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Dizion. 2° Ed. .
D
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pag.243
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D
Definiz: | Lettera, che ha gran parentela con la T, e perciò molte voci latine, nel farsi nostrali, hanno mutato il T in D.
come più dolce di suono, Latro Ladro, Potestas
Podestà, Litus Lido. Acconsente dopo di se solamente la R, oltre alle vocali, tanto in
principio, quanto in mezzo della dizione, e nella stessa sillaba, con perdere alquanto di suono, come DRAGO,
SALAMANDRA. Riceve avanti di se, nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, La L, N, R, S, come GELDRA, BANDO,
VERDE, DISDICEVOLE. Ma la S, avanti la d. si trova di rado in mezzo di parola, e quasi sempre ne' verbi composti dalla
preposizione DIS, come DISDIRE. Nel principio si trova più spesso, come SDEGNO, SDENTATO: e deesi sempre profferire la
S, avanti, nel secondo suono, e più rimesso, come nella voce ACCUSA, conforme al detto nella lettera S. Raddoppiasi nel
mezzo, quando egli occorre, come FREDDO, ADDURRE. |
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