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1) Dizion. 5° Ed. .
GOCCIOLA.
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GOCCIOLA.
Definiz: Sost. femm. Piccolissima parte d'acqua, o d'altra materia liquida o fluida, cadente, o anche caduta, di forma per lo più rotondeggiante.
Dal lat. guttula, diminut. di gutta. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 70 t.: Ed indurano alquanto queste gocciole de la rugiada, ciascuna secondo che le sono.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 388: Il vapore umido della terra e dell'acqua, salendo nell'aere, per la frigidità sua si stringe; e per lo calore che dissolve,... il vapore per gocciole alla terra si spande.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 8: E' cominciò a piovere qualche gocciola in sulla trave; l'avaro aspetta domane, e poi posdomane, non vorrà spendere; di nuovo vi piove; all'ultimo ec.
Esempio: Savonar. Pred. 9: Una gocciola d'acqua continuata cava una pietra.
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 113: E come se in tempo di una pioggia grande ti trovassi in una campagna, ma provvisto in modo di cappello, di stivali e di panni, che l'acqua non può passare, e sanza toccartene una sola gocciola non che le carni, ma nè anche le vesti vicine a quelle, ec.
Esempio: Domen. Plin. 528: Le gocciole, le quali nella pioggia caggiono da' pini, dalle quercie, e da gli ischj, sono gravissime.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 3, 220: Credo fermissimamente che sieno di maggior quantità i versi quivi gracchiati, che le gocciole del sangue de' feriti.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 29: L'averne dato (del sciroppo) dodici o quindici gocciole per bocca,... è riuscito con ottimo successo.
Esempio: Cap. L. Mofet. 141: Così ancora peravventura sceman la forza della mofeta le gocciole dell'acqua, ove troppa abbondino, con tener, frammettendovisi, più disgiunte e lontane le parti di quella.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 96, 2: Nella parte di sotto s'incava [il gocciolatoio], acciocchè le gocciole dell'acqua non possano assecondare la superficie di esso, e cader sopra le membra inferiori.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 78: S'osserva nelle gocciole dell'argentovivo, e d'ogni altro fluido, le quali, o schizzino, o piovano per lo mezzo dell'aria, o posino sopra un corpo asciutto, tirano sempre al rotondo.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 296: Non è che una gocciola La perla eritrea, Che l'Alba scotea Dall'umido vel.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 311: I diletti di questa vita, spirituali e temporali, sono quasi una gocciola, che procede da Dio fonte vivo. Guai dunque a quegli, che contenti di questa gocciola, lasciano la fontana!
Definiz: § II. E per l'Acqua stessa cadente a gocciole, Tutte insieme le gocciole d'acqua che cadono da checchessia; ma in questo senso non è comune. –
Esempio: Pallad. Agric. R. 69: Così sono da porre larghi li piantoni de' cotogni, che la gocciola che cade dell'uno non caggia sopra l'altro, scrollandolo il vento (il lat. ha stillicidium).
Definiz: § III. In senso particolare, Piccolissima parte di umore che in forma di lacrima distilla dal naso, o esce, per gran caldo o fatica, dai pori della pelle dell'uomo, o che, nella primavera, fluisce dai tagli della vite; ed altresì Piccolissima parte di succo melato che cade giù dal fiore di certe qualità di fichi, quando son ben maturi. –
Esempio: Pallad. Agric. 15: Ogni tagliatura di sermenti si faccia sì, che non tocchi la gemma, sicchè non si spegna quella gocciola che suole di lei uscire.
Esempio: Dav. Tac. 1, 149: Errore di molti savi, che per non aspettare il dolce fico con la gocciola, lo schiantano col lattificcio (qui in locuz. figur.).
Esempio: Ross. B. Cical. III, 2, 8: Lasciamo stare.... quello che ne pativa il naso, che oltre all'avermel privo dell'odorato, in maniera me l'aveva concio, che sempre pareva ch'e' fosse pincio di pescatore, vo' dire che del continuo avea la gocciola.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 77: M'è cascata la gocciola. – Che gocciola, signore? – Gocciola di sudore,... Che alla mia tomba incaverà la pietra. Deh cantatemi tutti l'epicedio! Sudai di luglio, e non c'è più rimedio.
