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1) Dizion. 5° Ed. .
BELLEZZA.
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BELLEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di bello; L'esser bello; Qualità di bello. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Chiamavi il cielo, e intorno vi si gira Mostrandovi le sue bellezze eterne.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 179: Intanto le sue bellezze fiorirono, che di niuna altra cosa pareva che tutta la Romania avesse da favellare.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 162: La bellezza è un conserto di tutte le parti, accomodate insieme con proporzione e discorso in quella cosa in che le si ritrovano, di maniera che e' non vi si possa aggiugnere o diminuire o mutare cosa alcuna, che non vi stesse peggio.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 61: È bella sì, che il ciel prima nè poi Altrui non diè maggior bellezza in sorte.
Esempio: Metast. Dramm. 9, 108: Che incanto è la bellezza Ornata di virtù!
Esempio: Mont. Poes. 1, 33: Ma che? non son, non sono, alma bellezza, Il mar, le belve, le campagne, i fonti, Il sol teatro della tua grandezza: Anche sul dorso de' petrosi monti Talor t'assidi maestosa, e rendi Belle dell'alpi le nevose fronti.
Definiz: § I. Bellezza dicesi anche per Bella persona, e specialmente parlando di donna. –
Esempio: Petr. Rim. 166: Sì vedemmo oscurar l'alta bellezza, E tutti rugiadosi gli occhi suoi.
Esempio: Cecch. Donz. 2, 2: O maladetta sia la mia disgrazia, S'io ho stentato qui tanto, e allevata Una figliuola, che è una bellezza.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 102: O povera fanciulla, e' me ne incresce, Che l'era una bellezza.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 120: Non scoccasti un dardo Verso l'orgogliosissima bellezza.
Esempio: Mascher. Inv. Lesb. 472: Aspettan te, chiara bellezza, i fiori De l'Indo.
Definiz: § II. Dicesi anche per Cosa bella, Bel fatto, Bell'avvenimento. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 20: Ce ne sono alcune [medaglie], che a petto a loro quelle che mandava M. Lorenzo Baroli.... erano una bellezza.
Esempio: Magal. Lett. scient. 10: Come al ciel piacque, contro al parere di tutti i medici,.... ne rimasi libero [da un ribollimento di sangue],.... e la bellezza è stata il guarire senz'altra ricetta, che di grattare quanto facea di bisogno.
Definiz: § III. Per Piacere, Gioia, Consolazione, che reca una cosa bella, o buona, o ben fatta, a vedersi o a udirsi; e s'usa per lo più col verbo Essere una bellezza. –
Esempio: Annot. Vang.: Ed è una bellezza vederlo al sole, di tanta nobiltà sono adornate le sue penne.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 71: Tornava al pugno [lo sparviere], ch'era una bellezza.
Esempio: Cas. Pros. 3, 181: Mi si gettano alle ginocchia e tal di loro a' piedi, con tanti inchini e sberrettate, che è una bellezza.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 50: Risiede in mezzo il paretaio del Nemi D'un pergolato, il quale a ogni corrente Sostien con quattro braccia di cavezza Penzoloni, che sono una bellezza (qui per ischerzo).
Definiz: § IV. Trovasi anco per Destrezza, Garbo, Abilità in far checchessia. –
Esempio: Cellin. Vit. 82: Il mio disegnare e i mia begli studj e la mia bellezza di sonare di musica, tutte erano in sonar di quelle artiglierie.
Definiz: § V. S'usa anche per Numero o Quantità grande di cose; ma per lo più dicesi di cose belle o buone. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 47: Io dico bene, che se altra ragione o chiarezza non ci si mostra, non basta [l'avere le stesse armi] a provare questa consanguinità,.... o ella varrebbe anche nelle allegate di sopra [famiglie], e sarebbe pel mondo una bellezza di consorterie.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 1, 556: Ve n'è per tutto, di questa famiglia, bellezza.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 12: O bellezza di fravole, o dovizia Più che altro di prugne e d'amarasche.
Esempio: Fag. Comm. 5, 210: Ma perchè non vi siete rimaritata? M. Eh non è, ch'io non mi fussi rimaritata, e ho trovo la bellezza de' partiti, come vo' potete credere.
Definiz: § VI. E per Spazio, Lunghezza di tempo; come La bellezza di tre ore, La bellezza d'un mese.
Definiz: § VII. A bellezza, posto avverbialm., vale In abbondanza, In quantità. –
Esempio: Cecch. Stiav. 1, 2: Sia col tuo mal anno, Furfante, asin, poltron. G. Buona moneta Da pagare il salario ai servidori, E' ne corre a bellezza.
Definiz: § VIII. Fare del ben bellezza, modo proverbiale che significa: Convertire in bellezza il bene, ossia Dissipare quello che è utile e buono, per amore di quello che è appariscente. –
Esempio: Varch. Stor. 3, 8: Nessuno.... non potesse nè murare sporti di nuovo, nè racconciare i vecchi o i rovinati, acciocchè la città in processo di tempo diventasse più bella. E di vero la città n'è divenuta più bella, ma, secondo che si crede, men sana, perchè s'è fatto del ben bellezza.
Esempio: Dav. Lett. 549: Questo secolo, che del bene fa bellezza, non le può sopportare [le bassezze].
Definiz: § IX. Vale pure Spendere con prodigalità, Dar fondo ai proprj beni scialando e facendo lo splendido. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 135: I' non vorrei che voi credeste che, Per esser questo messer Teodoro Figliuol d'un gran mercante, e ben vestito, E' vi potessi far del ben bellezza.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 53: Fu dalle dame amato in generale,.... Poi Bertinella stavane sì male, Ch'ella fece per lui del ben bellezza.
Esempio: Not. Malm. 1, 282: Fece del ben bellezza, cioè spese e consumò quanto ella avea,.... fece bellezza ed allegria d'ogni suo avere.
Definiz: § X. Trovasi anche per semplicemente Godersi, Darsi bel tempo. –
Esempio: Med. Canz. ball. 4 t.: Non è ignuna [donna] che non possi, Chi vuol far del ben bellezza.