Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 2° Ed. .
RADICE.
Apri Voce completa

pag.660


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
RADICE.
Definiz: Parte sotterranea della pianta, che attrae il nutrimento dalla terra, e distribuiscelo, barba. Lat. radix.
Esempio: Boc. nov. 37. 12. Acciocchè ella alcun'altro offender non possa in simil modo, taglisi insino alle radici.
Esempio: E Bocc. nov. 31. 25. Fattesi veníre erbe, e radici velenose.
Esempio: Dan. Purg. 20. Io fui radice della mala pianta, Che la terra Cristiana tutta aduggia, Sì che buon frutto rado se ne schianta.
Esempio: Tratt. gov. fam. Da trista radice non è prodotta buona pianta.
Definiz: ¶ Per metaf. Cagione, origine, principio, sì come radix appo i Latini, e ῥίζα appo i Greci.
Esempio: Dan. Par. 9. D'una radice nacqui, ed io, ed ella.
Esempio: E Dan. Purg. 20. Quì fu innocente l'umana radice [cioè Adamo]
Esempio: Passav. 206. La superbia è radice, cagione, e principio di tutti i peccati.
Esempio: Dan. Inf. c. 5. Ma s'a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto.
Esempio: G. V. 8. 12. 4. Fu radice, e cominciamento dello sconcio, e male stato, che ne seguì.
Esempio: Dan. Par. 20. Quanto remota è la radice tua Da quegli effetti.
Esempio: E Dan. Par. cant. 8. Dunque esser diverse Convien de' vostri effetti le radici.