Esempio: Fag. Rim. 7, 202: Colla gocciola il naso, io 'l raffiguro Giusto un fico brogiotto stagionato, Quando ciondola giù bell'e maturo.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 200: Bel veder la mia Lilla in ceffo strano Scodellare e tossir, venirmi appresso Colla gocciola al naso e il piatto in mano.
Definiz: § IV. Per estensione vale semplicemente Pochissima quantità, pur detto di liquidi; ed usasi più che altro in proposizione negativa. –
Esempio: Rim. ant. P. Ang. Cecc. 2, 156: E se andassi al mar, non crederei Gocciola d'acqua potervi trovare.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 45: Alli lor famigliari, che già per lavare i bicchieri si facevano innanzi, disse:.... lasciate questo servigio fare a me; chè io so non meno ben mescere, che io sappia infornare; e non aspettaste voi d'assaggiarne gocciola.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 67 t.: Trovamo che non v'è gocciola d'acqua, e la citerna è guasta in più luogora.
Esempio: Morell. Cron. 327: Vino non avea gocciola, nè acqua, perocchè pozzi v'ha pochi, e' fiumi gli furono secchi.
Esempio: Ar. Orl. far. 42, 103: Il vin ti spargerai tutto sul petto, Nè gocciola sarà ch'in bocca saglia.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 432: Dal mese di giugno insino al decembre, come se 'l cielo fusse stato chiuso, non cadde mai veruna gocciola di pioggia.
Definiz: § V. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Crusc. Vocab. I: Stilla. Picciola gocciola.... Mor. S. Greg.: E questo egli appella piccola stilla de' suo' parlamenti.... Noi abbiamo veduto una piccola stilla, o vero gocciola, de' suoi parlamenti.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 2, 102: Quante volte in un fiume di parole non v'è una gocciola d'ingegno, e in un mar d'inchiostro non v'è una perla, e in una selva di carte non v'è un ramo d'oro?
Definiz: § VI. In modo figurato dicesi dai muratori a Quella fessura, o buco, di tetto o di muro, donde entri l'acqua e goccioli.
Definiz: § VII. Gocciola, si usò volgarmente come Term. di Medicina, per Versamento di sangue nel cervello, e più specialmente nelle parti sopra al nodulo, prodotto dalla rottura di qualche vena od arteria, e cagionante l'apoplessia; ma si prese altresì per lo stesso che Apoplessia, e si disse anche Accidente di gocciola. –
Esempio: Benciv. Mes. 163: La epilessia e male della gocciola, e infirmità di nervi e capogirli, ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 76: Sono molti che berranno tanto che non che dolga loro il capo, ma e' diventeranno paralitici e ritruoplichi, e col male della gocciola, che più tosto si potrebbe dire il male del quarto (specie di antica misura di vino).
Esempio: Guicc. Stor. 1, 304: La notte innanzi all'ottavo dì d'aprile, morì il re Carlo in Ambuosa, per accidente di gocciola, detto da' fisici apoplessia.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 48: Chi are' mai pensato ch'a costei Avesse ora a venir questo accidente? G. Io per me credo la sia stata gocciola.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 429: La Nastasia lo dice, e io lo credo, Che sia stato un gran ramo di gocciola.
Esempio: Salv. Comm. Poet. Arist. 353: Tira [il Maggio] questa parola a quelle cose che uccidono senza dolore, come quella infermità che i Greci chiamano apoplessia, e gocciola volgarmente se le dice da noi.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 422: Contrasse infermità, la quale, con un accidente di gocciola, il tolse di vita l'ultimo giorno d'aprile.
Esempio: Dat. Lepid. 94: Il marchese Paolo del Bufolo, mediante la gocciola, restò talmente impedito della lingua, che malamente s'intendeva.
Esempio: Segner. Pred. 5: Repentinamente percosso fu d'un accidente di furiosissima gocciola.
Esempio: E Incred. 333: Lutero, dopo aver la sera cenato con allegria, morì la notte miseramente affogato, non so dir se da gocciola, o se da sè con le mani propie.
Definiz: § VIII. Quindi la maniera Cadere o Cascare ad alcuno la gocciola, che si usò a significare Essere quegli colpito da apoplessia, e più specialmente da quella specie di apoplessia che è prodotta da versamento sanguigno nel cervello. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 256: Giovanni della Luna duo dì sono gli cadde la gocciola: ha perduto tutto il lato ritto, e non favella.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 201: Converrà ancora fare lo scambio di Antonio da Filicaia, al quale avanti ieri cadde la gocciola, e sta male.
