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1) Dizion. 5° Ed. .
MERCEDE, e, per apocope, MERCÈ
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MERCEDE, e, per apocope, MERCÈ.
Definiz: Sost. femm. Premio, Guiderdone, Ricompensa; anche in senso morale.
Dal lat. merces mercedis. -
Esempio: Dant. Purg. 20: Non fia senza mercè la tua parola S'io ritorno ec.
Esempio: E Dant. Parad. 11: Quando a Colui ch'a tanto ben sortillo Piacque di trarlo suso alla mercede Ch'egli acquistò nel suo farsi pusillo ec.
Esempio: S. Grisost. Opusc. 90: Or non sai tu che maggior mercè ti cresce quando tu non adoperi per rispetto di mercè, ma di solamente piacere a Dio?
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 36: Poi ch'ebbe il vero Ariodante esposto De la mercè ch'aspetta a sua fatica, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 103: Ora io son qui per renderti mercede Del beneficio che mi festi allora.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 28: Seguitando quello che i Medici avevano promesso, per mercede del ritorno loro, a Mantova.
Esempio: E Guicc. Stor. 4, 307: Non è opera senza mercede il considerare che disordini partorisca la ostinazione di quegli che sono proposti alle cose grandi.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 30: Ma non volendo accettare i Romani benefizio dal nimico, nè mercede del non avere acconsentito a tanta ingiustizia, non riceverono pur uno de' prigionieri in dono, ma rimandarono a Pirro altrettanti Sanniti e Tarentini.
Esempio: Chiabr. Ang. 18: La tua gentil pietade Non opra per mercede.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 11: Gli sopravvenne.... un improvviso annunzio, le porte del cielo essere a lui aperte, e Iddio quivi attenderlo a riceverne l’anima e coronar di mercede condegna, non tanto le sue grandi opere quanto i suoi desiderj incomparabilmente maggiori.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 195: Vero Che del merito tuo sempre minore La mercede sarà.
Esempio: E Metast. Dramm. 5, 321: Alle bell'opre Vi stimoli la gloria, Non la mercè.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 81: E dar così di picciola premura A industre villanella ampia mercede.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 9: Fra i silenzi Della vota città vi conta (Bedmaro) l’oro Con sanguinose mani, e alfin conosce Qual mercè dall'Ibero abbia il delitto.
Definiz: § I. Figuratam., e per lo più con qualche aggiunto opportuno, prendesi, in senso ironico, per Cattiva ricompensa, Pena, Gastigo. -
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 31: Di questo sì ostinato tuo rigore La gran mercè che tu guadagni, or tolli. In prigion fei, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 26, 127: A lui si drizza, e saria stato presto A darli del ben fare aspra mercede, Se ec.
Esempio: Bemb. Rim. 43: Poi che di tanta e così lunga fede Ogni or più grave oltraggio è la mercede.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 74: Infino a ora (il Castelvetro) n'ha cavato (dalle censure fattemi) la sua mercede; tanto rumore gli si è levato addosso, e tanti versi gli sono stati fatti contra.
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 5, 32: Dunque dovea su la più verde etate Trovar sì dura e sì crudel mercede?
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 107: Questa ben degna mercede gli si rendè (al ricco epulone), che, se beato avea chiusi gli occhi per non vedere il povero infelice, avesse, malgrado suo, il povero beato negli occhi.
Definiz: § II. In senso particolare, vale II prezzo pattuito per qualsiasi servigio, Ciò che è dovuto a chi presta comecchessia l'opera propria; Retribuzione. -
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 2, 7: Massima qui sa ben con quanta fede.... V'ho nutricati della mia mercede, Con quella carità che 'l padre suole.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 53: Passar credesti il mar, nè pagar naulo, E defraudare altrui de la mercede.
Esempio: Tass. Dial. 1, 373: Con la mercede, dunque, co 'l cibo, con l'opera, e con l'ammonizione il padre di famiglia governerà in modo, ch'essi (i servitori) resteranno contenti di lui, ed egli de l'opera loro rimarrà sodisfatto.
Esempio: Targ. Alimurg. 272: Il prezzo usuale del grano è.... la misura de' prezzi degli altri viveri, delle mercedi, delle opere, delle manifatture del paese, dell'opulenza degli abitatori, ec.
Esempio: Parin. Poes. 13: Cessi 'l cielo però che.... Servo indiscreto a te improvviso annunzi Il villano sartor che, non ben pago D'aver teco diviso i ricchi drappi, Oso sia ancor con polizza infinita A te chieder mercede.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 41: Somministri (il signore) lavoro ai poverelli, Nè la mercè ritardi agli operai.
