Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
TENERE.
Apri Voce completa

pag.41


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
TENERE.
Definiz: Verbo, che usato in varie maniere, si adatta a diverse significanze, e forma molte locuzioni, la più parte delle quali, a maggior comodità de' lettori, si trarrà fuori col solito ordine dell'alfabeto.
Definiz: TENERE. Possedere, Avere in sua podestà. Lat. tenere, possidere. Gr. κρατεῖν.
Esempio: Petr. canz. 4. 1. Che tien di me quel dentro, ed io la scorza.
Esempio: Bocc. nov. 29. 10. Voi mi potete torre quant'io tengo, e donarmi, siccome vostro uomo, a chi vi piace.
Esempio: E Bocc. 85. 20. Quanto tempo ho io desiderato d'averti, e di poterti tenere a mio senno! ec. Può egli esser vero, che io ti tenga?
Esempio: E Bocc. nov. 100. 21. Nè mai, come donatolmi, mio il feci, o tenni.
Esempio: G. V. 4. 36. 1. Monte di croce si tenea per loro, e guerreggiava.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 23. Eziandío pur vogliamo tenere queste ricchezze mondane.
Definiz: TENERE. Abitare. Lat. colere, incolere.
Esempio: Bocc. nov. 31. 6. Era in una delle camere terrene, la quale la donna teneva.
Definiz: TENERE. Impedire con mano, o con altro checchessia, ch'e' non possa muoversi, o cadere, o fuggire, o trascorrere. Lat. tenere. Gr. ἐπέχειν.
Esempio: Bocc. nov. 69. 21. Tenuto fermamente dall'una, fu dall'altra per viva forza un dente tirato fuori.
Esempio: E Bocc. nov. 75. 7. Maso dall'un lato, e Ribi dall'altro pur tenendolo.
Definiz: §. Per Impedire assolutamente.
Esempio: But. Purg. 9. 1. Lo malo amore delle cose mondane, che ci tiene la 'ntrata della penitenzia.
Definiz: TENERE. Arrivare, o Esser giunto. Lat. tenere, pervenire. Gr. κρατεῖν.
Esempio: Amet. 6. Disceso alle piagge, teneva il piacevole piano.
Esempio: E Amet. 68. Per cui spero tener la somma altezza.
Definiz: TENERE. Pigliare, Prendere; ma non si usa, se non imperativamente. Lat. accipere. Gr. προσλαμβάνειν.
Esempio: Nov. ant. 94. 5. Rendete il danaio mio, e tenete la medaglia vostra.
Esempio: Bocc. nov. 71. 7. Madonna, tenete questi denari, e daretegli a vostro marito, quando sarà tornato.
Esempio: E Bocc. nov. 76. 14. Tenne un'altra, e presa la seconda, gliele mise in bocca.
Definiz: TENERE. Usare, Osservare. Lat. uti adhibere. Gr. χρῆσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 35. 11. Noi ci siamo accorti, che ella ogni dì tiene la cotal maniera.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 23. Ma il modo, che ella abbia a tenere intorno a ciò, attendo a dire a lei.
Esempio: G. V. 6. 60. 1. I Pisani terrebbono il peso di Firenze, e la misura de' panni, e una lega di moneta (così nel T. Dav.)
Esempio: E G. V. 7. 9. 2. Non tenne l'ordine della battaglia.
Esempio: F. V. 11. 82. Adunque si tenne questo ordine.
Esempio: Vit. Barl. 45. Poichè questo comandamento è così antico, perchè nol tiene dunque tutto il mondo?
Esempio: E Vit. Barl. appresso: Molte genti il tengono, ed hanno tenuto.
Esempio: E Vit. Barl. appresso: Nostro Signore ci comandò per li suoi Profeti, e per li suoi Apostoli, che noi tegniamo la sua legge, e se noi non la tegniamo, non rimane perciò, ch'ella non sia buona.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 24. È dunque da tenere continuo, e fervente lo rigore della penitenza.
Definiz: TENERE. Mantenere, Conservare; e si usa anche in signific. neutr. Lat. servare. Gr. δισῴζειν.
Esempio: Petr. son. 80. Lasso, ben so, che dolorose prede Di noi fa quella, ch'a null'uom perdona, E che rapidamente n'abbandona Il mondo, e picciol tempo ne tien fede.
Esempio: Nov. ant. stamp. ant. 7. I regni non si tengono per parola, ma per prodezza, e per franchezza.
Esempio: Esp. Pat. Nost. Innaffialo della fontana, e lo tiene in verdore, e in vita.
Esempio: Franc. Barb. 48. 11. Dicem'alcuno: io spargo Li don per mia libertate tenere.
Esempio: E Franc. Barb. 106. 3. In stato grande, e onor ci tenemo.
Esempio: Buon. Tanc. 1. 4. Ma il color fu a guazzo, che non tiene.
Definiz: TENERE. Aver sapore, odore, o altra qualità di checchessia. Lat. sapere, olere. Gr. χυμίζειν, ὄζειν.
Esempio: Dant. Inf. 15. E tiene ancor del monte, e del macigno.
Esempio: Bocc. nov. 61. 2. Perciocchè tenendo egli del semplice, era molto spesso fatto capitano de' Laudesi.
Esempio: Cron. Morell. 219. Tengono (i colli) parte di salvatico, e parte di domestico.
Esempio: Cr. 1. 4. 14. L'acque, che tengon ferro, risolvono, cioè distruggono la grossezza della milza ec. quelle, che tengono rame, sono utili alla corruzione della complessione.
Esempio: Burch. 2. 47. Beo d un vino a pasto, che par colla, E tien di muffa, e sa di riscaldato.
Definiz: TENERE. Ritenere, Ricettare. Lat. recipere. Gr. ἀναλαμβάνειν.
Esempio: Amet. 43. Cipri di molte città ricchissima tenne il padre mio non di sangue, ne d'animo popolesco, ma di mestiero.
Definiz: TENERE. Occupare, Distendersi.
Esempio: G. V. 7. 14. 4. Tenea la detta cavallería da porta san Piero infino a san Firenze.
Esempio: E G. V. 10. 155. 3. La qual bastita teneva più di sei miglia nel piano.
Definiz: TENERE. Stimare, Giudicare, Reputare, Far conto, Credere, Esser d'opinione. Lat. habere, existimare, censere. Gr. νομίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 16. 28. Currado avendo costui udito, si maravigliò, e di grande animo il tenne.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 3. Chi è reo, e buono è tenuto, può fare il male, e non è creduto.
Esempio: E Bocc. nov. 94. 14. Gli altri tutti, che alle tavole erano ec. tutti insieme dissero, se tener quello, che da Niccoluccio era stato risposto.
Esempio: Amet. 52. E come Dafne sempre portante le verdi foglie, era tenuta bella.
Esempio: Nov. ant. stamp. ant. 7. Se tu dirai loro dolci parole, parrà, che tu abbi paura del popolo, onde esso ti soggiogherà. e non ti terrà per signore.
Esempio: Nov. ant. 5. 2. Quando alcuna questione nasceva intra i giucatori, questi diffiniva le sentenze, e ciascuno tenea suo giudicio per diritta sentenza per farli onore.
Esempio: E N. ant. nov. 23. 3. Fue tenuto, che a colui, che avea detto, che poteva dare, e torre, come li piacea, donasse robe, e palafreno, come a giullare.
Esempio: Tesorett. E tengo grande scherna Chi disperde in taverna.
Esempio: Cron. Morell. 317. Dipoi si rubellò messere Otto ec. e tennesi toccasse danari da' Veniziani.
Esempio: Fir. nov. 1. 177. Non contenti a' valorosi fatti de' lor passati, nè tenendo le opere altrui per veri ornamenti.
Esempio: Galat. 38. Ma chi va alquanto più oltra di quello, che egli è tenuto, pare, che doni del suo, ed è amato, e tenuto magnifico.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 21. Alcuna volta eziandío quegli è grato, il quale è in concetto d'ingrato, perchè l'oppenione degli uomini, che male interpreta le menti altrui, l'ha fatto tenere per tale.
Definiz: TENERE. Ritenere; Contrario di Versare.
Esempio: Amm. ant. 9. 7. 8. Le piccole vasella, le quali non tengono, avvegnachè ricevano abbondevolmente, non s'empiono, come si vede del vaglio, e le vasella grandi, s'elle tengono, avvegnachè non ricevano così abbondevolmente, a poco a poco s'empiono.
Esempio: Bern. Orl. 2. 12. 5. Perdonatemi, donne, in questo caso, Parlo del tener vostro solamente.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 8. Quel tuo involto bianco, Che tu ti se' creduto Mettere in quella manica, Uscinne per di sotto; ella non tenne, Come tu ti credesti.
Esempio: Menz. sat. 4. O pur provar, se qualche pozzo tiene.
Esempio: Car. lett. 1. 72. Aremmo tutti certe memorione grandi, le quali arebbono più buchi, più ripostigli, e più succerebbono, e più terrebbono, che le spugne.
Esempio: E Car. lett. appresso: A guisa delle vesciche, le quali, quanto più sono tramenate, più s'empiono, e più tengono.
Definiz: TENERE. Trattenere, Ritenere. Lat. cohibere. Gr. ἐπέχειν.
Esempio: Petr. canz. 43. 2. L'altra mi tien quaggiù contra mia voglia.
Esempio: Pallad. Marz. 18. Se l'albero non tiene i fiori, mischia orina vecchia per igual misura con acqua.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 69. E volgendo Ilarione la faccia, e volendo fuggire, quella arditamente il tenne, e disse: perchè volgi la faccia? perchè fuggi?
Definiz: TENERE. Avere efficacia, Valere. Lat. valere. Gr. δύνασθαι.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 87. La forza, che colui faceva sopra questa voce, se non avesse altro appoggio, terrebbe poco.
Esempio: Bern. Orl. 1. 27. 3. Non vede, che quell'obbligo sol tiene, Ch'è fatto a buono effetto, e per far bene.
Definiz: TENERE. Adunare. Lat. haberi. Gr. συνάγεσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 41. Venne dunque in senato, che si tenne in palagio, con quattro figliuoli alla porta.
Definiz: TENERE. Andare, Incamminarsi. Lat. progredi, iter arripere. Gr. προάγειν.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 5. Parlando come potea, anzi linguettando confusamente, mostróe ad Antonio la via, onde dovea tenere.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 48. Uscío di Firenze, e tenne verso Bologna.
Definiz: TENERE. Si dice della pania, della colla, e simili cose viscose, e tenaci.
Definiz: §. In maniera proverb. Tener la pania.
v. PANIA §. III.
Definiz: TENERE. Parlandosi di donne, o giovani, si prende sempre in cattiva parte, e vale Fargli stare a sua posta, o requisizione per giacersi con esso loro.
Esempio: Bocc. nov. 20. 8. A Paganino, vedendola così bella, pareva star bene, e non avendo moglie, si pensò di sempre tenersi costei.
Esempio: E Com. Dant. Quando 'l figliuolo fu grande, e bello, ella se lo teneva, ed ebbe a fare con lui.
Definiz: TENERE. Neutr. pass. Dimorare.
Esempio: Stor. Eur. 1. 28. Diffidatosi di ogni altra cosa si ritirò nella fedelissima sua Verona, con animo di tenersi dentro di quella, fino che venisse maggior fortuna.
Definiz: §. I. Tenere, neutr. pass. assolutam. detto vale Avere stima, e riputazione di se.
Esempio: Sen. ben. Varch. 2. 26. Il troppo tenersi, vizio comune a tutti gli uomini di stimare troppo se medesimo, e le cose sue.
Esempio: E Sen. ben. Varch. 5. 7. Tanto si riprende uno adulatore, che seconda le parole d altrui, presto di lodare ancora le cose, che meritano biasimo, quanto uno, che si compiace in se medesimo, e si tiene, e per dir così, è adulatore di se stesso.
Definiz: §. II. Tenersi le piazze, le fortezze, o simili, vale Non arrendersi, Non cadere, Resistere agli assalti, o agli assedj.
Esempio: G. V. 6. 36. 2. Per lungo tempo, e forte assedio, e fallimento di vittuaglia non potendosi più tenere, fecero que' d'entro consiglio di patteggiare.
Esempio: E G. V. 7. 133. 1. I Gaetani si tennero francamente, e mandaro per soccorso al Re Carlo.
Esempio: Cron. Morell. 223. Assai fortezze sofficienti a tenersi da tutto il mondo.
Esempio: E Cron. Mor. 300. Per molti dì, e settimane fece combattere Governo, il quale si tenne bene, e se si perdea, convenía al signore perdere la terra, così si tenea.
Esempio: Bemb. stor. 4. 49. La rocca di Marata tuttavia nella sommità del monte posta, per essere di difenditori ben fornita, si tenne.
