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1) Dizion. 5° Ed. .
DEGNARE.
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DEGNARE.
Definiz: Neutr. pass. degnarsi Compiacersi per benignità, per grazia, favore, e simili.
Dal lat. dignari. –
Esempio: Panzier. Tratt. 28 t.: Desiderando umilmente che 'l Signore per sua pietà si degni lei nel numero de' salvati numerare.
Esempio: Cas. Pros. 3, 58: Supplico V. Maestà che si degni di udirlo con la sua benignità solita.
Esempio: E Cas. Pros. appr.: Faccia quel tanto, che ella si degnerà comandargli.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 56: Disse [al lupo] l'astuta volpe: onor mi fate Quando sì vi degnate Prendermi per compagna.
Definiz: § I. E con lo stesso senso, in forma di Neutr. ed altresì Neutr. pass.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 133: Se alcuna buona non ne fosse (delle femmine) trovata, lo nostro Signore Dio non sare' degnato di venire, e l'umana carne dalla Vergine non avrebbe ricevuta.
Esempio: Dant. Purg. 1: Grazie riporterò di te a lei, Se d'esser mentovato laggiù degni.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 4: Sia benedetto il nostro Signore Gesù Cristo, il quale ha degnato di mostrarci la sua vita evangelica.
Esempio: Libr. Ruth 11: Perchè a me questo, ch'io abbia trovato grazia innanzi agli occhi tuoi, e abbi degnato di conoscermi, conciossiacosach'io sia femmina peregrina e strana?
Esempio: Petr. Rim. 1, 94: Onde 'l Motor eterno delle stelle Degnò mostrar del suo lavoro in terra.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 190: Pensando che voi qui alla mia povera casa venuta siete, dove, mentre che ricca fu, venir non degnaste.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 351: Piacciavi adunque, uditor nobilissimi,... Darle quella benigna e grata udienza, Che già degnasti dare agl'Incantesimi.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 39: A i lavori d'Aracne, all'ago, ai fusi Inchinar non degnò la man superba.
Definiz: § II. E pure in forma di Neutr. e talora anche di Neutr. pass. Dimostrare con maniera cortese di apprezzare altrui e le cose sue, e particolarmente gl'inferiori: ed usasi anche senza alcun compimento, e più specialmente in locuzione negativa. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 154: Sogliono dire quelle cotali persone, la cui usanza ella schifa: ella non degna sì basso, e le pare essere sì grande, che le viene schifo delle sue pari.
Esempio: Petr. Rim. 1, 86: Ella non degna di mirar sì basso.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 552: Ben ch'io non credo che degnassi sì basso, pure alle volte si va in luogo che altri no l'are' stimato, ec.
Esempio: Franc. Son. 57: Or quando ti scontriano (scontriamo), Degna, e di' come suoi (suoli): addio, Piovano.
Definiz: § III. Riferito ad atti che siano o che reputiamo non degni di chi li compie, vale Inchinarsi, Abbassarsi, o simili, a farli. Usasi per lo più in proposizione negativa, ed è maniera denotante disprezzo. –
Esempio: Bern. Orl. 16, 51: In terra il re Agrican lasciò straziarlo, Chè non volse degnarsi d'ammazzarlo.
Definiz: § IV. Att. Stimare, Reputare, degno; ed altresì Fare, Rendere, degno di checchessia. –
Esempio: Dant. Purg. 21: Se voi siete ombre che Dio su non degni, Chi v'ha per la sua scala tanto scorte?
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 498: Che Dio su non degni; cioè: se voi siete anime, che Dio non vi faccia degne d'essere in vita eterna, perchè andate?
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 133: Lo quale (Bacco) se tu non degnerai dell'onore de' tempj, tu, carcerato, sarai sparto in miIle luoghi.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 85: Forse il vincitore Degnato avrebbe il mio cenere e l'ossa D'alcun onor di lagrime e di fossa.
Esempio: E Tass. Dial. 1, 361: Il nostro mondo fu degnato de la presenza del vero Figliuol d'Iddio.
Esempio: Pindem. Poes. 86: Degnommi, è ver, d'un grazioso sguardo.
Definiz: § V. Riferito a persona, vale Farne alcuna stima, Mostrarsi benigno, cortese, verso di essa, Curarla. –
Esempio: Franc. Son. 57: Ch'io non sia da te per lui degnato.
Esempio: Salvin. Lett. IV, 1, 311: Non mi rinchiudo, nè mi ristringo, come i più fanno, che non degnano se non un certo genere di persone, come gentiluomini e letterati.
Definiz: § VI. Riferito a cosa, vale Farne alcuna stima, Pregiarla, Tenerne conto, e simili. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 65: Com'ha fatto non so chi, mio vicino, Che veste d'oro, e più non degna il panno.
Definiz: § VII. Degnare, vale altresì Accettare, Ricevere, benignamente, volentieri, riferito a invito, e più specialmente a invito a mangiare o a bevere, fatto da persona inferiore; ed usasi assolutam. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 14 63: E acciò stremata non gli sia la vita, Non dice pur: degnate; o a ber gl'invita.
Esempio: Buonarr. F. Vetr. ant. 96: Noi nell'idioma toscano abbiamo il degnate, per invito a mangiare o a bere.
Definiz: § VIII. Degnare alcuno per amico, per parente, per servo, o, com'anche trovasi, a servo, e simili, vale Accettarlo cortesemente, benignamente, per tale. –
Esempio: Rim. Ant. P. Pann. Bagn. 1, 481: Ho magna allegrezza, Poi (poichè) m'ha degnato a servo vostra altezza.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 167: Prometteteli che, degnandomi per amico, le risponderò con ogni sorte d'offizio.
Esempio: E Car. Lett. ined. 3, 245: Dopo che V. S. reverendissima m'ha degnato per suo parente, io me l'ho preposta per padrone, e per padre.
Definiz: § IX. Degnare persona, o cosa, a un onore, bene, e simili, vale Farnela, Rendernela, degna. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 13: Che fosti a tanto onor degnata allora.
Esempio: Poliz. Rim. 61: Alto e muschioso faggio, Che sei stato degnato a tanto bene, ec.
Definiz: § X. Degnarsi ad uno o con uno o Degnare ad uno o con uno, vale Mostrarsi cortese, affabile, con esso; ed altresì Concedere ad esso la propria grazia, amicizia, o simile. –
Esempio: Capor. Rim. 115: Ma costei (la Invenzione), che a pochissime persone Si degna, e che non vuol che le si faccia Intorno da certi uomini il buffone, Già di lontan mi accenna che io mi taccia (qui in locuz. figur.).
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 445: Curvandosi come a principe a chi nè pure merita il nome di cavaliere, e degnandovi come a nobile, a chi gode appena la sorte di mercatante.
Esempio: E Segner. Paneg. 1, 363: Ammirò che egli vestisse come prima, che camminasse come prima,... che come prima degnasse co' familiari, diportandosi sempre ed in privato ed in pubblico come prima.