un paliscalmo, e sopra
quello, ec. si gittarono i padroni. |
Esempio: | E Bocc. nov. 64. 9. Subitamente si gittò di casa per aiutarla,
e corse al pozzo. |
Esempio: | Dant. Purg. 2. Po' fece 'l segno lor di santa croce, Ond'ei si gittar tutti in
sulla piaggia. |
Definiz: | §. IV. Per Vomitare. Lat. vomere. Gr. ἐμεῖν. |
Esempio: | Tes. Br. 5. 51. Gitta (il cane) il suo pasto, e poi il rimangia.
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Definiz: | §. V. Per Versare, Spargere, Mandar fuora. Lat. effundere, fundere. Gr.
ἐκχέειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 76. 14. Cominciò a gittar le lagrime, che parevan nocciuole, sì eran
grosse; ed ultimamente, non potendo più, la gittò fuori, come la prima avea fatto. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 9. 3. Ecco invidia c'è nata, Non la puote gettar fuori.
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Esempio: | Red. lett. 1. 116. Non verrà a far gonfiare le vene emorroidali, ed a necessitarle
a gettare il sangue. |
Esempio: | E Red. lett. appresso: Possono questi fieramente stimolare le
vene del sesso a gettar fuora il sangue. |
Definiz: | §. VI. Per Apportare, Arrecare, Cagionare. Lat. afferre, inferre, invehere. Gr.
φέρειν,
ἐπιφέρειν,
προσφέρειν. |
Esempio: | M. V. 2. 44. Avvennono in questi anni singulari diluvj d'acque, che feciono in
molte parti gran danni, e gittò per tutta Italia generale carestía. |
Esempio: | Bocc. nov. 10. 3. Quello rossore, che in altrui ha creduto gittare, sopra se l'ha
sentito tornare. |
Definiz: | §. VII. Gettar da cavallo, vale Scavalcare. Lat. ex equo
deiicere. Gr. ἀφ'ἵππων
καταβάλλειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 32. 15. Alberto, pensando, che cavaliere ec. esser gli convenía la
notte, con confetti, e altre buone cose, s'incominciò a confortare, acciocchè di leggier non fosse da caval gittato
(quì figuratam. in senso disonesto.) |
Definiz: | §. VIII. Gettar sospiri, vale Sospirare. Lat. suspirare. |
Esempio: | Bocc. nov. 85. 6. Alcuna volta guatava lui alcun sospiretto gittando.
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Definiz: | §. IX. Gettar motto, parola, o simili di checchessia, vale Cominciarne trattato, Introdurne
discorso. |
Definiz: | §. X. Gettar le parole ec. al vento, e Gettarle assolutam. vale Parlare in vano. |
Esempio: | Buon. Tanc. 1. 5. Voglio oramai a' suoi più chiaro aprirmi, Insino a ora i' n'ho
gettati i motti. |
Definiz: | §. XI. Gettar a terra, vale Abbattere, Rovinare, Spiantare. Lat. diruere,
evertere. Gr. καταβάλλειν,
κατασκάπτειν. |
Esempio: | Dant. Inf. 27. Finor t'assolvo, e tu m'insegni fare, Siccome Penestrino in terra
getti. |
Esempio: | Varch. stor. 2. 26. S'erano con infinito dispiacere, e rammarico di chiunque ciò
vide, quasi tutte le torri, le quasi a guisa di ghirlanda le mura di Firenze intorno intorno incoronavano, rovinate, e
gittate a terra. |
Definiz: | §. XII. Gettare odore, Gettar lezzo, o morbo, vale Spargere odore, o puzzo ec.
Lat. bene, vel male olere, odorem exhalare. Gr. ὄζειν,
ἀπόζειν. |
Esempio: | Fir. Rag. 176. Non dubito punto, che ec. voi non possiate immaginarvi a un di
presso, quanto possano essere più dolci quelli di quei rami, che gettano odor delle celesti. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 4. 28. Questi gettano 'l morbo, Ed avventan la peste.
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Definiz: | §. XIII. Gettare si dice anche della terra, e degli alberi, e vale Produrre, Dar fuori; ma parlandosi d'alberi si
direbbe più propriamente Sbocciare, Mettere fuori le messe, o
Dar fuori le messe. Lat. germinare, surculos emittere, gemmare. Gr.