Esempio: Tac. Dav. ann. 13. 175. Artassata fu arsa, e spianata, perchè tenere non poteasi per lo suo gran cerchio senza gran gente (il T. Lat. ha: nec teneri sine valido praesidio)
Definiz: §. III. Tenersi a martello, vale Reggere a martello; e dicesi de' metalli, che non ischiantano sotto la percossa del martello; e per metaf. vale Non si lasciare svolgere, Non si piegare; che anche si dice talora Tenersi semplicemente. Lat. non flecti. Gr. οὐκ εἴκειν.
Esempio: Bocc. nov. 74. 7. Io mi son forte maravigliato, come voi vi siete tanto tenuta.
Esempio: E Bocc. appresso: Se le femmine fossero d'ariento, elle non varrebbon danaio, perchè niuna se ne terrebbe a martello.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 83. Il più gagliardo (verisimile) se alcuno ci è, che potesse tenersi punto al martello, sarà quello, del quale appresso si ragionerà.
Definiz: §. IV. Tenersi, per Ritenersi, Astenersi, Contenersi.
Esempio: Bocc. nov. 79. 29. Va' tienti oggimai tu di non far ciò, ch'e' vuole.
Esempio: E Bocc. nov. 83. 9. Avevan sì gran voglia di ridere, che scoppiavano ec. ma pur se ne tenevano.
Esempio: E Bocc. nov. 94. 16. Non potendosene tenere, la domandò, se Bolognese fosse, o forestiera.
Esempio: Amet. 100. E di lui invidioso palesare, Talvolta fu, mi volli, poi mi tenni, Temendo condizion non peggiorare.
Esempio: Nov. ant. 99. 6. Per poco mi tengo, che io non vi faccia un grande male.
Esempio: Ovvid. Pist. A pena mi tengo, ch'io non mi gitti nel mare.
Esempio: E Ovvid. Pist. altrove: A pena mi tenni, che io colli capelli sparti, come io era, non gridassi ec.
Esempio: Car. lett. 1. 5. Io non mi tenea di scrivervi per temenza d'esservi molesto.
Definiz: §. V. Tenersi, per Appigliarsi, Attenersi.
Esempio: Tes. Br. 8. 12. L'ordine del parlare artificiale non si tiene al gran cammino, anzi ne va per sentieri, e per dirizzamento, che 'l mena più avacciamente là, ov'egli vuole andare.
Esempio: Nov. ant. stamp. ant. 7. 5. Lo stoltissimo Roboam si tenne al giovane consiglio.
Definiz: §. VI. Tenersi, per Increscere, Calere. Lat. miserere. Gr. ἐλεεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 11. 13. E ogni cosa per ordine dettagli, con loro insieme il pregò, che de' fatti di Martellino gli tenesse.
Definiz: §. VII. Tenersi, per Attenersi, Stare attaccato. Lat. adhaerere. Gr. προσκολλᾶσθαι.
Esempio: Cr. 5. 4. 10. Quando seguiterà quasi a far filo (lo zucchero) se lo toccherai col dito, o che pendente si tenga alla mestola, sarà cotto.
Esempio: Franc. Barb. 94. 1. Or ci convien tener meglio agli arcioni.
Definiz: §. VIII. Tenersi, per Rattenersi, Arrestarsi.
Esempio: Dant. Inf. 22. Alichin non si tenne, e di rintoppo Agli altri disse a lui.
Esempio: Bocc. nov. 13. 6. Di Firenze usciti, non si tennero sì furono in Inghilterra.
Esempio: Nov. ant. 35. 8. Il Re gli chiamò, e que', quando il videro, tennersi.
Definiz: §. IX. Tenersi savio, bello, d'assai, e simili, vagliono Riputarsi, Stimarsi tale.
Esempio: Bocc. nov. 61. 3. Altri così fatti uficetti aveva assai sovente, di che egli da molto più si teneva.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 39. Più che gl'Iddii, o che gli altri uomini, savj tenendosi.
Definiz: §. X. Tenersi d'una cosa, vale Invaghirsene, Gloriarsene. Lat. gloriari, se iactare.
Esempio: Vit. Crist. D. Quando dee pensare di Dio, e quegli ordina, e pensa nel cuor suo, come possa fare bello lavorío, e quando l'ha fatto, e sì se ne tiene.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 30. Demarato Lacedemonio disse, che quella stessa moltitudine (onde egli tanto si teneva, e gloriava) disordinata, e grave a se stessa, doveva essere temuta da chi la menava, perciocchè ella non aveva forze, ma peso.
Definiz: §. XI. Tenersi in se, vale Reggersi sopra se stesso.
Definiz: §. XII. Tenersi sulle gambe, vale Reggersi in piè. Lat. suis viribus inniti.
Esempio: Cr. 9. 23. 2. Per le quali cose indebolisce il cavallo, in tanto che appena si può sulle gambe tenere.
Definiz: §. XIII. Tenersi insieme, o in se, vale Stare unito, collegato. Lat. cohaerere. Gr. συνέχεσθαι.
Esempio: Cr. 2. 15. 5. Nel tempo, nel quale un poco la terra è bagnata, e non ha tanto d'umore, che le sue parti in se si tegnano.
Esempio: G. V. 6. 34. 2. Erano in sette per le dette parti, e tenevansi insieme.
Esempio: Mor. S. Greg. Elle s'accosteranno l'una all'altra, e tenendosi insieme non si divideranno.
Esempio: Tes. Br. 2. 35. Altresì sono gli altri elementi, che si tengono insieme in questa maniera.
Definiz: §. XIV. Tenersi di patti, vale Contentarsi. Lat. acquiescere. Gr. ἀρκεῖσθαι.
Esempio: Tac. Dav. stor. 4. 349. Ammazzando i legati soli delle legioni, gli altri di già colpevoli, per la speranza del perdono, se ne terrebber di patti.
Definiz: TENERE A BADA. Trattenere, e Ritardare alcuno dal suo pensiero, e dalla sua impresa. Lat. remorari, retardare, detinere. Gr. ἐπέχειν.
Esempio: Petr. cap. 8. Che con arte Anniballe a bada tenne.
Esempio: M. V. 5. 69. Cominciaronvi l'assalto per tenere i nimici a bada.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 1. Non ti terrò con verso lungo, e dubbj Discorsi, e varj aggiramenti a bada.
Definiz: TENERE A BATTESIMO. Esser compare. Lat. tenere.
Esempio: G. V. 9. 171. 1. Avea tenuto a battesimo il detto Re.
Esempio: Gell. Sport. 1. 2. Per averla tenuta a bettesimo, e' vuol sapere quand'io la marito.
Definiz: TENERE A BOCCA APERTA. Cagionare in altrui maraviglia, desiderio, curiosità, espettazione.
Definiz: TENERE A CALCOLO. Dare altrui debito, o credito respettivamente secondo il calcolo.
Definiz: TENERE A CASO. Governare, o Amministrare senza considerazione, o inavvertentemente.
Definiz: TENERE A CENA. Far restare altrui con se a cena, Dar cena.
Definiz: TENERE A COLEZIONE. Dar colazione, Fare ad altri colezione, Imbandirgli da colezione.
Definiz: TENERE A COMUNE. Possedere in comune.
Esempio: Circ. Gell. 3. 80. Tenendo a comune, e lasciandosi governare da uno di loro.
Definiz: TENERE A CONTO. Registrarne il conto per riceverne il dovuto pagamento. Lat. rationibus adscribere. Gr. ἐγγράφειν, λογίζεσθαι.
Definiz: TENERE A CUORE. Aver passione, Premere, Applicare. Lat. cordi habere. Gr. ἐπιμελεῖσθαι.
Definiz: TENERE A DESINARE. Far, che altri desini seco, Convitarlo, Dargli desinare.
Definiz: TENERE A DETTA. Operar, che altri se ne stia al detto, e all'oppenion tua.
Definiz: TENERE A DIETA. Dietare, Somministrare il cibo scarsamente, e a stento. Lat. victum extenuare, ciborum abstinentiam praescribere. Gr. διαίταν ἐπιτέλλειν.
Esempio: Libr. Son. 114. Ma lo Dio de' pastori il tiene a dieta.
Definiz: §. Per similit. vale Somministrare scarsamente checchessia.
Esempio: G. V. 11. 111. 5. Al Re d'Inghilterra fallía moneta, che i suoi uficiali di là il ne tenieno a dieta, e scarso.
Definiz: TENERE A DISAGIO. Fare stare altrui con iscomodo, Farlo aspettare. Lat. cum incommodo detinere, incommodare. Gr. ἀσύμφορως ἐπέχειν.
Esempio: Fir. Trin. prol. Ma lasciamo andar questo, per non vi tenere più a disagio.
Definiz: TENERE A DISCRIZIONE. Avere in suo arbitrio, e dominio regolato dalla convenienza, e discrizione.
Definiz: TENERE A DONDOLO. Trattenere, Fare altrui perder tempo. Lat. detinere, morari. Gr. ἀπέχειν, ἀνέχειν.
Definiz: TENERE A DORMIRE. Dar comodità di dormire.
Definiz: TENERE A DOZZINA. Tenere altrui in casa, ricevendo da esso il pattuito pagamento. Lat. convictum locare. Gr. ἀπομισθοῦν.
Definiz: TENERE A FONDO. Far che la cosa tenuta non venga a galla, ma stia a fondo.
Definiz: TENERE A FRENO. Raffrenare. Lat. refraenare, cohibere. Gr. ἐπέχειν.
Esempio: G. V. 8. 72. 2. Perocch'era molto forte, ed in una contrada, che tenea molto a freno gli Aretini.
Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 7. Più agevole cosa è tenere a freno le genti barbare ec. che non è raffrenar l'animo suo medesimo.
Esempio: Alam. Colt. 3. 59. Che 'l sommo Giove Tenga per qualche dì le piogge a freno.
Definiz: TENERE A GALLA. Far galleggiare; e in signific. neutr. pass. Stare a galla.
Esempio: Sagg. nat. esp. 10. Queste per l'aria, che hanno in se, doveranno tenersi a galla in sull'acqua.
Definiz: TENERE A GIUOCO. Disprezzare, Non far conto. Lat. posthabere. Gr. ὀλιγωρεῖν.
Esempio: Rim. ant. Cin. 50. Così degg'io tener la morte a giuoco, Da che mi vien da così alto loco.
Esempio: Capr. Bott. 10. 199. Noi altri vecchi non siamo solamente stimati poco, ma siamo quasi sbeffati, e tenuti a giuoco da ognuno.
Definiz: TENERE A GUADAGNO. Trafficare danaro, o simili cose in modo da trarne guadagno, o da farvi utile.
Definiz: TENERE AL BUIO. Lo stesso, che Tenere allo scuro. E figuratam. Far, che altri non abbia lume, o cognizione di quello, di che si discorre.
Definiz: TENERE A LIVELLO. Possedere con titolo di livello, Avere in enfiteusi, Avere a livello.
Definiz: TENERE ALLA GRANDE. Tenere altrui in forma, che mostri grandezza, Trattar con magnificenza. Lat. laute suscipere, tractare. Gr. λαμπρῶς ὑποδέχεσθαι.
Definiz: TENERE ALL'ARIA. Tenere in luogo scoperto, o esposto all'aria.
Definiz: TENERE ALLA VIA. Tenere a ordine, Avere in punto. Lat. in promptu habere. Gr. πρόχειρον ἔχειν.
Definiz: TENERE ALL'ERTA. Volgersi verso l'erta, Incamminarsi verso l'erta, Avanzarsi all'erta.
Definiz: §. Tenere un cocomero all'erta; che per lo più si usa colla negativa: Non tenere un cocomero all'erta, vale Non saper tener segreto, modo basso. Lat. secreti incapacem esse. Gr. ἀπόῤῥητον ἀποκρύπτειν οὐ δύνασθαι.
Esempio: Malm. 4. 47. Non sa tenere un cocomero all'erta.
Definiz: TENERE ALL'OMBRA. Collocare in parte, dove sia ombra.
Definiz: TENERE AL SOLE. Collocare in parte, dove batta il sole.
Esempio: Soder. Colt. 90. Quello che si scola da per se, lasciato bollire ne' vasi, dove si scola, per quaranta dì al sole si tiene, e appresso s'imbotta.
Definiz: TENERE AL TRATTATO. Unirsi al trattato, Concorrere a qualche trattato. Lat. favere alicuius partibus, vel consiliis. Gr. συμπράττειν τινί.
Esempio: G. V. 8. 63. 3. Dissesi coll'assento d'alcuni Cardinali, che teneano al trattato.
Definiz: TENERE AL VENTO. Collocare in parte, ove tiri il vento.
Definiz: TENERE ALL'UMIDO. Collocare in luogo umido, donde possa ritrarsi umidità.
Definiz: TENERE ALL'USCIO. Non ammettere in casa.