Esempio: Lambr. Elog. 47: Così l'economia pubblica e l'agricoltura, quando sono ingiuste ed avare, pongono a scapito la mercede di chi lavora ec.
Esempio: E Lambr. Elog. 205: Pietoso traffico, in cui la limosina pigliava il decoroso aspetto di mercede, e al sussidio aggiungeva l'insegnamento.
Esempio: Capp. Econ. 339: So ancora che in certi paesi la proprietà della terra è privativa di pochi occupatori: è questa come una malattia della società, e costringe i lavoratori delle campagne a stentare sotto una ingiusta mercede.
Esempio: E Capp. Econ. 373: Vollero accrescere la massa delle mercedi, facendo il lavoro più faticoso e men produttivo, ch'è quanto a dire gravandolo d'inutili mercenarj.
Definiz: § III. E per Cortesia, Favore; ed anche Grazia. -
Esempio: Nov. ant. B. 59: Fu alla reina, e chiesele mercè, che ella, per amore de' nobili cavalieri di Francia, dovesse mostrare cruccio al re.
Esempio: Rim. Ant. F. Dant. Maian. 2, 499: Provvedi, saggio, ad esta visione, E per mercè ne trai vera sentenza.
Esempio: Dant. Rim. 97: Lo cielo, che non have altro difetto Che d'aver lei, al suo signor la chiede; E ciascun Santo ne grida mercede.
Esempio: Med. Lucr. Laud. 14: Con l'usata mercede Farai misericordia al peccatore.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 81: Se 'l tuo re m'ama e loda i nostri gesti, È sua mercede, e m'è l'amor gradito.
Esempio: E Tass. Gerus. 8, 4: Deh sia chi m'introduca, Per mercede, o guerrieri, al sommo duca.
Definiz: § IV. Si usò per Merito, Azione meritoria; ma in tal senso non è oggi comune. -
Esempio: Dant. Inf. 4: Ei non peccaro: e s'elli hanno mercedi, Non basta, perch'ei non ebber battesmo.
Esempio: E Dant. Parad. 21: Ed io incominciai: la mia mercede Non mi fa degno della tua risposta.
Esempio: E Dant. Parad. 32: Dunque, senza mercè di lor costume, Locati son per gradi differenti.
Esempio: Passav. Specch. Penit.: Non ch'e' sia peccato o vizio, ma egli è virtù e mercè.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 81: Ma dove sta il peccato? e dove è il peccato? è nel riscuotere; e però il prestare e non riscuotere, non che sia peccato, ma egli è grandissima mercè, ed essere accetto a Dio.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 841: Dunque.... senza mercè di lor costume; cioè senza merito di loro opere.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 105: Fate d'aiutare que' popilli; ch'è mercè, chè qua estanno alidamente.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 266: Da altra parte è povero, ed è mercè a fargli del bene.
Esempio: Bart. D. Ital. 1, 30: Il non aver fra noi niente più chi più merita, che chi meno, quanto a un estrinseco riconoscimento; avendo veramente chi il vuole quel più e quel tutto che solo è degno di volersi; cioè il gradire a Dio, il glorificarlo, il piacergli: la qual mercede, o merito che vogliam dirlo, a chi non basta sì che gli tolga affatto del cuore ogni altro temporale, e per ciò ignobile desiderio o non ne conosce il pregio o è di spirito vile.
Definiz: § V. Vale anche Pietà, Misericordia, ed altresì Aiuto, più spesso coi verbi Avere, Chiamare, Chiedere, Domandare, e simili; anche con un compimento retto dalla particella Di: ma è uso proprio di nobile scrittura. -
Esempio: Nov. ant. B. 86: Nol seppi tanto pregar d'amore ch'elli avesse di me mercede.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 173, 22: Patto, pietà, nè mercè, in niuno mai si trovò.
Esempio: Cin. Rim. 18: Se '1 vostro cor del forte nome sente, Non m'udirete mai chiamar mercede.
Esempio: Petr. Rim. 1, 61: Chè quando più 'l tuo aiuto mi bisogna Per dimandar mercede, allor ti stai Sempre più fredda.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 130: Vergine, s'a mercede Miseria estrema dell'umane cose Giammai ti volse, al mio prego pregiudizio, ma ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 134: Crescea superbo un tenero arboscello D'un fresco rio su l'ubertosa sponda, E del frondoso stuolo era il più bello, Mercè 'l vigor che gli venia dall'onda.