βλαστεῖν,
ἐκβλαστάνειν. |
Esempio: | Dav. Colt. 160. Per aver vin dolce vermiglio, poni vigne, e non pancate, in terre
castagnine, focaiuole, assolatíe, che sono sottili, e calde, e gittano primaticcio, non colombine, e alberesi, che son
fresche, e fondate, e gittano serotine. |
Definiz: | §. XIV. Gettare al volto, o in faccia, vale Rinfacciare, Rimproverare. Lat. exprobrare, obiicere. Gr. ὀνειδίζειν. |
Esempio: | Lab. 328. Che gentilezza ti può dunque da lei esser gittata al volto, o
rimproverata non gentilezza? |
Definiz: | §. XV. Gettar via, vale Rimuover da se checchessia, come inutile, superfluo, dannoso, noioso. Lat.
proiicere, abiicere. Gr. ἀποῤῥίπτειν,
ἀποβάλλειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 93. 14. Gittata via la spada, la qual già per ferirlo aveva tirata
fuori ec. corse a' piè di Natan. |
Definiz: | §. XVI. Gettar via checchessia, diciamo per Mandar male, o Vendere le cose per manco, ch'elle non
vagliono. Lat. perdere, prodigere, vili vendere. Gr. ὀλιγουπωλεῖν
ὀλιγοπωλεῖν,
καταναλίσκειν .
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Esempio: | Bocc. nov. 14. 4. Se spacciar volle le cose sue, gliele convenne gittar via.
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Esempio: | E Bocc. nov. 94. 19. Io non ti rendo tua mogliere, la quale i
tuoi, e suoi parenti gittarono via (cioè allogarono male.) |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 1. 11. Talvolta torna bene non tanto di non rendere il
benifizio, quanto di gittarlo via. |
Esempio: | E Sen. ben. Varch.5. 12. E' mi pare d'udirti dire, che io non
solamente non so cosa, che meriti il pregio, ma che ancora getto via tutta la fatica. |
Definiz: | §. XVII. Gettare assolutam. per Gettar via. Lat. dilapidare, dissipare,
prodigere. Gr. κατασωτεύειν,
καταναλίσκειν.
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Esempio: | Franc. Barb. 248. 18. E compagnía aspetta, E del tuo spendi, e getta.
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Esempio: | Cron. Vell. E come sapea grossamente guadagnare non curando in che modo, così li
sapea spendere, e gettare. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 11. 4. Chi è quel pazzo, ch'avendo perduto Qualche cosa, e vedendo,
che si getta, Per ristorare il danno ricevuto, Spesa, o fatica, o opera vi metta? |
Definiz: | §. XVIII. Gettare via, neutr. pass. vale Disperarsi, Affliggersi, Mandarsi male. |
Esempio: | Varch. Ercol. 55. E se continova nella stizza, e mostra segni di non volere, o non
potere star forte, e aver pazienza, si dice: egli arrabbia ec. e' vuole affogarsi, o gettarsi via; e brevemente
rinnegar la pazienza. |
Esempio: | Cas. rim. burl. 15. Ma vienti voglia mille volte ognora Di disperarti, e di
gittarti via. |
Definiz: | §. XIX. Gettare in grado, vale Imputare. Lat. insimulare,
imputare. Gr. ἐγκαλεῖν,
ἐπάγειν τὴν
αἰτίαν. |
Esempio: | Sen. Pist. 79. E tu non mi dei gittare in grado, perch'io ti carichi di questo,
perocchè tu il dovresti avere apparato per te medesimo. |
Definiz: | §. XX. Gettar la colpa, vale Dar la colpa. Lat. incusare. Gr.
αἰτιᾶσθαι,
κατηγορεῖν. |
Esempio: | Varch. Lez. 589. Nè perciò se ne deve gittare la colpa alla rettorica, ma a
coloro, che la rettorica male usarono. |
Definiz: | §. XXI. Gettare i fondamenti di checchessia, diciamo, per Dar principio ad alcuna cosa. Lat.
iacere fundamenta. Gr. θεμέλιον
καταβάλλεσθαι. |
Definiz: | §. XXII. Gettar l'arte, Gettare incanti, Gettare le sorti, o simili,
vagliono Fare incanti, Incantare. Lat. sortes legere. Gr. γοητεύειν,
μαγεύειν. |
Esempio: | Nov. ant. 20. 2. Ed elli gittaro loro incantamenti, e fecero loro arti: il cielo
cominciò a turbare; ecco una pioggia repente. |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. I maghi di Faraone gittarono loro arti indarno, per poter sapere
come andasse la bisogna. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 2. 38. Lesse, come Libone avea fatto gettar l'arte, s'egli avrebbe
mai tanti danari, che coprissero la via Appia sino a Brindisi. |
Esempio: | Ar. Fur. 7. 39. Quella benigna, e saggia incantatrice ec. Ciascun dì vuol saper
che fa, che dice, E getta ciascun dì sorte per lei. |
Definiz: | §. XXIII. Gettare, parlando della penna da scrivere, vale Rendere lo 'nchiostro, Formare i caratteri, o Scrivere
correntemente. Lat. atramentum dare, atramentum emittere. Gr. τὸ μέλαν
ἀναδοῦναι. |
Esempio: | Malm. 1. 4. Mi basta sol, che vostra Altezza accetta D'onorarmi d'udir questa mia
storia Scritta così, come la penna getta. |
Definiz: | §. XXIV. Figuratam. per Guadagnare scrivendo. |
Esempio: | Cecch. Servig. 3. 2. Egli ha paur, che nel far le faccende, La penna non gettasse
qualche scudo. |
Definiz: | §. XXV. Gettarsi in una cosa, o ad una cosa, vale Applicarvisi. Lat. alicui
rei animum adiicere, animum appellere. Gr. νοῦν
προσέχειν. |
Esempio: | Tesorett. Br. Che non è di mia parte Chi si getta in tal'arte. |
Esempio: | E Tes. Br.altrove: O chi in ghiottornía Si gitta, o in
bevería. |
Definiz: | §. XXVI. Gettarsi a una cosa, vale Cominciare, o Darsi a fare quella tal cosa. |
Esempio: | Capr. Bott. 4. 77. Molti disperati del parlare, o scriverla bene, si son gettati a
dirne male, e a vituperarla. |
Definiz: | §. XXVII. Gettarsi al disperato, vale Far risoluzioni da disperato. |
Esempio: | Circ. Gell. 3. 83. Mi gettai al disperato, e mi diedi a navigare.