Definiz: TENERE A LOGGIA. Tenere a bada, Tenere a disagio; e 'l più delle volte s'intende quasi con beffe. Lat. morari, detinere, distinere. Gr. κατέχειν, ἀπέχειν, παρατείνειν.
Esempio: Varch. Ercol. 54. Dicesi ancora tenere a loggia, gabbarsi d'alcuno.
Esempio: Bern. Orl. 1. 19. 12. A loggia m'ha costui tre dì tenuto.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 1. Ti ghignano in bocca, Poi ti tengono a loggia.
Definiz: TENERE A MANO. Aver manesco, o pronto per l'uso.
Definiz: TENERE A MEMORIA. Tenere a mente. Lat. memoriâ tenere. Gr. κατέχειν τῇ μνήμῃ.
Esempio: Amm. ant. 9. 7. 1. Poco gioverebbe apparare, se uomo non si brigasse di tenere a memoria.
Esempio: E Amm. ant. 9. 8. 36. Li versi ciascuno tiene meglio a memoria.
Esempio: Ar. Negrom. prol. Alcun vocabolo Passando udì a Bologna, dov'è è istudio, Il qual gli piacque, e lo tenne a memoria.
Esempio: Segn. Pred. 2. 10. Però tenete quanto abbiamo detto a memoria, finch'io mi riposi.
Definiz: TENERE A MENTE. Ricordarsi, Conservar la memoria. Lat. mente tenere. Gr. ὑπομνισκεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 90. 9. Guata ben, com'io farò, e che tu tenghi bene a mente, com'io dirò.
Esempio: Amm. ant. 9. 8. 15. Metrodoro filosofo per continuo adoperamento si recò a tale memoria, che parlando molti insieme, tenea a mente ciò, che detto aveano di parola a parola.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 187. Se alcuno uomo di corte fu vendicativo, e tenesse a mente, fu messer Dolcibene.
Esempio: Varch. Suoc. 2. 1. Io ti protesto, tienlo a mente, e legatelo a dito.
Esempio: Bern. Orl. 1. 19. 38. Uccisel Ferrau, s'a mente avete Quel, ch'io ho detto, tenuto, e tenete.
Definiz: TENERE A MODO. Conservare con diligenza.
Definiz: TENERE A MOSTRA. Collocare alcuna cosa in luogo, dove possa esser veduta, per allettarne i compratori, e indurne desiderio.
Definiz: TENERE A ORDINE. Avere in pronto, in assetto, preparato.
Definiz: TENERE A PANE, E ACQUA. Non somministrare altro cibo, nè bevanda, se non di pane, e d'acqua.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Lo tenevano in prigione a pane, e acqua.
Definiz: TENERE A PARAGONE. Sottoporre al paragone, per provarne la bontà, bellezza, o simili.
Definiz: TENERE A PAROLE. Allungar le parole per tenere altrui sospeso, Non venire alla conclusione. Lat. sermone aliquem tenere, Ovid.
Esempio: Bocc. nov. 77. 46. A cui lo scolare, che a diletto la teneva a parole, rispose.
Definiz: TENERE A PARTE. Avere separatamente, o in luogo separato.
Definiz: TENERE A PETTO. Allattare. Lat. lactare. Gr. γαλακτιᾶν.
Definiz: §. Figuratam. vale Fare stare in contradittorio.
Definiz: TENERE A PIGIONE. Abitare casa, o simili con pagarne in ricompensa la pigione.
Definiz: TENERE A PIUOLO. Fare aspettare.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 4. Non mi tenete più quì a piuolo.
Definiz: TENERE A POSTA. Avere per alcun determinato fine.
Definiz: §. Tenere a posta d'alcuno, vale Mantenere a sua requisizione.
Esempio: Bocc. nov. 76. 16. Tu avevi quinci su una giovanetta, che tu tenevi a tua posta.
Esempio: E Bocc. nov. 85. 4. Ve ne menò una, che avea nome la Niccolosa, la quale un tristo, che era chiamato il Mangione, a sua posta tenendola in una casa a Camaldoli, prestava a vettura.
Definiz: TENERE A PROVA. Sottoporre alla prova, al cimento, al paragone.
Definiz: TENERE A QUARTIERE. Dare i quartieri, Alloggiare la soldatesca.
Definiz: TENERE A REGOLA. Far, che altri stia con regola, non esca di regola.
Definiz: TENERE A RITROSO. Lo stesso, che Tenere al contrario.
Definiz: TENERE A SALARIO. Avere altrui a' suoi servigj con istipendio.
Definiz: TENERE A SCUOLA. Insegnare, Addottrinare.
Definiz: TENERE A SEDERE. Fare stare altrui a sedere; e figuratam. vale Tenere in ozio, Non impiegare.
Definiz: TENERE A SEGNO. Reprimere, Fare, che altri non esca de' termini della convenienza, del rispetto, o della obbedienza. Lat. contente aliquem habere, Plaut. Asin.
Esempio: Menz. sat. 8. Se non che gli occhi stralunò il padrone, E tenne quelli scimuniti a segno.
Definiz: TENERE A SIEPE. Figuratam. vale Fare stare a segno. Lat. intra cancellos cohibere. Gr. ἐν τῷ δέοντι κατέχειν.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 124. La qual cosa in tutta la vita sua nè avea fatto, nè avea trovato chi a tavola il tenesse a siepe.
Definiz: TENERE A SINDACATO. Rivedere i conti.
Esempio: Bellinc. son. 155. E' ci è venuto un gufo di Cuccagna, Che tiene a sindacato i quarteruoli.
Esempio: Capr. Bott. 6. 116. Oh questo mi par bene un voler proprio tenere Iddio a sindacato.
Definiz: TENERE A SPERANZA. Dar luogo di speranza, Dare speranza, Fare sperare.
Definiz: TENERE ASSEMBLÉA. Adunare assembléa per consultare, o risolvere sopra checchessia.
Definiz: TENERE A STECCHETTO. Fare stare altrui col poco, magramente, e con iscarsità di vitto, di danaro, o d'altro.
Esempio: Varch. Suoc. 2. 3. Non mi piacciono quei padri, che vogliono vederla sottilmente fil filo co' i figliuoli, e tenerli sempre a stecchetto.
Esempio: Malm. 2. 22. Che il Duca per la sua spilorcería Ognor viepiù tenevalo a stecchetto.
Definiz: TENERE A TEDIO. Tediare, Fare aspettare con tedio, o disagio. Lat. taedio afficere. Gr. ἀποκναίειν τινά.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 2. Son certo, ch'egli mi terrebbe a tedio Un'ora, o più, com'io so, ch'è 'l suo solito.
Esempio: Morg. 5. 8. E non ha ignun per tenerla più a tedio.
Definiz: TENERE A VEGLIA. Avere appresso di se nell'ore della veglia.
Definiz: TENERE A VILE. Disprezzare. Lat. parvi facere, pro vili habere. Gr. ὀλιγωρεῖν.
Esempio: Esp. Pat. Nost. Umiltà è quella virtù, che fa l'uomo se medesimo spregiare, e tenere a vile.
Esempio: Dant. Conv. 53. Si fa seguitatrice di viziose dilattazioni, nelle quali riceve tanto inganno, che per quelle ogni cosa tiene a vile.
Esempio: Vinc. Mart. rim. 51, E gir cantando, e ringraziando amore, Per voi la libertà tenendo a vile.
Definiz: TENERE AVVERTITO. Far, che altri sia avvertito, Avvertirlo. Lat. monere, certiorem facere. Gr. μηνύειν.
Definiz: TENERE AVVISATO. Avvisare, Dar le notizie opportune. Lat. certiorem facere. Gr. δηλοῦν πρός τινα
Definiz: TENERE BANDITO. Allontanar con bando, Esiliare, Tener fuori, o lontano del proprio paese. Lat. relegare. Gr. φυγαδεύειν.
Definiz: TENERE BENE. Governar con abbondanza, Custodire diligentemente, Fare altrui buon trattamento.
Esempio: Fir. As. 204. Gli stalloni di quella mandria, che per esser ben tenuti, e ben pasciuti, e non durare fatica alcuna erano gagliardi, e terribili ec.
Definiz: TENERE BOTTEGA. Far bottega, Mercanteggiare alla bottega, Esercitar la propria arte nella bottega.
Definiz: TENERE CALDO. Diciamo per lo più di que' Vestimenti, che ritengono, e conservano il caldo.
Definiz: §. Tenersi caldo, vale Non si lasciare offender dal freddo.
Esempio: Bocc. nov. 83. 8. Vattene, e dí' a Calandrino, che egli si tenga ben caldo.
Definiz: TENERE CAMMINO. Camminare, Viaggiare, Incamminarsi. Lat. iter facere, pergere. Gr. ὁδοποιεῖν.
Definiz: TENER CAMPO. Campeggiare. Lat. castra habere, in castris esse. Gr. στρατοπεδεύειν.
Esempio: G. V. 8. 58. 5. L'oste del Re venne in tanti difetti di vittuaglia, e d'altro, che non potero più tener campo.
Esempio: E G. V. cap. 78. 7. Sentendo, che 'l Re con sua schiera tenea campo, tornarono a dietro.
Definiz: TENER CARO. Avere in pregio, Trattar bene. Lat. charum habere. Gr. ἀγαπᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 50. 20. E tiella cara, come si dee tener moglie.
Esempio: Petr. canz. 29. 5. Tien caro altrui chi tien se così vile.
Esempio: Cas. uf. com. 122. Ma per certo non è cosa veruna da far più agevole, che amare, e tenere grandemente cari coloro, della cui grata famigliarità sentiamo diletto.
Definiz: TENERE CELATO. Nascondere. Lat. occultare, in occulto habere. Gr. ἀποκρύπτειν.
Esempio: Bocc. nov. 12. 18. Pregandolo, che questo tenesse celato.
Esempio: Pass. 151. Sopra tutte le cose attenda il confessoro di tener segrete, e celate le cose, ch'egli ode in confessione.
Esempio: Fir. As. 164. A cagione, che se alcuno fraudolentemente la tenesse celata, e' non abbia cagione di difendersi con dire: io non la conosceva.
Definiz: TENERE CERTO. Aver certezza. Lat. pro certo habere. Gr. εὖ οἰδέναι εἰδέναι.
Esempio: Ar. Cass. 1. 3. Pur vo' creder, e tener certo, che li nostri amanti non ci abbiano a lasciar giugnere a tanta miseria.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 5. 10. Tien certo, o sommo Principe invittissimo, Ch ogni nostro valor ec.
Definiz: TENERE CHETO. Chetare, Far, che altri taccia.
Esempio: Ar. sat. 1. Se già 'l timor non vi tenesse cheti.
Definiz: TENERE CHIUSO. Fare star chiuso. Lat. clausum tenere. Gr. κεκλεισμένον ἔχειν.
Esempio: Petr. son. 26. Giunse nel cor, non per l'usata via, Che 'l sonno tenea chiusa, e 'l dolor molle.
Definiz: TENERE COMPAGNÍA. Accompagnare. Lat. comitari, sociari. Gr. συνακολουθεῖν, συναγελάζειν.
Esempio: Bocc. nov. 19. 36. Fattile venire onorevolissimi vestimenti femminili, e donne, che compagnía le tenessero.
Esempio: E Bocc. nov. 49. 10. Non avendo a cui farle tener compagnía ad altrui, disse: madonna, poichè altri non c'è, questa buona donna moglie di questo lavoratore vi terrà compagnía.
Definiz: TENERE CON ALCUNO. Esser dalla sua parte, della sua opinione, o simili; e si usa anche in signific. neutr. pass. Lat. ab aliquo stare, cum aliquo facere, partes alicuius sectari. Gr. μετά τινος εἶναι.
Esempio: Ovvid. Pist. Or ella nondimeno tien teco forse più, che ella non doverebbe.
Esempio: G. V. 2. 19. 3. I Fiesolani sempre si tennero co' Gotti, e poi co' Longobardi.
Esempio: Bocc. nov. 13. 8. Tutta l'Isola si divise, e chi tenea coll'uno, e chi coll'altro.
Esempio: Cron. Morell. 251. Sempre tenne co' buoni uomini antichi di Firenze, Guelfi, e leali al comune.
Esempio: Din. Comp. 2. 50. Vannuccio Bonconti Pisano tenea per moneta con parte Nera, e però da lui niuno aiuto ebbono, o favore.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 49. Alquanti Arriani andavano dicendo come Antonio teneva con loro, ed era di quella setta.
Definiz: TENERE CONCISTORO. Termine proprio della corte Pontificia, Adunare il concistoro, Adunarsi i Cardinali davanti al Papa per affari di somma importanza.
Esempio: G. V. 11. 47. 1. Essendo per Papa Benedetto tenuti più concestori con suoi Cardinali ec. sopra l'oppinione di Papa Giovanni della visione dell'anime beate.
Definiz: TENERE CONSIGLIO. Consigliarsi, Adunare i consiglieri per consultare checchessia.