Definiz: § XII. E nei medesimi sensi si costruisce con adiettivi possessivi, nelle forme avverbiali Mercè tua, Tua mercè, Vostra mercè, e simili; talvolta anche coll'anteposizione dell'articolo; e altresì con aggiunta d'altri adiettivi. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Io son fatta da Dio, sua mercè, tale, Che la vostra miseria non mi tange.
Esempio: Petr. Rim. 1, 91: Dico ch'ad ora ad ora, Vostra mercede, i' sento in mezzo l'alma Una dolcezza inusitata e nova.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 268: Or par, non so per che stelle maligne, Che 'l cielo in odio n'aggia; Vostra mercè, cui tanto si commise.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 320: Non vedi tu che io sono.... venuto qui per pagare ciò che volesse questo gentile uomo, in casa cui noi siamo, per riaverti e per menartene? ed egli, la sua mercè,... mi ti rende.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 261: Il volere io le mie poche forze sottoporre a gravissimi pesi m'è di questa infermità stato cagione, dalla quale voi, vostra buona mercè, tosto libera mi vedrete.
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 3: Tornando al lavor che vario ordisco, Ch'a molti, lor mercè, grato esser suole, Del cavallier di Scozia io vi dicea ec.
Esempio: Bemb. Asol. 106: Aperti quegli occhi, che in questo camino si chiudono, mirar con essi quella ineffabile bellezza, di cui sono amante, sua dolce mercè, già buon tempo.
Esempio: Gell. Circ. 123: E quante saranno fra voi quelle che sieno atte a cose simili? conterebbon elleno con le dita d'una sola mano? C. Mercè vostra, che non ne date loro occasione.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 34: Chi non sa come eternamente viva L'uomo, nostra mercè, si specchi in quelli, Che, ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 267: Sì come, sua mercè, io sorgo da stato così vile,... mi pare d'aver da lei una nuova vita ricevuta.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 79: Quei tanti che sovrastano Perigli ai giorni miei, Sol tua mercè invisibile, Temer più non dovrei.
Esempio: Pindem. Poes. 376: Sorger, vostra mercede, aurore alfine Pelope vegga più serene.
Definiz: § XIII. Mercè che, che talora scrivesi anche congiuntamente Mercecchè, vale Perciocchè, Poichè, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 72: E fugge e inanzi a tutti gli altri passa, Mercè che 'l suo destrier corre più forte.
Esempio: Lipp. Malm. 10, 56: Resta in parata, molto gira il guardo..., Mercè ch'ei sa che 'l diavolo è bugiardo, E quanto ei sia sottile e fili grosso.
Esempio: Segner. Mann. genn. 30, 1: Considera che l'impaziente ha questo male, il qual è formidabilissimo: non è padrone di sè, mercè che non è padrone nè del suo intelletto nè della sua volontà.
Esempio: E Segner. Mann. giugn. 24, 4: Gli umili sono appunto coloro ai quali Iddio volentieri dà la sua grazia,... mercè che gli umili sono servi fedeli.
Esempio: E Segner. Op. 4, 526: Senza una tale insistenza non si fa nulla; mercè che senza ritornare più volte intorno alle muraglie di Gerico, non si abbattono.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 139: Si trovò (la palla) sempre più dilatarsi; mercè che il purissimo metallo, per la dolcezza e vegnenza della sua pasta, veniva sempre più a distendersi e sottigliarsi.
Definiz: § XIV. La Dio mercè, e talora La Dio mercede, Iddio mercede, o Mercè Iddio, sono forme avverbiali ellittiche, che valgono Per bontà di Dio, Per grazia di Dio, e simili. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 232: Sire, per mia fè, tutti stanno bene a vostro comando, la Iddio mercè e del buon messer Tristano, che tutti ci à francati.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 262: Madonna, la Dio mercè e la vostra, io ho ciò che io desiderava.
Esempio: Car. Eneid. 1, 319: E questi (nostri affanni) fine (Quando che sia) la Dio mercede, avranno.
Esempio: E Car. Eneid. 1, 490: E già, la Dio mercè, lasciano i Peni La lor fierezza.
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 12, 42: La Dio mercè, nullo martir m'offende.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 130: Questi, la Dio mercede, ci darà che scriver di sè per quarantasei anni.
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 144: Non potrei esser convinto di darli (al rigurgito del mare) troppo scarsa estensione, mentre, la Dio mercè, vi ha chi fa finirlo ad Ariano, chi alla Mesola, ec.
