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CITTADINO.
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CITTADINO.
Definiz: Sust. Quegli, che è capace degli onori, e de' beneficj della città. Lat. civis. Gr. πολίτης.
Esempio: G. V. 9. 135. 1. Questo Dante fu uno orrevole antico cittdino di Firenze di porta san Piero.
Esempio: Bocc. g. 6. f. 10. Ivi faceva un picciol laghetto, qual talvolta per modo di vivaio fanno ne' lor giardini i cittadini, che di ciò hanno destro.
Esempio: E Bocc. nov. 94. 9. In presenza de' migliori cittadini di questa terra.
Definiz: §. I. Per Ogni abitatore della città. Lat. civis. Gr. πολίτης.
Esempio: Dant. Inf. 6. Voi, cittadini, mi chiamaste ciacco.
Esempio: Petr. son. 71. Pianga Pistoia, e i cittadin perversi.
Esempio: G. V. 8. 58. 2. Sentendo ciò si fuggiro, e partiro di Firenze, e mai poi non ne furono cittadini.
Esempio: M. V. 4. 84. Avendogli gli ambasciadori convinti con ragione, come non erano degni di tornare cittadini in quella città.
Esempio: Cas. lett. 29. Particolarmente per la giustizia, che ella amministra a' suoi cittadini.
Definiz: §. II. Per metaf.
Esempio: Dant. vit. Nuov. 40. In quel giorno, nel quale si compieva l'anno, che questa donna era fatta delle cittadine di vita eterna.
Esempio: Petr. son. 316. E cittadina del celeste regno.
Esempio: E Petr. canz. 11. 4. L'anime, che lassù son cittadine, Ed hanno i corpi abbandonati in terra.
Definiz: §. III. Per Concittadino, Compatriota.
Esempio: Bocc. nov. 27. 1. A me piace nella nostra città ritornare ec. e come un nostro cittadino la sua donna perduta racquistasse, mostrarvi.
Esempio: Dant. Purg. 6. Quell'anima gentil fu così presta Sol per lo dolce suon della sua terra Di fare al cittadin suo quivi festa.
Esempio: G. V. 8. 8. 7. E nota, che questo è grande esempro a quei cittadini, che sono a venire, di guardarsi di non volere essere signori di loro cittadini.
Esempio: Cas. lett. 34. Vedrólli molto volentieri, come amici di V. S. e come miei cittadini.