Esempio: G. V. 8. 35. 5. Cassano contristato di ciò tenne consiglio co' suoi savj.
Esempio: E G. V. 10. 160. 1. Preso Montecatini, in Firenze n'ebbe gran questione, e più consigli se ne tennero di disfarlo al tutto, o di lasciarlo in piede.
Esempio: Filoc. 2. 309. Cominciossi per la corte un gran mormorío, poichè 'l Re fu partito dal consiglio, che tenuto avea, del fallo, che dicea aver fatto Biancofiore.
Esempio: Nov. ant. 21. 1. La potestade ne tenne consiglio.
Definiz: TENERE CONSOLATO. Consolare, Fare star quieto chi per altro è travagliato.
Definiz: TENERE CONTENTO. Contentare.
Definiz: §. E in signific. neutr. pass. Reputarsi contento.
Esempio: Bocc. nov. 68. 22. Io non mi terrei mai nè contenta, nè appagata, se io nol levassi di terra.
Definiz: TENERE CONTO. Aver riguardo, Fare stima, Far caso. Lat. rationem habere, curam gerere. Gr. λόγον ἢ ἐπιμέλειαν ἔχειν τινός.
Esempio: Bocc. nov. 77. 11. Non ci si tien conto de' compari.
Esempio: Circ. Gell. 10. 232. Dove tu essendo filosofo ec. non terrai conto alcuno de' piaceri del corpo.
Esempio: Stor. Eur. 1. 22. Il Re vide il tutto, e non mostrò di tenerne conto.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 18. Debbo tenere più conto, e far maggiore stima del debito, di che sono obbligato alla spezie umana, che di quello, di che a un solo tenuto sono.
Esempio: Segn. stor. 9. 246. Non gli restarono altri nimici ec. che i suoi figlioli da tenerne conto.
Definiz: §. I. Tener conto di checchessia, vale Risparmiarlo, Averne cura.
Esempio: Cron. Morell. 242. Il provvedimento della spesa, e di tutte cose opportune fu commesso al detto Gualberto, avendone esso a tener conto.
Definiz: §. II. Tener conto, vale anche Prender memoria, o ricordo.
Esempio: Red. lett. 2. 99. Tenga V. sig. conto di quello, che spende.
Definiz: §. III. Tener conto, vale anche Osservare, Reflettere, Abbadare. Lat. curare, prospicere. Gr. ἐπιμελεῖν.
Esempio: Segn. stor. 6. 161. Era ancora incolpato di non tener molto conto, in che modo guadagnassono la roba gli agenti suoi.
Definiz: TENERE CORTE. Far tavola. Lat. convivium agere. Gr. εὐχεῖσθαι.
Esempio: Nov. ant. 5. 1. Tenne una grande corte, e festa, dove furono tutti i gentili uomini del paese.
Esempio: Bocc. nov. 13. 4. Cominciarono a spendere tenendo grandissima famiglia, e molti, e buoni cavalli, e cani, e uccelli, e continuvamente corte.
Esempio: Ar. Fur. 16. 15. Che là dentro dovea splendida corte Tenere il ricco Re della Soría.
Definiz: §. I. Tener corte bandita, vale Far tavola pubblica.
Esempio: Libr. Op. div. A. 118. È uscito della via di Dio, e tiene corte bandita d'amore, e di cavalli, e di buffoni, e giucolari (quì figuratam.)
Definiz: §. II. Tener corte, vale anche Far tribunale, Amministrar giustizia.
Esempio: Rim. ant. Guid. Cavalc. 62. Li miei folli occhi ec. Fur quei, che di voi, donna, m'accusaro Nel fiero loco, ove tien corte Amore.
Definiz: TENER CREDENZA. Non manifestare, Tener segreto, Non ridire quello, che è stato detto in confidenza. Lat. celare, clam habere. Gr. ἀποκρύπτεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 21. 10. Se io credessi, che tu mi tenessi credenza, io ti direi un pensiero, che io ho avuto più volte.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 23. Ove voi mi promettiate ec. di tenerlomi credenza.
Esempio: Nov. ant. 64. 2. La madre, che gli avea promesso di tener credenza, il manifestò ad un'altra donna, e quella a un'altra.
Definiz: TENERE DA ALCUNO. Seguir la sua fortuna, Correr la sua sorte, Seguitare il suo partito. Lat. partes alicuius sectare, pro aliquo stare.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 252. S'elessero i Prefetti del Pretorio a lor modo, cioè Plozio Firmio già soldatello allora capo di scolte, e quando Galba era in piè, tenne da Otone.
Definiz: §. Tenere da alcuno checchessia, vale Averlo ottenuto da quello, Riconoscerlo da quello.
Esempio: Petr. canz. 5. 5. E che 'l mobile ingegno, che dal cielo Per grazia tien l'immortale Apollo, E l'eloquenzia sua vertù quì mostri.
Esempio: G. V. 5. 2. 1. Riconoscendosi fedele di santa Chiesa, e che l'Isola di Cicilia tenea da lui.
Definiz: TENERE DA BANDA. Allontanare, Non permettere, che alcuna cosa si accosti.
Definiz: TENERE D'ACCORDO. Operare, che si stia in concordia, Promuovere la quiete, e pace.
Definiz: TENERE DA PARTE. Tener lontano, o in luogo separato. Lat. arcere, semovere. Gr. ἀποχωρίζειν.
Definiz: TENERE DENTRO. Fare star dentro, Avere nella parte interna.
Definiz: TENER DICERÍA. Tener parlamento, Ragionare. Lat. tractare, sermonem habere, loqui. Gr. ποιεῖσθαι λόγον.
Esempio: Nov. ant. 54. 12. La gente di Roma, e d'altronde ne tennero grande dicería.
Definiz: TENERE DIETA. Adunar la dieta per consultare, o risolvere checchessia.
Definiz: TENERE DIETRO. Seguitare. Lat. sequi. Gr. ἀκολουθεῖν.
Esempio: Nov. ant. 53. 1. Quelli gli tenne dietro per lo prezzo.
Esempio: Vit. SS. Pad. Incontanente si levò sano, e tenne dietro al padre, e giunselo.
Esempio: Pass. 72. Gli tenne celatamente dietro, e salutollo.
Esempio: Dant. Inf. 1. Allor si mosse, ed io gli tenni dietro.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 159. Voltosi dietro alla cavalla, verso santa Maria Maggiore le tenne dietro furioso, com'è d'usanza degli stalloni.
Definiz: §. Tener dietro a uno, vale Ossevare i suoi andamenti.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 9. Dubitando, che li suoi, Che mi tenevan dietro, non mi dessono, O mi facesson dar da' lor cagnotti La stretta.
Definiz: TENERE DIGIUNO. Fare stare altrui senza mangiare.
Definiz: TENER DI MANO. Lo stesso, che Tener mano.
Definiz: TENERE DIMESTICHEZZA. Essere amico, Praticare, Conversare, Avere amicizia. Lat. cum aliquo consuetudinem habere.
Esempio: Segr. Fior. Mandr. 1. 1. E perch'egli è piacevole uomo, messer Nicia tiene con lui una stretta dimestichezza.
Definiz: TENERE DI MEZZO, e TENERSI DI MEZZO. Non inclinare più a una parte, che all'altra, Esser neutrale.
Definiz: TENERE DIRITTO, o DRITTO. Collocare, o Fare star checchessia per diritto.
Esempio: Boez. G. S. 16. Ha potuto tener dritta la faccia.
Definiz: §. Vale anche Andare a diritto. Lat. recta pergere. Gr. εὐθείαν βαδίζειν.
Definiz: TENERE DISTESO. Fare, che alcuna cosa stia distesa.
Definiz: TENERE DUBBIO. Fare stare altrui dubbioso. Lat. suspensum tenere.
Definiz: TENERE DURO. Stare nell'opinion primiera, Mantenersi costante nel suo proposito.
Definiz: §. I. Tener duro, il diciamo anche del Fare ogni sforzo per sostener checchessia.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 319. I soldati privati tennero duro per Vitellio.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 2. Ma perch'io tenni duro, E mostrai 'l viso ec. E' le danno ora il podere.
Definiz: §. II. Tener duro, vale anche Non rivelare, o manifestare alcuna cosa a chi te ne domanda, Tenerla segreta. Lat. secretum celare. Gr. ἀποκρύπτειν.
Esempio: Malm. 10. 9. Ma tutto questo finge, e in se tien duro, Fa faccia tosta, e va con lieta fronte.
Definiz: TENERE FAMIGLIA. Spesar gente di servigio. Lat. familiam alere. Gr. οἶκον τρέφειν.
Esempio: Bocc. nov. 13. 5. Tenendo grandissima famiglia, e molti, e buoni cavalli.
Definiz: TENERE FANTASÍA. Esser sopra pensiero, Aver l'animo turbato, o alterato.
Esempio: Bern. Orl. 1. 23. 37. Rotta la lancia, Chiarion va via, Che 'l suo caval teneva fantasía (quì per similit.)
Definiz: TENERE FAVELLA. Restar di parlare ad alcuno per isdegno. Lat. colloquio interdicere.
Esempio: Bocc. nov. 72. 15. La Belcolore venne in iscrezio col Sere, e tennegli favella infino a vendemmia.
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 25. Perch'e' si dice, ch'e tenea favella All'eccelso signor di Montalbano.
Definiz: TENERE FEDE. Credere, Avere opinione. Lat. opinari. Gr. δοξάζειν.
Definiz: TENERE FERMO. Non muovere, Far che alcuna cosa non si muova.
Esempio: Amet. 80. Ameto ec. gli occhi, gli orecchi, e la mente ad un'ora al viso, alle parole, ed agli amori della ninfa teneva fermi.
Esempio: Dant. Inf. 6. Non avea membro, che tenesse fermo.
Definiz: TENERE FORTE. Ritenere tenacemente.
Esempio: Bocc. nov. 67. 12. Prese la sua mano con amendue le sue, e tenendol forte ec.
Definiz: §. Figuratam. vale lo stesso, che Tener duro, Far checchessia di forza, con vigore, Esser costante, Non mutarsi.
Esempio: Amm. ant. 12. 12. 4. Lo riposo del monasterio, lo quale io avendo non tenni forte, perdendolo, ho cognosciuto, come strettamente era da tenere.
Esempio: Morg. 21. 77. Orlando, benchè ognuno abbia paura, Ed Ulivieri, e gli altri tenien forte.
Definiz: TENERE FRESCO. Contrario di Tener caldo, Mantener fresco.
Definiz: TENERE FRONTE. Affrontarsi, Far fronte, Farsi incontro, Opporsi.
Definiz: §. Tener fronte, e Tener fronte scoperta, vale Aver buona fama, Non aver di che vergognarsi.
Esempio: Dant. Inf. 27. Se 'l nome tuo nel mondo tegna fronte.
Esempio: But. ivi: Tegna fronte, cioè abbia fama.
Definiz: TENERE FUORA. Escludere, Operare, che altri non entri.
Definiz: TENERE GIÙ. Abbassare, Inchinare verso la parte inferiore Lat. demittere.
Definiz: TENERE GIUOCO. Dar comodità di giucare.
Definiz: TENERE GRADO. Aver dignità.
Esempio: Ambr. Furt. 4. 7. A questo modo fanno gli uomini, che tengon grado?
Esempio: Cecch. Corr. 2. 7. Anche nel campo È necessaria la cucina, e massime A chi tien grado, e fa tavola magna.
Definiz: §. Figuratam. vale Gradire, Restar tenuto, e obbligato d'alcuna cosa.
Definiz: TENERE GUARDATO. Assicurare, Custodire.
Definiz: TENERE IL CALDO. Dicesi di vivande, o d'altre materie, nella quali duri assai il calore.
Definiz: TENERE IL CAMMINO. Batter la strada. Lat. iter facere. Gr. πορεύεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 89. 6. Uscendo d'Antioccia con un altro giovane chiamato Iosefo, il quale quel medesimo cammin teneva, che faceva esso.
Definiz: §. Tenere il cammin dritto, vale Andar per la via retta, Non uscire della strada diritta, o più praticata. Lat. rectâ viâ progredi.
Esempio: G. V. 7. 7. 2. Non tenne il cammino diritto da Capova.
Definiz: TENERE IL CAMPANELLO. Si dice di Chi nella conversazione cicala per tutti gli altri; detto perchè nell'udienza de' magistrati, quegli, che è Proposto, tiene il campanello in mano, e dà le risposte per tutti. Lat. architae crepitaculum. v. Flos 279.
Esempio: Malm. 7. 50. Brunetto, che teneva il campanello, Dice chi sia, e di che casa egli esce.
Definiz: TENERE IL CAMPO. Campeggiare. Lat. castra habere. Gr. στρατοπεδεύειν.
Definiz: §. E figuratam. vale Esser superiore. Lat. primas tenere. Gr. πρωτεύειν.
