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Dizion. 4° Ed. .
LASCIARE
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LASCIARE.
Definiz: | Non torre, o Non portar seco, in partendosi, checchessia. Lat. relinquere. Gr.
παραλείπειν. |
Esempio: | Bocc. introd. 48. Li miei (pensieri) lasciai io dentro dalla porta
della città. |
Esempio: | E Bocc. nov. 1. 21. Mio padre mi lasciò ricco uomo
(cioè: redai molta roba) |
Esempio: | E Bocc. nov. 13. 4. E a loro, siccome a legittimi suoi eredi,
ogni suo bene, e mobile, e stabile lasciò (cioè: ne gli fece eredi) |
Esempio: | E Bocc. nov. 15. 35. Lui dentro dell'arca lasciarono
racchiuso. |
Definiz: | §. I. Lasciare, contrario di Tenere. Lat. dimittere. Gr. ἀποπέμπειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 26. 24. Lasciami, non mi tener più, ec. tempo hai di lasciarmi,
lasciami, io te ne priego. |
Definiz: | §. II. Lasciare, per Abbandonare. Lat. destituere, deserere. Gr.
καταλείπειν. |
Esempio: | Bocc. introd. 38. Sole in tanta afflizione n'hanno lasciate. |
Esempio: | Petr. son. 205. Il mio cor, che per lei lasciar mi volle. |
Esempio: | Dant. Par. 5. Non fate, come agnel, che lascia il latte. |
Esempio: | Red. esp. nat. 81. Ei gli lascia in abbandono a benefizio di fortuna.
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Definiz: | §. III. Onde il proverb. Lasciare in Nasso; o come oggi corrottamente anche si dice
Lasciare in asso; e vale Lasciare uno ne' pericoli senza aiuto, e senza consiglio; preso dalla favola
d'Arianna, lasciata da Teseo nell'isola di Nasso. Lat. in periculo inopem consilii, et auxilii
deserere. Gr. ἀμελεῖν
τινος ἐν
κινδύνῳ. |
Esempio: | Fir. Luc. 5. lic. Che lasciarono la povera signora in Nasso. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 1. 5. Donna, che 'l vecchio amante lascia in asso Per acquistarne
un nuovo ec. Perde un cappon per guadagnare un uovo. |
Definiz: | §. IV. Lasciare, per Ordinare alcuna cosa nel testamento. |
Esempio: | Cron. Vell. 54. Lasciò si rendesse l'usura, che n'ebbe assai dalla nostra
compagnía. |
Definiz: | §. V. Lasciare, per Permettere, Concedere. Lat. sinere, permittere. |
Esempio: | Bocc. nov. 44. 10. Lasciami vedere come l'usignuolo ha fatto questa notte dormire
la Caterina. |
Esempio: | Ar. Fur. 27. 66. Lascia la cura a me, dicea Gradasso, Ch'io guarisca costui della
pazzía. |
Esempio: | Tass. Ger. 4. 44. Di me cura lasciando, e dello stato Al fratel, ch'egli amò con
tanto zelo. |
Esempio: | Cas. lett. 22. Ed io non lascio perdere alcuna occasione, perchè ciò segua
prestissimo. |
Definiz: | §. VI. Lasciare, per Tralasciare. Lat. omittere, praeterire. Gr.
διαλείπειν.
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Esempio: | Bocc. nov. 2. 12. Io per niuna cosa lascerei di Cristian farmi. |
Esempio: | E Bocc. nov. 46. 15. Al quale, quantunque turbato il vedesse,
non lasciò di dire il parer suo. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 3. 80. Il suo testamento diè molto da dire, avendo onorato di sua
gran facultade quasi tutti i principali, e lasciato Cesare. |
Definiz: | §. VII. Lasciar nella penna, o in penna; vale Tralasciar di scrivere alcuna cosa. Lat.
silentio praeterire. Gr. σιωπῇ
παρέρχεσθαι. |
Esempio: | Franc. Barb. 55. 11. D'ingrati or vien sermone, Che non è vizio di lasciarlo in
penna. |
Definiz: | §. VIII. Lasciare, neutr. pass. vale Riserbarsi, Conservarsi, e Ritenersi. Lat. sibi
servare. |
Esempio: | Bocc. nov. 40. 4. Intanto che parente, nè amico lasciato s'avea, che ben gli
volesse. |
Definiz: | §. IX. Lasciare stare alcuno; vale Cessare di noiare. |
Esempio: | Bocc. nov. 47. 18. Udito il comandamento del suo signore, lasciata star lei, a lui
se ne ritornò. |
Definiz: | §. X. Lasciare stare; vale Cessare di fare checchessia. Lat. desistere,
desinere. Gr. ἀπολήγειν. |
Esempio: | Din. Comp. 2. 44. Tanto crebbe il biasimo per la città, che egli lasciò stare.
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Definiz: | §. XI. Lasciare il cane, o simili; si dice dello Sciogliere i cacciatori il cane dal guinzaglio
dietro alla fiera. |
Esempio: | Bellinc. son. 166. Che lo sparviere Il can si lascia sempre con vantaggio.
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Definiz: | §. XII. Lasciar la briglia; per lo stesso, che nel proprio, e nel figurato dissero i Lat.
laxare habenas. Gr. ἀνιέναι τὰς
ἡνίας. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 12. 2. Che lasciando la briglia all'eloquenzia, Fatto han de' loro
error la penitenzia. |
Definiz: | §. XIII. Lasciare andare un colpo, o simili; vale Scagliarlo. |
Esempio: | Buon. Fier. intr. 1. Mi lasciò andare un sì fatto tempione. |
Definiz: | §. XIV. Lasciare il proprio per l'appellativo; vale Lasciare il certo, e sicuro, per l'incerto, e
dubbioso. |
Esempio: | Varch. Ercol. 214. Senza dubbio cotestoro lasciano, come si dice, il proprio per
l'appellativo. |
Esempio: | Malm. 9. 3. Sicchè e' mi par ben tondo, ed un corrivo Chi può star bene in casa
allegro, e sano, E lascia il proprio per l'appellativo. |
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