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DEGNARE
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DEGNARE.
Definiz: Dimostrare con gentil maniera d'apprezzare altrui, e le cose sue, e particolarmente gl'inferiori; e si usa anche nel sentim. neutr. Lat. benevolè se gerere, humaniter assurgere. Gr. φιλάνθρωπον ἑαυτὸν παρέχειν.
Esempio: Pass. 212. Sogliono dire quelle cotali persone, la cui usanza ella schifa: ella non degna sì basso, e le pare essere sì grande, che le viene schifo delle sue pari.
Esempio: Petr. canz. 17. 3. Ella non degna di mirar sì basso.
Esempio: Libr. Son. 57. E ch'io non sia da te per lui degnato.
Esempio: E Libr. Son. appresso: Degna, è dì come suoi: addio Piovano.
Definiz: §. I. Per Giudicar degno, dicevole, Compiacersi per benignità, e cortesía; e in questo senso s'usa anche neutr. pass. Lat. dignari, non gravari. Gr. ἀξιοῦν.
Esempio: Bocc. nov. 49. 15. Pensando, che voi quì alla mia povera casa venuta siete, dove mentre che ricca fu, venir non degnaste.
Esempio: Petr. canz. 19. 2. Onde il motore eterno delle stelle Degnò mostrar del suo lavoro in terra.
Esempio: E Petr. 49. 9. Non guardar me, ma chi degnò crearme.
Esempio: Pass. 211. La buona sì è, quando altri non degna di sottomettersi alla viltà del peccato.
Esempio: Dant. Purg. 30. Come degnasti d'accedere al monte?
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 51. In terra il Re Agrican lasciò straziarlo, Che non volle degnarsi d'ammazzarlo.
Esempio: Cas. lett. 5. Supplico V. M. che si degni d'udirlo colla sua benignità solita.
Esempio: E Cas. lett. 6. Faccia quel tanto, che ella si degnerà comandargli.
Definiz: §. II. Per Far degno. Lat. dignum reddere.
Esempio: Petr. son. 12. Che fosti a tanto onor degnata allora.
Esempio: Dant. Purg. 21. Se voi siete ombre, che Dio su non degni, Chi v'ha per la sua scala tanto scorte?
Esempio: But. Che Dio su non degni, cioè, se voi siete anime, che Dio non vi faccia degne d'essere in vita eterna.
Esempio: Franc. Barb. 17. 19. Quel sir Amor, che in forma Facesse lei di quel pregio degnare (quì forse per Esser degno)
Definiz: §. III. Per Ricevere quello, che è offerto, propriamente da persona inferiore.
Esempio: Malm. 5. 63. E acciò stremata non gli sia la vita, Non dice pur: degnate, o a ber gl'invita.