Esempio: Dant. Purg. 11. Credette Cimabue nella pittura Tener lo campo, ed ora ha Giotto il grido, Sicchè la fama di colui oscura.
Definiz: TENERE IL CAPO ALTO. Figuratam. vale Aver baldanza, Esser fastoso.
Definiz: TENERE IL CERVELLO A BOTTEGA. Badare con tutta applicazione a quel, che sia d'uopo. Lat. rem summâ curâ agere. Gr. σπουδάζειν περί τι.
Definiz: TENERE IL COLLO TORTO, o A VITE. Stare in positura umile, e devota.
Esempio: Malm. 2. 9. Tenendo gli occhi in molle, e il collo a vite, E le nocca col petto sempre in lite.
Definiz: TENERE IL CONTO. Conteggiare, Scrivere i conti. Lat. rationes putare, subducere. Gr. λόγον ζητεῖν.
Definiz: §. I. Tenere il conto aperto, vale Non saldare il conto.
Definiz: §. II. E figuratam. vale Seguitare a far checchessia lungamente, e continovamente.
Definiz: §. III. Tenere il conto per bilancio, dicono i mercanti, quando non iscrivono un debitore, ch'e' non lo impostino anche creditore delle somme pagate. Lat. codicem dati, et accepti habere.
Esempio: Segr. Fior. Mandr. 4. 1. La fortuna, e la natura tiene il conto per bilancio (quì per similit.)
Definiz: TENERE IL FERMO. Non far variazione alcuna, Non mutarsi.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 321. I soldati ti tengono il fermo, t'avanza il favor del popolo (il T. Lat. ha: perstare militem)
Esempio: Sagg. nat. esp. 224. Rimossa di quivi ogni sorta di ferro, ci tennero sempre il fermo.
Definiz: TENERE IL FILO. Proceder con ordine.
Definiz: §. Tenere il filo appiccato, vale Non rompere la pratica, o il trattato di checchessia, benchè se ne intermetta il discorso.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 1. Pure i' gli ho detto, che tenga Questo filo appiccato.
Definiz: TENERE IL LUME. Figuratam. vale Intervenire in alcun maneggio senza avervi utile, o faccenda, ma solo per servigio altrui, che anche diciamo Servir per lucerniere.
Esempio: Varch. stor. 12. 480. In somma non facevano altro, che stare, come si dice, e vedere il giuoco, o tenere il lume.
Definiz: TENERE IL LUOGO. Occupare alcun posto. Lat. locum habere, obtinere. Gr. χώραν ἔχειν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 3. Se n'andò alla signoría, e in segreto a un cavalier, che quella tenea, disse così: signor mio, ciascun dee volentieri faticarsi in far, che la verità delle cose si conosca, e massimamente coloro, che tengono il luogo, che voi tenete.
Definiz: §. Tenere il luogo d'alcuno, vale Essere in luogo di quello. Lat. vices gerere alicuius.
Esempio: Serm. S. Ag. 1. Colui, che Iddio vi darà per vostro capo, ubbiditelo con grande reverenza, perocchè tiene in voi il luogo di Cristo.
Definiz: TENERE IL MERCATO. Adunar gente, e mercatanzie ad effetto di comprare, e vendere.
Definiz: TENERE IL PIEDE. Fermarsi. Lat. sistere gradum
Esempio: Dant. Inf. 23. E un, che 'ntese la parola Tosca, Di rietro a noi gridò: tenete i piedi, Voi, che correte sì per l'aura fosca.
Definiz: §. I. Tenere il piede nel sepolcro, vale Esser vicino alla morte. Lat. cum Lybithina congredi. Gr. πρὸς θάνατον ἐγγίζειν.
Esempio: Albert. cap. 1. S'io tenessi lo piede nel sepolcro, ancora vorrò apprendere.
Definiz: §. II. Tenere il piede, mentre che altri scortica, figuratam. vale Dar mano, o Porgere aiuto all'opera. Lat. alicui operi manus dare, collaborare. Gr. συμπονεῖν.
Esempio: Cecch. Inc. 2. 4. Gli hai dati da tenere un piede, mentre ch'io lo scortico.
Definiz: §. III. Tenere il piede in due staffe, vale Incamminarsi per più, e diverse strade, Attendere a due fini diversi, Tener trattato doppio. Lat. diversas spes spectare.
Esempio: Varch. Ercol. 32. Per giucare al sicuro, avea tenuto il piè in due staffe.
Definiz: §. IV. Non poter tenere i piedi, o Non poter tenere i piedi in terra, o simili, vagliono Sdrucciolare, Accennar di cadere.
Esempio: Malm. 4. 67. Là dove non si può tenere i piedi, Ma bisogna, che l'uom vada carponi.
Esempio: Varch. Ercol. 73. Quando colui non lo lascia vivere, nè tenere i piedi in terra (quì figuratam.)
Definiz: TENERE IL SACCO. Aiutare altrui a rubare, o a far male; che anche si dice Tener mano, o Tener di mano. Lat. tradere operas mutuans.
Esempio: Com. Inf. 26. Diomedes per lo più tenne il sacco, e colui furóe.
Esempio: Gell. Sport. 2. 1. Io dubito, che costui non sia anch'egli un tristo, e tengagli il sacco.
Esempio: Varch. stor. Tenevano il sacco a chi rubava.
Esempio: Cecch. Donz. 3. 2. Avendo in casa chi Ci tenga il sacco.
Esempio: Buon. Fier. 4. 1. 6. La serva a me discreta tiene il sacco.
Definiz: §. Onde in proverb. Tanto ne va a chi ruba, che a chi tiene il sacco, o simili; e vale, che Della stessa pena son degni i complici, e i delinquenti. Lat. agentes, et consentientes pari poenâ puniuntur.
Esempio: Franc. Barb. 135. 16. Tant'è chi tien, quanto chi empie il sacco.
Definiz: TENERE IL SEGGIO. Regnare, Dominare. Lat. imperare. Gr. ἀρχὴν ἔχειν.
Esempio: Petr. son. 110. Amor, che nel pensier mio vive, e regna, E 'l suo seggio maggior nel mio cuor tiene.
Definiz: TENERE IL SEGRETO. Non manifestare le cose occulte, o confidate. Lat. promisso secreto stare. Gr. ἀπόῤῥητον τηρεῖν.
Esempio: Maestruzz. 2. 32. 3. Tenere il segreto è di ragione naturale.
Definiz: TENERE IL TENORE. Tenere il fermo, o Secondare altrui nel parlare, e ne' moti.
Esempio: Malm. 6. 35. E tutti quanti in quei trastulli immersi Si tengono il tenor, si vanno a' versi.
Definiz: TENERE IL VISO BASSO. Stare colla faccia inchinata per umiltà, o vergogna.
Esempio: Bocc. nov. 28. 12. La donna teneva il viso basso, nè sapeva come negarlo.
Definiz: TENERE IN APPRENSIONE. Fare, che altri stia con timore, o con sospetto.
Definiz: TENERE IN ARIA.Tenere sospeso in aria, Tener sollevato da terra.
Esempio: Ovvid. Pist. 40. Levandoti in sul petto Anteo ec. tanto il tenesti in aria, che l'uccidesti.
Definiz: TENERE IN BANDO. Fare stare in esilio, Sbandire.
Definiz: TENERE IN BILANCIO. Bilanciare, Equilibrare.
Definiz: TENERE IN BILICO. Tenere le cose bilicate in forma, che agevolmente si muovano.
Definiz: TENERE IN BRIGLIA. Figuratam. vale Reggere, Governare.
Esempio: Malm. 9. 20. Ond'ella spesso, che lo tiene in briglia, Lo tira su con qualche bella cappa.
Definiz: TENERE IN CAPO. Portare il capo coperto con cappello, o simili. Lat. operto capite incedere.
Definiz: §. Tenere altrui le mani in capo.
v. TENERE LE MANI.
Definiz: TENERE IN CARCERE. Trattenere alcuno carcerato, o prigioniero. Lat. in vinculis detinere. Gr. ἐν δέσμοῖς κατέχειν.
Esempio: Cas. lett. 45. Vuol tener Flamminio in carcere, ed in miseria.
Definiz: TENERE IN CERVELLO. Costrignere a non uscir de' termini dovuti.
Esempio: Tac. Dav. ann. 15. 209. Già si mandava loro oltre al Pretore ec. visitatori, che ec. tenevano i popoli in cervello.
Esempio: E Tac. Dav. vit. Agr. 393. Nè per prosperità invanito, quella appellava impresa, o vittoria, ma aver tenuti i vinti in cervello.
Definiz: TENERE IN COLLO. Sostenere alcuno avvinghiandolo colle braccia, e accostandoselo al petto. Lat. in sinu tenere. Gr. ἐν κόλπῳ φέρειν.
Esempio: Vit. Crist. D. Tienlo un poco in collo, almen tanto, che pianga la madre.
Definiz: §. I. Tenere in collo, l'usiamo anche per Impedire lo sfogamento, e per lo più, dell'acque.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 275. Portò bene danno presente, e spavento di futuro il subito allagamento del Tevere, che alzato a dismisura rovinò il ponte Sublicio, e per quella materia tenendo in collo, cavalcò non pure i luoghi bassi, e piani della città, ma i non più allagati.
Esempio: Cron. Vell. 82. Per la qual cosa (la pescaia) tenendo molto in collo, sempre guastava dimolto terreno de' Fucecchiesi, e di que' di Valdinievole.
Esempio: Viv. disc. Arn. 20. Trovai, che la prima pescaia colle sue sole tavole teneva allora Ombrone in collo intorno a braccia uno, e un quarto.
Definiz: §. II. Tenere in collo, si dice anche per Impedire assolutam.
Esempio: Fir. nov. 4. 232. Avvengachè per essere la serratura tutta scassinata, il boncinello tenesse in modo in collo, che il coperchio non si accostasse alle sponde del cassone a un mezzo dito.
Definiz: §. III. Tenere in collo, per Trattenere, o Sospendere checchessia.
Esempio: M. V. 9. 15. Il valente cavaliere ec. formò francamente suo processo ec. ad animo di farne giustizia, sanza tenere in collo il processo.
Definiz: §. IV. Tenere in collo, figuratam.
Esempio: Varch. Ercol. 103. Quando alcuno non dice tutto quello, che egli vorrebbe, o doverrebbe dire, si dice egli tiene in collo.
Definiz: TENERE IN COLLORA. Dare altrui cagione di continuar nell'ira.
Definiz: TENERE IN COMUNE. Possedere in comune.
Definiz: TENERE IN CONCORDIA. Cooperare, che altri stieno concordi, e d'accordo.
Definiz: TENERE IN CONTRASTO. Dar materia di contrasti, di disunioni, di dispareri.
Definiz: TENERE IN CUORE. Aver nell'animo, in pensiero. Lat. mente agitare. Gr. ἐν νῷ ἔχειν.
Definiz: TENERE IN DEPOSITO. Avere appresso di se con titolo di deposito per restituire a chi si debba.
Esempio: Ar. Cass. 2. 1. Non sai tu, come io, che quella cassa ec. è d'Aristando, che mio padre la tiene in deposito?
Definiz: TENERE IN DIETRO. Allontanare, Non lasciare accostare.
Definiz: §. Figuratam. vale Impedire ad alcuno il suo avanzamento.
Esempio: Segn. Mann. Febbr. 12. 1. Ardiresti tu d'arrivare fino a vantarti d'aver tenuto in dietro quell emolo ancora per vie non giuste?
Definiz: TENERE IN DISCORDIA. Contrario di Tenere in concordia; Dar materia di discordia.
Definiz: TENERE IN DOZZINA. Trattare dozzinalmente.
Definiz: TENERE IN DUBBIO. Non manifestare la cosa, ma far, che altri ne sia sospeso, e dubbioso.
Esempio: Petr. cap. 7. Tenner molt'anni in dubbio il mio desire.
Definiz: TENERE IN ERRORE. Far, che altri stia in errore, o s'inganni.
Definiz: TENERE IN ESERCIZIO. Esercitare, Dare occasione d'esercitarsi, o d'operare.
Definiz: TENERE IN ESILIO. Lo stesso, che Tenere in bando, Impedire il ritorno alla patria.
Definiz: TENERE IN FEDE. Mantenere altrui in fede, Conservarlo nella opinione, e ne' pensieri, che si vorrebbero.
Definiz: TENERE IN FILA. Conservar checchessia nella fila, e riga diritta.
Definiz: TENERE IN FORSE. Dar materia di stare in dubbio, Porgere occasione di star dubbioso.
Definiz: TENERE IN FRENO. Lo stesso, che Tenere a freno. Lat. cohibere. Gr. ἐπέχειν.
Esempio: Segr. Fior. decenn. 2. Intanto Papa Giulio, più tenere Non potendo il feroce animo in freno, Al vento diede le sacre bandiere.