Esempio: Cellin. Vit. 513: Facendogliene poi dire da messer Pandolfo Martelli, nel tempo che gli era cascata la gocciola al detto Piero, il simile disse che non se ne ricordava.
Esempio: Borgh. V. Opusc. 12: A' dì.... di settembre MDXXXXIIII cadde la gocciola allo spedalingo vecchio di Santa Maria Nuova.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 49: Per chi vuoi tu il medico? N. Per la Fiammetta mia, ch'è or cadutali La gocciola. F. Oimè! ripara tosto, Chè la non resti impedita.
Esempio: Rorgh. Borg. R. Rip. 294: Comechè altri avessero opinione, per la subita sua morte, che egli fosse avvelenato, ovvero gli cadesse la gocciola.
Esempio: Magal. Lett. 77: Di lì a 4 giorni muore quasi all'improvviso la marchese Berenice Vitelli; sta un poco, e casca la gocciola, e 'l terzo giorno muore la signora Anna Del Bene.
Definiz: § IX. Gocciola, per similit., chiamasi il Pezzo inferiore e pendente di una certa foggia di orecchini, il quale suole avere forma rotonda, allungata, e più grossa da piè che da capo. –
Esempio: Magal. Operett. var. 415: La loro figura (di certi buccheretti) è di bottoncini tondi, ovati, perette, e simili, forati o da una parte sola da legarli in oro a uso di gocciole per adattarli a pendenti da orecchi, o da tutte due per infilarli in golette, in maniglie, ec.
Esempio: Salvin. Iliad. 382: Cinse cintura a cento frange fatta, A i ben bucati orecchi gli orecchini Si mise, ch'a tre gocciole eran fatti.
Definiz: § X. Trovasi poeticam. a denotare Piccola borchia, Bullettone, o simile, posto per ornamento. –
Esempio: Alam. L. Gir. 11, 120: Ma la giustizia e 'l buon voler divino.... Ne fa trovar in mezzo del cammino Un valoroso errante cavaliero,... Che con gocciole d'oro avea d'argento Lo scudo innanzi, e ci rimira intento.
Definiz: § XI. E per Piccolo lavoro di vetro o cristallo fuso, avente forma di pera, e vuoto dentro, il quale serviva più specialmente per ornamento di lumiere, viticci e simili. E oggi dicesi a un Lavoro, pur di cristallo, ma sodo, e sfaccettato, di forma un po' allungata e alquanto schiacciata, il quale serve al medesimo uso. –
Esempio: Red. Opusc. 3: Ho osservato che ogni sorta di vetro o di cristallo di qualsisia pasta, o colore, o bianco, o rosso, o turchino, o giallo ec., è al caso per fabbricar quelle gocciole o fili. Che per fabbricarle basta gettare con destrezza il vetro fuso nell'acqua: nè importa se quell'acqua sia fredda, o tiepida, ancorchè paia che quando l'acqua è tiepida le gocciole vengan meglio, e con maggior facilità.
Esempio: E Esp. nat. 94: Presi due di quelle gocciole, o zucchette di vetro temperato nell'acqua, le quali, rotte in qualsisia minima lor parte, vanno tutte quante in polvere, o per dir meglio, si stritolano. Tagliai col fuoco le lor codette, e poscia feci inghiottire esse gocciole a due anitre domestiche, per veder l'effetto che avessero prodotto, se per fortuna si fossero stritolate ne' lor ventrigli.
Definiz: § XII. Term. di Architettura. Ciascuno di quei piccoli membri di forma conica o piramidale, che per ornamento pendono di sotto dal regolo dell'architrave dell'ordine dorico, a riscontro dei triglifi. E dicesi altresì Ciascuno di quei membretti parimente conici, che, pure per ornamento, sono intagliati nella faccia inferiore dei modiglioni, o nel soffitto del gocciolatoio del cornicione, dell'ordine stesso. Chiamansi, dalla loro forma, anche Campanelle, e oggi Campanelli. –
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 213: La larghezza delle gocciole sotto la tenia all'incontro de' tigrati (triglifi) pende la settima parte dell'epistilio.
