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CORICARE, e per sincope CORCARE.
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CORICARE, e per sincope CORCARE.
Definiz: Neutr. pass. coricarsi Posarsi, Adagiarsi su checchessia, e più particolarmente Porsi a letto.
Probabilmente è forma alterata di Collocare; onde la voce sincopata Colcare; e i Latini aveano la maniera Collocare in lecto per Porre alcuno nel letto, e assolutam. Collocare riferito alla sposa novella, per Accompagnarla alla camera nuziale e porla nel talamo. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 53: Dopo molte disdette spogliatosi, vi si coricò.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 273: In questa casa non ti coricasti tu iersera.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 164: Quando si coricano e quando si lievano [i figliuoli] s'inginocchino con tutta riverenzia a' piè tuoi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 116: Corcarsi Orlando e non cenar, domanda.
Esempio: Varch. Suoc. 1, 2: Egli è ancora dove si coricò iersera.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 22: Nel sacrifizio che si celebra il secondo giorno di settembre, costuma un giovanetto coricarsi nel letto, e grida a modo di donna tempestata da doglie di parto.
Esempio: Pindem. Poes. 87: Pien di tristezza io mi corcai la sera.
Definiz: § I. E in senso particolare, Giacere con persona di sesso diverso. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 5: Egeo accortosi dopo il fatto, d'essersi coricato con la figliuola di Pitteo, e sospettando di gravidanza, le lasciò ec.
Definiz: § II. Per estensione detto di animale, trovasi per Chinarsi, Inginocchiarsi. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 85 t.: Quando l'uomo li vuole incaricare (i cammelli), elli si coricano in terra, e stanno cheti e soavi infino a tanto che sono caricati.
Definiz: § III. Figuratam., detto di stella, astro, e più specialm. del sole, vale Tramontare; ed usasi anche a modo di Neutr. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 7 t.: Lo spazio della notte risplendendo per li continui corsi delle stelle, che si coricano e che si levano, si finisce con grande bellezza del cielo.
Esempio: S. Ag. C. D. 6, 185: Intorno al coricare del sole cadde grande paura sopra Abraam.
Esempio: Stor. Tob. 7: E quando il sole fu coricato, si partì.
Esempio: Dat. L. Sfer. 3, 2: Fannosi quattro plaghe per mostrare I siti della terra, ed ogni parte Dall'oriente verso il coricare Si fanno cinque zone.
Esempio: Pitt. B. Cron. 33: Mandò il bando che ciascuno cittadino, o vero borgiese, portasse innanzi il coricare del sole tutte sue arme da ofendere e da difendere a una grande e bella forteza.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 49: Noi chiamiamo Lucifero, che nasce la mattina avanti all'alba, e Vespero perchè riluce la sera, dopo che 'l sole è coricato.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 222: Come faremo a sapere le nuove del mondo? F. Che nuove? che il sole si è levato o coricato, che fa caldo o freddo?
Definiz: § IV. E poeticam. detto di luogo, trovasi per Giacere, Esser situato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 51: Nel mar di tramontana in ver l'occaso Oltre l'Irlanda una isola si corca, Ebuda nominata.
Definiz: § V. Att. Porre a giacere, Adagiare, Posare. –
Esempio: Magal. Sidr. trad. 31: In su questo D'indiche canne aggraticciato scanno M'aiuta a coricarla.
Esempio: Salvin. Esiod. 18: Disse e gioì nel cuor la vasta terra, E corcollo ascondendolo in aguato.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 132: Su le rive erbose Coricando in riposo il fianco afflitto, Con alte strida ad esalar si pose Il dolor ch'ei sentia nel sen trafitto.
Definiz: § VI. Riferito particolarm. a piante, vale Stenderle nella fossa, Sotterrarle, a fine di propagginarle. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 155: Quelle viti che lasciate sono in tal maniera si cavino, che agevolmente coricar si possano, e sì sotterrate, che in due o vero in più parti... ciascuna si distribuisca.
Esempio: Tedald. Agric. 11: Fatto la fossa, si tira giù, e vi si coricano i tralci.
Esempio: E Tedald. Agric. 67: Fa' fossette, e corica, ovvero propaggina, detti rami.
Esempio: Vett. Colt. 30: E comandato da gli antichi, che [gli ulivi] si corichino nella fossa.
Esempio: Dav. Colt. 491: Cotale annestato tralcio corica con tutta la vite nel fondo della fossa.