Definiz: TENERE IN GOGNA. Fare stare in gogna; e figuratam. Schernire. Lat. ludibrio exponere. Gr. καταμειδιᾶν.
Esempio: Lor. Med. canz. 72. 3. Non si vuole un amadore Sempre mai tenere in gogna.
Definiz: TENERE IN GRASSO. Nudrir lautamente.
Esempio: Bern. rim. 1. 88. Voi sete quel famoso Pritaneo, Dove teneva in grasso i suoi baroni Il popol, che discese da Teseo.
Definiz: TENERE IN GUARDIA. Avere in custodia, Custodire, Guardare.
Definiz: TENERE IN MACERO. Tenere nell'acqua checchessia ad effetto di macerarlo.
Esempio: Dep. Decam. 72. Si dice tenere in macero, come del lino, della canapa, e de' lupini, e di altre cose tali si usa tutto giorno.
Definiz: TENERE IN MANO. Avere in mano; e figuratam. Avere appresso di se, in sicuro. Lat. habere apud se. Gr. ἐν χειρὶ ἔχειν.
Esempio: Bocc. nov. 44. 11. Tua figliuola è stata sì vaga dell'usignuolo, ch'ella l'ha preso, e tienlosi in mano.
Esempio: Dant. rim. 1. Allegro mi sembrava Amor tenendo Mio core in mano.
Definiz: TENERE IN MOLLE. Tener cosa solida immersa in alcun liquido.
Esempio: Red. esp. nat. 4. Affermavano que' buoni Padri, esser necessario lavarle col latte munto di fresco, ed in quello tenerle in molle.
Definiz: TENERE IN OPERA. Tenere occupato, o in faccende. Lat. curam alicui demandare. Gr. ἐπιτρέπειν τι τινί.
Esempio: Ar. Cass. 1. 2. Mi mandano ora a trovare Filostrato, acciocchè mi tenga in opera, nè ritornare mi lasci, finchè non abbiano essi il lor disegno fornito.
Definiz: TENERE IN ORAZIONE. Operare, che altri stia orando, che faccia orazione.
Definiz: TENERE IN ORDINANZA. Disporre, e Conservare nell'ordinanza.
Definiz: TENERE IN ORECCHI. Dar materia, che altri stia con attenzione.
Definiz: TENERE IN PACE. Porger materia d'unione, di concordia, di pace, Promuover la pace.
Esempio: Cron. Morell. 222. A tutte queste castella sta un Podestà cittadino di Firenze, il quale ec. tiene in pace i suoi sottoposti.
Definiz: TENERE IN PAROLE. Allungar le parole per tenere altrui sospeso, Non venire alla conclusione. Lat. sermone aliquem tenere, Ovid.
Esempio: Bocc. nov. 50. 4. Acciòcchè io non ti tenga più in parole, ti dico ec.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 61. Vedendo li frati, che egli s'affrettava di tornare al suo romitorio, ingegnavasi di tenerlo in parole, e di ritardarlo da quell'andata.
Definiz: TENERE IN PEGNO. Avere appresso di se con titolo di pegno.
Definiz: TENERE IN PENDENTE. Fare, che alcuna cosa rimanga sospesa, o dubbia, o indecisa. Lat. sub iudice litem habere.
Esempio: Albert. cap. 20. L'amistade dell'amico dubitato tiella in pendente.
Esempio: E Albert. appresso: Delli dubbj non diffinire, ma tieni la sentenza tua in pendente.
Esempio: M. V. 7. 85. Dissimulò il fatto, e tennelo in pendente.
Definiz: TENERE IN PENSIERO. Fare, che altri stia coll'animo sospeso.
Definiz: TENERE IN PETTO. Occultare alcuna cosa, per pubblicarla a suo tempo.
Esempio: Tac. Dav. ann. 3. 63. Ogni altri per futuro Principe s'intonava, sperava, venerava, che costui, che la fortuna teneva in petto (il T. Lat. ha: fortuna in occulto tenebat)
Definiz: TENERE IN PIÈ. Reggere, Conservare, mantenere in istato, in essere. Lat. conservare. Gr. σῴζειν.
Esempio: G. V. 4. 5. 4. Faccendo i Fiorentini della città loro piacere di disfarla, o tenerla in piede.
Definiz: TENERE IN PONTE. Lo stesso, che Tener dubbioso, o Tenere in pendente, Non dar risposta risoluta.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 2. Quant'ho io A tener quella cosa in ponte?
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 1. 1. Ha tenuto la cosa in ponte più settimane.
Esempio: Malm. 2. 24. Acciocchè più tener non l'abbia in ponte.
Definiz: TENERE IN POSSESSO. Conservar nel possesso, Far, che altri possegga.
Definiz: TENERE IN PRIGIONE. Ritenere in carcere. Lat. in vinculis habere. Gr. ἐν δέσμοῖς κατέχειν.
Esempio: G. V. 4. 26. 3. Poi avendo tenuto in prigione alquanto il detto Papa, e i cardinali, fu accordo da lui al Papa.
Definiz: TENERE IN PROTEZIONE. Proteggere. Lat. tueri, protegere. Gr. προΐστασθαι.
Esempio: Cas. lett. 6. Pregando nostro Signore Dio, che la consoli, e tenga in sua santissima protezione.
Definiz: TENERE IN REPUTAZIONE. Sostener checchessia, acciocchè sia avuto in riputazione, o in istima.
Definiz: TENERE IN SE. Lo stesso, che Tener segreto.
Esempio: Tes. Br. 7. Tieni in te ciò, che tu odi, più volentieri, che tu non parli.
Definiz: TENERE IN SERBO. Custodire alcuna cosa con patto di restituirla.
Definiz: TENERE IN SICURO. Avere assicurato.
Definiz: TENERE IN SPERANZA. Lo stesso, che Tenere a speranza, Fare Sperare.
Definiz: TENERE IN STIMA. Stimare, Apprezzare. Lat. magni facere. Gr. μεγαλύνειν.
Definiz: TENERE IN TIMORE. Far, che altri stia con timore, Intimorirlo.
Definiz: TENERE IN TRANQUILLO. Fare, che altri stia in tranquillità, Tranquillare nel signific. del §.
Esempio: M. V. 10. 24. Secondo le offerte, che gli erano fatte, dava, e toglieba parole, e tenea in tranquillo.
Definiz: TENERE IN TRAVAGLIO. Dar cagione, che altri stia travagliato, Travagliarlo.
Definiz: TENERE IN TUONO. Figuratam. Fare, che altri non esca del tenore, e modo dovuto. Lat. in officio continere. Gr. ἐν δέοντι κατέχειν.
Definiz: TENERE IN VITA. Conservar vivo.
Esempio: Esp. Pat. Nost. Innaffialo della fontana, e lo tiene in verdore, e in vita.
Esempio: Petr. son. 191. E 'l cor sottragge A quel dolce pensier, che 'n vita il tene.
Definiz: TENERE IN ZUCCA. Tenere il capo coperto. Lat. tectum caput habere. Gr. κεκαλυμμένην κεφαλὴν ἔχειν.
Esempio: Menz. sat. 7. Sgorbia, se nel parlarti io tengo in zucca, Di tirannico sdegno, e d'ira acceso Il tuo sguardo superbo mi pilucca.
Definiz: TENERE LA FORTUNA PEL CIUFFETTO. Aver gran fortuna, Aver buona sorte. Lat. prosperâ fortunâ uti. Gr. εὐτυχεῖν.
Definiz: TENERE LA MANO. Propriamente Prender la mano di colui, che impara a scrivere, o simili, per ammaestrarlo nel muoverla per l'effetto suddetto. Lat. manum alicuius manu superimpositâ regere, Quintil.
Definiz: §. I. E figuratam. vale ammaestrare, Cooperare, Aiutare.
Definiz: §. II. Tenere le mani a se, vale Non impiegarle a pregiudizio, o aggravio altrui. Lat. manus abstinere, continere. Gr. ἀπέχεσθαί τινος.
Esempio: Fir. Trin. 2. 6. Oh tien le mani a te, prosuntuoso, improntaccio.
Esempio: Bern. Orl. 2. 19. 56. Turpino in questo lo chiama insensato, Ma basta, e' tien le mani a se, e cammina.
Definiz: §. III. Tenere la mano, o le mani a cintola, e Tenersi le mani a cintola, o simili, vagliono Non esercitarle, Starsi ozioso, Non operare; e talora anche Non si risentire. Lat. otio indulgere, desidem esse. Gr. ὀκνεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 20. 2. S'immaginano, che le donne a casa rimase si tengano le mani a cintola.
Esempio: Bern. Orl. 2. 30. 45. Or chi sarà quel traditor villano, Che così far vedendo al suo Signore, Alla cintura si tenga la mano?
Esempio: Buon. Fier. 4. 4. 2. E non m'hai viso D'aver sempre a tenerti A cintola le mani.
Definiz: §. IV. Tener la mano, e le mani in capo ad alcuno, vale Averne cura, Proteggerlo, Custodirlo, onde per troppa libertà, o per soverchia ignoranza non cada in errore. Lat. peccare non sinere, custodire, tueri.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Se Iddio non mi tiene la mano in capo, così caderò io, come egli.
Esempio: Tac. Dav. stor. 4. 351. Teniate a' soldati le mani in capo, che non fallino.
Esempio: Lasc. Gelos. 4. 13. Uh uh, che san Brandano ci tenga in capo la mano.
Esempio: Cas. lett. 88. Nostro Signore vi tenga le mani in capo.
Definiz: TENERE LA MULA. Figuratam. vale Accompagnare alcuno tanto, che faccia qualche faccenda.
Esempio: Buon. Fier. 4. 1. 2. Nè ch'anch'io pur la mula Non tenga a te, siccome a me tu fai.
Definiz: TENERE L'ANIMA CO' DENTI. Esser cagionoso, Esser in pericolo di presta morte. Lat. aegrotare. Gr. νοσεῖν.
Esempio: Lor. Med. canz. 71. 5. Non tien l'anima co i denti, Ch'un non ne ha per medicina.
Esempio: Lasc. Pinz. 1. 6. Benchè egli non sia troppo vecchio, tien l'anima co denti.
Esempio: Malm. 6. 24. Ond'è ridotto per lo mal governo Sì strutto, ch'e' tien l'anima co' denti.
Definiz: TENER LA POSTA. Termine di giuoco; Acconsentire di giucare la somma convenuta, Giucarla.
Definiz: §. I. Figuratam. vale Acconsentire, Accettar l'invito di checchessia.
Definiz: §. II. Tener la posta, vale anche Tener cavalli, e calessi per dare a prezzo a' viandanti, che viaggiano per cambiatura.
Definiz: TENERE L'ARCO TESO. Figuratam. vale Star pronto, Esser preparato per alcun determinato fine.
Definiz: TENERE L'ARIA. Impedire, che l'aria non penetri, Pararla, che non passi, che non offenda.
Definiz: TENERE LA SIGNORÍA. Reggerla, Amministrarla. Lat. administrare. Gr. διοικεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 3. Se n'andò alla signoría, e in segreto a un cavalier, che quella tenea, disse.
Definiz: TENERE LA STAFFA. Far forza alla staffa, acciocchè non giri la sella, quando alcuno sale a cavallo.
Esempio: Lor. Med. canz. 115. 6. La mi tenne la staffa, E io montai in arcione.
Definiz: TENER LA VIA. Lo stesso, che Tener via.
Esempio: Ar. Fur. 10. 113. Non più tenne la via, come propose.
Definiz: §. Figuratam. vale Tener modo.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 228. Monsignore, io di primiera tenea la via, che ora volete, che io tegna, e a voi piacque, che quella più io non seguissi.
Definiz: TENERE LEGATO. Fare, che alcuna cosa stia legata; e figuratam. Aver saldamente unito.
Esempio: Boez. Varch. 2. pros. 2. E me vorrà la cupidigia degli uomini, la quale mai non s'empie, tener legata alla costanza, e farmi essere stabile, e ferma?
Definiz: TENERE LE RISA. Non ridere, Raffrenare il riso. Lat. risui temperare.
Esempio: Fir. disc. an. 105. Il padrone del ferro, udendo così sconcio miracolo, appena potè tenere le risa.
Esempio: Tac. Dav. ann. 13. 163. Ma quando egli entrò nella sapienza, nella provedenza, neuno tenne le risa.
Definiz: TENERE LIBRO, O LIBRI. Scrivere i conti al libro.
Esempio: Cron. Vell. 64. Avea una buona testa, e molto affaticante, e bene esperto mercatante, e tenea molto bene un libro.
Esempio: Galat. 40. Ci è un'altra maniera di cirimoniose persone, le quali di ciò fanno arte, e mercatanzía, e tengonne libro, e ragione (quì per similit.)
Definiz: TENER L'IMPERIO. Imperare. Lat. imperare. Gr. κατακυριεύειν.