Esempio: Mellin. Descr. Entr. 38: Si movevano a piombo sopra le colonne di sotto due pilastri, alti poco più di nove braccia, i quali avevano i loro modiglioni con due gocciole per ciascuno.
Esempio: E Mellin. Descr. Entr. 99: Sopra gli veniva un fregio ed una cornice, sostenuta da' modiglioni per faccia e per fianco, i quali avevono una gocciola con un pendaglio.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis.27, 1: Campanelle o Gocciole.... Membra degli ornamenti che si fanno sotto i triglifi.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 96, 1: Le gocciole pendono di sotto alla cimasa, al diritto de' triglifi, che hanno luogo nel fregio sotto 'l regoletto, come si dirà appresso. Queste gocciole hanno forma piramidale, di superficie piana e quadrangolare, le quali, a foggia di vere gocciole d'acqua cadente da' triglifi, sportano in fuora, benchè da alcuni sieno anche dette chiodi.
Definiz: § XIII. E vale anche Specie di mensola, di capitello, o di peduccio, di poco aggetto, non sostenuto da altro membro architettonico, e nella parte inferiore terminato per lo più in punta, o in forma rotondeggiante a mo' di una mezza gocciola, per uso di reggere busti, vasi, ec., ovvero d'impostarvi sopra lunette, e cose simili. –
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 210: Delle gocciole, ossiano peducci.
Esempio: E >Martin. F. Tratt. Archit. 214: Le gocciole, le quali hanno conformità con i capitelli e base, e partecipano dell'uno e dell'altro, devono esser messe sotto le volte a lunette, e con le proporzioni del capitello o cornici. E di queste nessun autore antico fa menzione, nè mai ne ho potuto vedere in alcun edifizio antico, se non in un tempio guasto in.... Civita Castellana, dove ne era due bellissime e vetustissime.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 274: Ha oltre ciò fatto una gocciola di marmo tutta traforata e con un gruppo di putti e fogliami stupendi; sopra la quale.... va una statua di marmo di papa Pio IIII, de' Medici, milanese.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Gocciola dicono gli architettori a una cosa a guisa di mensola, che non ha sotto ove si sostenti, e sostiene.... E a quella foggia di mensola, che posa in un punto.
Esempio: Buonarr. Descr. Nozz. 11: Sopra di questi.... sorgevano due mensoloni o viticci alti, ne' quali intorno venti gocciole e mensolette, con cartelle sotto di argento, affisse erano, che reggevano vasi d'argento grandissimi.
Definiz: § XIV. E Term. dei Paratori. Pezzo di drappo, panno, e simili, cadente, e per lo più terminante a punta, intramezzato con altri sostenuti a riprese. –
Esempio: Buomm. Descriz. Fest. 13: Tutti gli altari della navata si vedevano ornati egualmente di cordone fabbricato di bambagia e orpello, che attorniava il frontespizio, pendendo dal cornicione alcune gocciole della stessa materia.
Esempio: E Buomm. Descriz. Fest. 15: Da indi in su sino al tetto era un bellissimo spartimento d'abeti e rasce a gocciole, cherubini di carta pesta,... e quadri di pregiatissime dipinture.
Esempio: E Pros. var. 247: Da indi in su appariva una spalliera in forma di nicchia, quasi rappresentasse il coperchio della madia aperta, e sopra questa posava la bugnola, e per tutto rigiravano vaghi e ricchi drappi di più colori, che facevano svolazzi, rosoni e gocciole.
Esempio: Bert. Eseq. 11: Altri panni aggruppati, che a guisa di festoni e di gocciole ricadevano in tutte le sommità, nell'estremità tutte, e da' lati, rendevano a tutto l'apparato ornamento e perfezione.
Esempio: Dat. Eseq. 15: Un certo legame, che da' quadri del re agli ovati delle virtù graziosamente ricorrendo con gocciole e ricadute bianche sopra il fondo nero, a maraviglia spiccava.
Esempio: E Dat. Eseq. 17: Scompartivano le lunette fra la cornice e la volta festoni e gocciole nere.