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Definiz: | §. XXVIII. Gettarsi bandito, e Gittarsi alla strada, vagliono Darsi a far
l'assassino di strada. |
Esempio: | Bocc. nov. 40. 3. Si dispose di gittarsi alla strada, e voler logorar dell'altrui
(quì per similit.) |
Definiz: | §. XXIX. Gettarsi al cattivo, si dice del Partirsi maliziosamente dal giusto, e dal dovere.
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Definiz: | §. XXX. Gettarsi all'avaro, vale Diventare avaro. |
Esempio: | Malm. 2. 2. Gettatosi all'avaro, ed al furfante, Cambiò la diadema in un turbante.
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Definiz: | §. XXXI. Gettare checchessia dietro a uno, vale lo stesso, che Darlo a chi non se ne cura. Lat.
offerre non curanti, ingerere, Senec. Gr.
οὐκ ἀλέγοντι
ἐπιφέρειν. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 6. 39. Quant'è migliore, e cosa più ragionevole, i benifizj, che
ti sono stati fatti dagli amici, avergli alle mani, e offerirgli, non gittarli loro dietro. |
Definiz: | §. XXXII. Gettarsi le cose dietro, o dopo le spalle, ec. vale Metterle in non cale,
Dimenticarsele. Lat. curam rei alicuius abiicere, deponere, negligere. |
Esempio: | F. V. 11. 84. Tuttochè la speranza della pace avessono gittata indietro alle
spalle. |
Esempio: | Cas. Uf. com. 95. Laonde poichè alle ricchezze l'onore, e la signoría s'è dato,
quelle sole, gittato tutto il resto dopo le spalle, s'apprezzino. |
Definiz: | §. XXXIII. Gettare la polvere negli occhi, vale Voler mostrare una cosa per un'altra, Ingannare,
Far travedere. Lat. imponere, fucum facere. Gr. γοητεύειν. |
Esempio: | Varch. stor. 12. 477. Egli non era uomo da doversegli gettare la polvere negli
occhi. |
Esempio: | Malm. 6. 19. Ond'ella messi fuor certi baiocchi, Gli getta un po' di polvere negli
occhi. |
Definiz: | §. XXXIV. Gettare la scomunica, vale Pubblicarla, Fulminarla. Lat. fulminare anathema, sacris cuipiam interdicere, diris devovere, defigere. Gr.
*ἀναθεμαθίζειν.
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Esempio: | Dav. Scism. 55. Papa Pagolo III. udite queste cose nuove d'Arrigo, il primo di
Gennaio 1538. gittò la sospesa scomunica. |
Definiz: | §. XXXV. Gettare un ponte, vale Fabbricarlo. |
Esempio: | Guicc. stor. libr. 11. Il Vicerè, appresso al quale era Prospero Colonna, gittava
il ponte in sul Po. |
Esempio: | E Guicc. stor. appresso: Il quale occupata già la città di
Cremona, e gittato il ponte alla Cava in sul Po, gli era vicino. |
Definiz: | §. XXXVI. Gettare, parlandosi di metalli, di gessi, e simili, si dice del Versare nelle forme già preparate quelle
materie liquefatte, a oggetto di formarne particolari figure. Lat. fundere. |
Esempio: | G. V. 10. 178. 1. E gittate furono al fuoco di fornello per maestri Veneziani.
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Esempio: | Morg. 22. 100. Diceva Orlando: ond'ha questo segreto Costui, che par gittato
proprio in forma. |
Esempio: | Borgh. Rip. 26. Plinio, il quale dice, che la pittura, e la statuaria, cioè il
gittar di bronzo, ebber cominciamento a tempo di Fidia. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 4. 30. Forse a bottega a fabbricar fantocci, A gettar nelle forme.
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