Definiz: § XV. Alla mercè di alcuno, o Alla mercede, di alcuno, coi verbi Arrendersi, Rimettersi, Stare, Vivere, e simili, vale In balìa, All'arbitrio, Alla discrezione, di alcuno. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 110: Quelli dentro, come gente morta, s'arrenderono alla mercè dello imperatore.
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 324: Considerando il detto degli ambasciadori, come li Giudei veniano liberatamente alla mercede, si mosse alla misericordia.
Esempio: Tav. Rit. 1, 458: E appresso entrano nella ròcca, e tutta la gente del castello fanno tornare alla loro mercede.
Esempio: Vill. G. 659: Il re Giovanni con infinite scuse si rimise alla mercè del papa, e riconciliollo il papa con seco, come era ordinato.
Esempio: Libr. Sent. 35: La mano del forte ha signorie, e la mano del vile istà all'altrui mercè.
Esempio: Petr. Rim. 1, 30: L'alma ch'è sol da Dio fatta gentile di perdonar mai non è sazia, A chi col core e col sembiante umile, Dopo quantunque offese, a mercè vene.
Esempio: Dav. Tac. 1, 199: Venti anni visse alla mercè di Agusta, la quale spense in occulto i figliastri felici, e mostrò in pubblico a' miseri misericordia.
Esempio: Adr. G. B. Stor. 17: Spogliato d'onore e d'ogni bene, nimico della patria vostra, sarete forzato vivere alla mercede altrui.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 60: Dove qualche anno stette in esilio, vivendo a l'altrui mercede, e con poca speranza di miglior sorte.
Definiz: § XVI. Esser mercede, o mercè, che qualche cosa avvenga, o si faccia, vale Esser cosa conveniente, Star bene, che qualche cosa avvenga o si faccia: ma oggi non è modo comune. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 141: Tu se' povero, ma egli sarebbe mercè che tu fossi molto più.
Esempio: Cecch. Corr. 1, 2: A casa mia si dice: chi ha fretta Se ne vada. So dir, sare' mercede Che e' si adirasse, e sarebbe me' perderlo Che smarrirlo.
Definiz: § XVII. Fare grazia e mercede di qualche cosa, si disse per Non accettarla, pur essendone grati. –
Esempio: Stor. Apoll. volg. 62: Ed egli disse:... Vieni fuori allo lume, ed io ti prometto di farti assai di bene. E Apollonio gli rispuose, che di questo ch'egli gli prometteva e' gliene faceva grazia e mercede; ma e' non era aconcio d'andare ad altra luce.
Definiz: § XVIII. Fare mercede, o mercè, ed anche Fare qualche mercè, più spesso con un compimento retto dalla prep. Di, vale Far grazia, cortesia, dono, di qualche cosa. –
Esempio: Dant. Rim. 184: Per che mercè, volgendosi a me, fanno.
Esempio: Sassett. Lett. 381: Sua Maestà fa ciascuno anno agli ufiziali del Consiglio d'India mercè di alcune licenze di potere uomini forestieri andare a quelle sue Indie occidentali.
Esempio: E Sassett. Lett. appr.: Se V. S. illustrissima fusse servita di favorirmi in ciò, io stimo che molto facilmente otterrebbe da Sua Maestà.... che da tutti i suoi ministri mi fusse dato aiuto e favore a questo effetto del vedere e 'ntendere,... e farmi alcune mercè che si fanno ec.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 550: Il Salvatore, nell'orazione da sè formata, non vuol che tu chiegga di terreno più oltra che 'l necessario per natura a servire Dio; non quello che o tu ti fingi necessario, quasi per tirar Dio con inganno a fartene mercede, o che ti rendi necessario tu stesso, con l'affetto disordinato.
Esempio: Bart. D. As. 1, 153: Non gli era avvenuto d'incontrarsi in un uomo come lui, che nelle cose dello spirito gli fosse guida e maestro. Ora che Iddio glie ne avea fatta mercè, rinunziava a' suoi piedi quanto nel mondo aveva.
Esempio: Segner. Pred. 145: Così Dio vi faccia mercè di non lo avere già mai nè pure a vedere (il Purgatorio), non che a provarlo.
Definiz: § XIX. Render mercede ad alcuno, vale poeticam. Ringraziarlo. –
Esempio: Rim. Ant. F. Loff. Bonaguid. 2, 258: Rendo mercede ad Amor vostro sposo, Che 'n voi servir leal m'ha ritenuto.
Esempio: Dant. Rim. 115: Quelle che van con lei sono tenute Di bella grazia a Dio render mercede.