Esempio: Boez. G. S. 3. In quel tempo teneva lo 'mperio d'Oriente Zenone.
Definiz: TENERE L'INVITO. Accettare l'invito. Lat. conditionem accipere. Gr. πρὸς ξύμβασιν χωρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 42. Gl'invitò, ed essi liberamente ec. tennero lo 'nvito.
Esempio: E Bocc. nov. 99. 6. S'avvide, che questo cavaliere avea dubitato, che essi non avesser tenuto lo 'nvito.
Esempio: Malm. 8. 75. Lo 'nvito tiene, e regge a ogni posta.
Esempio: E Malm. 9. 34. Ritiransi, e non tengon più lo 'nvito.
Definiz: §. Tenere l'invito del diciotto, si dice di Chi cicala assai.
Esempio: Varch. Ercol. 95. Di simili gracchioni si dice ancora: e' terrebbe l'invito del diciotto.
Definiz: TENERE L'OCCHIO A CHECCHESSÍA. Badarvi attentamente, Considerarlo, Averne cura Lat. invigilare, sedulam curam agere. Gr. προσκαρτερεῖν.
Esempio: M. V. 9. 15. Semplici, e idioti, che solo tengono gli occhi alle cose, che sono loro davanti.
Esempio: Ambr. Cof. 4. 15. Voglioci Tenere gli occhi, e anco bene intendere ec.
Esempio: Ar. Len. 5. 1. Tien l'occhio, che se là passassero Le carra, in un momento possi corrervi.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 3. 7. Tienvi su gli occhi, Pirro, ch'e' non v'andasse nulla in capperuccia; e ci è chi sa giucar di bagattelle.
Definiz: §. I. Tener l'occhio teso, vale Stare in attenzione, Badare; che anche si dice Star coll'occhio teso.
Definiz: §. II. Tener l'occhio, o gli occhi aperti, vale Usar vigilanza, e attenzione.
Esempio: Bern. Orl. 1. 20. 28. Il cavalier di lui molto più esperto Voltava intorno, e tenea l'occhio aperto.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 6. 26. Sicchè, Namo mio caro, intendi bene, Tenere aperti gli occhi ti conviene.
Definiz: §. III. Tenere gli occhi addosso altrui, vale Avergli cura, Badarvi, Osservare i suoi andamenti.
Esempio: Ar. Cass. 1. 3. Poichè 'l vecchio levatomi È d'appresso, e tener gli occhi continua Mente non mi potrà addosso.
Definiz: §. IV. Tenere gli occhi bassi, vale Volgergli a terra per timore, umiltà, o simili.
Esempio: Amet. 57. Gli occhi tenendo bassi, quante volte gli alzava, tante gli aspetti di tutti vedea mutare.
Definiz: §. V. Tener l'occhio alla penna, o al pennello, vale Star cauto, Guardarsi, Badare attentamente. Lat. sedulo incumbere. Gr. πεφροντισμένως σπουδάζειν.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 8. E pel mar di Lion poi volteggiando, Ci bisognò tener l'occhio al pennello.
Esempio: E Ciriff. Calv. 1. 22. Ma non pensar, che Malducco di Ramma Non tenesse ancor ei l'occhio al pennello.
Esempio: E Ciriff. Calv. 2. 47. Bisognava tener l'occhio al pennello, Perchè e' menava certi colpi a sghembo.
Definiz: TENERE LONTANO. Allontanare, Proibire, che altri non si accosti.
Esempio: Segn. Pred. 3. 2. Bisogna perder le ricreazioni, con tenersi lontano da tutte quelle adunanze, dov egli pratica.
Definiz: TENERE L'ORECCHIO, o GLI ORECCHI AD ALCUNA COSA. Badarvi, Starvi attento. Lat. aures dare, praebere. Gr. ὤτα παρέχειν.
Esempio: Lab. 80. Con tanto piacere di me, che alle loro parole tenea gli orecchi, che dir non potrei.
Definiz: TENER L'USCIO, o simili. Impedire, o Vietare altrui l'ingresso.
Esempio: Bocc. nov. 65. 21. E quale uscio ti fu mai in casa tua tenuto?
Definiz: TENERE MALE. Contrario di Tener bene; Trascurare, Non custodire colla debita cura, e diligenza.
Definiz: TENER MANIERA. Lo stesso, che Tener modo. Lat. modum tenere. Gr. μετριάζειν.
Esempio: Bocc. nov. 16. 36. Le cagioni gli mostrò, perchè quella maniera, che fatta avea, tenuta avesse.
Definiz: TENERE MANO, o DI MANO . Aiutare a fare; e s'intende per lo più in pregiudizio del terzo; il che si dice anche Tenere il sacco. Lat. opem ferre. Gr. βοηθεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 85. 17. E con loro insieme teneva mano a beffarlo.
Esempio: G. V. 11. 79. 1. A queste discordie tenieno mano i Baroni del regno.
Esempio: Cecch. stor. stiav. 5. 5. Così si fiacchi il collo, come ella Lo sa, e ci ha tenuto mano.
Definiz: TENERE MEMORIA. Avere a memoria, Ricordarsi. Lat. reminisci, non oblivisci. Gr. ἀναμιμνήσκεσθαι.
Esempio: Cas. lett. 5. La ringrazj umilmente della memoria, che le piace tener di me.
Esempio: Ar. Fur. 36. 69. Che se già l'avea udito da fanciulla, Or ne tenea poca memoria, o nulla.
Definiz: TENERE MENTE. Attentamente riguardare, Badare. Lat. attente prospicere. Gr. πεφροντισμένως προνοεῖσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 61. 5. Tenesse mente in una vigna, la quale allato alla casa di lei era.
Esempio: Amet. 53. E tutte insieme tenendole mente, non conosce a quale apponga alcuna cosa.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 178. Noi ci abbiamo questa nostra usanza di queste gorgiere, o doccioni da cesso, che vogliamo dire, ne' quali tegnamo la gola sì incannata, che noi non ci possiamo tenere a mente a' piedi.
Definiz: TENERE MERCATO. Trattar di comperare, o di vendere. Lat. mercatum agere. Gr. ἐμπορεύεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 15. 2. Assai ne gli piacquero, e di più, e più mercato tenne.
Esempio: E Bocc. nov. 83. 3. Con quanti sensali aveva in Firenze ec. teneva mercato.
Definiz: TENERE MODO. Adoperar mezzo, Adoperare. Lat. modum tenere. Gr. μετριάζειν.
Esempio: Bocc. nov. 21. 6. Cominciò Masetto a pensare, che modo tener dovesse tenere.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 5. Avendo seco pensato, che modo tener dovesse, se n'andò a convenevole ora alla chiesa.
Esempio: Cronichett. d'Amar. 252. Ragionato sopra le chieste quanto accadeva, e voluto da lui sapere, che modo terrebbe a darci la possessione libera di Pisa.
Esempio: Cas. lett. 19. Avendo lodato ec. il nobil modo ec. che aveva tenuto ne' suoi ragionamenti con l'Illustrissima Signoría di Venezia.
Definiz: §. Tenere a modo, vale Conservare con diligenza.
Definiz: TENERE MORTO. Parlandosi di danaro, o simile, vale Non lo trafficare, Non ritrarne utile.
Esempio: Segn. Mann. Giugn. 2. 3. Il loro diletto era quì non solo arricchire, ma tesoreggiare insaziabilmente ec. tenendo morto nelle casse il danaro.
Definiz: TENERE NASCOSO. Celare, Nascondere. Lat. celare. Gr. ἀποκρύπτεσθαι.
Esempio: Bocc. concl. 10. Esse, per non ingannare alcuna persona, tutte nella fronte portan segnato quello, che esse dentro dal loro seno nascoso tengono.
Esempio: E Bocc. nov. 18. 26. Madonna, niuna altra cosa mi vi ha fatto tenere il mio amor nascoso ec.
Definiz: TENERE OBBLIGO. Essere obbligato.
Definiz: TENERE OPERA. Operare, Far diligenza. Lat. studere, operari. Gr. σπουδάζειν.
Definiz: TENERE OPINIONE. Avere opinione, Credere, Stimare. Lat. opinari. Gr. νομίζειν.
Definiz: TENERE ORDINE. Quasi lo stesso, che Tener modo.
Definiz: §. Vale anche Proccurare, che altri stia in ordinanza.
Esempio: G. V. 9. 70. 3. Non tenendo ordine di schiere ec. s'affrontaro co' nimici.
Definiz: TENERE OSTERÍA. Far l'ostería, Esercitar l'arte dell'oste.
Definiz: TENERE PARLAMENTO. Trattare, Parlare, Ragionare d'alcuna cosa. Lat. tractare, loqui, consultare. Gr. πραγματεύεσθαι.
Esempio: Nov. ant. 7. 4. Li baroni, e cavalieri ne tennero parlamento, e tutta la corte sonava della dispensagione di questo oro.
Definiz: §.
Esempio: Varch. Ercol. 50. Dicesi ancor Tener parlamento, cioè favellare a di lungo.
Definiz: TENERE PARTE. Aver parte, Partecipare, o simili.
Definiz: TENERE PATTO. Osservare il patto, Mantener la promessa. Lat. promissis stare. Gr. τὰς ὑποσχέσεις ἐπιτελεῖν.
Esempio: Dan. Inf. 21. Sicch'io temetti, non tenesser patto.
Definiz: TENERE PEGNO. Essere assicurato con pegno.
Definiz: TENERE PER ALCUNO. Esser dalla sua parte, Seguir la sua fortuna, Aiutarlo.
Definiz: TENERE PER ARIA. Tenere sospeso in aria.
Definiz: §. Figuratam. vale Tenere irresoluto, dubbioso.
Definiz: TENERE PER CERTO. Credere con certezza.
Definiz: §. Tener per certissimo, vale Credere con grandissima, o indubitata certezza.
Esempio: Ambr. Cof. prol. Cosa gratissima Gli sarà fatta, che tien per certissimo, Ch'imparerà da loro.
Definiz: TENER PER CONTO D'ALCUNO. Avere checchessia per conteggiarlo con esso lui.
Definiz: TENERE PER FEDE. Credere per fede. Lat. fide tenere. Gr. πιστεύειν.
Esempio: Dant. Par. 2. Lì si vedrà ciò, che tenem per fede.
Definiz: TENERE PER FERMO. Aver per certo, Credere certamente. Lat. pro comperto habere. Gr. ἀκριβῶς οἰδέναι εἰδέναι.
Esempio: Bocc. nov. 26. 5. Sì per fermo da tutti si teneva, che non ch'altri ec.
Esempio: Din. Comp. 1. 41. Tenete per fermo, che se il nostro Signore non ha cuore di vendicare il mio fatto a vostro modo, fateci levare la testa.
Esempio: Fir. As. 99. Per la qual cosa noi deliberammo, che costui fusse il primo fedito, tenendo per fermo, che, appiccando la battaglia con un solo, noi non avemmo difficoltà.
Definiz: TENERE PER ISTIMA. Avere appresso di se alcuna cosa per farne buona, e renderne la stima pattuita.
Definiz: TENERE PER NIENTE. Disprezzare. Lat. parvipendere, spernere. Gr. ὀλιγωρεῖν.
Esempio: Albert. 2. 1. Tenendo per niente la ricchezza degli avversarj ec.
Definiz: TENERE PER SICURO. Avere certa opinione, Tener per certo.
Definiz: TENERE PIEDE. Aver piede, Esser ben piantato.
Definiz: TENER PORTA. Non lasciar passare.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 2. Comandando a tutti gli altri, che quando ser Mazzeo volesse venire a lui, giammai porta non gli fosse tenuta.
Definiz: TENER PRATICA. Praticare, Trattare. Lat. agere. Gr. συνδιατρίβειν μετά τινος.
Esempio: Cronichett. d'Amar. 253. Con Gabbriello teneva pratica Papa Benedetto d'andare a stare a Pisa.
Esempio: Dav. Scism. 42. A lui, nè suoi agenti niuno scrivesse, nè tenesse pratica.
Definiz: TENERE PRESSO. Aver vicino. Lat. prope habere. Gr. ἐγγὺς ἔχειν.
Definiz: §. Tenere presso di se, vale Avere in suo dominio, in sua balía, sotto la sua autorità.
Definiz: TENERE PRIGIONE, o PREGIONE Ritenere in carcere. Lat. in carcere habere. Gr. ἐν δεσμοῖς ἔχειν.
Esempio: G. V. 10. 7. 9. In quello castello fu tenuto cortesemente pregione.
Esempio: Segn. Pred. 2. 6. Tenne Faraone lungamente prigioni in fondi di torre due suoi prima amatissimi famigliari.
Definiz: TENERE PULITO. Custodire, o Conservare con tutta pulitezza.