Esempio: Rucell. L. Eseq. 25: Nella sommità di qualsivoglia arco si annodava con graziosa involtura un drappo, che, allargandosi e maestrevolmente allungandosi fino alla punta de' capitelli, formava un vago divisamento di gocciole, infra le quali alcuni ovati ed alcuni quadri con nobili dipinture a chiaroscuro riccamente lumeggiate d'oro a maraviglia campeggiavano.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 112: Dintorno a ciascheduno degli archi pendevano con graziosa involtatura altri drappi di ermisini vermigli e bianchi, che allargandosi in più corpi sino alla sommità della cornice, quivi formavano una gocciola cadente con giusta proporzione verso il terreno.
Definiz: § XV. Pure per similit., e conforme a proprietà latina, vale anche Macchia, per lo più rotonda, di qualsivoglia colore, in pietre o marmi. –
Esempio: Sacch. Op. div. 266: Prassio, è di verde colore, e ha due qualità. L'una ha tre vene bianche, l'altra ha gocciole sanguigne.
Esempio: E Sacch. Op. div. 267: Dionisia, è nera con gocciole di rossetto colore.
Esempio: Domen. Plin. 1131: Il tebaico [alabandico] è macchiato di gocciole d'oro, e truovasi in una parte d'Africa ascritta all'Egitto, con una certa utilità naturale conveniente alle pietre piccole di pestare i collirj.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 49: Quella [pietra] che sarà macchiata di gocciole accantonate sarà più salda che quella che le arà tonde, e quanto le gocciole saranno minori tanto sarà più dura.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 55: Io truovo appresso di Plinio che la calcina, che si fa delle pietre da fare macini, è molto commoda ad ogni cosa; ma io ho visto per esperienza che di quella pietra da macine, che pare che sia macchiata di gocciole di sale, per essere più roza ed in oltre più arida, non ne succede questo.
Esempio: Soder. Agric. 136: Quelli [marmi] che hanno certe gocciole angolari e più tosto che tonde, saranno più stabili.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 29, 1, 144: Che direm di quelle [chiocciole].... tempestate a gocciole di cotali smalti, che sembrano gioielletti?
Definiz: § XVI. Gocciole, fu nome di una Sorta di munizione minuta da archibuso, di grossezza press'a poco fra le lenti e le vecce. –
Esempio: Legg. Band. C. 15, 296: La munizione minuta, cioè palline, gocciole, migliarole, dadi o quadrelli, o con qualunque altro nome si chiami, non si possa da persona alcuna tenere o usare, ancorchè avesse facultà di portare archibuso a ruota o a fuoco, se non ha particolare licenzia.
Definiz: § XVII. A gocciole, posto avverbialmente, vale A una gocciola per volta, Interrottamente e volta per volta nella quantità di una gocciola. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 52: S'empia [una certa canna di cristallo] d'argentovivo, e con la bocca volta allo 'ngiù s'appenda in aria a piombo. Si vedrà subito spicciar l'argento fuori di essa, non a gocciole, ma con zampillo continuato, finchè ridotto in C, alla solita altezza d'un braccio e un quarto, resterà di versare.
Definiz: § XVIII. E figuratam., per A poco alla volta, Con istento e scarsamente, A miccino. –
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 2, 1S8: L'oro Cosimesco era dappertutto, gli Spagnuoli se lo godevano, ma contentavano il Toscano a gocciole.
Definiz: § XIX. A gocciola a gocciola, posto avverbialmente, vale Una gocciola dopo l'altra seguitatamente; e per estensione, In piccolissima quantità. –
Esempio: Calzol. Stor. Monast. 501 t.: Davagli la presenza della moltitudine gran noia, perciochè non poteva in presenza di tanti orinare spesso, ed a gocciola a gocciola, come cotale infermità richiede.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 24, 2, 8: Io miro quanto è ampio, quanto è profondo l'oceano, e la gran mole d'acqua che nell'immenso giro de' liti racchiude, e dico: or s'egli si distillasse a gocciola a gocciola, ma così lentamente, che ec.?
Esempio: Targ. Viagg. 10, 227: Scendendovi sopra di tanto in tanto dell'acqua a gocciola a gocciola, pare distribuita ad arte, e per scherzo.
Definiz: § XX. Ogni gocciola d'acqua, o assolutam. Ogni gocciola, lo bagna; si dice proverbialmente di Chi è in istato o in termine che ogni minima cosa gli apporta danno, e specialmente di Chi è cagionoso. Lo stesso che Ogni acqua, o Ogni po' d'acqua, lo bagna, o l'immolla.