Esempio: Segr. Fior. mandr. 5. 1. Mutai un velo ad una Madonna, che fa miracoli. Quante volte ho io detto a questi frati, che la tengano pulita? e' si maravigliano poi, se la divozione manca.
Definiz: TENERE RAGIONAMENTO. Ragionare.
Esempio: Bocc. nov. 21. 15. Prima tennero ragionamento insieme di doverle accusare.
Definiz: §. E Tener ragionamento, vale Trattare, Praticare, Negoziare.
Esempio: Cronichett. d'Amar. 254. Il signore di Padova ec. vedute le novità di Pisa, e i ragionamenti, che si tenevano, ruppe il ragionamento dell'accordo.
Definiz: TENERE RAGIONE, o LA RAGIONE. Amministrar giustizia. Lat. ius dicere.
Esempio: Bocc. nov. 75. tit. Tre giovani traggon le brache ad un giudice Marchigiano in Firenze, mentrechè egli essendo al banco teneva ragione.
Esempio: G. V. 10. 1. 3. Albergò nel palagio del comune di costa alla Badía, ove solea stare la Podésta, e si tenea ragione.
Esempio: E G. V. 11. 1. 4. Al palagio del comune, ove istà la Podesta, salì nella corte di sotto, dove si tiene la ragione, braccia sei.
Definiz: §. I. Tener ragione, per Tener conto.
Esempio: Bocc. nov. 70. 11. Va' sciocco, non dubitare, che di quà non si tiene ragione alcuna delle comari.
Definiz: §. II. Tener ragione, vale anche Scrivere i conti al libro. Lat. in rationes conferre. Gr. ἐπιγράφειν, λογίζεσθαι.
Esempio: Galat. 40. Di ciò fanno arte, e mercatanzía, e tengonne libro, e ragione.
Definiz: TENERE REGOLA. Osservar regola.
Definiz: TENERE RITTO. Far che altri stia ritto.
Definiz: TENERE SANO. Conservare in sanità.
Definiz: TENERE SCOPERTO. Non coprire, Far che altri non cuopra.
Definiz: TENERE SECO. Far dimorare appresso di se, Avere unito con se. Lat. secum tenere, retinere. Gr. κατέχειν.
Esempio: Bocc. nov. 16. 11. Offerendole ec. di seco tenerla in quello onore, che sua sorella.
Esempio: Ovid. Pist. 42. Questo mio sangue sparto nella mia camicia tiene seco le forze d'amore.
Esempio: Serm. S. Ag. 10. Beato colui, che seco ti tiene.
Definiz: TENERE SEGRETO. Non parlare, Non discorrere, Non ridire ad alcuno.
Esempio: Bocc. nov. 28. 9. Purchè a voi dea il cuore di segreto tenere ciò, che io vi ragionerò.
Esempio: Pass. 151. Sopra tutte le cose attenda il confessore di tenere segrete, e celate le cose, ch'egli ode in confessione.
Esempio: Cecch. Inc. 2. 3. Ma tenetemi Segreto ciò, ch'io vi dirò.
Esempio: Varch. Ercol. 252. Se voi non favellate altrimente, io il vi terrò segreto, ancorachè non mi ponghiate credenza.
Definiz: §. Tener segreti i bandi, vale Nascondere le cose pubbliche. Lat. silentio premere quae in ore omnium sunt. Gr. ῥητὰ ὡς ἀποῤῥητὰ κρύπτειν.
Esempio: Fir. Trin. 2. 3. Tu mi tien bene per più pura, ch'io non credeva; tu vorrai tenere a mano a mano segreti i bandi.
Definiz: TENERE SERVITÙ. Aver genti al suo servizio.
Definiz: §. Tener servitù con alcuno, vale Aver conoscenza, o familiarità con esso lui.
Definiz: TENERE SICURO. Avere openione certa, Stare sicuro.
Definiz: TENERE SIGNORÍA. Essere signore, Possedere signoria.
Definiz: TENER SILENZIO. Tacere. Lat. silere, tacere. Gr. σιγᾶν, σιοπᾶν.
Esempio: Coll. Ab. Isac. 8. La discrezione dimostra allo intelletto dell anime, che tenga silenzio.
Esempio: Gr. S. Gir. 20. Lo ventesimo grado di questa santa scala sì è tenere silenzio.
Esempio: E Gr. S. Gir. appresso: Tale può tenere silenzio dalla nona per infino a vespro.
Definiz: TENERE SODO. Lo stesso, che Tenere duro
Definiz: TENER SOLDATI. Aver milizia, Stare armato, Stipendiar soldati.
Definiz: TENERE SOPRA. Avere in luogo superiore, Tener dalla parte superiore; Contrario di Tener sotto.
Definiz: §. Tener sopra di se, vale Avere per suo conto, a suo conto, a posta sua.
Definiz: TENERE SOSPESO. Sollevare da terra.
Definiz: §. Figuratam. vale Fare stare in dubbio, o in attenzione. Lat. suspensum habere. Gr. ἐν ἀπόροις κρατεῖν τινα.
Esempio: Bocc. nov. 1. 28. Poichè ser Ciappelletto, piagnendo, ebbe un grandissimo pezzo tenuto il frate così sospeso, egli gittò un gran sospiro.
Esempio: Dant. Par. 20. Per non tenermi in ammirar sospeso.
Definiz: TENERE SOSPETTO. Sospettare, Esser sospettoso. Lat. suspicari. Gr. ὑποπτεύειν.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Tenendo sospetto, ch'egli volesse ingannarlo.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. R. appresso: Non in vano avea tenuto sospetto di lui.
Definiz: TENERE SOTTO. Tenere nella parte inferiore.
Definiz: §. I. Tener sotto, vale anche Deprimere, Abbassare.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 3. E' si par ben, ch'e' non chiamaron noi, E che e' vollon tenerci sotto sotto.
Esempio: Salvin. disc. 1. 425. Il quale (Burro) di concerto con Seneca cospirava a tener sotto, come si dice, Nerone, e a governare la sua gioventù.
Definiz: §. II. Tener sotto di se, vale avere in sua potestà, o in suo dominio.
Esempio: Circ. Gell. 5. 135. Niente di manco ci tenete sempre sotto di voi.
Definiz: §. III. Tener sotto i piedi, vale Deprimere, Calcare; e figuratam Dominare.
Esempio: Boez. G. S. 16. Qualunque fia con l'animo composto, Tien sotto i piedi il superbo fato.
Definiz: TENERE STILE. Costumare, Aver modo di procedere. Lat. solere, solitum esse.
Esempio: Cron. Morell. 261. Tenendo questo stile non potrai essere di troppo ingannato.
Esempio: E Cron. Mor. 282. Tenendo questo, o migliore stile, tu verrai a purgare lo stomaco, o vero il corpo tutto per modo, che la corruzione dell'aria non troverà materia da appiccarsi.
Definiz: TENERE STRADA. Lo stesso, che Tener via. Lat. iter tenere, Virg.
Esempio: Ar. Fur. 1. 31. Altra ventura al buon Rinnaldo accade, Che da costui tenea diverse strade.
Definiz: TENERE STRETTO. Serrare, o Fare, che altri stia serrato.
Esempio: Dant. Purg. 19. Così giustizia quì stretti ne tiene Ne' piedi, e nelle man legati, e presi.
Esempio: E Dan. Purg. 25. Per questo loco, Si vuol tenere agli occhi stretto il freno.
Definiz: §. I. Tenere stretto, vale anche Strignere colle mani.
Esempio: Bocc. nov. 31. 26. Rivolta sopra la coppa, la quale stretta teneva, li cuor riguardando disse.
Definiz: §. II. Tenere stretto, vale altresì Tenere accosto.
Esempio: Bocc. nov. 43. 5. Tenendogli gli sproni stretti al corpo ec. il ronzino ec. ne la portava.
Definiz: §. III. Tenere stretto, vale anche Essere assegnato, Esser soverchiamente economo.
Definiz: §. IV. Tenere stretta la borsa, vale lo stesso.
Esempio: Bocc. nov. 8. 3. In onorare altrui teneva la borsa stretta.
Definiz: §. V. Tenere stretto alcuno, vale anche Guardarlo con diligenza, Averne gran cura. Lat. sollicite servare. Gr. παρατηρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 65. 4. Tanta guardia ne prendea, e sì stretta la tenea, che forse ec.
Esempio: Cron. Morell. 17. Tennelo il padre molto stretto, perocchè era molto diverso.
Definiz: TENERE SU. Sollevare, Innalzare, Contrario di Tener giù. Lat. extollere, attollere. Gr. ἐπαίρειν.
Definiz: TENERE SULLA FUNE, SULLA CORDA, e simili. Tener sospeso, Dare altrui pena coll'indugio. Lat. spe torquere, suspensum tenere.
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 1. Egli erra, se alcuno spera, colui doverlo o aiutare, o amare, o rimunerare, cui egli ha stancato col promettergli d'oggi in domane, e tenuto in sulla fune col farlo aspettare di dì in dì lungamente.
Esempio: Varch. Suoc. 3. 6. Su, che c'è? di' su, spacciatene per l'amor di Dio, e non mi far tanto storiare; tu mi tieni in sulla fune.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 28. Il voglio un po' tenere in sulla corda.
Esempio: Malm. 12. 47. Dite, non ci tenete sulla corda.
Definiz: TENERE SULLA GRUCCIA. Tener sospeso. Lat. aliquem suspensum detinere. Gr. ἀπηρτημένον κατέχειν τινά.
Esempio: Fir. nov. 8. 299. Tenutigli un pezzo sulla gruccia, disse loro.
Esempio: E Trin. 3. 2. Guarda chi m'ha tenuto in sulla gruccia.
Definiz: §. Talora vale anche Uccellare. Lat. illudere alicui. Gr. ἐπεντριφᾶν τινι.
Esempio: Varch. Ercol. 54. Dicesi ancora tenere a loggia, Gabbarsi d'alcuno ec. mandare all'Uccellatoio, e medesimamente tenere alcuno sulla gruccia, dalle civette, le quali in sulle grucce si tengono.
Definiz: TENERE SULLA MOSTRA, o IN SULLA MOSTRA. Lo stesso, che Tenere a mostra. Lat. pro exemplo ostendere.
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 2. Vedrete uno spezial, che 'n sulla mostra Tien ben coperto un vaso di diaspro.
Definiz: TENERE TERRA TERRA. Fare stare al basso, Non lasciar surgere.
Definiz: TENER TRA DUE. Tener sospeso, o in dubbio. Lat. in utramque partem versare.
Esempio: Petr. son. 119. Ma pur come suol far, tra due mi tiene.
Definiz: TENERE TRANQUILLO. Tranquillare, Far che sia tranquillità.
Definiz: TENERE TRATTATO. Aver pratica, intelligenza.
Esempio: G. V. 8. 63. 3. Favorava i Fiamminghi suoi rubelli, e tenea trattato col Re Alberto d'Alamagna.
Esempio: Bocc. nov. 17. 43. Avea tenuto trattato con Basano Re di Cappadocia.
Definiz: TENERE VIA. Tener cammino, Andar per via, Camminare. Lat. incedere ire. Gr. βαδίζειν.
Esempio: Ar. Fur. 14. 88. Domanda a costei l'Angelo, che via Debba tener, sicchè 'l silenzio trove.
Definiz: §. Tener via, vale Prendere i mezzi necessarj, o adattati, Tener modo.
Esempio: Bocc. nov. 30. 6. Cominciò ec. a pensar, che via, e che modo egli dovesse con lei tenere.
Esempio: E Bocc. nov. 89. 6. A Salamone andava per aver consiglio da lui, che via tener dovesse con una sua moglie più, che altra femmina, ritrosa, e perversa.
Esempio: Dant. Inf. 17. Gridando il padre a lui: mala via tieni.
Definiz: TENERE VIRTÙ DI CHECCHESSÍA. Avere virtù, o Partecipare delle qualità di essa.
Esempio: Cr. 8. 6. 3. La qual cosa fatta, l'uva, che nascerà, terrà la virtù di quella cosa, che fia messa in essa.
Definiz: TENERE VITA. Vivere. Lat. vivere. Gr. βιοῦν.
Esempio: G. V. 10. 7. 1. Tegnendo vita in avolterio, ed in lussuria.
Definiz: §. I. Tener buona vita, vale Vivere santamente, e secondo i precetti morali.
Esempio: Zibald. Andr. Non tenevano solamente buona vita, ma ancora esemplarissima.
Definiz: §. II. Tener cattiva vita, il suo contrario.
Definiz: §. III. Tener gran vita, Tenere vita cavalleresca, e simili, vagliono Trattarsi con magnificenza, alla grande. Lat. magnifice vivere.
Esempio: Din. Comp. Avendo mutato, e cresciuto il palazzo, e tenendo gran vita.
Esempio: Bocc. nov. 54. 2. Vita cavalleresca tenendo, continuvamente in cani, ed in uccelli s'è dilettato.